Un tocco di magia (Trixie Pepperdine Mystery, #2): Trixie Pepperdine Mystery
Di Morgana Bell
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Info su questo ebook
La vita è sempre frenetica per l'investigatrice privata (e strega novizia), Trixie Pepperdine. Un caso di omicidio? Presente. Un doppio furto? Presente. Un gatto scomparso? Presente all’appello. Lei è in grado di affrontare tutto senza batter ciglio, ma un appuntamento col detective Mark Sterling? Questa è tutta un'altra storia.
…finché non è finita.
Serie Trixie Pepperdine Mystery
Strega per caso - Libro 1
Un tocco di magia - Libro 2
Strega in libertà - Libro 3
Il colpo della strega - Libro 4
Morgana Bell
Sono nata a Milano e sono cresciuta in un mondo di libri. Mia madre era una lettrice vorace e mi ha trasmesso il suo amore per la narrativa. I miei primi ricordi sono: io con un libro in mano o mentre disegno con le matite colorate, per ore intere. Ho scritto il mio primo romanzo quando avevo vent’anni, ma l’amore per la pittura mi ha portato a studiare arte. Ho frequentato l’Accademia di Brera a Milano, ma poi ho proseguito per altre strade. Durante gli anni ho continuato a dipingere e a scrivere, ma non ho mai pensato seriamente a fare pubblicare i miei lavori. Fortunatamente, quando mi sono decisa a farlo, nel 2012, Amazon ha consentito agli scrittori come me di pubblicare i propri romanzi. E lo stesso è successo con gli altri rivenditori come Apple, Google e Kobo che hanno aperto le loro porte agli autori. Quando non sto scrivendo, dipingo e leggo. Adoro gli animali e mi piace viaggiare.
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Anteprima del libro
Un tocco di magia (Trixie Pepperdine Mystery, #2) - Morgana Bell
Bell
Capitolo 1
––––––––
Sei sicura di non volerne un po'?
La nonna agitò la pentola sotto il mio naso.
No grazie. Sto bene così.
Tua madre stravedeva per la mia zuppa di verdure.
Sono certa che sia buonissima, ma adesso non ho proprio fame.
Il liquido grumoso e verdastro puzzava in modo orribile, e non somigliava a nessuna verdura di mia conoscenza. Avevo il sospetto che dentro ci potessero essere rane e lumaconi.
Non sai cosa ti perdi.
La nonna se ne versò una ciotola e mi raggiunse al tavolo della cucina. Come potevo concentrarmi quando avrei potuto vomitare in qualsiasi momento?
Per la tua prima lezione ho pensato che ci dedicheremo agli incantesimi 'nascondere', 'sonno' e 'pioggia',
disse mentre mangiava la (presumibile) zuppa di verdure.
Mi chiamo Trixie Pepperdine e sono un'investigatrice privata. Anche mio padre lo era. Dopo aver finito la scuola mi sono unita all'attività di famiglia. Quando mio padre è morto ho preso il suo posto. Ma immagino che questo non spieghi perché stavo prendendo delle lezioni di magia dalla nonna. Solo recentemente ho scoperto di essere una strega, e solo quando la mia madre naturale è morta. Da allora ho studiato sul libro degli incantesimi che ho ereditato. Pensavo di cavarmela bene anche da sola, ma la nonna non la pensava così.
Non è necessario che tu lo faccia,
dissi. Certamente sei molto occupata. Posso imparare gli incantesimi quando sono a casa.
Davvero?
Mi lanciò uno sguardo fulminante.
Credo di sì.
Sei sicura? Forza allora, trasforma questa zuppa in pietra!
Abbaiò.
Pietra?
Troppo lenta!
Fai volare questa ciotola!
Volare?
Troppo lenta!
Posso ... posso rendermi invisibile.
Fallo allora!
La mia mente si svuotò. Avrei dovuto sapere questo incantesimo a memoria. L'avevo già usato diverse volte.
