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C'è chi riempie le pagine d'un diario con gli avvenimenti della propria vita, io invece fin dai tempi del liceo ho affidato alle pagine le mie emozioni, le mie sensazioni in poche righe che vorrebbero essere poesie. Il titolo dell'intera raccolta "Radiografia di Sensazioni" allude al mio essere medico. Questo primo volume "Labirinto" racchiude le mie poesie dal 1973 al 1975: gli ultimi anni del liceo, i primi amori, l'impatto con la grande città e l'università, le illusioni e le delusioni e soprattutto lo smarrimento del passaggio dall'adolescenza all'età adulta.
LABIRINTO
Il mare cancella
le orme dell’uomo
sulla sabbia.
L’erba confonde
la traccia di sentiero
nel bosco.
Ovunque la natura
tenta di nascondere
l’impronta dell’uomo :
… ed ha ragione !
Il sole cala
dietro la distesa
dei monti.
Un senso di trepido timore
si spande sulla terra.
Il buio diviene
padrone del mondo,
il buio
col suo odore di morte.
Un nero sipario
è calato sul sole.
Milioni di stelle
s’accendono sopra di noi.
Piccoli granelli di polline
d’un fiore universale.
Senso di soffoco,
una mano mi pesa
sulle palpebre,
uno strano sonno
mi sta vincendo.
Turbinio di immagini,
di pensieri,
la testa freme
come una calcolatrice.
I muri della stanza
ruotano in carosello.
Gli occhi socchiusi
scorgono la vita
tentare di sfuggirmi.
Isola verde
nel mare di sabbia,
pozzi d’acqua
e palme ombrose,
intorno
microscopici granelli
fatti di silenzio.
Uomo schiavo
d’un gioco universale.
Seduto alla mia scrivania,
gli occhi persi all’infinito,
mi scopro
candidato alla pazzia.
Il vento mi porta
uno stridore di freni,
un uomo ormai spento
riposa
come foglia autunnale
sull’asfalto già rosso.
Rumore di vita,
silenzio di morte.
Lapidi di marmo bianco,
nomi scritti in ordine
di gente che è stata,
lontana ora
dal dramma del mondo.
Potessi leggervi
anche il mio nome !
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