Occhi verdi
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Anteprima del libro
Occhi verdi - Samantha Piscopo
Samantha Piscopo
OCCHI VERDI
AbelBooks
Proprietà letteraria riservata
© 2017 Abel Books
Tutti i diritti sono riservati. È vietata la riproduzione, anche parziale, con qualsiasi mezzo effettuata, compresa la fotocopia, anche ad uso interno o didattico.
Le richieste per l’utilizzo della presente opera o di parte di essa in un contesto che non sia la lettura privata devono essere inviate a:
Abel Books
Via Milano 44
73051 Novoli (LE)
ISBN 9788867521913
Indice
Capitolo 1
LA NUOVA VITA
Capitolo 2
DI CHI SARANNO QUEGLI OCCHI VERDI?
Capitolo 3
AMORE PERICOLOSO
Capitolo 4
C’è AMORE ALL’INFERNO?
Capitolo 5
TENTAZIONI
Capitolo 6
LA VERITÀ
Capitolo 7
LA CACCIA E' APERTA
Capitolo 8
TRA DUE FUOCHI
Capitolo 9
L’INFERNO CONTRO
Capitolo 10
LA PERDIZIONE
Capitolo 11
IL MALE CONTRO IL BENE
Capitolo 12
IL MIO DILIGO
Capitolo 1
LA NUOVA VITA
RACHEL
Primo giorno di una nuova vita.
Mi trovo qui, in una città che non ha nulla a che vedere con la mia,
Una strana sensazione mi pervade, quella di essere a casa.
L’Italia non mi manca per adesso, Montreal sembra bellissima con quei suoi grattacieli altissimi e quei contorni che fanno di lei una città americana, oltre oceano per iniziare una nuova vita, una vita da zero.
Con me 2 amici temerari: Misa e Nicola che mi offrono con la loro presenza, sicurezza e protezione, senza di loro questo viaggio avrebbe un sapore decisamente diverso, non dico ugualmente buono ma forse … salato, mentre che ora lo trovo dolce.
Sorellina, finalmente siamo qui, dopo tanta attesa e preparativi, sei riuscita a portarmi a Montreal
, Misa mi sorride e so di certo che non è ancora del tutto convinto di essere qui, ma il fatto che ci sia io con lui, gli ha dato il coraggio necessario di partire, lui è il più grande ha 30 anni e alle spalle un divorzio fresco, gli serviva proprio cambiare aria.
Già! Rachel, proprio brava nell’organizzare tutto, ora portaci al nostro appartamento
, ma cosa si aspetta Nicola?!, che faccia tutto io??, mah …, e … è no!!, ora collaborerete anche voi ragazzi!!!, vediamo a che livelli è il vostro francese
, me la rido sotto i baffi dato che non lo sanno parlare bene, se la cavicchiano un po’ di più con l’inglese, perché non provate a chiedere a quel signore la alla fermata del bus, sembra del posto, un bel canadese d’ok!
, me la rido compiaciuta, Misa si avvicina al signore e prova ad accennare un miscuglio tra inglese e francese, fa morire dal ridere: scuse my, mister … emm … one information … emm … wher est la rue
, poi si gira verso di me, sorellina come si chiama la via dove dobbiamo andare?
, scoppio a ridere mi avvicino al signore e con il mio francese impeccabile gli chiedo meglio l’indicazione, ovviamente Misa non ci ha capito niente, poverino, avrà qualche difficoltà a trovare lavoro, prendiamo il bus 320 consigliato dal signore e ci avviamo verso la nostra nuova casa.
Il bus si ferma appena fuori dal centro, in un quartiere con delle villette a schiera, molto carine a mio parere, ma per la gente di qua sono case sorpassate, per chi non si può permettere una villa indipendente o un appartamento da sogno in quei grattacieli altissimi al centro della città.
Entriamo nella nostra nuova casa, devo assolutamente scegliermi la camera migliore, entriamo e l’appartamento si divide in due piani, molto piccoli in realtà, ma danno l’idea di spazio.
