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E se fossi un verme...
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E se fossi un verme...

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Dalla prefazione di Carla Cirillo:Come è stata e come è ancora l’esistenza di chi vive in piccoli centri, in paesi immersi in contesti rurali, defilati, solitari?Questa raccolta di racconti prova a rispondere a simili domande e a stabilire un sottile ma forte punto di contatto tra la persistenza di due realtà - città e campagna - che in un gioco di differenziazione e, spesso, di competizione, si sostengono in pratica vicendevolmente.L’autore ci trascina subito, con il primo racconto, nel suo angolo di narrazione e affida al primo dei suoi personaggi la storia del suo stretto legame con un animale da cortile - un’anatra.La possibilità della scoperta dell’istinto “l’anima animale” del racconto - quella che ci mette in contatto con la Natura anche tramite il comportamento degli animali, sembra suggerire che Fulvio Castellani in città si perde.Indiscutibilmente vero, eppure, subito, il secondo racconto della raccolta: “La fortuna”, chiarisce: perché qualcosa sia ricordato e conosciuto - anche un affettuoso animale da cortile - occorre la narrazione e la sua diffusione.Zuan, il protagonista de “La fortuna”, è uno scrittore che vive in un piccolo paese di montagna, deve isolarsi dalla propria comunità e osservare e pagare il prezzo di una esistenza apparentemente vuota, banale e irrisolta, da non-integrato, per accedere a una descrizione letteraria significativa che avverrà con il suo trasferimento in città e la pubblicazione di un libro con una notissima casa editrice di Milano. Cosa pubblicherà Zuan?
LanguageItaliano
PublisherCarta e Penna
Release dateMay 5, 2017
ISBN9788869320101
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    E se fossi un verme... - Fulvio Castellani

    L'autore

    E se fossi un verme...

    E se fossi un verme...

    E SE FOSSI UN VERME...

    di

    Fulvio CASTELLANI

    Carta e Penna Editore

    Il Libro dei Racconti

    di Carta e Penna

    Tutti i diritti riservati - All rights reserved

    Copyright © by Fulvio Castellani

    Realizzato da

    Associazione Culturale

    Carta e Penna

    10138 Torino - Via Susa, 37

    www.cartaepenna.it

    cartaepenna@cartaepenna.it

    Tel.: 011.434.68.13

    In copertina: Maschere , due tavole separate,

    acrilico su tavola di Bruna Tamburrini

    ISBN: 978-88-6932-010-1

    Prima edizione cartacea settembre 2012

    Prima edizione in ebook ottobre 2014

    Prefazione

    PREFAZIONE

    Come è stata e come è ancora l’esistenza di chi vive in piccoli centri, in paesi immersi in contesti rurali, defilati, solitari?

    Questa raccolta di racconti prova a rispondere a simili domande e a stabilire un sottile ma forte punto di contatto tra la persistenza di due realtà - città e campagna - che in un gioco di differenziazione e, spesso, di competizione, si sostengono in pratica vicendevolmente.

    L’autore ci trascina subito, con il primo racconto, nel suo angolo di narrazione e affida al primo dei suoi personaggi la storia del suo stretto legame con un animale da cortile - un’anatra.

    La possibilità della scoperta dell’istinto l’anima animale del racconto - quella che ci mette in contatto con la Natura anche tramite il comportamento degli animali, sembra suggerire che Fulvio Castellani in città si perde.

    Indiscutibilmente vero, eppure, subito, il secondo racconto della raccolta: La fortuna, chiarisce: perché qualcosa sia ricordato e conosciuto - anche un affettuoso animale da cortile - occorre la narrazione e la sua diffusione.

    Zuan, il protagonista de La fortuna, è uno scrittore che vive in un piccolo paese di montagna, deve isolarsi dalla propria comunità e osservare e pagare il prezzo di una esistenza apparentemente vuota, banale e irrisolta, da non-integrato, per accedere a una descrizione letteraria significativa che avverrà con il suo trasferimento in città e la pubblicazione di un libro con una notissima casa editrice di Milano. Cosa pubblicherà Zuan?

    Un romanzo sul lavoro dei campi. Magari sono suoi anche gli altri racconti, rapide descrizioni che mostrano come ci si nutre emotivamente delle esistenze dei propri conterranei e delle proprie risorse territoriali.

    Si innesca così un rispecchiamento tra luoghi diversi che può migliorare contesti differenti. Questo libro, in fondo, somiglia a un rapido disegno in cui è dato rilievo sia agli uomini e alle donne ritratte che al paesaggio. Anzi soprattutto il paesaggio è lo sfondo in cui i protagonisti proiettano la propria vita interiore, i ricordi e le attese: il cielo e le nuvole sono loro amici, le stelle sono finanche i defunti che vogliono essere ricordati in costellazioni private ma non per questo meno luminose.

    Su ciuffi d’erba si rinnova la tenerezza e la distrazione del ricordo di un amore indimenticabile. Stelle, nuvole ed erba da ricercare ovunque.

    Molte persone tornano alla memoria dell’autore che le descrive con evidente affetto, mostrandosi sempre, per vie sottili, vicinissimo al loro modo di sentire, anche con una narrazione a tratti diaristica e in prima persona.

    Spesso emerge tra le pagine una sottile nostalgia insieme ad una attitudine confessionale anche per le abitudini e un quotidiano folklore, e soprattutto una preoccupazione costante : quella di avere saputo davvero amare luoghi, cose, animali, persone come avrebbero meritato. Una preoccupazione per riuscire a cogliere il lato meno eclatante, ma non per questo poco profondo, della felicità.

    Carla Cirillo

    L'anatra

    L’ANATRA

    Appena la vedevo, e lei naturalmente mi vedeva, ci sorridevamo, ognuno a modo nostro: io con la bocca ad arco, lei con il becco aperto a Vu. Soltanto lei mi guardava e sorrideva. Le sue amiche erano scostanti, un po’ riservate, meno socievoli. Forse non volevano tradire l’amica e crearle magari dei

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