La Via del Maestro
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Anteprima del libro
La Via del Maestro - sri Devananda Samyama Gajendra
Alessandro.
1 - Il maestro
La parola 'maestro' deriva dal latino 'magister' che ha radice da 'magis' che vuol dire 'maggiormente'. Ovvero, colui che ha di più, che sa di più di chi ha meno, quindi di chi non conosca ancora. Il maestro insegna a coloro che imparano, perché ancora non sanno, anche se saranno, magari poi, maestri a loro volta, nel futuro, una volta appreso bene. Nell'antica India spirituale, il maestro era il guru, colui che guidava alla conoscenza del sé, nell'ambito del tutto. Spesso i guru avevano il compito di insegnare alcune tecniche basilari, con le quali l'allievo giungeva a dominare se stesso e migliorava in salute e rendimento. Nell'epoca attuale, sia la parola 'guru' che la parola 'maestro' hanno subito un processo di cambiamento, dovuto a prese di coscienza culturali mai viste in precedenza. Nell'Europa Occidentale, il rigido maestro con la bacchetta in mano, pronto a punire, ha lasciato il posto all'amico dei ragazzi, colui che gioca a pallone con loro, oppure condivide la casa e il tempo, in amicizia. Questo tipo di maestro è nato figlio della rivoluzione del 1968, in cui sia i giovani, che le donne, che la società intera, si erano resi conto che 'il tempo è mio e me lo gestisco io'. Dal 1966 al 1973, tenne banco la nota rivoluzione dei 'figli dei fiori', gli hippies, dediti ai raduni musicali, alla pittura e all'arte, alle discipline orientali, spesso alla droga e al sesso libero, al fare comunità, in contrapposizione alla figura del manager egocentrico, che pensava soltanto a fare soldi, anche a scapito degli altri. Il concetto della pace contro la guerra fu il motivo principale di tutte le proteste di strada e prendeva alimento dalla guerra in Vietnam, in cui morirono, sconfitti, migliaia di giovani americani. Tutto ciò ha lanciato i giovani alla ribalta, togliendoli da un rigido dogmatismo verticista.