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Delos Science Fiction 192
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Delos Science Fiction 192

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Fantascienza - rivista (63 pagine) - Blade Runner 2049 nello spaciale di questo numero. Articoli anche su Mazinga Z – Infinity e un profilo critico dedicato allo scrittore Giampietro Stocco.

Un sequel cinematografico realizzato dopo trentacinque anni dalla pellicola originale è di per sé già una notizia, se poi il film in questione è Blade Runner, allora si entra in un terreno minato. Il coraggio di girare Blade Runner 2049 è stato di Denis Villeneuve, regista canadese che si è fatto notare soprattutto per il recente Arrival. Come è noto Blade Runner di Ridley Scott uscì nel 1982 e non ebbe un successo immediato al botteghino. Poi negli anni è diventata una pellicola cult, entrando stabilmente nell'immaginario di milioni di spettatori. Un sequel, dunque, è sembrata a molti operazione azzardata. Riflettono sulla riuscita o meno della pellicola Arturo Fabra e Giovanni De Matteo, confezionando lo speciale del numero 192 di Delos Science Fiction, la nostra rivista di approfondimento che potete leggere online.
E a proposito di ritorni, non potevamo non segnalare l'uscita nelle sale cinematografiche anche di Mazinga Z – Infinity, film d'animazione con protagonista il robottone creato dal quel genio che risponde al nome di Go Nagai, e che ha accompagnato almeno tre generazioni di ragazzi dagli anni Settanta in poi.
Fantascienza vintage è anche quella di The Shadow Planet, fumetto dei Blasteroid Bros, realizzato dall'etichetta indipendente Radium e pubblicato dalla Saldapress, in cui trovano spazio le atmosfere di film come Il Pianeta Proibito e Alien e le opere di H.P. Lovecraft.
Nella sua rubrica sui capolavori della fantascienza, lo scrittore Enrico Di Stefano ci segnala la saga de "I Grendel", scritta a sei mani da tre grandi scrittori: Larry Niven, Jerry Pournelle e Steven Barnes.
Carmine Treanni, curatore di Delos, traccia invece nella rubrica dedicata alla fantascienza italiana un profilo critico di Giampietro Stocco, scrittore che ha dedicato gran parte della sua carriera al romanzo ucronico, ma non solo e tornato recentemente con il racconto lungo Rigenerazione (Delos Digital).


Rivista fondata da Silvio Sosio e diretta da Carmine Treanni.
LanguageItaliano
PublisherDelos Digital
Release dateDec 5, 2017
ISBN9788825404395
Delos Science Fiction 192

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    Delos Science Fiction 192 - Carmine Treanni

    Lama

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    Quella volta che una donna salvò Doctor Who

    Jodie Whittaker è l'attrice che interpreterà Doctor Who, ma c'è una donna molto più importante nella vita del Signore del Tempo. Il suo nome è Verity Lambert.

    Articolo di Carmine Treanni

    Verity Lambert. la prima produttrice di Doctor Who

    La recente notizia che ad interpretare il mitico personaggio principale della serie tv Doctor Who, la più longeva della fantascienza televisiva, sia l'attrice Jodie Whittaker ha gettato nel panico gli appassionati, dividendoli in apocalittici e integrati. I secondi hanno accolto la novità più o meno come interessante o quantomeno hanno espresso curiosità nel vedere come si evolverà il personaggio. I primi hanno invece usato, in alcuni casi, toni da guerra santa, affermando senza mezzi termini che non vedranno più il telefilm e che per loro Doctor Who resterà per sempre un uomo.

    Ma come è possibile? mi chiedo retoricamente. La fantascienza dovrebbe aprire la mente. Siamo in grado, leggendo un romanzo o guardando un film, di accettare mostri, alieni, creature di ogni forma e dimensione e poi se una donna interpreta il ruolo di un personaggio che è sempre stato interpretato da un attore, diamo di matto? Insomma, siamo seri, noi siamo fantascientifici.

    E pensare che se dobbiamo l'esistenza di 36 stagioni televisive, dal 1963 ad oggi, e di ben 872 episodi, di quel bellissimo show che si chiama Doctor Who lo dobbiamo proprio ad una donna. Il suo nome è Verity Lambert ed è stata la prima produttrice del serial britannico.

