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Filo diretto - I messaggi universali di Padre Gabriele M. Berardi
Filo diretto - I messaggi universali di Padre Gabriele M. Berardi
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Filo diretto - I messaggi universali di Padre Gabriele M. Berardi

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About this ebook

È questa una pubblicazione di tipo particolare: non è religiosa in senso stretto, ma alla religione si ispira chiaramente; è indirizzata alla società considerata nel suo complesso, ma non esclude affatto la categoria sociale pensata come singola; è fatta per tutti i tempi della storia, ma in particolare per il tempo nel quale viviamo. Si compone di novantaquattro messaggi ricevuti dall'1 settembre 1992 all'1 luglio 1994. Essi presentano contenuti diversi anche se provenienti dalla medesima fonte. Ha per titolo Filo diretto e può avere per sottotitolo I Messaggi Universali di Padre Gabriele. "Filo diretto" vuol significare: collegamento immediato tra persone distanti. Chi ha scritto questi brani ha scritto infatti le parole ricevute da un Altro che è lontano, e ricevute per una via che deve dirsi non naturale, cioè una via che non è come quella di una linea telefonica, ma che è fatta di illuminazioni sulla mente provenienti personalmente da Dio e dai Santi, la via detta carismatica, ossia legata a una speciale facoltà concessa a un credente, in forma e con effetti soprannaturali, dallo Spirito Santo per il bene generale della comunità umana. Chi scrive è Gabriella Pasquali Carlizzi, che dal 1988 è in quotidiano rapporto con l'Altro che le parla. Quest'Altro è Padre Gabriele, più completamente Padre Gabriele Maria Berardi, nato nel 1912 a Carpegna (Pesaro), sacerdote dell'Ordine dei Servi di Maria, morto a Roma nel 1984 in concetto di santità, riconosciuto già in vita e ancor più dopo morte come intercessore di grazie, già avviato all'onore della Beatificazione. Egli affida a Gabriella, perché li trasmetta a tutti attraverso ogni mezzo, i propri Messaggi, cioè annunci, avvertimenti, insegnamenti, rivelazioni. Leggiamoli e diffondiamoli.
LanguageItaliano
PublisherYoucanprint
Release dateApr 2, 2019
ISBN9788831611411
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    Filo diretto - I messaggi universali di Padre Gabriele M. Berardi - Gabriella Pasquali Carlizzi

    fede&spiritualità

    PRESENTAZIONE

    È questa una pubblicazione di tipo particolare: non è religiosa in senso stretto, ma alla religione si ispira chiaramente; è indirizzata alla società considerata nel suo complesso, ma non esclude affatto la categoria sociale pensata come singola; è fatta per tutti i tempi della storia, ma in particolare per il tempo nel quale viviamo.

    Tale pubblicazione si compone di messaggi che presentano contenuti diversi, anche se provenienti dalla medesima fonte. Ha per titolo Filo diretto e può avere per sottotitolo I Messaggi Universali di Padre Gabriele.

    Filo diretto vuol significare: collegamento immediato tra persone distanti. Chi ha scritto questi brani ha scritto infatti le parole ricevute da un Altro che è lontano, e ricevute per una via che deve dirsi non naturale, cioè una via che non è come quella di una linea telefonica, ma che è fatta di illuminazioni sulla mente provenienti personalmente da Dio e dai Santi, la via detta carismatica, ossia legata a una speciale facoltà concessa a un credente, in forma e con effetti soprannaturali, dallo Spirito Santo per il bene generale della comunità umana.

    Chi scrive è Gabriella Pasquali Carlizzi, che dal 1988 è in quotidiano rapporto con l’Altro che le parla.

    Quest’Altro è Padre Gabriele, più completamente Padre Gabriele Maria Berardi, nato nel 1912 a Carpegna (Pesaro), sacerdote dell’Ordine dei Servi di Maria, morto a Roma nel 1984 in concetto di santità, riconosciuto già in vita e ancor più dopo morte come intercessore di grazie, già avviato all’onore della Beatificazione. Egli affida a Gabriella, perché li trasmetta a tutti attraverso ogni mezzo, i propri Messaggi, cioè annunci, avvertimenti, insegnamenti, rivelazioni.