All’ingresso un atrio dove di fronte si trovano le scale, a destra un piccolo salotto con divano e TV, a sinistra la cucina dei miei sogni … o quasi, un po’ meno lussuosa di come la immaginavo, spaziosa e con l’isolotto, al piano di sopra il bagno e tre stanze da letto, 2 matrimoniali e 1 con il lettino, una di quelle matrimoniali ha al suo interno un bagno privato, mi ci fiondo alla velocità della luce gridando miooooo
, Nicola e Misa sorridono e Nicola aggiunge: potremmo fare a turni con le stanze
, lo fulmino con lo sguardo rimanendo sulla soglia della mia stanza come per impedire a chiunque di entrarvi chi prima arriva meglio alloggia
, gli faccio la linguaccia in segno di dispetto, ovviamente sa che e in tono affettivo, Misa ridacchiando, mi mette un braccio attorno alle spalle stringendomi e dice dai Nicola lasciagliela la stanza, cosa c’è ne facciamo noi di un letto matrimoniale e un bagno privato? E poi è giusto che l’unica donna abbia un bagno a parte
, ben detto Misa, Nicola ribatte con tono arreso si certo, però io saprei cosa farci su un letto matrimoniale
, scoppiamo a ridere, ci sistemiamo le stanze, prima di andare a fare spesa.
Prima di disfare la valigia, mi butto sul letto a peso morto, pensando che da oggi in poi, o almeno per un bel po’ di tempo se trovo lavoro, questa sarà la mia casa, questo il mio letto e … e, scatto velocemente in piedi e questo mi crea un leggero giramento di testa, ma l’entusiasmo di vedere il mio bagno personale è più forte, mi ci precipito, spalanco la porta e … … wow!!!!!!, fantasticoooo, discretamente piccolo, doccia in vetro alla mia destra, specchiera lavandino di fronte e wc sulla sinistra con finestra accanto e un piccolo balconcino nel quale ci si può sedere per guardare fuori dalla finestra, a mio parere, in conclusione: un ottimo bagno.
Sono le tre di pomeriggio, riunione in cucina, adagio sul tavolo un foglietto su cui ho annotato i cibi primari che in una cucina non devono mancare, ragazzi ho abbozzato una lista, queste cose se siete d’accordo le compriamo per uso comune, poi ogni uno si comprerà le cose personali da se
.
Certo sorellina, ma che premurosa
dice Misa sorridendomi. Sono contenta che mi appoggino.
Prendiamo il bus e al primo supermercato ci fermiamo, rivolgendomi ai miei due amici dico: non dista poi così tanto da casa, 2 minuti in bus
, non starai mica pensando di farcela a piedi al ritorno?
dice Nicola, Misa lo rassicura dicendo: certo che no per sta volta, ma per spese più piccole direi che conviene così risparmiamo i biglietti per il bus
, entriamo dentro il centro commerciale, il primo carrello lo riempiamo con quello che serve a tutti, poi si prende un secondo carrello dove tutti buttano dentro quello che vogliono comprarsi per se.
Bel casino, abbiamo preso così tanta roba che risultano 8 buste a testa, o mio dio ma come facciamo adesso? non possiamo caricare i carrelli sul bus e neanche portarle a mano
, Nicola dice: be, spingiamo i carrelli fino a casa, tanto è solo un isolato
, wow la sua prima buona idea, Bravo Nicola, finalmente partorisci idee utili
, mi fa la linguaccia e poi sorride, ok, faremo così
aggiunge Misa.
Il giorno dopo, ci svegliamo tutti di buon’ora, colazione con il mio latte di soia e caffè, aspetto che i maschietti si preparano e poi con i curriculum alla mano, siamo pronti per andare.
Passiamo negozio per negozio, bar per bar, ristorante per ristorante, lasciamo una copia di cv ovunque, quando Misa il più fortunato di noi, trova lavoro come pizzaiolo in una pizzeria di nome: les garçons.
Ragazzi, cioè Nicola, vieni, ti piacerebbe fare il cameriere qui?, il proprietario mi ha chiesto se ti interessa
, Misa è anche fin troppo entusiasta nel dirlo, aspetta un’ attimo e io???, Nicola risponde un po’ titubante, cercando di nascondere il sollievo di avere trovato lavoro: beh sì … si potrebbe fare
, cerco di prendere parola: ragaz …
, Misa mi azzittisce subito parlandomi sopra con troppo entusiasmo: che fortuna, sono contento che abbiamo trovato nello stesso posto
, a questo punto spazientita prendo parola alzando un po’ troppo il tono della voce: uffa!!!, non è giusto, io sono una ragazza!!!!, perché non prendono anche me?!
, interviene Misa, ridimensionando il suo eccessivo entusiasmo, si deve essere accorto che mi ha dato un tantino fastidio, sorellina