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Poesie (1977-2017)
Azioni libro
Inizia a leggere- Editore:
- Youcanprint
- Pubblicato:
- Oct 31, 2018
- ISBN:
- 9788827853818
- Formato:
- Libro
Descrizione
Informazioni sul libro
Poesie (1977-2017)
Descrizione
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Anteprima del libro
Poesie (1977-2017) - Antonio Lotierzo
Indice
Cronologia
BIBLIOGRAFIA
IL ROVESCIO DELLA PELLE
LAMENTAZIONE PER UN TESTO
LUISA, DEMOISELLE D’AVIGNON, DEI QUARTIERI
IL TEMPO TRASCORSO
MILITARE A PIETRALATA
CHIESA DI S. GIANUARIO
LA VITA IN PAESE
IL RITORNO DEGLI ULIVI
LA MEDIAZIONE POLITICA
DALL’UNIONE COL PROPRIO TEMPO
SATIRA PRIMA
GLI ABISSI DELLA PALUDE
IL RELITTO MAGICO
LA VOCAZIONE DELLO STORICO
LE FIGURE DELLA STORIA
«LA RAGIONE APPASSIONATA »
L’INTELLETTUALE MERIDIONALE
TESTO N.1
NUOVA EDILIZIA
TESTO N. 2 (Aspettando le volpi)
LA LETTERA DEL POETA DA MATERA
NAPOLI
PER PABLO NERUDA
IL CONTADINO SOGNANTE
L’albanella
MIA MADRE
SCOMPOSIZIONI
ANCORA SU DI UNA ROMA
A VITO RIVIELLO
A DARIO BELLEZZA
CLAUDIA CON LE FEMMINISTE ALL’INSTABILE.
CARLA
POMIGLIANO D'ARCO
AD UNA COMPAGNA
L'ALFANEBETISMO
LAMENTO PER CARLO LEVI
L’ACQUA, CARA MEMORIA
MORITOIO MARGINALE
NOTTURNO
IV In putrefazione ginestre sui calanchi
QUOTIDIANO NONSENSE
V LE LETTERE PERSIANE UNA BOUTADE DICEVI
VI NIPOTINO DI ROUSSEAU
VII GLI IPPOCASTANI ADORNANO CON PASSERI
VIII OH GALLO SPERANZOSO
IX PARCO CULTORE D’INFREQUENTI LUOGHI IL POETA
FUORIBATTITO
CANTINA
TESTI PAESANI
IL VESCOVO BERTAZZONI DOPO UNA VISITA PASTORALE A MARSICO
X SE GIOVANE ANCORA IN QUESTO MORITOIO
Libritti del poeta Sinisgalli
GOLFO DI SOGNI INQUIETO
I - MATERIA E ALTRI RICORDI
ORIGINI
COME UN FOTONE
L’ACCETTAZIONE DELLA FINITUDINE
L’UOMO COME TRAPASSO
IL FUORI DI SE’
REGIME
ROSA AGOSTANA
IL GELSO DELL’ANGELO
IL BUCO
MALESSERE
SINISGALLI A GRUMENTUM
PULCINELLA
MARATEA
II - RESPONSORIALE
ACQUAFREDDA
ALBUM
ACQUETTA TIRRENICA
LO SPECCHIO DELLA SPERANZA
PIAZZA CAVOUR
LA METROPOLI PLEBEA
ILLUSIONI
HIGH-TECH
LA BOUGANVILLEA VIOLETTA
AMORI CON GUARDONE
RITRATTO DI RAGAZZA
GIUBILEO
AL DUOMO
LA SOCIETA’MULTIETNICA
UN FASCIO DI NEUTRINI
RESPONSORIALE
LA COMPRENSIONE
LE CICALE DI CASTROCUCCO
L’INDESIDERATO
PASSEGGIANDO A SALA
CANE (Davis)
SCOLATOIO
CARNEVALE
PAURE RAZZISTE
UN CICILLO PER MADAMA
ANSIA
L’AMORE, DITEMI, IN UN SORRISO
DISTESA ESTATE
MIELE D’AMPLESSI
PLATANI
ILARIA
DOCENTI
CON IL CALCIO
INCUBI
FORMICHE
III - REVUOTE
NDÀCCHE
LLÀVIJ
NA FACCIA RE CUORNE
L’UOMMENE NUN SO’CILORFA
NCE SANNE FA LI FEMMENE
A FUNDANA ‘NDO VOSCHE.