    Leggiamoli e diffondiamoli.

    Padre Pasquale Casillo dell’SSP

    (direttore spirituale di Gabriella Pasquali Carlizzi)

    INTRODUZIONE AI MESSAGGI UNIVERSALI

    Il 22 novembre 1984, all’età di 72 anni, moriva a Roma Padre Gabriele Maria Berardi, dell’Ordine dei Servi di Maria, lasciando orfani i suoi innumerevoli figli spirituali sparsi in tutta Italia e nel mondo, da lui beneficati con la sua preghiera di intercessione e mediante i doni soprannaturali con grazie, miracoli e favori celesti per i quali era anche noto come il Padre Pio di Roma.

    Esorcista di chiara fama aveva dedicato l’intera sua vita al servizio dei poveri e di tutti i bisognosi di beni materiali e spirituali che a lui accorrevano, affrontando un’estenuante quotidiana lotta contro il demonio, ma fortificandosi nell’ascesi mistica nel suo eremo posto proprio in cima a Poggio Cesi (Sant’Angelo Romano) presso cui si ritirava quasi ogni notte e da lui denominato Monte dell’Orazione.

    La sua missione terrena non si è però interrotta. L’infinita misericordia del Signore va ben oltre i limiti umani fino a permettere ai suoi strumenti di continuare ad operare sulla terra dando voce ad altri strumenti di comunicazione fra il Cielo e l’umanità.

    È quanto avvenuto dal 1988 in un quotidiano contatto tra Padre Gabriele e Gabriella, sua prediletta figlia spirituale. Infatti qualche anno dopo la morte del frate, Gabriella ha cominciato a ricevere pressoché giornalmente da Padre Gabriele messaggi in cui erano contenuti insegnamenti, ammonimenti, profezie, consigli, illuminazioni con cui Padre Gabriele si rendeva presente nella vita della sua Opera, l’Associazione fra i Volontari della Carità, indicandone orientamenti e finalità, a breve e a lungo termine, ma anche intervenendo direttamente nella vita dei volontari che gravitavano attorno a Gabriella o di quanti a lei si rivolgevano per consiglio, trasmettendo esortazioni, come pure fornendo suggerimenti e spesso riprendendone assai severamente i comportamenti.

    Dall’1 settembre 1992 Gabriella inizia a ricevere, insieme a questi messaggi quotidiani, una lunga serie di altri messaggi, in tutto ben novantaquattro, con una cadenza quasi settimanale per ventidue mesi e sino all’ultimo dell’1 luglio 1994, che costituiscono un corpo unitario a parte e sono rivolti all’umanità intera, ossia i Messaggi Universali, aventi come fonte sempre Padre Gabriele. In essi si delineano cambiamenti e destabilizzazioni provocati da calamità naturali, eventi bellici, politici o religiosi, variazioni dei cicli vitali, negli esseri viventi e nella natura, e delle armonie cosmiche.

    Sono tutti pervasi dell’annuncio della Seconda Venuta di Gesù il Giusto sulla terra per dare inizio a un’era nuova di pace e giustizia precedente al giudizio finale, quale premio per quella piccola parte di umanità che rimarrà superstite nell’avvicendamento tra l’era di Satana e il tempo dei Giusti. E preparano gli animi nel disporsi a superare i disagi drammatici di questo passaggio che si rivelerà doloroso, ottenendo attraverso la fede e la sofferenza quella purificazione indispensabile perché l’uomo diventi veramente un uomo nuovo, rigenerato, privo di malizia, pronto a vivere quell’Eden, quel paradiso terrestre, che fu in origine inquinato dal peccato della disobbedienza.

