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Parole al buio
Parole al buio
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Ebook128 pages29 minutes

Parole al buio

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About this ebook

Queste "Parole al Buio" non rimandano all'oscurità come erroneamente ci indurrebbe a pensare il titolo, quanto al contrario a un'uscita allo scoperto, inondate di luce, frutto di un lungo percorso di introspezione, di autocoscienza, quasi una sorta di psicanalisi indotta. Difficile non cogliere questa eco continua di catarsi, di liberazione emotiva da quell'ansia palpabile, unica sensazione scaturita da conflitti interiori che caratterizzavano molti versi dei suoi precedenti lavori, non per questo meno intensi ed emozionanti degli ultimi.
LanguageItaliano
PublisherYoucanprint
Release dateFeb 4, 2019
ISBN9788831600477
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    Parole al buio - Alberto Alessandri

    (2017)

    Prologo

    Sfogliando le pagine del tempo

    ad una ad una lentamente

    percependo il fruscio della carta

    i polpastrelli delle dita

    scorgendo due piedi nudi

    in un divenire senza fine.

    Non mi sento vecchio

    immutabile, il mio pensiero

    riflette la povertà di un naufrago

    che mai saprà conoscere

    ogni mare.

    Le onde si infrangono sulla battigia

    e raccolgo conchiglie qua e là

    senza un apparente disegno

    e poi messe assieme

    formano un mosaico

    una forza oltre l’olismo

    che brilla e mi commuove.

    Non avrei mai creduto

    di poter arrivare a tanto

    a distinguere la linea sottile

    che separa la banalità

    dalle cose semplici e genuine

    il sensazionalismo

    dalla sensibilità.

    Un altro passo avanti.

    I.

    Flusso continuo

    Le braccia aperte

    a pugni chiusi

    rivolto verso il Sole

    l’energia che mi

    riempie diventando

    trasparente.

    Come un razzo

    interstellare

    perso nel cosmo

    contro la scienza

    per puro diletto

    mentre mi aggrappo

    ad una stella cometa

    che mi spinge più in là

    senza avere paura del ritorno.

    I rifornimenti del cuore

    non sono un ostacolo,

    dondolandomi sui ricordi

    di quando non ero bambino

    ma solo imperfetto

    in cerca di frequenze

    risonanti, di onde

    celebrali, di fughe

    solitarie, di destini

    comuni, di un libro

    scolpito nella roccia

    quando la roccia è solo

    in troppi cuori indecifrabili.

    L’egocentrismo della Luna

    diventa seconda possibilità.

    L’azzurro del cielo

    un giardino.

    II.

    Parole al buio

    Al buio completo

    mentre sposto la coltre

    di polvere scorgo

    lettere cubitali

    inserite nella dura

    pietra a terra.

    Poche povere lettere

    attaccate al suolo

    una luce radente

    che non illumina

    e una lampada nera

    simbolo di oscurità

    troppo debole, troppo flebile.

    Scintilla la notte

    racchiusa quindi.

    Silenzio assoluto.

    Una sola perla di colore.

    È l’alba.

    III.

    Il suono delle montagne

    Cupo, forte, la rupe

    nuda contro l’aria

    che non vedi e che

    ha modellato per millenni,

    levigando.

    Il suono delle montagne

    che non odi, se non

    nell’assoluto silenzio,

    di notte quando i lupi

    delle tua coscienza

    tacciono, addormentati

    da ninna nanne

    coperte di neve.

    E non odi il battito

    della Terra sotto i massi.

    Non cresce il grano

    se almeno una manciata

    di torba portata dal vento

    sulla vetta non viene

    lasciata a riposare

    ed in mezzo alle spighe

    una stella alpina

    di speranza lucente.

    E il Sole si tuffa

    e ascolta il suono.

    IV.

    Doppio segnalibro

    Un doppio segnalibro

    per mettere un punto

    fermo sulla mia vita

    che non vuole più

    andare avanti

    tra le mille difficoltà

    che cozzano contro gli

    impedimenti.

    Una doppia

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