Troppo lenta!
Mi stai rendendo nervosa.
Io?
Ridacchiò. Perché ti dovrei rendere nervosa?
Scrollai le spalle.
D'ora in poi ci saranno delle prove regolari.
Trangugiò un'altra cucchiaiata di sbobba.
Prove? Non sono molto brava nelle prove. Faccio sempre scena muta.
Mi diede un'occhiata torva.
Ma penso di poter migliorare.
Speriamo.
Cosa succede se non supero una delle prove?
Davvero vuoi saperlo?
Forse è meglio di no.
Una rapida lettura dell'incantesimo 'nascondere' mi disse che era simile all'incantesimo 'invisibilità' che avevo già imparato.
Assicurati di apprendere correttamente le limitazioni di ogni incantesimo.
La nonna mise giù il cucchiaio, si portò la ciotola alle labbra e risucchiò la zuppa rimanente. Che schifo!
Questo incantesimo non aveva limiti di tempo e si concludeva solo quando veniva annullato. Mentre l'incantesimo 'invisibilità' mi rendeva invisibile, l'incantesimo 'nascondere' poteva essere usato per far scomparire degli oggetti o dei piccoli animali. Purtroppo non funzionava sugli umani o i brid e questo era un peccato. Perché c'erano alcune persone che volentieri non avrei voluto mai più rivedere. Una di queste era in piedi proprio di fronte a me.
Ignorerò quella osservazione,
disse la nonna.
La guardai sconcertata.
Non ti ho detto che posso leggere la tua mente?
Fantastico, avrei dovuto capire. Potevo usare l'incantesimo 'leggere la mente' solo tre volte all'anno, ma come strega di livello sei, la nonna poteva senza dubbio usarlo quando voleva.
Vieni qui.
Batté sul tavolo. Hai memorizzato l'incantesimo?
Penso di sì.
Fai sparire quella sedia allora.
Indicò le due sedie al lato opposto del tavolo. Il suo dito era così storto che non riuscivo a capire quale indicasse. Che cosa avrebbe fatto se avessi scelto quella sbagliata? Non persi tempo a pensarci. Lanciai l'incantesimo e sperai di aver fatto la scelta corretta. La sedia sulla destra scomparve.
Molto bene! Faremo di te una strega vera! Ora falla riapparire.
Eseguii l'ordine. In fondo questa cosa della strega era facile come bere un bicchier d'acqua.
Le mie cugine, Stella e Aurora, entrarono nella stanza, ma, quando videro l'espressione sul volto della nonna, si fermarono sui loro passi.
Cosa pensavate di fare?
Gridò.
Scusa, nonna.
Stella abbassò lo sguardo verso il pavimento.
Ci dispiace,
anche Aurora sembrò affascinata dalle proprie scarpe.
Volevamo parlare con Trixie,
disse Stella nervosamente.
Quindi avete pensato di interrompere la mia lezione?
Scusa.
Andate fuori e aspettate nel salotto.
Lentamente si ritirarono dalla cucina.
Giovincelle!
La nonna scosse la testa.
Già,
dissi con impazienza.
Questo include te.
Oh. Si, certo. Scusa.
Il secondo incantesimo si chiamava 'sonno', e faceva esattamente quello che diceva il nome. Prometteva di fare addormentare una persona o un animale.
Funziona su chiunque?
Non osare nemmeno pensare di poterlo usare su di me.
No, non volevo dire ...
Puoi usarlo su un bambino, un adulto e su creature grandi e piccole, ma più grande è il bersaglio e più dovrai concentrarti.
Per praticare l'ultimo incantesimo dovemmo uscire. 'Pioggia' era abbastanza tosto, anche se non riuscivo a immaginare quando ne avrei avuto bisogno. Mi permise di evocare nuvole di pioggia, ma coprirono solo una piccola area. Non fui in grado di far piovere su tutta la città, ma se ne avessi avuto bisogno mi avrebbe evitato di dover utilizzare la canna dell'acqua nel giardino. Quando cominciai a pensare di averlo padroneggiato, sbagliai il posizionamento della nuvola mi inzuppai completamente.