    I Messaggi Universali di Padre Gabriele si soffermano in particolare sulle vicende che faranno dell’Italia un punto nevralgico di grandi sconvolgimenti, svolgendo l’Italia nel contesto internazionale un ruolo da protagonista. Roma sarà al centro degli equilibri mondiali, convergendo nella città eterna i poteri dello Stato e della Chiesa. Ed è alla Chiesa nella sua stessa realtà gerarchica che vanno attribuite gravi responsabilità per la cattiva amministrazione che i ministri di Dio hanno reso della stessa Parola di Cristo.

    Contengono continui severi moniti del Padre Celeste ad ogni uomo perché abbandoni il proprio egoismo sentendosi parte dell’intera comunità umana e affinché, laddove non riesca a trovare in sé le forze necessarie, non esiti ad implorare il soccorso della Vergine Maria quale Mediatrice che pur innumerevoli volte ha rivolto appelli accorati agli uomini invitandoli a pregare col cuore, a digiunare, a mortificare le passioni.

    I Messaggi Universali accanto al costante, ma sempre paterno richiamo ad una totale rivisitazione e conversione, inviano espressioni di speranza ed esortazioni affinché in previsione dei rivolgimenti d’ogni genere che già affliggono e che a breve ancor di più affliggeranno il mondo, quanti avranno adoperato le armi dell’amore si possano ritrovare superstiti sulle sponde dell’era nuova per vivere un lungo tempo di Giustizia e di Pace.

    Carmelo Maria Carlizzi

    Quanto pubblicato nelle pagine seguenti intende avvalersi del decreto della Santa Congregazione per la Dottrina della Fede (in A. A. S. n. 58/16 del 29/12/1966) già approvato da S. S. Paolo VI il 14/10/1966, in virtù del quale è concesso pubblicare scritti riguardanti apparizioni, visioni, rivelazioni, profezie e miracoli, senza imprimatur.

    Primo Ciclo (I-XII)

    I MESSAGGIO A DIFFUSIONE UNIVERSALE

    1 settembre 1992, ore 15,20

    Cari figli, voi che ascoltate siete i privilegiati della grazia divina, giacché potete apprendere quanto il Signore intende trasmettere alle sue creature perché possano salvaguardarsi dai terribili drammi che attualmente affliggono il mondo intero ed essere pertanto riconosciuti quali superstiti dell’era nuova.

    Colei che dà lettura di questo messaggio non è altro che una creatura come tante altre che ha accettato di vivere al servizio del Signore rendendosi strumento di diffusione di quanto dal Cielo viene trasmesso per la salvezza di tutti gli uomini.

    Infatti è bene che i credenti ricordino che Dio ha sempre manifestato la propria esistenza attraverso coloro che umanamente si sono fatti carico di darne testimonianza mediante segni straordinari capaci di convertire gli animi più disorientati e colpiti dalle avversità della vita in conseguenza dell’opera devastatrice di Satana.

    Ed è per questo che il mio spirito, così come fu durante l’intero arco della mia vita terrena, continua ancora oggi ad esprimersi secondo la volontà divina attraverso colei che dal giorno della mia morte prosegue senza interruzione alcuna l’apostolato di carità per il quale fui noto al mondo come Padre Gabriele M. Berardi.

    Ed ecco figli miei quanto il Padre Nostro e la Mamma Celeste mi autorizzano a trasmettervi perché possiate ritrovare nel vostro animo, messo a dura prova dalle circostanze attuali, il senso della Speranza quale strumento di Fede in quell’unico Dio che è Salvezza estrema per un’umanità morente nel peccato, nella corruzione, nella immoralità, nella profanazione di ogni valore, nella prepotenza del potere, nella sopraffazione sui deboli, nella deformazione del messaggio cristiano ad opera di chi male lo rappresenta, nella sofisticazione delle regole che permettono la convivenza tra il bene e il male.