PAISE A DDOPPIE.
ÀHERE
VETRI RIFLETTENTI
ANNOTAMENTI
TESTIMONIANZE
LETTERE
ANTONIO LOTIERZO
POESIE
(1972 –2017)
con un saggio di TITO SPINELLI ed altri apparati
NAPOLI 2018
Poesie (1977-2017)
© 2018 - Antonio Lotierzo
ISBN | 9788827853818
Prima edizione digitale: 2018
© Tutti i diritti riservati all’Autore
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Cronologia
1950 - 1960
Antonio Lotierzo, primogenito, nasce Marsico Nuovo (Potenza) il 28 giugno 1950, alle ore 17.30, in una casa fittata dai Santalucia Tafuri, sotto la cattedrale, nel rione Civita. Il padre, Michele Lotierzo (1923 – 1989), scampato alla guerra ed alla prigionia dei Tedeschi, è, dal 1948, insegnante elementare mentre la madre, Graziella Caprio (1927- 1985) dopo il magistrale, a Lagonegro, non sostenne l’esame finale e poi venne invitata a non lavorare se non come casalinga. Graziella è proprietaria d’una casa al Portello, dove si trasferiscono dal 1952, avendola ristrutturata. Insieme con loro viveva Vincenza Caprio (1902- 1987), vedova del sarto Angelo, figlio del varricchiaro
(barilaio-falegname) Nicola.
Il 14 settembre 1952 nacque il fratello Angelo (medico); il 12 febbraio 1957 Giovanna (impiegata comunale), il 30 novembre 1964 Andrea (ingegnere).
La casa del Portello, non spaziosa ma comoda, si suddivideva in tre ambienti: al piano terra una lunga cantina, che fungeva anche da deposito derrate, forno, lavanderia manuale, gallinaio; al primo piano cucina e soggiorno; al secondo piano camera da letto e salottino-studio.
La famiglia era piccolo-borghese, i nonni paterni mezzadri e contadini, i materni artigiani. Nonno Antonio (1898-1972) era un contadino che aveva perso una gamba nella prima guerra mondiale, ricevendo una magra ma utile pensione che integrò con il suo lavoro agricolo fino al 1961.
Sono anni di grande trasformazione sociale, impercettibile dai soggetti coinvolti, la struttura sociale rurale sta cedendo ad una contraddittoria trasformazione. Gli anni dell’infanzia scorrono fra le grida del vicinato, il ciclo stagionale del lavoro contadino, la spensierata vicinanza di decine di compagni.
A cinque anni è iscritto come uditore alla prima elementare nell’austero quanto fatiscente palazzo Manzoni – convento Benedettine - al Casale e lì svolge l’intero ciclo, con insegnanti ogni anno diversi, concludendo con l’esame di ammissione alla prima media che si svolgeva a Moliterno. La prima comunione avviene in S. Marco, chiesa anche dei funerali dei suoi. Avendo riportato la media dei sette/ decimi il padre chiese all’Enam un posto in un collegio meridionale. Il padre acquistò enciclopedie come Vita meravigliosa
nella cui lettura, sia delle immagini e sia dei testi, si formò l’immaginazione del fanciullo. Possedeva anche un minuscolo proiettore di diapositive, con cui iniziava a conoscere la civiltà delle immagini che sarebbe esplosa con la televisione, dopo il 1957.
1960 - 1965
L’Ente assistenziale dei maestri lo assegna a Taranto, presso il collegio dei Salesiani, su Viale Virgilio, allora periferia della città, di fronte ad un mare sempre pensato e mai vissuto. I tre anni di scuola media vedono un allargamento ed un’interazione culturale essenziale: un’educazione cattolica intensiva che viene vissuta con adesione e trasporto.
Lotierzo canterà nella ‘schola cantorum’, servirà messa per anni, anche al paese, nella chiesa di s. Rocco, aderendo ad una spiritualità che modifica la stessa percezione della cultura sociale originaria.
