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Sherlock Holmes
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E-book915 pagine9 ore

Sherlock Holmes

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In occasione dei 130 ANNI di SHERLOCK HOLMES di SIR ARTHUR CONAN DOYLE, torna, in una versione riveduta e ampliata, la più STREPITOSA monografia sul re deGLI INVESTIGATORI. L'opera più dettagliata finora apparsa in Italia, e una delle più complete a livello mondiale: comprende un elenco di tutti i film, i romanzi e i fumetti realizzati, dalle origini ad oggi, ciascuno corredato da una scheda esplicativa, con i titoli originali, i nomi degli autori e un riassunto della trama. In appendice una vasta sezione fotografica.
LinguaItaliano
Data di uscita2 mag 2017
ISBN9788892658677
Sherlock Holmes
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    Anteprima del libro

    Sherlock Holmes - Daniele Della Rocca

    twitter.com/youcanprintit

    capitolo primo

    LE ORIGINI DEL PERSONAGGIO

    DonatienAlphonseFrançois, marchese di Sade

    Il romanzo poliziesco, o giallo (un neologismo inventato in Italia, che deriva dal colore delle copertine delle varie pubblicazioni, che si vendevano o in edicola, a puntate, o in un’avventura unica, a un costo modesto), nasce nell’Ottocento, dal gusto per le storie macabre, piene di sordidi misfatti, spesso inserite in un contesto romantico, ma talvolta dotate di imprevisti sconfinamenti nel campo dell’orrore, sebbene le efferatezze narrate hanno sempre motivazioni economiche o passionali.

    Secondo molti critici, l’inventore di questo particolare genere letterario fu lo scrittore americano Edgar Allan Poe (18091049), che, a partire dal 1841, compose vari racconti aventi come protagonista un poliziotto dilettante francese, chiamato Auguste Dupin. Nel primo di questi lavori, intitolato THE MURDERS IN THE RUE MORGUE (in Italia: I DELITTI DELLA VIA MORGUE), il protagonista scopre che il responsabile dell’uccisione di due donne in un angiporto di Parigi è un orango sfuggito alla custodia del suo proprietario. L’arma principale di Dupin è l’acutezza psicologica, che gli consente di sviluppare una serie di deduzioni raziocinanti, svelando intricati misteri, fra tracce confuse e situazioni tortuose.

    Questo tentativo di razionalizzare la materia è così spiegato da Poe all’inizio del suo primo lavoro:

    (1)

    Le storie ebbero un immediato successo, e numerosi scrittori si cimentarono ben presto nel nuovo, promettente filone, con una serie di opere (spesso semplici imitazioni) dai titoli allettanti, che riprendevano con vaghi approfondimenti introspettivi, la formula inaugurata da Poe e, non di rado, venivano presentate come avventure autentiche. Tra tutti i personaggi creati in questo periodo, Sherlock Holmes di Arthur Conan Doyle è il più straordinario e seducente: di certo, quello che ha avuto maggior presa sul pubblico.

    Conan Doyle nacque a Edimburgo (Scozia) il 22 maggio del 1859. Avviato alla professione di medico, che però non gli permetteva di avere guadagni cospicui, a vent’anni iniziò a scrivere svariati racconti, che vennero pubblicati (spesso anonimamente) da alcune riviste. Appassionato lettore di storie poliziesche, Conan Doyle decise ben presto di dar vita a un personaggio tutto suo.

    L’ispirazione gli venne dal ricordo di un professore conosciuto all’Università, il dottor Joseph Bell, che molto lo aveva colpito a causa del suo metodo deduttivo nella formulazione delle diagnosi. Convinto che quella tecnica potesse essere applicata ad altri campi, Conan Doyle decise di inventare un detective capace di usare i metodi del dottor Bell.

    All’inizio non sapeva come chiamare il suo eroe: il primo nome che gli venne in mente fu Sherringford Holmes, ma siccome era troppo lungo, in sèguito lo modificò in Sherlock Holmes. Ad esso affiancò un amico/assistente, il dottor John Watson, che narra la storia come se fosse un diario autobiografico, e in cui molti critici hanno voluto riconoscere Conan Doyle stesso.

