Libro dei Sogni. Nuova Smorfia illustrata, responso e numeri: 450 Simboli disegnati a mano e interpretazione augurale. Ampia sezione storica. Gioco di ruolo, tabellone stampabile e regolamento
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Libro dei Sogni. Nuova Smorfia illustrata, responso e numeri - Federico Berti
Tavola dei Contenuti (TOC)
Introduzione alla seconda edizione
Prefazione alla I Edizione
Di Placida Staro
Sommario
Cabala dei 'Bulgari'
Albero della memoria
Interpretazione augurale
Come usare il catalogo
Storia dell'onirocritica
Tombola dei sognatori
Tabellone da stampare
Come usare il catalogo.
A
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Z
Breve storia dell'onirocritica
1. L'antichità.
2. Medioevo e Rinascimento.
3. L'Ottocento e la psicoanalisi.
4. Ricordare i sogni.
5. Le critiche più frequenti.
6. Perché giocare i numeri.
8. La 'Tombola dei sognatori'.
Introduzione alla seconda edizione
Di Federico Berti
Questo libro è uscito la prima volta nel 2011 prodotto da Giuliano Piazza, distribuito da Italvox tra Bologna e Modena nelle edicole e nelle librerie. Già allora si portava alle spalle otto anni di studio e lavoro. Iniziò infatti con dolorosa la scomparsa di un amico fraterno, il violinista Riccardo Venier. Un matematico e un suonatore. In quegli anni il pubblico dei mercati mi chiedeva spesso numeri da giocare al lotto, sulle prime ne ero quasi irritato ma poi mi accorsi che le pubblicazioni di questo tipo venivano effettivamente scritte e distribuite dai cantastorie in piazza fin dai tempi di Giulio Cesare Croce, da quando cioè discipline umanistiche come la cabala e l'astrologia erano state bandite dalle università.
Dopo aver approfondito l'aspetto storico, teorico, filosofico, mi accorsi che la vera novità introdotta al tempo di Giordano Bruno era stata proprio quella di rendere popolari insegnamenti un tempo riservati a un'elite di eruditi, cavalcando sulle ali di Pegaso ovvero la creatività e l'immaginazione, dunque la poesia, la musica, il teatro, la narrazione e naturalmente il gioco, per potenziare l'immaginazione e l'arte della memoria. Così iniziai a compilare una cabala dei sogni che non si limitasse a ricavare i numeri dalle parole, ma consentisse anche l'operazione inversa. Un generatore casuale di contenuti. Il primo tabellone in gesso è stato materialmente costruito da Massimo Stefanini di San Benedetto V.S. su mio disegno, ne esiste un solo esemplare in casa di Placida Staro a Monghidoro. Mi sono esercitato per molti anni nell'improvvisazione poetica proprio a partire questo gioco, in un primo tempo vi ho coinvolto i bambini della borgata in cui abitavo a Cà di Fiore, successivamente i giovani allievi della Scuola di Musica Riccardo Venier, ma l'ho usato molto anche in modalità solitario.
Dalla prima edizione a stampa del 2011 sono passati sette anni, ho pensato che i tempi siano maturi per una seconda edizione in digitale. Anche perché i moderni lettori Kindle hanno proprio la dimensione e il formato di quelle pubblicazioni popolari che le donne portavano in borsa fino a pochi anni fa. Dell'edizione a stampa è ancora disponibile qualche copia su carta, nel frattempo è già in circolazione questa col gioco riveduto e aggiornato. E' un libro dei sogni, ma non solo: offre un percorso di addestramento per diventare interpreti. Il catalogo risulta piuttosto ridotto, a confronto degli enormi vocabolari che si trovano nelle ricevitorie del lotto. La ragione è che ho selezionato le voci non secondo un criterio di 'quantità', ma pensando a una forma di sistemazione compatibile con le antiche ruote del pensiero. Nessun catalogo può contenere tutte le idee possibili perché l'umanità è in movimento, ogni sistemazione è necessariamente provvisoria. Ridurre i simboli chiave serve a renderli più facilmente memorizzabili, in modo che il lettore possa ricavarne le proprie idee particolari per libera associazione mentale. Col tempo non avrà bisogno del libro, ma potrà compilare lui stesso un nuovo catalogo più vicino alla propria esperienza.
Si devono superare alcuni luoghi comuni, in primo luogo non esiste nessuna corrispondenza universale fra numeri e simboli in nessun catalogo della Smorfia, basterà consultare le innumerevoli cabale prodotte a Napoli, Roma, Bologna, Piacenza, Venezia nell'800 per rendersene conto: è un gioco dunque imanda a una pratica reale, diversa da un posto all'altro, da un momento storico all'altro. Così nemmeno l'elenco qui riprodotto ha un valore assoluto. In ultima analisi non è soltanto vero che l'uso delle cabale serva solo a interpretare i sogni fatti nel passato, ma col tempo influenza anche i sogni che si faranno nel futuro: prendendo confidenza con i simboli più ricorrenti, anche la propria immaginazione onirica diventerà più consapevole e quindi un libro in cui l'interprete si trova costretto a scorrere l'intera tabella per ricavarsi dei simboli mancanti è anche un testo che aiuta a sognare. Nel periodo in cui disegnavo i 450 segni delle carte qui presentate, ho notato anche me stesso una vita onirica più intensa. Non stavo solo ricomponendo le diverse cabale da me consultate sincronizzandole alla mia esperienza personale di interprete, ma stavo anche migliorando il mio rapporto col sonno. E' un libro vivente, insomma. Portalo sempre con te.