    Cari figli è tempo di mostrare la forza e il coraggio che il Signore mediante lo Spirito Santo infonde a coloro che si riconoscono quali soldati di Cristo, a coloro che sono pronti a combattere le legioni di Satana in tutte le sedi ove operano indisturbate sotto false sembianze di autorità sociali, politiche, istituzionali, è tempo di reagire a tutto ciò che affligge la nostra esistenza poiché dobbiamo credere che il Signore vuole il bene delle sue creature e questo bene che ci viene continuamente tolto dobbiamo difenderlo con la nostra perseveranza nella Fede.

    È finito il tempo in cui gli uomini di potere si cibano delle nostre stesse sofferenze, è finito il governo del dolore e della miseria umana poiché il Signore, Re del Cielo e della terra, intende dar vita ad un’era nuova, perché sia ripristinato l’ordine delle cose secondo il suo piano originario, là dove diede compiti diversi all’uomo e alla donna, collocazioni distinte al lupo e all’agnello, responsabilità ripartite secondo i meriti, missioni affidate nel conferimento di doni straordinari per l’espletamento di funzioni estese a tutto il genere umano.

    È tempo che ciascuno di voi possa governare se stesso nella libera espressione del proprio spirito secondo la legge di Dio, che è cosa ben diversa da ciò che l’uomo pretende di imporre quale legge e che invece offende il senso della giustizia.

    I tempi a disposizione per concorrere a tanta grazia si fanno sempre più brevi giacché in tutto il mondo si continua a seminare morte, si usano parole di pace mentre si popolano le strade di giovani armati, perciò dobbiamo tutti accelerare il passo mediante un buon ascolto della parola di Dio e combattere i mali di questa società muniti solo di quell’arma infallibile che è la carità spirituale verso quanti sono caduti nel crimine perché emarginati da quei potenti che nel sangue degli innocenti ne hanno visto l’alimento delle loro stesse battaglie per le quali ogni giorno millantano false promesse di pace.

    Figli cari, non disperate, non pensiate che tutto è perduto, ancora il Signore è pronto a salvare le creature più fedeli perché fin da questa vita possano godere della divina promessa di bene; a voi, voi che in questo momento provate l’emozione di tanta misericordia si chiede solo un ultimo sforzo, resistete, non cedete, sono gli ultimi colpi che Satana infligge prima della sua definitiva sconfitta.

    Abbiate Fede, è un’era di sofferenza che si chiude, ma quanti vedranno e riconosceranno i primi segni della nuova era, riscatteranno ogni loro sofferenza poiché il Signore restituirà a costoro la gioia nello spirito, il benessere nel corpo, il respiro nella mente, la semplicità nel cuore.

    Invoco per voi tutti la potente benedizione del Padre Nostro.

    Padre Gabriele

    II MESSAGGIO A DIFFUSIONE UNIVERSALE

    3 settembre 1992

    Miei cari figli, o meglio sarebbe dire figli della nuova era, giacché le parole che si emanano dal Cielo si rivolgono a coloro che intendono salvarsi nell’anima e rinunciare per sempre alle sofisticazioni diaboliche che confondono ogni giorno il cuore e la mente dell’uomo.

    Poco è il tempo rimasto per perseverare negli errori peccaminosi che popolano il genere umano provocando morti e afflizioni senza speranza, poco tempo per ravvedersi da una vita che offende continuamente il Signore nel disprezzo totale delle sue leggi.

    Ricordatevi che quanto l’uomo si trova oggi a subire non è altro che l’opera della sua stessa mano, poiché ben diverso sarebbe stato il regno terreno preparato da Dio per le sue creature!

    Ciascuno di voi porta sulle proprie spalle il peso grave dell’egoismo, dell’assenteismo verso l’altrui operato, poiché da tutto ciò si è originato il permissivismo per quanti si sono sentiti liberi nell’operare il male. Basti guardare all’attuale situazione in cui versa questa povera Italia!