La vita costrittiva ma ricca di amicizie e cultura religiosa del collegio, la sofferenza iniziale nel distacco dalla situazione affettiva, riplasmeranno la personalità che scoprirà effimere ma intense amicizie, allarganti il nucleo del vissuto, in quanto i collegiali provenivano da città come Brindisi, altri paesi lucani (Sant’Arcangelo, Corleto), Manduria. Il padre Michele è eletto sindaco di Marsico, per la Democrazia Cristiana, di cui era iscritto dal 1947 e segretario di sezione dal 1955, operando un’opposizione sia al Movimento Sociale e sia ai Socialcomunisti.
Quasi naturalmente, avendo coltivato meglio le materie umanistiche e manifestando paurosi vuoti verso le matematiche, Lotierzo si iscrive al Ginnasio dello stesso collegio.
Inizia la crisi adolescenziale, in cui l’interesse mistico religioso manifestato negli anni precedenti si sposta ed allarga ad interessi letterari. Periodicamente i Salesiani facevano delle fiere del libro, offrendo con un certo sconto libri da loro curato o distribuiti, con testi sia d’ispirazione religiosa(H.Hello) ma anche sunti da Shakespeare (C.Lamb). L’uscita dei primi Oscar della Mondatori nel 1965 e poi quelli della Longanesi gli consente di leggere pagine di Gide, Hemingway, Pavese, Russell.
Nel collegio, nel febbraio 1965, i Salesiani operano una perquisizione, che coincide con alcuni fatti di non corretto comportamento generalizzato. Nel polverone della scoperta dei libri proibiti,di immagini che venivano definite pornografiche, di alcune battute scambiate via citofono con delle suore, il direttivo del collegio decide di allontanare prima con una sospensione settimanale e poi definitivamente Antonio con altri tre convittori. E’il crollo della pedagogia salesiana, il contrasto fra il dire e l’operare che viene vissuto drammaticamente nell’animo del nostro. Il padre si rivolge ad un onorevole democristiano ma il debole intervento scritto non produce la restituzione del posto, che il padre gli fa vivere come aggravio economico. A ciò si aggiunga che i Salesiani non formalizzano l’espulsione ma pretendono che passi presso l’Enam come ritiro volontario compiuto dal genitore per ‘motivi di famiglia’. E’una prassi che sconvolge Antonio, perché gli rivela sotto triste luce l’operato dei preti, la non decisione del padre di contrastarli e di chiedere chiarezza, lo scaricare sulla coscienza del giovane un sottinteso di propria insufficienza negli studi. Infatti così solo viene letta l’iscrizione al Liceo Classico M. T. Cicerone
di Sala Consilina dai locali docenti, che vedono presentarsi a marzo uno studente di prima Liceo, corso B.
La docente di latino e greco lo rimanderà settembre proprio perché vittima del pregiudizio che Antonio fosse stato ritirato dai salesiani per puri motivi di carenza negli studi. A settembre è promosso.
1965 - 1968
Da marzo 1965 a luglio 1968 Antonio completa il Liceo classico a Sala, vivendo un periodo nuovo, laico, in una pensioncina, dove viene a frequentare anche il fratello Angelo, iscritto al corso A, con docenti ancora più mitici (Bracco, Stanzione, Trione). Angelo appare da sempre più equilibrato negli studi, attento sia nelle materie classiche che in quelle scientifiche, che poi approfondirà con la laurea in medicina.
La pensioncina di Sala apre il giovane ad esperienze laiche, infatti si è soli con lo studio, si ha libertà di movimento nel paese, che appare grande come una cittadina, in cui predomina il senso degli affari, un costume sessuale più libertino,la ricerca del guadagno, l’innovazione capitalistica. A tavola Antonio ed Angelo pranzano con adulti, un orologiaio scapolo impenitente, degli assicuratori, degli impiegati, dei bottegai, con altri studenti ma di incogniti paesi di mare come Palinuro o Sapri che raccontano di svedesi, bagnanti libertine.
E’un ambiente che parla di felicità boccaccesca, ma nel cuore di Antonio è vissuto con ambivalente adesione, in quanto il clima valoriale lucano e salesiano si scontra con la vitalità secolare, che fonda la vita su Bacco, tabacco e Venere e su di un’amicizia e solidarietà tutta mondana e serena.
