Sui Contratti: Appunti brevi di DIRITTO CIVILE
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Anteprima del libro
Sui Contratti - Pietro Giaquinto
PIETRO GIAQUINTO
SUI CONTRATTI
Appunti brevi di Diritto Civile
2018
_______________________
Collana Corsi e Concorsi
STUDIOPIGI
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PREFAZIONE
Per esami universitari e concorsi pubblici. Questo compendio, aggiornato agli ultimi sviluppi normativi, esamina, con i criteri di sinteticità propria della Manualistica STUDIOPIGI, e partendo dalla costruzione dottrinaria del negozio giuridico, la teoria generale del contratto passando poi in rassegna i principali singoli contratti, tipici e atipici, con brevi riferimenti ad alcune questioni dibattute in giurisprudenza. In chiusura, un rapido accenno alla rappresentanza nel sistema giuridico italiano.
INDICE DEI CONTENUTI
PREFAZIONE...........................................................................................................................................pag 3
CAPO I
I NEGOZI GIURIDICI E I CONTRATTI..............................................................................................pag 7
Atti e fatti giuridici. Le loro vicende-Il negozio giuridico come categoria generale-Il contratto-Requisiti generali del contratto-Patologie del negozio giuridico-Recesso e rescissione-La risoluzione del contratto-Le clausole contrattuali-Le diverse tipologie di contratto.
CAPO II
I CONTRATTI TIPICI............................................................................................................................pag 23
Generalità-La vendita-La permuta, la locazione e l'affitto-Il comodato-La somministrazione-Il mandato-La commisione-L'agenzia-La mediazione-Il deposito-Il trasporto-Il mutuo-La locazione finanziaria (leasing).
CAPO III
I CONTRATTI ATIPICI.........................................................................................................................pag 41
Generalità-Il contratto misto-Il collegamento negoziale-Il negozio indiretto-Il negozio in frode alla legge-Il contratto fiduciario-Le diverse tipologie di contratti atipici-Altri esempi di contratti atipici-I contratti bancari-Il mercato mobiliare e i contratti di borsa-I contratti di residence-Il contratto di trazione.
CAPO IV
LA RAPPRESENTANZA......................................................................................................................pag 63
Motivi e caratteri della rappresentanza.
CAPO I
I NEGOZI GIURIDICI E I CONTRATTI
§ 1. ATTI E FATTI GIURIDICI. LE LORO VICENDE
Ogni volta che una legge viene emanata, prende a dettare comandi astratti in previsione di vicende rilevanti per il mondo giuridico, senza tuttavia far sorgere direttamente situazioni giuridiche soggettive.
Tali vicende, non ancora accadute ma che frequentemente accadono, e per questo previste dalla legge, sono i fatti giuridici, cioè quegli eventi capace di produrre effetti dal punto di vista giuridico.
I fatti che portano all'acquisto di un diritto, ne costituiscono quello che viene definito titolo.
Suole farsi una distinzione tra fatti giuridici naturali, ossia indipendenti dalla volontà dell'uomo (come la nascita, un terremoto o una malattia mentale), e fatti umani o atti giuridici.
Gli atti giuridici possono essere:
-leciti, se conformi alle prescrizioni di legge. A loro volta si distinguono in atti giuridici in senso stretto, ossia quegli atti leciti i cui effetti sono predeterminati dalla legge, e distinti in atti od operazioni materiali, e dichiarazioni di scienza e volontà; e negozi giuridici, ossia quegli atti leciti a contenuto variabile espressione della volontà di colui che li pone in essere;
-illeciti, se posti in essere in violazione ad un obbligo di legge.
L'acquisto di un diritto può avvenire:
-a titolo originario, senza cioè che sia stato trasmesso da qualcuno (ad esempio il ritrovamento di una res nullius che fa acquisire in capo a chi ne diventa possessore determinati diritti);
-a titolo derivato, quando cioè sia acquisito da qualcuno legittimato a trasmetterlo (come nel caso dell'erede in una successione mortis causa).
Infine, come per ogni vicenda umana, anche un diritto, dopo essere stato acquisito, può estinguersi.
Ciò avviene con la rinuncia (atto volontario di abbandono del titolo), il decorso del tempo (ad esempio la prescrizione), e, ovviamente, la morte (con conseguente trasmissione del diritto).