    La prima avventura di Sherlock Holmes e del dottor Watson, A STUDY IN SCARLET / UNO STUDIO IN ROSSO, venne realizzata nel corso del 1886 e pubblicata sul periodico Beeton’s Christmas Annual nel novembre 1887, dopo essere stata rifiutata da numerosi editori.

    Il romanzo inizia con Watson che, congedato dall’esercito, cerca a Londra un appartamento in cui trasfesferirsi. Un amico gli presenta allora una persona, che vorrebbe condividere con qualcun altro l’affitto del suo appartamento (situato all’immaginario numero 221 B di Baker Street): Sherlock Holmes.

    L’uomo ha eccentriche abitudini: suona il violino, fa esperimenti di chimica ed è autore di una monografia sulla cenere dei sigari. Ben presto Watson scopre che egli è anche un investigatore privato.

    Un giorno, Lestrade e Gregson, due ispettori di Scotland Yard (2), lo contattano affinchè li aiuti a individuare l’autore di un oscuro delitto: la vittima è un americano trovato morto in una casa abbandonata; in una stanza, su un muro, c’è una parola scritta col sangue: vendetta.

    Sèguito da Watson, Holmes inizia a indagare. Finalmente, grazie all’aiuto di un gruppo di ragazzini dei bassifondi, che egli chiama gli irregolari di Baker Street e che usa come informatori, il Detective scopre il colpevole: si tratta di un compatriota della vittima, a cui l’ucciso aveva sterminato a sua volta l’intera famiglia, prima di scappare, impunito, all’estero. L’assassino viene arrestato, ma sui giornali tutto il merito va alla polizia.

    Il libro è diviso in due parti; nella prima si racconta il delitto e la sua risoluzione; nella seconda viene svelato il passato della vittima e quello dell’omicida/carnefice. La prima parte è ovviamente quella più importante, perché Conan Doyle la usa per presentare Holmes e Watson, descrivendone le personalità e le differenze esistenti tra i due personaggi (uno è flemmatico e cerebrale; l’altro si presenta invece come un uomo semplice, piuttosto lento nel comprendere i metodi del compagno).

    Come Poe, anche Conan Doyle fornisce, al principio del racconto, un’interpretazione dell’argomento che affronta, parlando per bocca del suo eroe:

    (3)

    L’accoglienza del pubblico fu pittosto fredda, tuttavia nel 1889 l’editore americano J. D. Stoddard propose a Conan Doyle di scrivere una nuova avventura, che vide la luce l’anno seguente: THE SIGN OF FOUR / IL SEGNO DEI QUATTRO (1890).

    In questo romanzo, la figura di Holmes diventa più complessa, dato che l’autore mette in risalto la natura solitaria e tormentata del Detective, e gli cuce addosso molte delle caratteristiche che diverranno tipiche del personaggio, come la sua propensione agli stupefacenti per combattere il disagio esistenziale e la noia, quando non ha alcun problema poliziesco da risolvere.

    Racconta Watson nel suo diario:

    (4)

    Ancora una volta la vicenda (peraltro estremamente ingarbugliata) ruota attorno ad una vendetta. Sherlock Holmes viene chiamato a investigare sull’omicidio di un anziano maggiore delle truppe coloniali in India. Scavando nel passato della vittima, il Detective scopre che costui, insieme ad un suo compagno, aveva mandato in prigione altro commilitone allo scopo di impadronirsi di un forziere pieno di pietre preziose, razziato durante una battaglia. Creduto da tutti morto, l’exsoldato, però, torna in Inghilterra per riappropriarsi di ciò che gli è stato tolto, non esitando, per questo, a commettere dei delitti con l’aiuto di un sadico pigmeo, che uccide le sue vittime scagliandogli contro dei dardi avvelenati per mezzo di una cerbottana. Finalmente riesce a riprendersi il tesoro, ma Holmes bracca senza tregua l’individuo, facendo ricorso prima ad un vecchio cane da caccia chiamato Toby, poi impiegando di nuovo i monelli di Baker Street, come pedinatori; infine servendosi addirittura di una serie di travestimenti. Ma, durante un precipitoso inseguimento sul Tamigi, il tesoro cade in acqua e si perde per sempre.

    A quel tempo Conan Doyle ancora non pensava di continuare la strada intrapresa. Fu il periodico chiamato The Strand Magazine a creargli un nuovo sbocco letterario. La rivista preferiva pubblicare racconti completi con personaggi ricorrenti, per cui suggerì allo scrittore scozzese di immaginare altre avventure, che furono date alle stampe a partire dal luglio 1891.

