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Cuore e mente - Rivali o complici?
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Cuore e mente - Rivali o complici?

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About this ebook

Un libro che ti aiuterà a conoscere meglio il tuo cuore e la tua mente e a diventare padrone della tua vita!

Ma che cosa si intende per cuore? E per mente? Il loro è un eterno conflitto o una meravigliosa complicità interiore? Posso cambiare il modo in cui interagiscono questi due elementi nella mia vita? Posso gestire meglio le mie emozioni? Posso vivere meglio con me stesso e con gli altri? Posso davvero cambiare, migliorare e crescere? Posso raggiungere la felicità? Scopri le risposte in questo viaggio tra mente e cuore attraversando i noti concetti di intelligenza emotiva, competenza emotiva, intelligenza sociale e libertà emotiva; un viaggio attraverso le emozioni, per capire come funzionano, che differenza c'è tra emozioni e sentimenti e come interagiscono con i pensieri. Tra gli stimolanti argomenti del libro: "Al cuore non si comanda! ….e alla mente? Chi comanda davvero?" "Va dove ti porta il cuore! …no, anzi, va dove ti porta la mente!" "'Ma io sono fatto così!' …ma vuoi rimanere così? Si può cambiare?" "Essere o non essere… è davvero questo il problema?" "Io e gli altri" "Pensieri di felicità".
LanguageItaliano
PublisherYoucanprint
Release dateMar 8, 2019
ISBN9788831608749
Cuore e mente - Rivali o complici?

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    Book preview

    Cuore e mente - Rivali o complici? - Giacomo Paparusso

    Dickens

    INTRODUZIONE

    Quando si parla di cuore e di mente le discussioni sono davvero tante e varie. In questo testo non voglio avere la pretesa di insegnare delle verità assolute, piuttosto è mio desiderio stimolare la riflessione, aiutare il lettore a scoprire, a rivalutare e a cercare dentro sé stesso tutte quelle risposte che nessun manuale o guida o esperto possa in maniera perfetta elargire senza essere messe ulteriormente in discussione.

    Non c’è fine ai tanti libri che si possono scrivere, ma dedicarsi molto a essi è faticoso scrisse circa 3.000 anni fa un proverbiale saggio dell’antichità (Re Salomone). Il saggio qui non stava scoraggiando la lettura ma riconosceva una realistica verità. Pensate a questo: se riusciste a leggere per intero due libri la settimana nell’arco della vostra vita potreste leggere più di 6.000 volumi. Per quanto ciò possa sembrare eccezionale in realtà non è che una goccia nel mare se si pensa che, ad esempio, solo in Italia ogni anno vengono pubblicati oltre 65.000 libri in formato cartaceo a cui se ne aggiunge un numero simile in formato ebook. In media oltre 350 libri al giorno!

    È chiaro che nessuno potrebbe mai sperare di leggere tutti i libri che sono stati pubblicati. E una cosa che rende ‘faticoso dedicarsi a essi’ è il fatto che le pubblicazioni sui vari rami dello scibile umano possano presentare continuamente opinioni diverse, nuove, aggiornate e contrastanti. Con questa premessa voglio ringraziarti per aver scelto la lettura di questo libro pur essendo io stesso conscio che non è un manuale o una raccolta esaustiva di consigli opportuni né si presenta come un compendio di verità certe e indiscutibili. Senza alcuna pretesa, questo libro si presenta come un libero pensiero che possa stimolare e spingere alla conoscenza e all’approfondimento di nuovi concetti, nonché alla riflessione e all’elaborazione di nuovi pensieri che possano offrire qualcosa in più.

    Pertanto, se ti stai accingendo a leggere questo libro, non cercare risposte ma cerca un sostegno alle risposte che già ci sono dentro di te e che devi solo fare emergere, riscoprire, farle vivere e lasciare che trasformino la tua esistenza a seconda dell’indirizzo e del valore che tu assegnerai loro.