§ 2. IL NEGOZIO GIURIDICO COME CATEGORIA GENERALE
Fatte queste considerazioni preliminari, e prima di passare alla disamina del contratto, occorre accennare alla teoria del negozio giuridico ed al suo rapportarsi con la costruzione negoziale.
Una parte della dottrina, favorevole ad una comcezione tipizzante
del negozio giuridico, ha, nei decenni passati, sperato che fosse possibile aggregare il più unitariamente possibile le varie figure negoziali tradizionali, come per esempio il contratto, il matrimonio, il testamento, e così via.
Secondo questa prospettiva qualsiasi atto, unilaterale o plurilaterale, implicante la volontà del soggetto, finalizzato a produrre un certo effetto giuridico, costituirebbe un negozio giuridico.
Il legislatore italiano non ha recepito la figura generale del negozio giuridico, nonostante essa abbia svolto per molti anni un ruolo centrale nell’ambito delle costruzioni dogmatiche elaborate dalla dottrina e non ne ha previsto una costruzione legislativa.
Anzi, in tempi più recenti si è sempre più diffusa la convinzione circa l'inutilità di creare concetti o categorie onnicomprensive, quando poi la disciplina concreta dei vari istituti non consente generalizzazioni così estese.
Per fare un esempio, sarebbe del tutto inutile elaborare una teoria generale dei vizi del consenso, comprensiva di contratto, matrimonio e testamento, visto che invece la disciplina concreta dei vizi del consenso è differente a seconda che si tratti di contratto, matrimonio, o testamento.
In realtà si può parlare di negozio giuridico come di una generica operazione preordinata a conseguire risultati tutelati dal diritto
, purchè ricorrano determinati presupposti
, o requisiti.
Essi sono tutti quegli elementi la cui presenza è necessaria per poter porre in essere una operazione con rilevanza di negozio, ossia: i soggetti, l'oggetto, il contenuto, la causa, la forma.
La categoria dei negozi giuridici può essere classificata secondo diversi criteri.
Rispetto alla struttura soggettiva, si hanno negozi unilaterali (la dichiarazione proviene da un’unica parte), che a loro volta possono essere recettizi o non recettizi, secondo che sia o no necessaria la comunicazione ad uno specifico destinatario perché l’atto produca i propri effetti, e negozi bi o plurilaterali, se le parti sono due o più.
Si distingue, poi, tra negozi mortis causa e negozi inter vivos, secondo che la morte di una persona sia o meno presupposto perché l'atto produca i suoi effetti. I diversi interessi sottesi al negozio differenziano, ancora, i negozi familiari da quelli patrimoniali, che possono essere a titolo oneroso o gratuito, se una parte consegue un vantaggio senza sopportare il correlativo sacrificio. Dei negozi giuridici fanno parte i contratti, il testamento, il matrimonio, ed altre figure particolari previste da singole norme, dichiarazioni, appunto, cui si ricollegano effetti giuridici conformi alla volontà delle parti.
§ 3. IL CONTRATTO
Appurato come il contratto sia una fattispecie particolare di negozio giuridico, non coincidendo i due concetti, passiamo adesso a cercare di definire i contorni del negozio giuridico che maggiormente investe la nostra quotidianità. E cominciamo dandone la definizione, questa si, che si ricava dal Codice Civile.
Secondo l'art. 1321 c.c. (che ci da una nozione generale), il contratto (dal latino contractus derivato dal verbo contrahĕre) è l'accordo di due o più parti per costituire, regolare o estinguere fra loro un rapporto giuridico patrimoniale
.
Gli articoli dal 1321 al 1469 c.c. riguardano i contratti in generale
, ossia si riferiscono e si applicano a tutte le tipologie di contratto; gli art. 1470-1986 c.c. e seguenti riguardano invece i singoli contratti
e si applicano perciò soltanto alla specifica tipologia di contratto cui si riferiscono.
E se da una parte persiste l’idea del declino del contratto come categoria generale, unitamente ad una tendenziale sfiducia verso l’attuale persistenza ed utilità delle categorie generali, per un'altra parte della recente dottrina, come il BENEDETTI (cfr BENEDETTI, La categoria generale del contratto, Riv. dir. civ., 1991, I, 669), un discorso critico verso la parte generale del contratto non sarebbe condivisibile neppure «quando sembra svolgersi sul