    Quante vergogne avrebbero potuto essere evitate se ciascuno in cuor proprio si fosse fatto carico del dovere della testimonianza! Quanti hanno assistito passivamente alle ruberie altrui, ai crimini più sporchi senza far nulla per impedire il protrarsi di una realtà, poi divenuta sistema, una realtà che ha portato al crollo totale di ogni valore e di quanto altro era stato con fatica edificato da gente perbene.

    Il Signore, figli miei, ha popolato la terra perché ciascuna delle sue creature si sentisse parte integrante di tutte le altre, e invece l’uomo ha cercato avidamente di vivere solo per se stesso estraniandosi da quanto ad opera di altri avrebbe potuto evitare.

    Cari figli, è facile leggere il giornale e stupirsi delle azioni di questo o di quello, è facile additare questa o quella colpa, ma io vorrei chiedere, quanti di voi sapevano e non hanno detto nulla? Quanti hanno denunciato ciò che hanno visto con i loro stessi occhi? E allora, perché oggi vi meravigliate, criticate, e pronunciate sentenze? Dov’eravate voi? Forse su un altro pianeta? Questo è l’egoismo, figli miei, pensare solo per sé, muoversi solo se viene leso il nostro personale interesse, questa è la colpa grave per la quale l’Umanità intera versa in tale drammatica realtà.

    Il Signore ha voluto dare la testimonianza estrema del coraggio e dell’altruismo sacrificando sulla croce suo Figlio Gesù, chi di voi farebbe rischiare la vita della propria creatura per la salvezza di un’altra vita? Nessuno. E se vostro figlio vi confida che l’amico del cuore ruba, o uccide, o si droga, voi subito lo consigliate al silenzio, all’omertà, nessuno, nessuno di voi è pronto ad impedire un crimine se questo costituisce un pericolo per sé.

    E allora, figli miei, da questo momento, se volete sopravvivere oltre la fine dell’era di Satana, modificate il vostro comportamento nella prima espressione di vita terrena tra gli altri, con gli altri, per gli altri, ricordando quel comandamento tanto bello per il quale il Signore dice all’uomo: Ama il prossimo tuo come te stesso.

    Questo voleva dire il Signore alle sue creature, interessati del tuo prossimo, osserva quello che fa, correggi gli errori, impedisci il male, aiutalo nei momenti di debolezza, confortalo nella disperazione, rimproveralo nella caparbietà, sconfessalo nella menzogna, insegnagli la morale, fa’ di lui, del tuo prossimo il tuo modello ideale di vita nel bene, regalagli il tuo esempio senza esserne geloso, ama, ama, dona te stesso, questo voleva dire il Signore che non è stato compreso, che è stato disatteso.

    Oggi il Signore lo ripete, ama il tuo prossimo come te stesso, e coloro che ascolteranno vivranno e la loro stessa mano sarà fonte di vita per quanti sono morenti, arsi nella sete.

    Figli miei, ricordatelo tutti, l’uomo cade e sbaglia quando cerca qualcosa che non riesce a trovare, ma in questo qualcosa c’è sempre l’amore. Non c’è amore tra gli uomini e allora ci si sente soli e questo induce il povero alle miserie più riconoscibili e il ricco alle sofisticazioni più pericolose. Lo vediamo ogni giorno, dallo scippatore in pieno giorno al politico della tangente, ma credetemi, davanti a Dio queste due creature sono uguali anche nella realtà per la quale hanno peccato, ambedue sono prive d’amore, ambedue sole nei sentimenti, ambedue avide di beni terreni in conseguenza dell’assoluta mancanza dei beni spirituali. Sarebbe bastata una parola amica, un consiglio disinteressato e nessuno dei due sarebbe caduto tanto in basso.

    Figli miei è la solitudine nel cuore che fa lavorare troppo la mente facendola sconfinare nei regni del proibito e questo sia d’insegnamento poiché amare e sentirsi amati è lo scudo poderoso che tiene l’uomo al riparo da tutte le tentazioni, perciò vi dico perché possiate far parte della nuova promessa senza contaminazione alcuna, amate gli altri più che voi stessi, quando l’amore è comprensione, quando l’amore è autorità, quando l’amore è coraggio, quando l’amore è offerta di sé, quando l’amore è Fede.

