Il Ponte di Revery: Oltre il visibile
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Info su questo ebook
L’istinto che si perde nella notte dei tempi, per alienarsi e ricomporsi in frammentarie bramosie liriche. Ricostituendo quindi uno stato enigmatico doppio condotto dal sentimento che diffonde interrogazioni a ogni verso, il plausibile contiguo fittizio, il desiderio equiparato alla ragione.
Dualità pregnante. Un’anima come vergine d’esca, che prestandole adito in scomposte acque occulte, descrive alla fine discinti misteri umani orecchianti, retinici e consci.
Le poesie sono schizzi suggestivi, per i quali non servono autorevoli e ragionevoli garanzie estetiche.
Già in prima ed estemporanea lettura, la loro potenzialità inespressa, è da amare con i sensi, da accarezzare con occhi e dita genuflesse affinché ci parlino. E il silenzio dura poco. La pagina è sempre generosa e selvaggia percorrendo tutte le vene visibili del foglio. Il verso si adagia piano e ricopre di un fitto strato di tinte forti e suggestive. Una convulsa fascia sonora intessuta in un filo di perle che di lemmi e di cuore prendono forma. La poesia è l’esito cicatriziale di un ideogramma d’emozione, nell’appuntamento Principe con il Grande Sentimento.
Una silloge impegnativa, ammaliante, capace di annullare il qui e ora per tessersi in un altrove immaginifico in cui la realtà diventa il controcanto della vita.
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Anteprima del libro
Il Ponte di Revery - Monica Silvestrini
it
Introduzione
Ogni vissuto istante può divenire poesia. è un passaggio immediato. Se l’ispirazione ci assale e ci invade possiamo dare nuova vita a quell’istante.
La nuova forma, tuttavia, non è l’istante nella sua essenza, ma una rappresentazione piana che acquisisce spessore nel pensiero del lettore.
Colui che legge quindi, non potrà mai ricevere in dono quell’istante e ambire a sentirlo nello stesso modo di chi ha scritto.
Eppure, non c’è altro modo di arrivare così vicini alla vita, che con la poesia.
Perché con la vita essa vive.
I testi qui raccolti raccontano delle cose così come le vediamo e del loro far parte del mistero, che l’uomo deve accogliere quale più grande dono.
Raccontano dell’oltre che percepiamo ma non riusciamo a raggiungere. Nascono cose da quotidiani incidenti, da volti e pensieri nella vita.
Ovunque e ognora c’è l’anelito all’esserci, il prevalere dell’essere sull’avere, la consapevolezza del dono della vita, l’esaltazione del coraggio, dell’amore inesauribile fonte.
Ovunque e ognora si ribella l’energia all’immobilità.
Ogni essere è altro da una scultura dove lo scalpello dell’artista ha plasmato un pezzo unico.
Ogni essere è composizione di parti.
Monica Silvestrini
Percorra ora il lettore il Ponte di Revery
ci ritroveremo alla fine
per celebrare il dono dell’oltre…
Io sono parola
Ora io sono parola e mi apro a ventaglio
nei miei modi miei piaceri e fogge
sia dubbiosa che certa
con gli accenti sulle delizie
o schiva o audace con corteggiatori
altri elementi in attesa
io porto tutte le stigmate e le lune
i segreti delle pietre
e le vie dell’errore
io sono la parola della gioia
che di sé si sorprende e in sé si