    Andiamo con ordine. È il 1962. Il produttore televisivo Sydney Newman propose alla BBC di realizzare uno show televisivo, fondamentalmente per bambini, che mescolasse scienza e fantascienza. Accanto a lui, in questa nuova avventura dai contorni ancora poco chiari, Newman volle la Lambert, che all'inizio non era molto convinta ella cosa, ma quando il produttore le propose di lavorare non come sua assistente, ma produttrice dello show, le cose cambiarono.

    Venne realizzato il primo episodio con l'attore William Hartnell come protagonista. Il primo episodio andò in onda il 23 novembre del 1963 e non fu per nulla un successo, anzi. Ad onor del vero, va detto che il pilota (la prima puntata di uno show televisivo) andò in onda il giorno dopo la tragica morte del presidente degli Stati Uniti John Fitzgerald Kennedy e continuò per altre 3 parti, ma Newman si convinse che il telefilm non avrebbe mai avuto successo e decise di chiudere la serie. A questo punto entra inscena la nostra eroina, che va detto: può essere considerata la donna che letteralmente salvò Doctor Who. Già, perché fu proprio Verity che convinse Newman che c'era del buono nello show e che la serie poteva raggiungere il successo che la BBC si attendeva. Ma non solo, Verity scelse tra le storie disponibili quella dove per la prima volta apparivano i Dalek, acerrimi nemici robotici del Dottore, che erano descritti come mostri a forma di insetti. A questo punto, intervenne Donald Wilson, capo diretto della Lambert e a capo della serialità televisiva della BBC all'epoca, che sconsigliò di girare proprio quell'episodio, perché ritenuto troppo forte per gli giovani spettatori a cui si rivolgeva. Alla fine, come abbiamo detto, la spuntò la Lambert e il secondo episodio della serie televisiva, anch'esso diviso in più parti, s'intitolava The Dalek.

    Il giorno dopo i bambini di Londra andavano in giro imitando la voce robotica dei Dalek e pronunciando quello che era il loro motto: sterminateli. Il successo fu enorme e Wilson dichiarò che non si sarebbe più intromesso, perché era chiaro che Verity Lambert conosceva Doctor Who meglio di chiunque altro, compreso lui.

    La Lambert aveva all'epoca solo 28 anni e nel 1964, il quotidiano Daily Mail dedicò alla donna un articolo, riconoscendo che introdurre i Dalek nello show era stata una mossa vincente.

    La produttrice lascio Doctor Who dopo due stagioni, nel 1965, perché pensò che la serie televisiva aveva bisogno di nuove idee e che lei aveva fatto la sua parte. Una lezione di umiltà senza pari.

    12 novembre 2017 http://www.fantascienza.com/23033/quella-volta-che-una-donna-salvo-doctor-who

    Fantascienza italiana

    Dell'Ucronia: la narrativa di Giampietro Stocco

    In occasione della pubblicazione di Rigenerazione, racconto lungo uscito nella collana Presente Futuro della Delos Digital, ripercorriamo la carriera di una delle voci più originali della fantascienza italiana.

    Articolo di Carmine Treanni

    L'Ucronia, o storia alternativa, è quel filone della letteratura dell'Immaginario che parte dalla Storia con la S maiuscola per poi seguire un sentiero diverso, alternativo per l'appunto, di finzione, che lo scrittore tratteggia con la sua fantasia. Quest'ambito del fantastico è il territorio privilegiato di Giampietro Stocco, autore romano, ma che vive e lavora a Genova come giornalista al TGR della Rai.

    Classe 1961, Stocco si è laureato in Scienze politiche, ha studiato e lavorato in

    Danimarca ed è entrato in Rai nel 1991. Non ha seguito il tipico percorso che un decennio prima altri autori italiani avevano intrapreso, grazie al premio Urania della Mondadori e al Premio Cosmo della Nord, ma ha seguito un suo personale cammino, sia scegliendo di scrivere romanzi ucronici sia perché le sue prime opere sono apparse in una collana e per un editore non legati al

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