Discover millions of ebooks, audiobooks, and so much more with a free trial

Only $11.99/month after trial. Cancel anytime.

Proboscidi e prodezze
Proboscidi e prodezze
Proboscidi e prodezze
Ebook89 pages1 hour

Proboscidi e prodezze

Rating: 0 out of 5 stars

()

Read preview

About this ebook

Fantascienza - romanzo breve (60 pagine) - Un piccolo mammut, fidanzate robot, granchi parassiti spinali e altre meraviglie del futuro in un'avventura nei cunicoli di Marte!


Ralph è stato lasciato dalla sua amante-maggiordomo robot. E il suo eroico e pericolosissimo salto orbitale non si è concluso drammaticamente: tutto è andato bene, il che non ha aiutato a migliorare la sua immagine con l'ex amante.

Ma le sciagure vengono sempre a tre per volta, come si rende conto quando la sorella gli chiede di tenerle in custodia il piccolo Jeremy. Ora, il piccolo Jeremy ha un'imbarazzante tendenza a distruggere tutto quello che trova con la spiccata vivacità della sua giovane età, facilitato anche dal suo non indifferente peso, trattandosi di un cucciolo di mammut.

Eppure Ralph, la sua nuova governante Feng e Jeremy troveranno il modo di rendere la giornata ancora più interessante in un'avventura nei sotterranei di Marte!


Charles Stross, nato a Leeds nel 1964 ma da tempo residente in Scozia, si è laureato in farmacia, poi ha preso una specializzazione in informatica e ha lavorato come consulente e sviluppatore, per dedicarsi a tempo pieno alla scrittura dal 2000. Tra le sue opere più famose Accelerando (premio Locus), una delle opere più interessanti sul tema della Singolarità tecnologica; Palinsesto, vincitore del Premio Hugo nel 2012; e la serie della «Lavanderia», un'organizzazione segreta che si occupa di occulto, alla quale ha dedicato diversi romanzi e numerose novelle, tra le quali Rapporto sulle atrocità (Urania), Giungla di cemento (Premio Hugo 2005, Delos Books) e Equinoide (Premio Hugo 2014, Delos Digital e Elara).

LanguageItaliano
PublisherDelos Digital
Release dateMar 6, 2018
ISBN9788825405200
Proboscidi e prodezze

Related to Proboscidi e prodezze

Titles in the series (73)

View More

Related ebooks

Science Fiction For You

View More

Related articles

Related categories

Reviews for Proboscidi e prodezze

Rating: 0 out of 5 stars
0 ratings

0 ratings0 reviews

What did you think?

Tap to rate

Review must be at least 10 words

    Book preview

    Proboscidi e prodezze - Charles Stross

    9788825406405

    Nel quale Laura se ne va e Fiona chiede una cosa

    – Voglio che tu sappia, caro, che ti lascio per un altro robot sessuale – e lui è il doppio dell’uomo che tu sarai mai – spiegò Laura mentre saltellava verso la porta di fronte, lasciandosi dietro l’inebriante scia dell’aroma di olio minerale.

    Le nostre litigate iniziavano sempre così: anche quella seguiva il copione alla lettera. La seguii nell’atrio, incerto su quale battuta avessi mancato quella volta.

    – Laura…

    Lei si arrestò bruscamente, un fievole ronzio acuto che le usciva dal ginocchio sinistro finemente tornito. – Me ne vado – ripeté, modulando volutamente la voce in un elegante tono meccanico monocorde. – Non puoi fermarmi. Non sei tu a pagarmi la manutenzione. Sono una donna libera e non sono obbligata a sopportare i tuoi malumori!

    Il brutto era che aveva ragione. Ultimamente la trascuravo, troppo preoccupato dal mio prossimo tentativo di autocremazione. – Mi dispiace moltissimo – dissi. – Ma non potremmo parlarne dopo? Non c’è bisogno che tu te ne vada proprio adesso…

    – Non c’è nulla di cui parlare. – Riprese a muoversi con uno scossone, allungando la mano verso la maniglia. – Mi ignori ormai da mesi, caro: sono stufa marcia di provare a raggiungerti! L’ultima volta hai detto che avresti provato a non essere così distante, e vedi un po’ com’è andata a finire. – Sospirò e si irrigidì in quella posa per un istante, personificazione di uno scintillante melodramma meccanico. – Non dicevi sul serio. Sono stanca di aspettarti, Ralph! Se davvero mi amassi, affronteresti il fatto di avere un disturbo ossessivo-compulsivo e ti faresti sistemare il wetware in modo da prestarmi le attenzioni che merito. Fino ad allora, qui non ci resto!

