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Immorale bellezza
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Ebook99 pages23 minutes

Immorale bellezza

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La silloge sfugge alle convenzioni della scrittura poetica tradizionale, perché nasce dalla fusione degli stili artistici dei due poeti, un uomo e una donna, che fondono e trasgrediscono le regole del linguaggio di genere con originalità e attenzione.
L’amore è il grande protagonista delle liriche, il contenitore che ospita frammenti di esperienze e di emozioni che vengono raccolti e fissati con immagini metaforiche rese tramite i versi. La scrittura è originale e formosa, a verso libero, lontana dall’ovvio, oscillante tra l’onirico e il reale.
Una silloge da gustare al pari di un libro illustrato in cui ogni pagina offre emozioni, come si trattasse di figure fissate sulla carta attraverso le parole.
LanguageItaliano
Release dateJul 1, 2018
ISBN9788832922059
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    Immorale bellezza - Marco Mastrilli

    Introduzione

    Introduzione

    Siamo tutti fuggitivi che passano il confine di notte. Ciascuno a suo modo e recando con sé un piccolo fagotto di cose preziose, quelle che non si lascerebbero mai, nemmeno a costo della vita. I libri a volte nascono anche così: saltando un fosso esistenziale e lasciandosi tracimare in un altrove fatto di parole. Può sembrare strano, ma il primo a cui ci si rivolge mentre si compone è una specie di io esclusivo che per un momento sembra prestare attenzione a ciò che si sta provando. Di solito troppo adeso alla tua vita interiore di scrittore, non si lascia notare. Ma ogni tanto si stacca, diventa osservatore non giudicante, compagno di silenzi, amico di solitudine o euforia. Nulla di nuovo in tutto questo, almeno fino a quando ci si trova a scrivere in due.

    Due mani, due cuori, due ragioni, due vite. Quella forma d’arte misantropa si proietta dentro un quadro dalle fattezze ben diverse. Così è nata questa silloge, oscillando tra identificazione e osservazione. In due siamo saltati su un treno in corsa, senza paura di farci male e senza idea di dove ci avrebbe portati. È stato un itinerario nelle viscere dell’amore, mano nella mano, occhi negli occhi. Ci siamo scambiati l’anima, la pelle, le lacrime attraverso versi scritti in momenti rubati alla normalità. All’inizio eravamo un uomo e una donna che scrivevano liriche assieme, due poeti di segno opposto sia in senso di genere sia di stile compositivo. Lungo il lavoro però è capitato qualcosa di straordinario, una sorta di magica sinergia capace di rendere intercambiabili le nostre emozioni. Potente al punto da scrostare le piaghe purulente degli status, degli orari prefissati, delle algide riletture da editing. Mano a mano, passo dopo passo, verso dopo verso, è arrivato uno stile comune, disidentificante. A volte dannato, talune erotico o disperato. Siamo così diventati maschio e femmina che si scambiavano gli umori più profondi, riconoscendosi in quel seme del proprio opposto sempre così pudicamente ben celato. Questa

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