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Nebbie Di Stagione
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Nebbie Di Stagione

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Implacabile il maroso offende le sabbie
E le alghe arrese si lasciano spingere a decorosa morte
Tutto accetta come un’abitudine il fato 
E solo il figlio onesto nella sua nudità pare incerto

Non sento alcuna voce che lo conforti
È solo mentre taglia la cima col mondo
Il dolore offre sempre le spalle


«Hans Peter Brovic all’apparenza sembra essere un’ombra che leggera è passata nella vita di alcuni, ma alla sua apparente leggerezza materica corrisponde un granitico approccio artistico che ha fatto sì che chi ha avuto il piacere (e forse il tormento) di conoscerlo sentisse l’urgenza, la necessità, di rivelarlo al mondo. [...] L’esplosività della parole prevale sull’elemento scarno dato da una scompostezza formale, una vera e propria destrutturazione non voluta e perciò ancora più autentica: quando si cerca di sopravvivere, ogni appiglio diventa acqua nel deserto, un sollievo anche solo infinitesimale che non si perde, come potrebbero pensare molti, nella vastità del buio, perché chi non c’è passato ignora quanto un attimo di sollievo, quando si è nel baratro, possa essere la più bella luce mai vista.» (dalla Prefazione)
LanguageItaliano
Release dateFeb 23, 2018
ISBN9788856788181
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    Nebbie Di Stagione - Hans Peter Brovic

    Albatros

    Nuove Voci

    Ebook

    © 2018 Gruppo Albatros Il Filo S.r.l. | Roma

    www.gruppoalbatrosilfilo.it

    ISBN 978-88-567-8818-1

    I edizione elettronica febbraio 2018

    Prefazione

    «Chi era Hans Peter Brovic? La nostra curiosità si deve fermare a queste pagine faticosamente rimesse insieme. Le sue reflections, le poesie, gli aforismi e i suoi quadri. Del resto gli artisti sono le loro opere e tanto ci deve bastare. Invece ci sono molti spunti in questo piccolo libro per riflettere. Aveva ragione Peter, l’artista deve provocare molte discussioni o, come qualche altro affermava, lo stesso deve essere un inciampo per la coscienza del suo tempo. Credo che il modo migliore per affrontare queste Nebbie di stagione sia leggerle con attenzione e quando qualche frase o un bel verso ci facessero inciampare il cuore o il nostro pensiero, semplicemente fermarsi un istante a meditare. Hans Peter Brovic avrebbe apprezzato.»

    Non è facile avventurarsi nell’opera Nebbie di stagione, di Hans Peter Brovic. Ci troviamo, infatti, di fronte ad un testo – in realtà una collettanea di poesie, racconti brevi e aforismi – unico nel suo genere, che richiede non solo un’attenzione ed un’empatia fuori dal comune, ma anche e soprattutto la capacità di trascendere il consueto approccio letterario e di lettura.

    Innanzitutto non abbiamo risposta per la prima domanda che un lettore si potrebbe porre: chi è l’autore? Nulla, infatti, riusciamo a sapere di questo artista moderno se non i pochissimi dettagli fornitici dai suoi amici, coloro che hanno recuperato i frammenti non tanto scrittori quanto emotivi di quest’uomo che ha profuso se stesso in parole e quadri, di cui riportiamo una breve selezione in appendice.

    Hans Peter Brovic all’apparenza sembra essere un’ombra che leggera è passata nella vita di alcuni, ma alla sua apparente leggerezza materica corrisponde un granitico approccio artistico che ha fatto sì che chi ha avuto il piacere (e forse il tormento) di conoscerlo sentisse l’urgenza, la necessità, di rivelarlo al mondo.

    Possiamo rintracciare alcuni elementi storici dai suoi versi: Pink Moon di Nick Drake, cabine telefoniche, gonne portafoglio... forse anni Ottanta? Eppure è vivissima tutta una sottocultura espressiva che si rifà alla Beat Generation, a Kerouac, ad una necessità espressiva che spesso si materializzava in eccessi – soprattutto nello stile di vita – ma che dava vita a versi che stordivano per le loro scelte lessicali ardite, la struttura fuori dagli schemi, la pesantezza dell’assenza quasi totale di punteggiatura: sono testi che sembrano scritti con il sangue per la loro essenzialità, per il loro essere frutto di un così notevole sacrificio da parte del poeta che sembra perdere (o forse trovare?), ogni volta, una parte di sé con ogni accenno di penna.

    Non abbiamo modo di rintracciare chi sono questi amici – solo nomi per noi... Laura, Jack il cantautore, Toy love, Giulio – che sono però presenza discreta e amorevole nel testo, che sentiamo in quei brevi accenni in cui ci spiegano cosa stiamo per leggere: sono timidi nel parlarci del loro amico, perché sicuramente questo era, e forse anche di più, e siamo convinti che già in questo loro lavoro risieda tutto il legame speciale che li univa. A volte, si diventa famiglia nella drammaticità del bisogno, nella disperazione della

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