    Se vuoi cambiare il mondo, sii il cambiamento che vuoi vedere; questa frase è stata spesso utilizzata per motivare al cambiamento. Il senso lascia intendere che se vuoi vedere il mondo diverso, sapendo che non puoi cambiarlo, puoi cambiare te stesso, o meglio la visione e la percezione che hai del mondo; pertanto potremmo anche dire: Se vuoi cambiare il mondo, cambia il tuo mondo e il mondo fuori diventerà diverso.

    Cambia i tuoi pensieri e cambierai il mondo

    – Norman Vincent Peale

    Questo è lo scopo di questo libro: non cambiare il mondo, ma aiutarti a cambiare il mondo che è dentro di te perché tutto il resto dipende dal modo in cui si relaziona con la tua mente e con il tuo cuore. Sono loro a condurre la tua esistenza, a dare un significato alla tua vita e ad attribuire emozioni e sensazioni alle tue esperienze, alle parole, alle azioni e alle circostanze che ti circondano. Sarò poi più preciso nelle argomentazioni che seguiranno nel corso del libro.

    Parleremo, infatti, di come cuore e mente, se è pur vero che lottano e si contendono il dominio dei pensieri e delle emozioni, in realtà possano anche interagire. Ma davvero lottano? Chi provoca tale conflitto? Si può evitare? Possono diventare complici? E in che senso e in che modo? O ancora: chi deve condurre la nostra esistenza? La mente o il cuore? Devono stare in equilibrio o deve prevalere l’uno o l’altro secondo la circostanza? Sono tanti i quesiti che sorgono e cui cercheremo di stimolarne la riflessione…

    Ma prima avremo bisogno di definire con precisione cosa intendiamo con cuore e con mente.

    Nel nostro viaggio tra mente e cuore sarà inevitabile attraversare i noti concetti di intelligenza emotiva, competenza emotiva, intelligenza sociale e crescita personale; viaggeremo attraverso le emozioni, le capiremo meglio, comprenderemo come funzionano, che differenza c’è tra emozioni e sentimenti e come interagiscono con i pensieri. Dando uno sguardo all’indice analitico in fondo al libro potrai farti un’idea più ampia dei suoi contenuti.

    Sembra arduo questo viaggio? Come ho scritto prima, non ho la pretesa di insegnare, ma piuttosto di accompagnarti in un viaggio dove solo tu puoi porre dei limiti alle dimensioni e ai traguardi che raggiungerai.

    "Quando c’è una tempesta gli uccellini si nascondono,

    ma le aquile volano più in alto" – Mohandas Karamchand Gandhi

    E se ti invito a leggere con attenzione questo libro, rassicurandoti sul fatto che possa davvero aiutarti a diventare una persona migliore, emotivamente e psicologicamente più forte, più sano, più integro e più carico di forza morale tale da ispirare anche altri a conseguire questi medesimi risultati, è perché lo studio e l’assimilazione dei concetti espressi hanno avuto proprio questo effetto sulla mia stessa vita.

    Non mi resta che augurarti buona lettura, o meglio, buona riflessione. Ho cercato anche di facilitare la stimolazione di uno studio introspettivo scrivendo con un linguaggio non erudito, manualistico o formale, ma semplice e diretto, facilmente comprensibile e che raggiunga lo scopo voluto.

    Giacomo Paparusso

    S E Z I O N E  I

    CONOSCERE E GESTIRE CUORE E MENTE

    CAPITOLO 1

    UNA MENTE CHE SENTE E

    UN CUORE CHE PENSA

    CAPITOLO 2

    AL CUORE NON SI COMANDA…

    E ALLA MENTE? CHI COMANDA DAVVERO?

    CAPITOLO 3

    VA DOVE TI PORTA IL CUORE… NO…

    ANZI… LA MENTE!

    In questa prima sezione, ripercorrendo alcuni

    comuni modi di pensare o pregiudizi sulla presunta ed eterna lotta tra cuore e mente, daremo risposta nei tre capitoli che seguono alle domande:

    Che cosa si intende per cuore? E per mente? 

