Ansia
Descrizione
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Anteprima del libro
Ansia - Vincenzo Princi
Indice
Introduzione
La mia storia
PARTE 1: COS’È DAVVERO L’ANSIA
Ansia miti e verità
L’illusione dell’auto analisi
Non tutto ciò che ci fa battere il cuore è ansia
PARTE 2: LE CAUSE DELL’ANSIA
Gli schemi mentali
Cosa crea gli schemi mentali negativi?
PARTE 3: IL METODO
Prima Fase. Settimana 1: Il contatto con la realtà: uscire dalla nostra mente
Seconda Fase. Settimana 2. La scrittura: Catturare i pensieri.
Terza Fase. Settimana 3. Il problem solving.
Quarta fase. Settimana 4. Le azioni.
PARTE QUATTRO. ISTRUZIONI
Introduzione
Tutti abbiamo il diritto di essere felici. Nessuno è condannato a qual si voglia forma di sofferenza fisica o mentale. Abbiamo diritto a cure mediche cosi come abbiamo il diritto di conoscere ogni strumento di cui dispone il genere umano per superare le angosce, le sofferenze e gli stati d’animo negativi, sia essi di natura transitoria che patologica.
Mi chiamo Enzo e per anni ho sofferto d’Ansia. Vincere l’ansia è stata la battaglia piè grande per poter affrontare la mia vita di oggi e poter comprendere il funzionamento della mia mente e quella di tante altre persone.
In questo libro non ti parlerò di nessun metodo di rilassamento. Non ti parlerò di meditazione per raggiungere il nirvana e liberare il tuo corpo da tensioni ed energie negative. Non ti dirò di sdraiarti venti minuti al giorno e di chiudere gli occhi. Non ti parlerò di cure naturali , ne di yoga ne di ipnosi.
Non ti parlerò dei vari approcci psicoterapeutici per le cure dell’ansia. Non ti parlerò di ricerche di università americane su quali siano gli individui più predisposti a soffrire di disturbi d’ansia.
In questo libro ti insegnerò un metodo. Il più semplice e il più logico metodo che ti consentirà nel giro di poche settimane di liberarti per sempre della tua ansia.
Ti chiederò soltanto di leggere attentamente ogni capitolo. E poi ti chiederò di seguire le istruzioni che ti fornirò. Ti basterà una penna, un quaderno. Qualche minuto al giorno del tuo tempo. Un po di costanza e tanta voglia di riprendere in mano la tua vita.
La mia storia
Apparve cosi all’improvviso un pomeriggio d’estate attorno ai vent’anni e mi ha accompagnato per circa quindici anni. Quindici lunghi anni di alti e bassi nei quali si sono susseguiti molti eventi, sia positivi che negativi, molte scelte, molti cambiamenti. E tutto, a volte troppo, altre volte in minima parte è sempre stato condizionato dall’ansia.
All’inizio non avevo idea di cosa fosse. La chiamavo tachicardia visto che il sintomo più evidente con il quale si manifestava era un aumento della frequenza cardiaca. I primi giorni pensai addirittura di avere una qualche forma di intolleranza alla caffeina visto che bevevo molti caffè in quel periodo. Eliminai cosi il caffè ma la tachicardia rimase.
Arrivava qualche ora dopo il mio risveglio e mi accompagnava fino all’ultimo istante prima di addormentarmi la sera.
Dopo una settimana circa, abbastanza preoccupato, presi appuntamento con il medico di base. Gli spiegai il mio problema di tachicardia improvvisa, ogni dettaglio. Lui con atteggiamento quasi scettico mi visitò, mi ascoltò il cuore e mi spedii in ospedale a fare un elettrocardiogramma.
Dopo qualche giorno tornai da lui con gli esiti dell’esame. Mi disse che ero sanissimo, nessun disturbo cardiaco. La tachicardia probabilmente era dovuta all’ansia e allo stress.
Fu le prima volta che sentii uscire dalla bocca di un medico quelle parole tanto comuni quanto abusate nel nostro linguaggio. Mi prescrisse delle gocce da prendere due volte al giorno per qualche settimana e un integratore da prendere al mattino.
Il sollievo che provai quando scoprii di non soffrire di nessuna patologia cardiaca mi tirò subito su di morale. I giorni seguenti progressivamente la mia tachicardia iniziò a diminuire fino a svanire completamente nel giro di una settimana. Smisi di prendere le gocce e non tornai più dal dottore.
Per mesi continuai la mia vita come se nulla fosse successo. Ogni tanto ripensavo a quei giorni di sofferenza o ‘stress’ ma non riuscivo a ricordarmi le sensazioni che provavo, come se le avessi rimosse.
Continuai con la mia vita. A quei tempi frequentavo l’università, cambiavo lavoro di frequente perché mi proponevano soltanto contratti a termine per una ventina di ore alle settimana, e anche perché non mi interessava nulla di un posto fisso, era sufficiente avere qualche soldo in tasca. La vita scorreva tra studio, serate con gli amici e qualche vacanza sporadica. Tutto ciò di cui ha bisogno un ragazzo appena ventenne.
Diversi mesi dopo dal primo disturbo di tachicardia, proprio mentre mi trovavo in vacanza in una bellissima località di mare della Spagna, fui colto da un forte attacco di tachicardia.
Avvenne di pomeriggio, ero nella mia camera d’hotel e mi stavo preparando per andare in spiaggia.
Il cuore iniziò all’improvviso a palpitare, sentivo il respiro corto come se mancasse l’ossigeno dentro quella stanza. Sempre più forte. E più mi concentravo sui miei sintomi più aumentava. Nel giro