    Sia su di voi la benedizione del Cielo.

    Padre Gabriele

    III MESSAGGIO A DIFFUSIONE UNIVERSALE

    11 settembre 1992

    Miei poveri figli, poveri, poiché la maggior parte di voi versa in sì tristi condizioni a causa di chi approfitta dell’altrui debolezza nella mente e nello spirito per appropriarsi indebitamente di ciò che il Signore volle ripartire secondo la sua infinita Giustizia, tra tutte le sue creature.

    Siamo ormai nella fase più drammatica per il mondo intero, la fase che vede crollare ovunque il senso della democrazia con la conseguenza di vedere infrangere tutte le regole del buon vivere civile poiché la carne dell’uno servirà allo stomaco dell’altro. A questo siamo ridotti, a questo è ridotta l’Italia, l’antico paese rigoglioso di speranze e di storici valori!

    Figli miei siete attualmente sommersi dalle menzogne di chi tenta spudoratamente di salvare la faccia, misere menzogne a cui il Signore vi chiede di ribellarvi, con forza, con Fede, ma di ribellarvi senza permettere che la responsabilità del male compiuto da altri ricada indistintamente su tutti. Non è il senso della protesta che può salvare quanto ormai è stato distrutto, qui ci vuole un risveglio generale di tutti quegli animi apparentemente morti che ritornano ad esprimere in un coro comune il miracolo della Resurrezione.

    E allora figli miei, così come fu per Adamo ed Eva, assisterete alla fuga di quanti invano tenteranno di coprire le loro vergogne, e ai puri di cuore sarà finalmente restituito quel Paradiso Terrestre quale premio del Padre riscattato per i figli più meritevoli.

    Cari fratelli in Cristo e di Cristo compagni di martirio, quante spade hanno trafitto il vostro cuore, quante spine penetrano ogni giorno nel vostro capo, ora però è tempo di Resurrezione, che ricada sui colpevoli il peso grave di quella croce che è testimonianza di atrocità commesse dai servitori di Satana.

    Figli miei, coraggio, è il Signore che invoca il vostro schieramento contro le forze del male, ostacolate con la forza dei soldati di Cristo quel nemico che avanza devastando quanto fu edificato per il bene di tutte le creature. L’unica legge che dovete rispettare è quella di Dio, poiché Dio nel trasmetterla all’uomo aveva previsto quanto sarebbe stato necessario per la regolamentazione dei diritti e dei doveri di ogni società.

    Altre leggi non rappresentano attualmente nemmeno le sembianze sbiadite della giustizia, esse servono solo a legittimare l’imbroglio, la corruzione, la criminalità, perfino l’omicidio, e allora, figli miei io vi dico, nel nome del Signore, infrangete queste leggi e liberatevi da ogni schiavitù che assoggetti il vostro spirito a chi è indegno di ogni autorità.

    L’era nuova disconosce il potere del male in tutte le sue funzioni e coloro che ne faranno parte obbediranno direttamente a Dio rispettandone liberamente nel proprio cuore ogni desiderio, ogni invito, ogni insegnamento.

    Figli miei, i rappresentanti di questo stato vi hanno derubato di ogni valore materiale e spirituale, ed ora osano chiedervi di rifocillare le loro tasche e assecondare le loro idee. Dai loro posti di potere si sono saziati del pane di onesti lavoratori, hanno profittato delle loro disgrazie emarginandoli dai luoghi di giusta appartenenza, li hanno lasciati morire nell’attesa di false speranze, hanno defraudato il rispetto della morale concedendo l’illecito in tutte le sue forme, hanno alimentato il peccato modificando arbitrariamente la parola di Gesù, ed ora osano chiedere altri sforzi, altri sacrifici, altra carne da dare in pasto a belve feroci insaziabili nella loro avidità.

