Ancora oltre la linea - il viaggio nell'inferno del calcio giovanile continua
Di Luca Vargiu
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Info su questo ebook
Il ricavato di “Ancora oltre la Linea” andrà alla ONLUS “Un Cuore Grande Così” nata nel 2004 da un gruppo di tifosi del Genoa che ogni stagione raccoglie fondi per acquistare abbonamenti del Genoa CFC da destinare a centri di assistenza per ragazzi con disabilità di varia natura permettendo così loro di passare qualche ora di svago guardando una partita di pallone allo stadio.
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Anteprima del libro
Ancora oltre la linea - il viaggio nell'inferno del calcio giovanile continua - Luca Vargiu
Luca Vargiu
Ancora oltre la linea - il viaggio nell’inferno del calcio giovanile continua
UUID: 3a3701a2-5209-11e8-89dc-17532927e555
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Indice dei contenuti
Prefazione
1 - PERCORSI IN SALITA
2 - CON GLI OCCHI DI UN BAMBINO
3 - NON PERCHE' E' MIO FIGLIO
4 - QUAL E' IL LIMITE?
5 - PIU' ESEMPI CHE CONSIGLI
6 - ABBIAMO UN PROBLEMA
7 - QUANDO IL BAMBINO E' UNA QUOTA
8 - DODICI ANNI E UN PROCURATORE
9 - OTTO A ZERO
10 - HAI MAI PROVATO?
11 - L'ESEMPIO SBAGLIATO
12 - (DUE) GAMBE E (POCO) CERVELLO
13 - EQUILIBRIO GENITORIALE
14 - VINCOLI E SVINCOLI A PAGAMENTO
15 - A.A.A. COMPRO E VENDO CARTELLINI
16 - IMMIGRATI DEL PALLONE
17 - UN CALCIO ALLA SPERANZA
18 - L' ABBANDONO
19 - UNA STORIA RACCONTATA MALE
20 - QUELLO CHE NON TI E' PERMESSO
21 - TUTTO HA UN PREZZO
22 - CALCIOSMERCIATO: UN TOT AL MINUTO
UN CUORE GRANDE COSI'
NOI
PAROLE E PALLONI
I BAMBINI SUBBUTEO
GRAZIE
Sportellate.it
presenta
ANCORA
OLTRE LA LINEA
il viaggio nell'inferno del calcio giovanile continua
di
Luca Vargiu
Ogni sportellata riferita a persone esistenti o a fatti realmente accaduti è puramente casuale?
Forse...
(In caso vi sentiste chiamati in causa, fatevi un esame di coscienza, male non farà)
ANCORA
OLTRE LA LINEA
il viaggio nell'inferno del calcio giovanile continua
di
Luca Vargiu
il ricavato di questo ebook andrà alla ONLUS
Un cuore grande così
Non c'è niente di più triste di un pallone sgonfio...
Pelè
Prefazione
di Paolo Ghisoni
E quindi?
Tutti questi sotterfugi, tutte queste capacità di provare a imbrogliare, trovare scorciatoie fatte di espedienti, portate avanti da genitori invadenti, procuratori intriganti e direttori sportivi conniventi, dove ci hanno portato alla fine come nazione? A fallire dopo 58 anni una qualificazione al campionato del mondo. Se è vero che l’altezza può giudicare la base, direi che non c’è bisogno di inoltrarsi troppo in ragionamenti sofisticati.
Semplicemente, è un paese che sta producendo una quantità di sogni che non sono assolutamente pertinenti con la realtà; eppure la cosa ancora più deprimente non è il fatto che a dei ragazzi comuni si vendano delle storie basandosi sulla poca cultura sportiva di chi sta loro attorno, perché la vera cultura sportiva parla di saper vincere e perdere, accettare il tutto e giocarsela con fair play secondo le proprie possibilità.
Quello che invece Luca denuncia normalmente è esattamente l’opposto, cioè tutta una selva di personaggi che fanno a gara per scavalcarsi a vicenda e poi arrivare su quella famosa e presunta altezza
che però, come dicevamo, non sta in piedi.
La cosa più deprimente, quindi, è il fatto che se fossimo una nazione che dal punto di vista della capacità, delle conoscenze e dei valori di alcuni ragazzi, non avesse speranza e riscontri, allora questa sorta di tutti contro tutti
e di triste trend autodistruttivo ci potrebbe anche stare; in realtà, come La Giovane Italia, ci siamo resi conto che noi abbiamo potenzialità ancora importanti, ragazzi che credono che il calcio sia ancora uno sport e non un buon motivo per non lavorare. Può essere, forse, tramite lo studio, anche un motivo poi per trovare un lavoro, grazie alla marcia in più che ti dà il network calcistico se sei un agonista, anche per provare a fare qualcosa a livello dirigenziale.
L’ultima cosa invece, è veramente legata all’istruzione: ci siamo resi conto che la critica assolutamente da fare è ai media, perché fa più notizia una maturità mancata piuttosto che un diploma o, peggio, una laurea ottenuta. In realtà, di ragazzi comuni che fanno un percorso intelligente, rispettando quelli che sono i valori famigliari, ce ne sono veramente tanti. Dovremmo dare a loro in mano la bacchetta dell’auto coscienza, della scelta di quale strada percorrere e soprattutto cercare di parlarne il più possibile. Se questo può essere un messaggio di speranza, aldilà delle critiche che giustamente Luca nel suo percorso, porta avanti, ci piacerebbe che ogni porcheria venisse affiancata da un esempio virtuoso sul prossimo, eventuale, ebook.
1 - PERCORSI IN SALITA
Certi percorsi sono in salita.
Buona parte dei lettori – ragazzi e ragazze che giocano a calcio soprattutto – che leggeranno le pagine di questo libro lo sa, altri invece pensano non sia così e che avere i piedi buoni sia sufficiente per garantirsi un futuro felice e privilegiato tra campi di calcio prima, e panchine, scrivanie di società o studi televisivi, dopo.
Sbagliato.
Certi percorsi sono in salita.
C’è chi per inseguire una carriera sportiva è pronto a sacrificare lo studio, la crescita personale, a scendere a compromessi, a pagare per giocare pensando di tagliare la coda per arrivare.
Non funziona così.
Certi percorsi sono in salita.
Perché non sempre basta essere bravi, avere talento e qualità, impegnarsi e sacrificarsi. Occorre anche una mano dalla buona sorte, quella botta di fortuna che magari ti fa trovare la persona giusta nel momento giusto o quel colpo di classe o giocata davanti alla persona giusta, in grado di aiutarti a distinguerti dagli altri e a fare un piccolo scatto in avanti.
Funziona anche così.
Certi percorsi sono in salita.
C’è chi ci tiene ai ragazzi che inseguono un sogno rincorrendo un pallone, e non li illude illustrando strade semplici e accessi facili e privilegiati ma lo fa anche sbattendo sul muso la verità, i numeri, quelli che ci dicono in modo chiaro che non è uno su mille, ma solo uno ogni qualche decina di migliaia a riuscire a diventare calciatore. Meglio saperlo fin da subito per lavorare sodo.
Certi percorsi sono in salita.
C’è chi pensa che allenare il cervello al pari delle gambe non sia un’impresa impossibile, ma una necessità e un valore aggiunto per chi fa sport.
Certi percorsi sono in salita.
C’è chi al posto delle storie pallonare effimere che vivono di calciomercato, gossip e tanti altri bla bla
, preferisce portare avanti a testa bassa un lavoro di informazione,