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Il fuoco sulla terra: L'aspetto comunitario dell'agone cristiano
Il fuoco sulla terra: L'aspetto comunitario dell'agone cristiano
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Ebook76 pages1 hour

Il fuoco sulla terra: L'aspetto comunitario dell'agone cristiano

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C’è una competizione per il possesso del mondo tra Cristo e Satana. Il mondo dev’essere strappato a Satana con la forza o con l’astuzia (“con il perverso tu sei astuto” Sal 18,26). Ecco l’agone cristiano. C’è infatti un mondo che si lascia salvare e ascolta il Vangelo. In questo mondo la Chiesa può diffondersi mediante la predicazione, l’amministrazione dei sacramenti, le buone opere e il buon esempio dei cristiani. Questo è un mondo che si converte a Cristo.
E c’è un mondo che non ascolta, fa resistenza e non si lascia salvare. Anzi reagisce, si oppone con vari pretesti, o credendo che il Vangelo sia contro gli interessi dell’uomo, o vantando una sapienza superiore a quella del Vangelo o al contrario, tutto immerso nelle cose mondane, rifiutandosi di elevare lo sguardo a quelle del cielo. Da qui le persecuzioni contro i cristiani. Da questo mondo, che può affascinare e sedurre, bisogna stare in guardia e, se non si può vincere o convincere, bisogna evitarlo. Esso tenta il cristiano; e se vede che non riesce a farlo cadere, può lasciarlo in pace o tramare alle sue spalle.
LanguageItaliano
PublisherChorabooks
Release dateNov 5, 2018
ISBN9789887896777
Il fuoco sulla terra: L'aspetto comunitario dell'agone cristiano

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    Il fuoco sulla terra - Giovanni Cavalcoli

    16,33

    Il duplice atteggiamento della Chiesa nei confronti del mondo

    L’atteggiamento del cristiano e quindi della Chiesa verso il mondo è duplice: in quanto il mondo è effetto della creazione e quindi è buono e finalizzato a Dio, è un atteggiamento benevolo di apprezzamento, di dialogo, di collaborazione e di servizio. Pur inquinato dal peccato, il mondo non è totalmente e irrimediabilmente corrotto e da respingere, ma conserva una certa bontà e non ha perso del tutto il suo orientamento a Dio.

    Tuttavia, gli aspetti buoni del mondo sono mescolati a quelli cattivi: la zizzania è mescolata al grano (Mt 13,25). Occorre dunque distinguere nel mondo ciò che è recettivo della salvezza da ciò che la rifiuta. Il mondo nel primo senso può e deve salvarsi, il mondo nel secondo senso dev’essere evitato, combattuto e vinto.

    Il mondo, dunque, è salvabile. Ma occorre togliere il male e correggere i difetti. La salvezza consiste nella liberazione dal male, dal peccato, dalla morte e da Satana. E per questo Cristo offre appunto al mondo questa possibilità di salvarsi. Ma l’opera della salvezza comporta un duplice aspetto: un aspetto pacifico e un aspetto bellicoso, polemico o agonistico.

    C’è una competizione per il possesso del mondo tra Cristo e Satana. Il mondo dev’essere strappato a Satana con la forza o con l’astuzia (con il perverso tu sei astuto Sal 18,26). Ecco l’agone cristiano. C’è infatti un mondo che si lascia salvare e ascolta il Vangelo. In questo mondo la Chiesa può diffondersi mediante la predicazione, l’amministrazione dei sacramenti, le buone opere e il buon esempio dei cristiani. Questo è un mondo che si converte a Cristo.

    E c’è un mondo che non ascolta, fa resistenza e non si lascia salvare. Anzi reagisce, si oppone con vari pretesti, o credendo che il Vangelo sia contro gli interessi dell’uomo, o vantando una sapienza superiore a quella del Vangelo o al contrario, tutto immerso nelle cose mondane, rifiutandosi di elevare lo sguardo a quelle del cielo. Da qui le persecuzioni contro i cristiani. Da questo mondo, che può affascinare e sedurre, bisogna stare in guardia e, se non si può vincere o convincere, bisogna evitarlo. Esso tenta il cristiano; e se vede che non riesce a farlo cadere, può lasciarlo in pace o tramare alle sue spalle.

    Questo mondo disprezza il cristiano, e lo considera come spazzatura (I Cor 4,13). Ma il cristiano lo ripaga cordialmente con la stessa moneta, benchè provi dolore o sdegno per la sua incredulità e non perda la speranza di convertirlo. Il cristiano, peraltro, deve stare attento a non aver soggezione di questo mondo, per quanto le sue apparenze siano scintillanti o prestigiose, le sue imprese prodigiose, i suoi spettacoli seducenti e per quanto grandi appaiano i vantaggi e il successo che offre a chi lo serve.

    Invece, non deve desiderare di farsi stimare da questo mondo, magari col pretesto del dialogo, per non pensare e non fare quelle cose malvagie che piacciono a lui. E quindi non deve godere di eventuali successi presso di lui, anzi deve desiderare di essere disprezzato come cristiano. Diversamente, sarebbe segno che viene ingannato da esso o che cede alle sue illusioni.

    Deve invece considerare questo mondo, come dice San Paolo, come spazzatura (Fil 3,8), e quindi non patteggiare, ma, una volta resosi conto con certezza o anche solo con probabilità, della sua pericolosità, deve respingerlo con decisione come veleno che gli avvelena l’anima. Come dice Cristo, il fatto di essere ignorati o disprezzati da questo mondo è un buon segno, è segno che apparteniamo a Cristo, giacché Lui per primo è disprezzato da questo mondo.

    Il Vangelo dev’essere predicato in tutto il mondo. E Gesù predice che giungerà un momento in cui il Vangelo sarà effettivamente predicato in tutto il mondo. Il che non significa che tutto il mondo si convertirà a Cristo, benchè allora ne avrà la possibilità e il dovere, dati appunto dal fatto di potersi informare sul messaggio cristiano, cosa possibile già oggi, grazie ai potenti mezzi di comunicazione, dei quali disponiamo.

    Chiunque, infatti, in tutto il mondo, può acquistare il Catechismo della Chiesa Cattolica, anche se poi mi rendo ben conto che ci vuole ben altro per esser disposti a credere e per raggiungere la fede. Ma proprio allora, secondo la predizione di Cristo, sarà la fine (Mt 24,14). Cristo predice infatti che, anche se tutti avranno la possibilità di accedere alla Parola di Dio, l’amore di molti si raffredderà (v.12), e San Paolo prevede un’apostasia generalizzata (II Ts 2,3).

    Il mondo, nella misura in cui accoglie Cristo, diventa la Chiesa, il mundus reconciliatus, come la chiamava Sant'Agostino. Benchè poi la Chiesa non sia solo l’umanità salvata, ma la comunità dei figli di Dio, ossia propriamente il regno dei cieli. Questo mondo salvato e reso figlio di Dio, avrà poi la sua pienezza nel paradiso.

    Ma in quanto il mondo è attaccato al peccato, si oppone a Dio e alla Chiesa con la sua superbia, serve il demonio, principe di questo mondo, il mondo odia il cristiano e la Chiesa e vorrebbe, se possibile, distoglierli da Dio, corromperli e trascinarli nella sua stessa dannazione. Per ottenere questo scopo, il demonio e i suoi accoliti sono molto abili nel falsificare il Vangelo e la Chiesa.

    Questo mondo perverso e irreconciliabile, mondo vano, empio, ipocrita, infido e ingannevole, pericoloso, seduttore e tentatore, è l’inizio dell’inferno ed è quel mondo che occorre

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