    A questi uomini, figli miei, è tempo di dire basta, è tempo di rifiutare con forza ogni proposta che venga avanzata in nome della salvezza di questo Paese, poiché l’unica vera salvezza proviene dal Signore il quale si avvale di strumenti ben diversi da quelle luride manovre che operano i sofisticatori del male.

    Perché un Paese sia salvo è necessaria la purificazione delle anime contaminate dal peccato, e per questo fine non ci sono né tasse da pagare, né spese da ridurre, né patrimoni da alienare. Per questo scopo è necessario un solo attimo di docilità alla volontà di Dio che con la sua potenza è capace di spazzare via e di riedificare per tutti il benessere dell’anima e del corpo.

    Coloro che rappresentano la salvaguardia dei vostri diritti, figli miei, se ne devono andare tutti e rendere liberi i loro posti di potere, devono tornarsene nei loro luoghi d’origine e riflettere sul destino cui sono esposte le loro anime in assenza di una radicale conversione.

    E poiché cari figli parliamo di era nuova, nel concepimento dei futuri ordinamenti sociali e politici è bene inserire solo le nuove forze che possano rappresentare le giuste attese di una società morta e resuscitata e pertanto con nuovi bisogni fondati sulla naturale evoluzione dell’uomo.

    Non sono più attuali le vecchie denominazioni che fino ad oggi hanno differenziato un’ideologia da un’altra, queste saranno pur ricordate nella storia secolare dell’uomo ma il loro ciclo si è definitivamente esaurito insieme agli uomini che lo hanno rappresentato.

    Perciò cari figli volgete lo sguardo alle nuove proposte, badando di riconoscere tra queste solo quelle che esprimono il senso della difesa dei valori e della riedificazione, escludendo quanto invece è animato da solo spirito di protesta.

    Questo messaggio, cari figli, intende esservi di guida per quegli orientamenti che adotterete e che dovranno costituire le fondamenta sane di una nuova era di bene e di speranza.

    Giunga a voi tutti la mia benedizione solenne.

    Padre Gabriele

    IV MESSAGGIO A DIFFUSIONE UNIVERSALE

    21 settembre 1992

    Cari figli, beati coloro che credono nella parola di Dio che si propaga nel mondo intero attraverso quanti si rendono disponibili alla testimonianza delle cose del Cielo.

    Beati coloro che rifiutano di credere alle menzogne di chi ha ridotto l’Italia in brandelli ed ora chiede altro potere millantando impossibili ricuciture, o meglio risanamenti.

    Sì impossibili, perché è il Signore che impedirà ogni equilibrio tra le forze del male, il Signore non ha paura della guerra, della carestia, del dolore, non teme questo per le creature a Lui fedeli, poiché esse rimarranno protette sotto il manto della Mamma Celeste, e le privazioni ricadranno tutte su coloro che si sono cibati del pane altrui mentre milioni di innocenti muoiono ogni giorno privi di ogni alimento.

    Sì figli miei, siamo giunti alla resa dei conti, ma voi dovete sorridere giacché il vostro sacrificio annuncia la resurrezione dei credenti.

    Il Cielo in questi ultimi anni ha dato segni ben riconoscibili dell’esistenza di Dio, ma i potenti hanno preferito la cecità dell’anima per amore del denaro, della ricchezza sfrenata, della dissolutezza rispetto ad ogni valore.

    Quello che è più triste ancora riconoscere è che nemmeno tra i consacrati si è cercato di illuminare le coscienze verso scelte non contaminate dal potere, nemmeno tra i consacrati si è mantenuto puro l’esempio del bene materiale e spirituale, e non ci si è accorti del danno provocato dall’assenza di una parola chiara, coraggiosa, la parola che avrebbero dovuto pronunciare i ministri della Chiesa.