Bell'acconciatura,
disse Stella ridendo alla fine della lezione.
Mi sono incasinata con l'incantesimo 'pioggia'.
Feci scorrere le dita attraverso i miei capelli che erano ancora bagnati fradici.
Non ti preoccupare.
Aurora mi picchiettò sulla schiena. Ci siamo passate anche noi.
Le lezioni della nonna sono sempre così difficili?
Probabilmente con te ci va piano perché sei nuova.
Se adesso stava andando piano, non volevo sapere quando ci avrebbe dato dentro. Ha insegnato anche a voi due?
È stata quasi sempre la mamma ad insegnarci le cose, ma la nonna ci dava lezione almeno una volta al mese.
Stella rabbrividì al ricordo.
Pensi che zia Lucy mi avrebbe insegnato gli incantesimi?
Stava per farlo, ma visto che hai cominciato tardi, la nonna ha detto che avrebbe dovuto insegnarti la migliore.
Come sono fortunata.
Ha detto che ci sarebbero state delle prove?
Chiese Aurora.
Si. Alla fine di ogni mese.
Oh cielo.
Cosa vuoi dire: oh cielo?
Le prove della nonna sono super difficili,
disse Stella.
Perfetto.
Questo stava andando di male in peggio.
Dovrai stare molto attenta a non sbagliare nemmeno una virgola,
disse Aurora.
Cosa succede altrimenti?
È meglio che tu non lo sappia.
Volevo che la gente non continuasse a dirmelo. Comunque, perché volevate vedermi?
Volevamo chiederti ...
iniziò Aurora.
Un favore,
disse Stella.
Avevo una brutta sensazione. Che favore?
Puoi aiutarci con la sala da tè questo fine settimana?
Pensavo che avevate preso un aiutante?
Qualcuno,
disse Aurora, l'ha licenziata.
Non l'ho licenziata,
protestò Stella.
Le hai gettato un cupcake addosso e le hai detto che era una povera idiota.
Ha lasciato cadere un vassoio pieno di muffin.
È stato un incidente.
Sul mio piede!
Era così divertente.
Aurora rise.
Guarda!
Stella indicò il suo alluce, era rosso e un po' gonfio.
Non sono sicura che sarei molto d'aiuto,
dissi.
Sarai bravissima. Ti prego, vieni ad aiutarci.
Non ho mai lavorato in una sala da tè.
Ti insegneremo come funziona.
Ci sarà una prova?
Nessuna prova! Promesso.
Va bene allora, verrò. Ma se qualcosa andrà storto non sarà colpa mia.
––––––––
Stella e Aurora erano le proprietarie di Dolci Magie, una pasticceria con sala da tè.
Le due gemelle facevano parte della mia nuova famiglia che fino a poco tempo fa, non sapevo nemmeno che esistesse. Erano streghe proprio come me, ma a differenza mia, avevano sempre saputo di esserlo. La mia nuova famiglia, la nonna, zia Lucy e le gemelle, vivevano a Bringstone, che ospitava tutte le specie di brid.
I brid erano le creature soprannaturali e comprendevano streghe, maghi, vampiri, licantropi e chissà cos'altro. Io vivevo e lavoravo ancora tra gli esseri umani a Hockham, ma visitavo regolarmente la mia nuova famiglia a Bringstone.
Il pub L'elefante Blu era proprio di fronte all'ufficio dell'Oracle, il giornale locale di Hockham. Era l'abbeveratoio dei suoi famosi giornalisti. Michael Duncan (o Michael Oracle come preferivo pensare a lui) era seduto con un gruppo di cinque uomini, tutti chiassosi e probabilmente ubriachi.