    L’episodio introduttivo, A SCANDAL IN BOHEMIA / UNO SCANDALO IN BOEMIA, è il più interessante, perché narra una sconfitta del Detective, battuto in astuzia dalla bella cantante d’opera Irene Adler nel recuperare le prove di una vecchia storia d’amore tra lei e il re di un immaginario paese mitteleuropeo. Irene usa metodi analoghi a quelli di Sherlock Holmes, e questi ne resta affascinato al punto che, in sèguito, conserverà ricordo e ammirazione per la sua rivale.

    Seguirono quindi: THE REDHEADED LEAGUE / LA LEGA DEI CAPELLI ROSSI, A CASE OF IDENTITY / UN CASO DI IDENTITÀ, THE BOSCOMBE VALLEY MYSTERY / IL MISTERO DI VALLE BOSCOMBE, THE FIVE ORANGE PIPS / I CINQUE SEMI DI ARANCIA, THE MAN WITH THE TWISTED LIP / L’UOMO DAL LABBRO STORTO, THE ADVENTURE OF THE BLUE CARBUNCLE / IL CARBONCHIO AZZURRO, THE ADVENTURE OF THE SPECKLED BAND / LA FASCIA MACULATA, THE ADVENTURE OF THE NOBLE BACHELOR / LO SCAPOLO ARISTOCRATICO, THE ADVENTURE OF THE ENGINEER’S THUMB / IL POLLICE DELL’INGEGNERE, THE ADVENTURE OF THE COPPER BEECHES / I FAGGI ROSSI, THE ADVENTURE OF THE BERYL CORONET / IL DIADEMA DI BERILLI, raccolti poi in un unico volume, sotto il titolo complessivo di THE ADVENTURES OF SHERLOCK HOLMES / LE AVVENTURE DI SHERLOCK HOLMES (1892).

    A partire da questo momento, Conan Doyle abbandona la formula della narrazione sotto forma di diario, usata nei primi lavori, per presentare le varie storie come veri e propri resoconti giornalistici, regolarmente pubblicati su una rivista londinese. Resta tuttavia improbabile il fatto che, come scrittore, Watson potesse divulgare dettagli riservati riguardanti indagini di polizia, talvolta criticando palesemente – sia pure per bocca di Holmes – l’operato delle forze dell’ordine. Anche per questo, Conan Doyle – ma soprattutto i suoi numerosi imitatori avvicendatisi in séguito – decise a un certo punto di presentare le vicende come se queste fossero accadute in un’epoca anteriore all’effettivo periodo della pubblicazione, con la scusa che si trattava di avvenimenti riservati, che potevano essere divulgati solo dopo un certo lasso di tempo.

    Ogni racconto è imperniato su almeno un fattore criminoso fondamentale (assassinio, furto, ricatto o frode), e si sviluppa secondo un numero di variazioni tutto sommato limitato, che presume varie possibili risoluzioni (cattura del colpevole, riabilitazione di una persona ingiustamente accusata, eccetera). Per quanto riguarda l’ambiente sociale, le avventure si svolgono generalmente nell’ambito della piccola e media borghesia, ma si possono contare anche degli approcci con l’aristocrazia, o comunque con personaggi di condizione elevata. A un livello più simbolico, le storie di Conan Doyle mettono in evidenza le contraddizioni presenti in una comunità divisa tra l’adesione alle regole di una vita come si conviene e la soddisfazione delle bramosie più abiette: l’opera dello scrittore scozzese viene teorizzata come rappresentazione di tensioni psicologiche, e gli si riconosce un valore catartico.

    Con la pubblicazione di questi racconti iniziava la sua collaborazione con Conan Doyle l’illustratore Sidney Paget, i cui disegni finiscono per essere addirittura indispensabili per la messa a punto definitiva di alcune caratteristiche di Sherlock Holmes, rappresentato, da questo momento in avanti, sempre come un uomo sui 30/40 anni, alto, con il viso affilato e il naso aquilino. Sempre Paget, inoltre, decise di abbigliare il personaggio con un berretto da cacciatore, il ché contribuirà notevolmente ad aumentare la sua fama (5).