Gli studi proseguono veloci. Dal 1966, traducendo i lirici greci, Antonio inizia a comporre brevi poesie, in cui riaffiora la classicità, l’imitazione facile ed esteriore di Quasimodo. Ora può leggere senza controllo ciò che l’editoria milanese propina in edicola a basso costo; americani come I peccati di Peyton Place
o Pirandello; altro B.Russell. La lettura e la vita da pensionante iniziano a straniarlo dalla comunità, si sviluppa l’occhio altro, che aspira ad una famiglia ma che la sente al tempo stesso perduta o insoddisfacente.
In questo clima psicologico avverte l’eco delle prime manifestazioni studentesche.
1968 – 1972
Iscrittosi a filosofia a Napoli, non inizia che a frequentare un mese a novembre e poi da gennaio 1969. E’la vita delle pensioni studentesche e dei miseri appartamenti dei fuorisede. Si formano amicizie d’una vita: conosce Alfonso Reccia,che diventerà avvocato, un casertano che fungerà da mediatore per la conoscenza della realtà napoletana, che l’avvierà alle lettura de L’Espresso
. Le lotte politiche incendiano la città. Gli studenti sono in lotta accanto alla classe operaia. Lo studio continuo è accompagnato da questo incendio di lotte confuse, utopistiche se non astratte, da un esteriore e sconosciuto maoismo a Il manifesto
, dove Antonio ascolterà V.Caprara, A. Wanderling, A. Carlo passando attraverso assemblee più appassionate che analitiche e lunghe manifestazioni di piazza contro i governi, contro l’imperialismo. Sui gradoni dell’Università, a corso Umberto, si poteva rintracciare Antonio fra i giovani che col pugno chiuso accoglievano gli operai sfilanti nell’autunno caldo. E poi verrà l’incendio dell’Università, gli scontri con i fascisti. E tanti slegati rapporti umani. La storia esterna confluiva nelle pensioni studentesche dove si commentava l’anticapitalismo e si finiva per imparare meglio il tressette.Non esisteva alcun legame con la borghesia napoletana, con i suoi figli studenti. Il fuori sede viveva in un suo limbo, in questa immensa altra e sconosciuta città di Napoli. Nel febbraio del 1970 Antonio organizza alcuni comizi in Basilicata contro la politica governativa. L’eco della contestazione studentesca giunge a Villa d’Agri, dove si promuovono convegni e si incontrano le esigenze del rinnovamento democristiano della ‘Base’con una recente organizzazione socialista, con cui collabora. Nel febbraio il padre ebbe una violenta emorragia allo stomaco, venne resecato ed uscì tre mesi dopo dall’ospedale.
Nel luglio del 1972 Antonio si laurea in filosofia,con C.Carbonara, ottenendo 110 / 110. La tesi su Marx gli consente di leggere sia le interpretazioni storicistiche che le strutturalistiche, da L. Colletti a L.Althusser. Nel novembre il padre non è più sindaco: una risicata giunta di sinistra ottiene la maggioranza al Comune.
1972 – 1973
Dall’ottobre 1972 è chiamato per il servizio di leva, quale fante presso i granatieri di Sardegna a Sassari. Nel gennaio è trasferito a Roma, Pietralata. Assolte le funzioni dovute, dalle ore 17 alle 23 di ogni pomeriggio, Antonio è al centro di Roma, fra piazza Campo dei Fiori e Trastevere. Sviluppando questa sua modalità di esserci e di non appartenere allo stesso tempo, frequentò cinema d’essai, teatri ‘underground’, mostre, musei, seguì conferenze, trascorse ore alla ‘Rizzoli ‘. Con emozione scoprì una sera d’avere davanti a sé come spettatore A. Moravia, di cui leggerà il commento su L’Espresso
e ciò gli permetterà di riflettere sulla sua rapida modalità di composizione degli articoli. In caserma riuscì a stampare al ciclostile una trentina di poesie, cercò di venderle in piazza Navona. Incontrò D. Bellezza, seguendone gli articoli per ‘Paese Sera’. Partecipa al concorso a cattedra di filosofia e storia, che si concluderà anni dopo e da cui risulta idoneo. Nel luglio, la madre Graziella è colpita da un ictus, da cui si riprenderà ma le sue condizioni inizieranno a risultare
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