Dopo il recente caso del presunto serial killer 'l'Animale', e in un momento di follia, avevo accettato che scrivesse un articolo sulla parte che avevo svolto nell'arresto dei due assassini. Avevo dato il mio consenso solo se l'articolo non fosse stato denigratorio sulla polizia locale, e se non fosse stato pubblicato senza la mia approvazione.
Invece, era stato un articolo denigratorio e non mi era stata data l'opportunità di approvarlo prima che andasse in stampa. Bel lavoro ragazzi!
Trixie!
Michael mi accolse come se fossi un'amica che non vedeva da anni. Ascoltate, lei è Trixie Pepperdine, la nostra straordinaria investigatrice privata.
Questo non è l'articolo che ho accettato di fare.
Gli sventolai il giornale in faccia. Avevi promesso che avrei avuto la possibilità di approvarlo prima della pubblicazione.
Avevo una scadenza da rispettare. Perché non ti unisci a noi? Che cosa vuoi da bere?
Prenderò una di queste.
Afferrai la pinta di birra davanti a lui e gliela versai sopra la testa.
Che cosa?
Fece un salto indietro incredulo.
Se non scrivi un articolo di scuse,
sillabai le parole, ti darò la caccia e ti strapperò la testa.
È una minaccia?
Disse togliendosi la birra dagli occhi. Ho dei testimoni.
Non è una minaccia. È una promessa.
Uscii e dopo aver percorso diversi metri, potevo ancora sentire i suoi amici ridere.
––––––––
Penso che avrò un'emicrania,
mentii.
Non mi importa. Tu resti qui!
Vivian mi lanciò il suo sguardo tipico e brevettato da sorella maggiore.
Ero stata adottata da bambina e Vivian aveva quattro anni più di me. Sapeva della mia nuova famiglia, ma non aveva idea che era formata da streghe. Odiavo tenere dei segreti con lei, ma era rigorosamente vietato far sapere agli esseri umani che esistevano i brid.
Vivian aveva comprato i biglietti per l'ultima produzione teatrale della compagnia drammatica amatoriale locale. Il Teatro Grande di Hockham era tutt'altro che grande. Sembrava essere stato costruito dai primi cavernicoli ed era tenuto insieme da gettate di cemento e chiodi arrugginiti. La poltrona su cui ero seduta sembrava imbottita di molle e nient'altro.
Perché insisti sempre a trascinarmi qui?
Chiesi.
Perché ti piace.
Invece lo odio.
Lo dici, ma so che non è vero.
Non ti ricordi di quello che ho detto l'ultima volta?
Vivian si strinse nelle spalle, ma sapevo bene che si ricordava.
Ho detto, e ripeto, che avrei preferito tagliarmi il braccio con un coltello, piuttosto che assistere a un altro di questi spettacoli.
Questo sarà diverso.
E come?
È una commedia.
Anche l'ultimo avrebbe dovuto esserlo.
Infatti ridevi.
Solo quando il protagonista maschile è scivolato ed è caduto sul palco.
Mi guardai intorno e vidi la solita gente vestita in ghingheri con sfavillanti papillon. Tutti sorridevano e salutavano Vivian, ma ignoravano me.
Che cos'hanno?
Non ti hanno perdonato per l'ultima volta. Povero vecchio Charles.
Quando è caduto sul palco non ero l'unica a ridere.
Tu eri l'unica che ha gridato 'Attento al cu ...'.
––––––––
Il primo tempo dello spettacolo durò un'eternità. Se Vivian non mi avesse detto che era una commedia, non l'avrei mai capito. Tutti intorno a me sembravano divertirsi e pensai che dovevano essere stati pagati per ridere. L'intervallo arrivò come una benedizione.
Prima che tu lo chieda,
disse Vivian. No, non puoi andartene.
Il pensiero non mi ha neppure sfiorato,
mentii. Hanno qualcosa da bere?
