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Umanità e Nuovo Umanesimo
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Umanità e Nuovo Umanesimo

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About this ebook

In un mondo sempre più secolarizzato che proclama la “morte di Dio”, in una società dove il criterio fondamentale è l’utile, dove tutto si vende e si compra e tutto sottostà al totalitarismo tecnologico per cui l’uomo si affida sempre di più alla potenza della tecno-scienza, l’autore si propone di ripensare un nuovo umanesimo cristianamente ispirato.
“Si potrà abitare, uscire, annunciare, educare, trasfigurare se, singolarmente e comunitariamente, si è fedeli a quello nel quale si crede”.
LanguageItaliano
Release dateNov 3, 2017
ISBN9788865125410
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    Umanità e Nuovo Umanesimo - Raffaele Vacca

    ​ESODO

    ​PREMESSA

    Che la nostra vita quaggiù sia, in ogni caso, breve, ben l’esprimeva Leonida di Taranto, in uno dei suoi epigrammi, duecento e più anni prima della nascita di Cristo:

    Prima che tu, uomo, venissi al mondo,

    trascorse un tempo infinito,

    ed infinito trascorrerà dopo la tua morte.

    La tua parte di vita non è che un punto,

    anzi meno di un punto.

    Tuttavia è un punto preziosissimo.Ogni vita è simile a quella dei tanti uomini che sono stati, dei tanti che sono, dei tanti che saranno,e tuttavia unica ed irripetibile. La verità è nascosta nel cuore di tutti coloro che si succedono ed attende di essere riscoperta da ognuno, il quale, per altro,dopo averla scoperta, ad ogni istante rischia di perderla se non la riconquista e la rinnova, come gli è comandato dalla sua spirituale natura. Consapevole di questo, nel 1967, iniziammo, tra

    la misteriosa aria di Capri ed i suoi divini paesaggi che esaltano lo spirito ed inebriano le menti, l’attività di varia umanità, con l’intento di raggiungere (con profondi studi e riflessioni) qualcosa di bello, di vero, di profondo e tuttavia di nuovo, che potesse contribuire a ridare all’Italia, nei limiti del possibile, il prestigio ch’ella ebbe un dì, ed avrebbe ancor avuto se si fosse ricordata di essere una terra antica, civile, cristiana, ispiratrice di cose altissime, e non avesse ambito alla facile moda delle balbuzie neobarbare. E se non fosse diventata la protettrice di certi sbalestramenti mentali e di certe forme di puerilità e di alienazione. Ritenevamo che qualcuno, ormai deluso e rinunciatario, avrebbe potuto obiettare che i nostri propositi fossero pura illusione, giacché non era più il tempo delle cose veramente belle, e non altro restava agli uomini, intenti a conquistare luna e pianeti ed a produrre e consumare sempre più, che tener dietro a quelle balbuzie, a quegli sbalestramenti, a quelle futilità che facevano perdere anche quel po’ di bene che nella vita ognuno si porta dentro.

    Ritenevamo anche che altri, con voce forte ed arrogante, avrebbero potuto obiettare che convenisse necessariamente seguire i tempi e quella che veniva indicata come la nuova arte. Di fronte a queste voci ricordavamo quanto, con delusione ed amarezza, era scolpito nell’ultimo mero di un quotidiano, che era stato costretto a cessar le pubblicazioni: basterebbe solo un po’ di coraggio per uscire da un complesso d’inferiorità verso ambienti culturali che hanno più tracotanza ed abilità che forza di poesia e di verità. Per il resto riconoscevamo che l’uomo fosse in attesa di un vita men provvisoria, per così dire, di quella che viveva; ammiravamo il progresso della scienza e della tecnica; sostenevamo che, poiché vivevamo nella nostra epoca e non saremmo vissuti in un’altra, era nostro assoluto dovere, ascoltando le voci di ogni parte del mondo e di ogni tempo, conoscere e restare noi stessi, attuare con coraggio, con lealtà, con letizia, con generosità, con giusta scaltrezza quel che il nostro cuore ci spingeva a fare, la mente approvava, e che era ancor possibile.

    Solo così si sarebbe potuto rendere nobile e dilettevole, e men fosco e vano, il passare per il mondo.

    CONCETTO E STORIA DELL’UMANESIMO

    Agli inizi dell’Ottocento si incominciò ad indicare in Germania con il termine Umanesimo (poi introdotto in Italia nel 1891) quel movimento letterario filosofico che si era sviluppato in Italia nella metà del Trecento, e si era poi diffuso in tutta l’Europa.

    Ciò rivela che gli uomini che parteciparono a questo

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