    Cuore e mente sono sempre in conflitto o possono

    collaborare e divenire realmente complici?

    Che cosa sono le emozioni? E i sentimenti?

    Posso gestire meglio le mie emozioni? Come?

    CAPITOLO 1

    UNA MENTE CHE SENTE E UN CUORE CHE PENSA

    Ho sbagliato il titolo di questo capitolo? Non è il cuore a sentire e la mente a pensare? No, caro lettore, non ho sbagliato, ho scelto volutamente questo titolo per stimolare alla riflessione sull’interconnessione tra mente e cuore di cui parlerò in questo capitolo. Faccio subito una precisazione: questo primo capitolo sarà per lo più di definizione, di premessa, per stabilire le basi su quanto andremo poi a costruire nei capitoli successivi. Parleremo di concetti, mentre dal secondo capitolo entreremo più nell’applicazione dei concetti espressi. Per così dire, passeremo poi dalla teoria alla pratica. Precisiamo innanzitutto che cosa si intende per mente e per cuore.

    Se parliamo di mente forse pensiamo subito alla razionalità, alla capacità di pensare, alla facoltà di intendere, di apprendere e di conoscere. Si parla di quoziente intellettivo come di un metro di misura della propria intelligenza.

    Se parliamo di cuore intendiamo i sentimenti, le emozioni e le percezioni che accompagnano i nostri stati d’animo, la nostra psiche, la nostra sfera emotiva, e sovente associamo questa sfera alla nostra personalità.

    Di una persona si può affermare che è intelligente, riferendosi alla sua mente, o poco intelligente, nell’accezione negativa. E nello stesso tempo possiamo definirlo buono, oppure sincero, o amorevole, o paziente, o anche calmo, mite, umile, riferendoci al suo buon cuore. E cercando anche in questo caso l’accezione negativa, parleremmo di persona triste, malinconica, depressa, negativa, ansiosa, ipocondriaca, e così via. D’altro canto, parlando di una persona egoista, crudele, avara, cinica, spietata o prepotente, siamo propensi a definirla senza cuore. E questo sottolinea come per cuore intendiamo quella serie di emozioni e sentimenti che interagiscono in tutta la nostra sfera emotiva favorendo od ostacolando la nostra crescita personale.

    Due elementi all’apparenza così diversi e così distanti tra loro, ma nella realtà così vicini ed interconnessi! Perché diciamo questo?

    Perché ci sono grandi menti, ovvero persone dalla grande intelligenza, dal quoziente intellettivo superiore alla media, che tuttavia fanno fatica ad interagire con la vita sociale, oppure vivono in preda a difficoltà emotive, isolati nelle proprie ansie o nelle proprie paure. Persone di apparente successo nel mondo della conoscenza, persone titolate, insegnanti, luminari della società intellettuale, che ciò nonostante non riescono a mantenere saldi i propri affetti, le proprie relazioni sociali, a volte persino familiari, e spesso cadono vittime dello sconforto, della solitudine e della depressione. Vincenti o perdenti? Dov’è il problema?

    E ci sono, invece, persone umili, persone normali ma che posseggono un bagaglio di doni emozionali che permette loro di brillare di luce propria al punto tale di illuminare anche i cuori degli altri. Queste sono le normali persone speciali che incontriamo nella folla della società. La loro presenza suscita in altri emozioni positive, fiducia e sicurezza. Sono persone umili ma che sanno prestare vera attenzione, un interesse genuino per chi gli è davanti, sanno ascoltare, arrivano al cuore altrui. E con loro riesci ad aprirti, ti senti a tuo agio e percepisci la loro naturalezza. Dov’è la loro magia? Sarà nel loro garbo, in quella postura umile, non rigida o autoritaria, sarà in quel linguaggio del corpo privo di ogni superiorità, sarà nel loro spirito positivo, non di lamentela o di critica? Sarà la loro umiltà, la loro semplicità, il loro amore, la loro profonda pace interiore?