Prefazione alla I Edizione
Di Placida Staro
Io sogno poco.
O meglio, sogno come tutti gli altri, ma mi rifiuto, una volta sveglia, di ricordare. Ricordo atmosfere, qualche particolare, colori, situazioni, ma non persone, né cose. Solo alcuni sogni hanno superato questa barriera. Sono i cosiddetti incubi ricorrenti. Segno di inquietudini inconsce, secondo la psicanalisi, e sinistri presagi di sventura per la tradizione. Nella mia vita ha vinto la tradizione. Ad ogni incubo ricorrente è seguita una sventura, di grado elevato e inaffrontabile. E poi il silenzio. Ma il sogno è anche collegato al gioco, all'immaginazione, alla fantasia, alla speranza. Il sogno è sintomo di un cambiamento di stato, in atto o in divenire. Nella pratica tradizionale il cambiamento di stato è preannunciato dal simbolo onirico, dall'antenato che parla, ma si può attuare solo attraverso l'entrata in gioco. L'entrata in gioco dell'augure che lo interpreta, della persona che lo agisce, che si reca alla posta per vedere se davvero è arrivata una lettera, magari oggi apre la posta elettronica. L'entrata in gioco di chi chiama per telefono l'amico lontano apparso in sogno. Il sogno è quel gioco di ricomposizioni arbitrarie che mescola le carte degli elementi reali e te li presenta in una nuova prospettiva. Il sogno è la dimensione onirica della creatività, a cui il gioco da' poi finalmente corpo. Sognare quindi come premessa per portare il sogno nella realtà e trasformarlo in Ideale
, come motore per vivere nel mondo progettando esistenze possibili. In questo senso appartengo ad una stirpe di sognatori. Vi apparteneva anche Riccardo Venier, che progettava impossibili strategie di gioco, giochi di carte, e sognava di volare. Nelle agghiaccianti partite a scacchi con Federico Berti era lui il sognatore delle strategie impossibili, Federico era quello degli incubi delle strategie ossessive, mentre noi grandi
più prosaicamente smaliziati, giocavamo a carte combinando elementi già dati. Ma in questo giocoso contesto quasi familiare si partorivano profetiche visioni che ognuno condivideva con i propri strumenti, e quello delle possibilità combinatorie è stato indagato da ognuno dei presenti studiando il linguaggio musicale e coreutico (io) quello matematico (Riccardo) quello della parola e del simbolo nella narrazione (Federico). Certo tutto questo è rientrato in un più largo progetto portato avanti nel gruppo denominato L'Altra Ricerca
all'interno dell'associazione culturale e bene venga maggio
che si è tradotto in studi e pubblicazioni e in lavori sulla simbologia ancora in corso, ma, soprattutto in un'idea di formazione delle giovani generazioni per riabituarle a sognare. Con questo scopo nel 2006 abbiamo progettato e portato a termine, con Federico Berti, interventi nelle scuole elementari da cui è nato il nucleo di questa sua operetta. L'eclettico artista cantastorie ha quindi concepito diversi strumenti adatti alle più varie esigenze: al più vasto pubblico degli amanti della smorfia, a cui manca una moderna smorfia
, è dedicata la parte centrale di questo lavoro. Ai sognatori a cui manca la parola, ai giocatori a cui manca un terreno di gioco, è dedicato il resto del libretto. Scrivo qui quindi affettuosamente come amica ma anche come consapevole colpevole e resistente sognatrice. Nella speranza che ogni sogno diventi sogno comune e quindi gioco e ogni gioco un'opera. Se poi qualcuno vincesse mai al lotto, beh, allora ricordatevi di noi!
Sommario
Cabala dei 'Bulgari'
Albero della memoria
Interpretazione augurale
Come usare il catalogo
Storia dell'onirocritica
Tombola dei sognatori
Tabellone da stampare
Un tempo i numeri del lotto li davano cantastorie e suonatori ambulanti. In questa caricatura di Federico Berti, una satira sul difficile rapporto fra questi personaggi e le istituzioni moderne.
Come usare il catalogo.
Ogni sera dedica qualche minuto alla consultazione cercando nelle tabelle un qualche particolare sognato in precedenza, t'aiuterà a sognare più spesso. Quando al risveglio ricordi il sogno della notte appena trascorsa ripeti l'operazione e