Il Principe e il Vampiro
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Anteprima del libro
Il Principe e il Vampiro - Daniele Antares
633/1941.
Introduzione
Poesie per strada, poesie dal gabbiotto
Queste poesie sono nate per strada.
Ma con questo non voglio cadere nella retorica fin troppo inflazionata del 'poeta di strada', 'che anzi, lo dico francamente: a me, di cantare la borgata, i bassifondi, l'uomo comune, i quartieri 'difficili' e la vita di questo e quello, non è mai interessato. Una certa poesia la lascio ad altri.
Io sobriamente ammetto: canto l'Amore, la passione, e vicende della mia vita, delle donne e degli amici che conosco, a volte anche in modo anacronistico.
Quando mi accusano di essere monotematico, io preciso col dito alzato:
"No. Sono oligotematico."
Mi occupo di pochi temi, con un unico filo conduttore.
Piuttosto, queste sono poesie per strada, ossia nate letteralmente mentre ero sul tram, a passeggiare, o in macchina 'cor braccio fori dar finestrino', e in momenti d'amore che si sa, sono di per sé Ispirazione.
Come ho scritto in Ragazze Mie, la Poesia è ovunque, è come il sangue: graffi un punto qualsiasi del corpo, e lo trovi, uguale, lo stesso sangue – così come trovi il poetico in ogni parte della Vita.
Alcune sono poesie nate al gabbiotto.
Ossia, durante lunghi turni di portierato, di servizio di sicurezza che mi è capitato di svolgere, magari in edifici deserti, in cui dovevo compiere un giro di controllo ogni due ore, e in quelle ore di scrivania sono nate svariate poesie di questo libro.
E qui do il bidone a un'altra retorica: quella del 'poeta in gabbia', perché semmai io sarei il 'poeta ar gabbiotto'. Che probabilmente suona meno accattivante, e anche meno in cattività, ma è così.
Quindi, non posso tirarmela ne' da poeta di strada ne' da poeta in gabbia, ma sono, come sapete,
Il Vostro Affezionato Guascone
Daniele Antares Yelahiyah
Buona lettura!
ER VAMPIRO DE ROMA
So' er vampiro de Roma,
er principe tenebbroso de la Capitale...
Ciò potere su le ombre, sula tempesta e sur fòco,
de notte cammino in mezzo ala gente normale
e come tutti ar monno, prendo parte ar grande gioco.
So' romano verace,
nun vengo da quarche lontano paese e so' turista in Romania
Quell'equivoco nacque perché 'na sera,
parlanno co'n amico irlandese,
je dissi che so' er vampiro de Roma... Mia!
Dormo dentro 'na cassa da morto,
in una casa che pare un museo, un antico castello.
Te posso mostra' un salone de armi
e aricconta'na storia pe' ogni giojello.
E nun è finita!
Posso diventa' pure un vespertello!
E svolazzo pe' Roma fino ar mattino;
a vorte metto pelo e vizzio e me trasformo in lupo... capitolino!
Dicono che so'un bell'omo,
e spesso nun sanno quanto so' vecchio
Anche se, pe' probblemi pratici,
nun passo tanto tempo davanti alo specchio.