    Di certo la risposta non si legge nel proprio quoziente intellettivo, ma in un altro tipo di intelligenza, quella che da Daniel Goleman, noto e affermato psicologo statunitense, viene definita "intelligenza emotiva. Potremmo definirle persone dal gran cuore". Sono in realtà persone che imparano continuamente ad utilizzare nella propria vita sia la mente che il cuore.

    Serve a ben poco un cervello brillante se non si è capaci di farsi amare e di amare, se non si è capaci di relazionarsi e interagire con gli altri. D’altro canto serve a ben poco un cuore pieno di emozioni se non si è capaci di saperle gestire e dosare; è il caso di chi ‘sente’ forte la spinta emotiva e agisce per impulso, di chi si arrabbia facilmente e poi se ne pente, di chi cede a sentimenti maldestri e perde contatti e relazioni, di chi soffre di solitudine o di malinconia o di tristezza perché incapace di mantenere buoni rapporti a causa del suo ‘carattere’ non facile.

    ‘Allora è vero che cuore e mente lottano tra loro per il predominio della propria vita’, dirà qualcuno. È vero? Il problema non sta in questo, piuttosto è quando non si accompagnano l’uno con l’altra che sorgono i problemi.

    "Il cuore senza la mente rende ingenui;

    la mente, senza il cuore, cinici."

    - Roberto Gervaso

    Una persona troppo razionale, priva di sentimenti, incontra problemi. È un troppo giusto, un legalista, forse addirittura cinico; sarà anche rispettato, ma difficilmente amato. Una persona troppo emotiva, a volte priva di razionalità e saggezza nelle proprie decisioni e azioni, sarà anche amata ma non sarà di sicuro fonte di ispirazione, di sicurezza e di saggezza per gli altri i quali la considereranno instabile e poco rassicurante sul piano emotivo e razionale.

    Pertanto mi sento di poter esprimere questo concetto:

    Cuore e mente non possono fare a meno l’uno dell’altra.

    A volte noi li mettiamo in lotta tra loro quando riteniamo che in una determinata circostanza dovremmo ascoltare più il cuore che la mente. O, viceversa, in situazioni diverse, qualcuno dirà di mettere a tacere il cuore ingannevole perché ci sta portando sulla strada sbagliata. Azioni o decisioni che il cuore vorrebbe leggere in una determinata maniera, spinto dalle emozioni o dai desideri, mentre la mente, facendosi carico di principi e valori dettati dai propri pensieri, ne interpreta la lettura nella direzione esattamente opposta.

    In questi casi si parla di conflitto interiore, lotta interiore, lotta tra mente e cuore. E sembra che in qualunque direzione penda poi l’ago della bilancia la nostra persona interiore non ne risulti comunque interamente soddisfatta. I troppo sentimentali, infatti, parlerebbero poi di una vita di rimpianti, i razionali invece accuserebbero poi il peso dei rimorsi. Ragionamenti giusti per chi permette al proprio cuore e alla propria mente di essere in lotta tra loro, per chi permette a mente e cuore di allontanarsi sempre più tra loro come fossero due antitesi, due opposti, due estremi o persino due antagonisti!

    Potremmo a questo punto parlare, nel caso di queste persone, di intelligenza emotiva? Possiamo quindi affermare che il successo sta non nella vittoria in questa presunta lotta ma nell’aiutare il nostro cuore e la nostra mente a divenire complici. Sì, mente e cuore non rivali, ma complici! Questo è il segreto! Maggiore sarà la loro complicità, maggiore sarà il successo nella nostra vita! Ecco perché mi piace parlare di un cuore che pensa e di una mente che sente! Se lasciamo che lottino tra loro mantenere l’equilibrio diventa sempre più difficile, se invece imparano ad interagire l’uno con l’altra allora accresceremo la nostra intelligenza emotiva.