Solo tè e caffè.
Allora niente vodka?
No, e comunque lo spettacolo non è così brutto.
Stai scherzando? Il dialogo è penoso. Avrebbero dovuto intitolarlo ‘Proprio così’.
Di cosa stai parlando?
Non puoi non averlo notato. In ogni frase c'è: 'Proprio così sono andato in fattoria ...' o 'non sono proprio così felice' o meglio ancora 'sono proprio così afflitto'. Chi ha scritto questa porcheria?
Lo dici solo perché così te ne puoi andare. Be', ti dico subito che non funziona.
Vivian si voltò e cominciò a chiacchierare con la donna seduta accanto a lei. Avrei dovuto tornare a casa a praticare i miei incantesimi. Se avessi fallito la prova e la nonna mi avesse trasformato in una rana, sarebbe stata colpa di Vivian.
Mi sono appena ricordata di una cosa,
disse Vivian, voltandosi verso di me.
Che sono ancora qui?
Emily ha iniziato a collezionare i peluche.
Emily era la mia nipotina che malgrado le volessi molto bene, potevo sopportare solo in piccole dosi.
Pensavo che collezionasse il Lego.
Sì, ma alcune sue compagne di scuola hanno dei peluche, così ha deciso di collezionarli anche lei.
Sapevo esattamente dove voleva arrivare, e all'improvviso non vedevo l'ora che il secondo tempo dello spettacolo cominciasse.
Le ho detto che le avresti mostrato la tua collezione.
È troppo piccola per i peluche.
Non ti ricordi che volevi comprargliene uno per il suo compleanno? E inoltre avevi la stessa età quando hai iniziato a collezionarli.
Sei sicura?
Non ti ricordi? Mamma ti ha comprato quel buffo calamaro?
Piovra.
Che cosa?
Non era un calamaro, era una piovra.
Mi faceva paura.
Anche Scooby-Doo ti spaventava.
Adesso meno.
Vivian rabbrividì. Allora, posso portare Emily a casa tua per farle vedere la tua collezione?
Immaginai le sue piccole dita appiccicose su tutti i miei bellissimi peluche.
Non li ho più.
Li ho visti nel tuo armadio.
Li ho regalati ad un ente di beneficenza.
Quando?
Recentemente. Molto recentemente. Proprio ieri.
Capitolo 2
––––––––
Il secondo tempo dello spettacolo era avvincente come il primo, e la mia volontà di vivere stava lentamente affievolendosi. Secondo le note riportate sul programma, si trattava di una commedia in costume divertente. A mio avviso, finora l'unica cosa divertente era il prezzo del programma. Sette sterline? Scherziamo? Qualcuno si stava certamente divertendo alle nostre spalle.
Sul palcoscenico il duca malvagio aveva appena avuto la sua punizione. La duchessa era stanca dei suoi continui tradimenti e lo aveva accoltellato con un pugnale.
Dovetti riconoscere che gli effetti speciali erano davvero fatti bene. Il sangue che colava sul panciotto e che gocciolava sul palco era molto realistico. E il modo in cui l'attore era caduto a terra a peso morto era piuttosto impressionante.
L'urlo della donna era abbastanza forte da spaccarmi i timpani. Naomi Childers era l'amica di Vivian che stava interpretando la duchessa. Urlò di nuovo mentre fissava inorridita il sangue sulle sue mani.
Aiuto!
Gridò. Qualcuno mi aiuti!
All'inizio nessuno reagì, nessuno voleva sembrare stupido nel caso in cui la scena facesse parte dello spettacolo.
Non sta fingendo, qualcosa non va,
dissi. Tutti i miei anni come investigatrice privata mi erano pur serviti a qualcosa.
Mentre la realtà della situazione penetrò tra il pubblico, improvvisamente il teatro si riempì di voci in preda al panico.
C'è un dottore in sala?