La preparazione atletica di giovani calciatori in età compresa fra i 15 e i 17 anni (Categoria Allievi)
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Anteprima del libro
La preparazione atletica di giovani calciatori in età compresa fra i 15 e i 17 anni (Categoria Allievi) - Gian Luca Rosso
forze.
LA FORZA
La forza, dunque, in fisiologia può essere definita come la capacità che hanno i muscoli di sviluppare tensioni al fine di vincere od opporsi a resistenze esterne.
L'opposizione alla resistenza, può portare a tre risultati, da ognuno dei quali deriva un tipo di forza diversa, che analizzeremo in dettaglio:
- Forza superante o contrazione concentrica
- Forza cedente o contrazione eccentrica
- Forza statica o contrazione isometrica
La contrazione concentrica di un muscolo comporta l'avvicinamento dei capi articolari estremi, il carico viene sollevato e il muscolo si accorcia (fase di spinta, considerando il quadricipite, nello stacco da terra per colpire di testa).
La contrazione eccentrica di un muscolo porta i capi articolari estremi ad allontanarsi, il carico non è vinto si cede ad esso e il muscolo si allunga (nella fase di atterraggio dal colpo di testa considerando sempre il quadricipite).
La contrazione isometrica o statica non comporta nè avvicinamento nè allontanamento dei capi articolari che rimangono ad uguale distanza.
Da quanto appena detto è facile dedurre che la contrazione da cui deriva la forza può verificarsi fondamentalmente in due modi:
Senza movimento (contrazione statica o isometrica)
Con movimento (contrazione dinamica)
Altrettanto accadrà per le metodologie di sviluppo della forza che potranno essere di tipo statico o dinamico o combinato.
Classificazioni generali della forza
Fino ad ora abbiamo visto come si suddivide la forza in base al risultato ottenuto sulla resistenza da vincere; adesso, invece, daremo una classificazione generale della capacità di forza legata al modo con cui si manifesta, pertanto avremo tre forme fondamentali di capacità di forza.
Capacità di forza
- Forza massima
- Forza resistente
- Forza veloce
La forza massima, la forza veloce e la forza resistente sono, dunque, le tre espressioni di forza fondamentali.
Esse sono tre espressioni altamente specializzate della motricità umana, tuttavia, hanno un fondamento comune.
Una carenza di forza massima, infatti, limita in modo significativo le espressioni delle altre due forme di forza dell'atleta, si può quindi affermare che tra le tre capacità ci sia una forte correlazione.
Questo è rilevabile un po' a tutti i livelli di prestazione anche se è più accentuato nei giovanissimi, infatti la relazione fra i diversi tipi di forza è elevata nei poco allenati, nei giovani e nei giovanissimi, mentre negli allenati una tale relazione diminuisce fino a diventare inversa.
Forza massima
Le varie espressioni di forza si possono classificare considerando sia gli aspetti neuromuscolari che ne modulano la tensione, che i processi metabolici coinvolti che ne determinano la durata.
In ogni caso la denominazione delle varie espressioni di forza non si possano discostare da quelle già note ed utilizzate nella fisiologia classica per descrivere la relazione tra forza e velocità.
II comportamento meccanico peculiare che possiede il muscolo scheletrico, è la relazione iperbolica che realizza tra la velocità di accorciamento e la tensione sviluppata.
Con il diminuire del carico da sollevare, la forza che deve essere sviluppata diminuisce mentre la velocità aumenta.
Il perchè di tale comportamento è attribuito a due motivi principali:
1) la ragione primaria sembra sia la perdita di tensione nel momento in cui si rompono i ponti di actiomiosina, all'interno della componente contrattile e che poi si formano in condizioni di accorciamento.
2) Il secondo motivo pare sia costituito dalla viscosità presente sia nella componente contrattile sia nel tessuto connettivo. (Bosco, 1998).
In ogni caso, qualunque sia l'intimo meccanismo biologico coinvolto nell'instaurarsi di tale reazione, appare chiaro che la forza massima si realizza con velocità basse, mentre quella esplosiva con velocità alte.
Per forza esplosiva si intende la tensione muscolare caratterizzata dalla velocità di esecuzione più veloce possibile. Tuttavia tale velocità rimane condizionata dalla resistenza che deve essere vinta, per cui tanto più questa è elevata, tanto minore sarà la velocità di esecuzione del movimento, pur ricercandone la massima velocità. Essa si suddivide in forza esplosiva – tonica, forza esplosiva – balistica, forza esplosiva – elastica.
In contrasto, la resistenza alla forza veloce e la resistenza muscolare sono fortemente caratterizzate dai processi metabolici coinvolti e poco da quelli neuromuscolari.
La forza massima, dunque, è un'espressione della tensione muscolare che si sviluppa quando i carichi esterni da vincere sono molto elevati, di conseguenza, la velocità di accorciamento sarà modesta.
La forza massima può essere definita come la forza più elevata che il sistema neuromuscolare dell'uomo e in grado di sviluppare con una contrazione volontaria. (D.Harre).
Il sistema nervoso è alla base della forza massima in quanto essa è regolata dalla capacità di sincronizzazione e di reclutamento del maggior numero di unità motorie, nonchè dalle frequenze di stimolo che provengono dal SNC.
Quasi tutte le unità motorie presenti in un gruppo muscolare, vengono stimolate quando si deve sollevare un carico pari a circa il 50% del carico massimale, se si tratta di muscoli di piccole dimensioni; mentre con i muscoli di grande dimensione, il carico può raggiungere 1'80-85% del carico massimale prima di reclutare tutte le fibre disponibili (per massimale si intende il massimo carico che si riesce a sollevare con una ed una sola contrazione volontaria: esso si intende riferito ad un gruppo muscolare e viene considerato percentualmente il 100% delle sue possibilità; costituisce quindi, il valore di riferimento per stabilire le percentuali di carico da utilizzare negli esercizi relativi a quel gruppo muscolare).
A questo punto viene da chiedersi quale meccanismo intervenga per permettere di sollevare carichi pari al 90-100% del carico massimo, se per sollevare un carico del 50% si sono già reclutate tutte le unità motorie.
La risposta si trova nella capacità del sistema nervoso centrale di modulare la frequenza degli impulsi: infatti una volta reclutate tutte le unità motorie presenti in un muscolo, un ulteriore incremento della forza si può ottenere aumentando la frequenza degli stimoli nervosi.
Durante l'allenamento della forza massima, tra i fattori di natura neurogena, quello che subisce i primi adattamenti è quello relativo al reclutamento delle nuove unità motorie.
Successivamente migliora la capacità di reclutamento temporale, cioè vengono reclutate nel medesimo tempo un numero sempre più ampio di unità motorie, ed infine migliora la capacità di emettere impulsi di stimolo ad alta