    "Mi piacciono le persone senti-pensanti,

    che non separano ragione e sentimento.

    Che sentono e pensano allo stesso tempo.

    Senza dividere la testa dal corpo

    né l’emozione dalla ragione."

    - Eduardo Hughes Galeano

    Goleman ha scritto molto su questo soggetto. Dobbiamo a lui quanto oggi conosciamo e affermiamo sull’intelligenza emotiva. Leggendo i suoi scritti possiamo farci una visione ampia e chiara del soggetto, ma vorrei menzionare solo qualche aspetto per metterlo in relazione con i concetti espressi finora.

    Secondo Goleman l’essere umano, in realtà, possiede due menti, una razionale ed una emotiva (o emozionale). E secondo lui queste due menti interagiscono per costruire la nostra intera vita mentale. Goleman distingue quindi l’intelligenza razionale (spesso misurata dal quoziente intellettivo, o QI) dall’intelligenza emotiva, comunque entrambe fondamentali ed essenziali per la vita mentale.

    Per quanto sia importante l’intelligenza razionale, è poi l’intelligenza emotiva (o mente emozionale) che ci permette di connetterci con le nostre emozioni e con quelle degli altri. La chiave dell’intelligenza emotiva è proprio la conoscenza e il controllo delle proprie emozioni, la capacità di motivarsi, cioè di saper dominare le proprie emozioni e saperle stimolare al fine di raggiungere determinati obiettivi, nonché la capacità di riconoscere le emozioni altrui e saper gestire le relazioni sociali. Sotto le righe qui ritroviamo il concetto che amo esprimere di una mente che non solo pensa, ma sente, ovvero legge le emozioni del cuore, le interpreta, le riconosce, le elabora e impara a gestirle, e di un cuore che non solo sente e si lascia trasportare, ma, pur mantenendo vive le emozioni che sente, impara a pensare ovvero è padrone e non schiavo delle proprie emozioni. Credo che in tutto questo sia racchiuso il segreto dell’intelligenza emotiva.

    Coloro che possiedono un elevato QI hanno grande conoscenza, ma sembra che siano coloro che hanno maggiore intelligenza emotiva ad avere successo nella vita, nel lavoro, nei rapporti sociali e nelle relazioni personali!

    "Nel migliore dei casi, sembra che il Quoziente Intellettivo

    rappresenti solo il 20% dei fattori determinanti per il successo"

    - Daniel Goleman

    È sull’intelligenza emotiva che poggia, ad esempio, anche la competenza emotiva, cioè quella capacità di saper distinguere, conoscere ed esprimere le proprie emozioni con totale libertà ma con pieno controllo, per l’appunto, con competenza. Per capirci, quando una persona è in grado di distinguere un’emozione dall’altra, può anche iniziare ad imparare come usare quelle emozioni nella vita di tutti i giorni. Più avanti nel libro approfondiremo anche il significato e la differenza tra emozioni e sentimenti.

    Alla competenza emotiva segue anche la competenza sociale, cioè quella capacità di riconoscere anche le emozioni altrui, provando empatia (sapendo mettersi nei panni degli altri, comprendendo con la mente quello che sentono e sentendo con il cuore quello che pensano) e saperne poi gestire la reazione.

    La competenza sociale è strettamente legata anche all’intelligenza sociale, ovvero a quella capacità di sapersi relazionare con gli altri. Si tratta di quella sensibilità che ci permette di recepire i segnali emotivi, anche non verbali, degli altri, di comprenderne i sentimenti, i pensieri e le intenzioni. Si tratta anche di quell’abilità che ci permette di costruire buone relazioni e di legarci agli altri.

    Mi arrendo! Sì, forse, a questo punto potresti sentirti così lontano dai concetti espressi, anche inadeguato o incapace pur minimamente di accostarti ai concetti di intelligenza emotiva, competenza emotiva e sociale. Non sono capace, Non è per me, Sono troppo emotivo, Io non sono come quelle persone magiche, speciali, di cui si parlava prima, faccio fatica ad andare d’accordo con tutti, ecc. ecc.