    La porta si aprì. Lei ruotò su un tacco a spillo cromato e scivolò fuori dalla mia vita in un sibilo di ozono e Givenchy di antiquariato.

    – Dannazione, non di nuovo! – Poggiai la fronte al muro. – Perché proprio adesso, tra tutti i momenti possibili? – Cercare lo scontro e poi mollarmi un attimo prima che potessi ribattere era una delle sue abitudini meno gradevoli. Quella era la quinta volta. Di solito tornava subito dopo lo spettacolo, dissoluta e lubrificata per avermi visto tracciare nel cielo la scia incandescente della mia mascolinità, anche se ogni volta riusciva a farmi sentire un totale mascalzone; e comunque, infierire su un tipo mentre sta per compiere il tentativo di scavare un cratere nel deserto a Mach 25 è pur sempre un colpo basso, no? Ma non bisogna mai dare le femmine per scontate, tenerelle o ferragliose che siano, e la sua accusa non era, questo lo devo ammettere, del tutto priva di fondamento.

    Vagai senza meta in salotto e sostai in mezzo alle tute spaziali di famiglia che arrugginivano dolcemente, sopraffatto da uno spiacevole senso di tensione priva di scopo. Non riuscivo a decidere se avrei dovuto tornare al simulatore e praticare di nuovo le mie curve termiche – sforzandomi di mantenere l’equilibrio su una tavola larga un metro di schiuma ablativa in balia delle mutevoli forze dinamiche del rientro in atmosfera, con il pennacchio sfavillante del plasma arroventato che mi ruggiva a pochi centimetri dietro il casco – o se prendermi una sbronza solenne. E io detesto i dilemmi: c’è qualcosa di terribilmente non-U nel dover veramente pensare alle cose.

    Prima di una gara in stile libero l’allenamento non basta mai, e avevo visto abbastanza buffoni lasciare crateri bruciacchiati nel deserto da non farmi troppe illusioni sulla mia invincibilità, specialmente perché quella gara si disputava sotto le regole del pericolo mortale. D’altro canto, l’uscita di scena di Laura mi aveva lasciato confuso e sbalestrato, e in quelle condizioni non ero mai stato bravo a concentrarmi efficacemente. Forse un lungo bagno caldo e una bottiglia di sakè mi avrebbero aiutato a superare il momento e a riprendere gli allenamenti più tardi; purtroppo però quel giorno c’era anche la cena dei concorrenti prima del tuffo. Il Circolo preferisce che si facciano i festini propiziatori prima della gara – qualcosa a che vedere con il minimizzare il nostro premio assicurativo di terze parti, ho sentito – perciò stuzzichini fritti per tutti, poi una fetta di rara lombata di manzo e appena un goccetto della vecchia acqua di fuoco in tutta la sera. Perciò me ne stavo appollaiato sulle corna di un atroce dilemma – dovendo decidere tra trincare o crollare, per così dire – quando il telefono della stanza si schiarì inopportunamente la gola.

    – Ralph? Ralphie? Tutto a posto?

    Non mi serviva lo schermo per capire che era Fiona, la mia sorellastra. Molto tipico da parte sua chiamarmi in un momento simile. – Certo – dissi stancamente.

    – Dalla voce non si direbbe! – ribatté lei allegra. Fi è convinta che le emozioni negative siano un’avvisaglia di intenzioni criminali.

    – Laura mi ha appena scaricato per l’ennesima volta e domani mi aspetta un tuffo – gemetti io.

    – Oh, Ralphie, piantala di diffondere angoscia! Tornerà tra una settimana, quando avrà finito di eseguire lo script. Ti preoccupi troppo di lei; è in grado di badare a se stessa. Chiamavo per chiedere: per caso sarai nei paraggi la prossima settimana? Mi hanno invitata a una festa che Geraldine Ho terrà per la stagione sciistica di discesa da Olympus Mons, ma la mia domestica si è appena data incinta e il mio erpetologo si sta facendo fare un altro cambiamento di sesso, così speravo che avresti potuto badare a Jeremy per me mentre ero via, solo un paio di giorni o forse una settimana o due…

    Jeremy era il mammut nano domestico di Fiona, un viluppo di cattiveria pelosa color bruno aranciato che arrivava a stento al ginocchio. L’ultima volta che avevo badato a Jeremy mi aveva vomitato nel letto – sotto le coperte – mentre io e Laura ospitavamo un’orgia formale per lo zarevič di Cerere, costretto a viaggiare in incognito nei pianeti interni per colpa di quel fastidioso editto in cui il patriarca ortodosso biasimava le fosse carnali di

    Enjoying the preview?
    Page 1 of 1