    Eppure cari figli, il coraggio di Gesù è impresso in ogni pagina del Vangelo. Gesù è stato nella sua predicazione l’esempio della distinzione netta tra il bene e il male, e quando nelle parabole il male andava a coincidere con quelle autorità che avrebbero dovuto esserne esenti, Gesù lo ha smascherato, sempre, senza equivoco. E guardate invece quale messaggio hanno dato alcuni autorevoli prelati, di fronte alla Chiesa, di fronte al corpo dei fedeli morenti a causa della corruzione altrui, questi prelati hanno detto, votate Democrazia Cristiana, hanno richiamato un’umanità tanto provata a mantenere l’unità nel voto dei cattolici in un solo e diffamato partito.

    Vedete figli, questa è stata la più grave provocazione giunta al Signore, quella per cui il Signore ha deliberato di sancire con la sua potenza la fine dell’era di Satana, e sradicare le radici più profonde del male da una terra che può e deve riprodurre frutti sani.

    È grande la responsabilità di quella parte del clero che ha operato in tal senso, grave tanto più in un momento in cui l’uomo acuisce il proprio discernimento e sa ben riconoscere il consiglio sano, disinteressato, da quello mosso invece da occulti interessi di schieramento.

    Hanno detto, hanno osato dire, votate Democrazia Cristiana, ma non hanno saputo dire quale democrazia, quale spirito cristiano. E non potevano dirlo, figli miei, è forse democrazia appropriarsi di poltrone di generazione in generazione mentre i vostri figli, che hanno studiato, che si sono sacrificati, che hanno dimostrato il proprio impegno, non trovano un posto di lavoro, si annoiano, girovagano, si drogano per trascorrere un tempo che li vede già morti.

    È forse cristiano un partito che ruba, che patteggia col diavolo le cosiddette alleanze con chi non crede se non al denaro frutto del sangue che ogni giorno versano i vostri figli.

    Perché questi prelati non hanno preso a cuore l’ingiusta sofferenza dei deboli, alimentandoli in speranze nuove, perché questi prelati non hanno detto ai signori del potere, andatevene, avete governato abbastanza, lasciate il posto ad altri, nel nome della democrazia, nel nome del senso cristiano che predicate, perché questi prelati non hanno volto lo sguardo ai giovani, invece di mostrarsi solidali con gli autori del male.

    E la Chiesa di Gesù era forse questa? E cosa risponderanno ora tra pochi giorni quando l’esasperazione riporterà la gente nelle piazze, e rivivremo i tempi bui della guerriglia. Cosa risponderanno alla fame degli onesti lavoratori, diranno votate Democrazia Cristiana?

    Il rinnovamento nello spirito si origina dall’avvicendamento tra gli uomini, e se questo bel concetto fosse stato diffuso, spiegato, professato, il nostro Paese avrebbe dato corso alla sua storia attraverso volti nuovi, impedendo ogni stratificazione di meccanismi di corruzione ormai irreparabili.

    Cari figli, perché credete che l’attuale governo abbia presentato la situazione economica dell’Italia in tutta la sua drammaticità? Perché si è indebolito un grande potere che era garante verso quella criminalità che rifocillava di tanto in tanto le casse dello Stato, quanto era sufficiente perché tutto potesse essere occultato agli ignari cittadini. Come dire, figli miei, che voi eravate mantenuti dai traffici, dalle pattuizioni più sporche, voi, il vostro onesto lavoro veniva gratificato dal denaro sporco che copriva i bisogni di questo Stato.

    Ecco perché il Signore ha detto basta, figli miei, anche se questo sarà un periodo drammatico, dovete credere che la vostra sofferenza produrrà presto il meritato benessere, poiché l’Italia cambierà definitivamente il proprio volto.

    Figli miei, il Cielo a volte deve occuparsi anche di argomenti terreni, come il contenuto di questo messaggio, attraverso il quale deve giungervi il mio invito a resistere, resistere ad occhi aperti, ostacolare ogni manovra che punti ad attingere alle vostre

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