    Forse ti vien voglia di abbandonare la lettura di questo o altri libri sull’argomento e continuare a fare del tuo meglio, come hai fatto finora, per vivere bene per quanto sia possibile.

    Non ti spaventare! Non è una montagna che devi scalare e non sei solo nel lavoro che devi fare! Devi solo unire la tua mente e il tuo cuore, devi sentire, o emozionarti, non solo con il cuore ma anche con la mente; e devi aiutare il tuo cuore a pensare non permettendo alle tue emozioni di schiacciarti, di vincerti, di lasciarti trasportare o travolgere.

    "L’intelligenza senza cuore non è altro

    che logica e non è un gran che"

    - Marc Levy

    È facile? No, assolutamente no! Ecco perché non devi lasciare le cose al caso. Come vedi, le emozioni non devono essere eliminate! Non si può vivere senza emozioni o sentimenti. Anzi, come abbiamo imparato in questo capitolo, la nostra intera esistenza ruota intorno alle emozioni; la nostra felicità, la nostra vita sociale, familiare e personale ruota intorno alle emozioni. Imparando a conoscerle e a gestirle la nostra vita interiore, personale e sociale, migliorerà sensibilmente per valore e qualità.

    "Chi coltiva la propria interiorità, fiorisce ogni giorno,

    colorando e profumando la propria vita e quella degli altri"

    - Agostino Degas

    Ecco perché ‘sentire’ le proprie emozioni con la mente, non razionalizzandole con freddezza, senza sentimenti, ma conoscendole, essendone colui che le guida, che pensa prima di agire. Ed ecco perchè ‘pensare’ con il cuore, non divenendo automi, tecnici, cinici pensatori, ma persone che conoscono, comprendono se stessi e gli altri e decidono come agire mossi da sentimenti, dai giusti sentimenti, da emozioni che raggiungono risultati ed obiettivi.

    "Quando la ragione incontra il cuore,

    e il cuore parla alla ragione, nasce la poesia"

    - Mirko Badiale

    Ce la farò a diventare questo tipo di persona? Nessuno al mondo riesce ad esserlo appieno! Per questo molti pensatori continuano a sostenere che mente e cuore siano solo rivali. Ma tu puoi crescere, tutti possiamo crescere come persona interiore! Molti riescono a crescere sotto questo aspetto grazie alla stimolazione dei propri pensieri, grazie alla maggiore conoscenza e consapevolezza. Questo è quello che la meditazione dei concetti che saranno espressi potrà contribuire a raggiungere anche nel tuo caso. Metabolizza quanto hai letto e quanto leggerai con questa consapevolezza: anche se dovessi salire di un solo gradino la scala della tua crescita personale sarai comunque una persona migliore e migliorerà la qualità della tua vita interiore, personale, familiare e sociale. E tutto questo non è poco! Inizia con piccoli obiettivi, con piccoli traguardi, dà valore alle piccole cose ed ogni successo che raggiungerai, anche se piccolo, ti stimolerà a raggiungerne un altro successivo.

    IL BAMBINO E LA STELLA MARINA

    C’era una volta un uomo che viveva vicino alla spiaggia.

    Tutti i giorni si svegliava e iniziava la giornata

    facendo una passeggiata sulla sabbia.

    Un giorno rimase molto sorpreso di ciò

    in cui si imbatté nella sua fuga mattutina. 

    C’erano centinaia di stelle marine sparse per tutta la riva.

    Era decisamente strano. Forse i responsabili di questo

    fenomeno erano il mal tempo o i venti di novembre.

    L’uomo era rammaricato per la situazione. 

    Sapeva che le stelle marine non potevano vivere

    più di cinque minuti fuori dall’acqua.

    Tutte queste creature sarebbero morte

    nel giro di poco tempo,

    se non erano già morte mentre gli passava accanto.

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