    Come modello per Watson, Paget scelse lo stesso Arthur Conan Doyle, facendolo meno rotondo e più dinamico di come lo scrittore lo aveva immaginato.

    Nati con intenti sensazionalistici, i racconti tuttavia trovarono il loro punto di forza nella rappresentazione della vita quotidiana dei due amiciinvestigatori, nel loro appartamento di Baker Street.

    Dice Watson:

    (6)

    (7)

    Nell’estate 1892 Conan Doyle iniziò a scrivere un’altra serie di dodici avventure su Sherlock Holmes che furono pubblicate sullo Strand a partire dal mese di dicembre dello stesso anno e si concluse col numero di dicembre 1893. L’ultimo episodio, THE FINAL PROBLEM / IL PROBLEMA FINALE, è l’unico fra tutti i lavori a trattare con realismo, nonostante alcuni accenti da melodramma, i meccanismi interni della criminalità organizzata e delle sue connivenze con la borghesia: il capo dei banditi, il professor Moriaty, è infatti un insegnante di matematica, conosciuto da tutti come un uomo integerrimo, stimato e rispettato. Moriarty è anche l’unico personaggio negativo della saga ad essere presentato da Conan Doyle – quasi con compiacimento – come un individuo che possegga un’intelligenza pari a quella dell’Investigatore, sebbene rivolta al male. Sherlock Holmes impiega tutte le sue energie nella lotta contro Moriarty, che ha soprannominato per la sua audacia il Napoleone del crimine. Una sera questi si presenta a Baker Street, ingiungendo al Detective di lasciarlo in pace. Malgrado le minacce, Holmes continua a mettere insieme prove contro il Professore e, finalmente, fa arrestare la sua banda. Travestito da prete, parte successivamente per la Svizzera. Giunge fino a Meiringen, nei pressi delle cascate di Reichenbach. Ma qui si accorge di essere caduto in una trappola tesagli da Moriarty . I due si affrontano un furioso corpo a corpo, rimanendo entrambi travolti dalle acque (8).

    Stanco di essere identificato col suo personaggio – e con quello che egli considerava ormai un genere letterario di scarsa importanza – lo scrittore scozzese aveva finalmente messo in atto la sua intenzione di disfarsi del grande Detective. Gli editori, però, non volevano rinunciare a una cospicua fonte di guadagno grazie alla saga di Holmes, e dopo molte insistenze, riuscirono a persuadere Conan Doyle a immaginare un espediente per riportare in vita Sherlock Holmes. Tuttavia, per lasciarsi ancora un margine di libertà, ed eventualmente sfuggire di nuovo dal suo personaggio, qualora fosse diventato troppo ingombrante, Conan Doyle specificò che la successiva avventura avveniva cronologicamente prima dello scontro fra Holmes e Moriarty.

    THE HOUND OF THE BASKERVILLES (pubblicato in Italia con vari titoli, di cui il più noto è IL MASTINO DEI BASKERVILLE) è la migliore di tutte le avventure di Sherlock Holmes, ed è anche quella che ha riscosso il maggior consenso di pubblico. Come era accaduto con THE SIGN OF FOUR, Conan Doyle decise di combinare la vicenda poliziesca con elementi orrorifici, arricchendo il racconto con immagini spettrali (sebbene dovute a diaboliche e concorte macchinazioni), e preferendo al consueto sfondo metropolitano e realistico, un’ambientazione costituita da castelli diroccati e lande solitarie. Il mistero e la paura sono usati dallo scrittore scozzese con estrema padronanza e profonda considerazione per il lato oscuscuro della realtà, senza ricorrere mai a facili effetti angoscianti. Rispetto ai precedenti racconti, inoltre, Conan Doyle ridimensionò notevolmente lo spazio del personaggio principale a favore di Watson, anche se, al contrario dei primi episodi, non emergono qui implicazioni psicologiche di rilievo.

    Il romanzo tratta di un anziano baronetto, chiamato Baskerville, che viene terrorizzato a morte da una figura spettrale, mentre passeggia per le pianure incolte del Devon. Il dottor James Mortimer, amico del defunto, allarmato da un’antica profezia che vuole tutti i discendenti maschi di Baskerville uccisi da un essere soprannaturale, si reca a Londra e assume Holmes e Watson perché proteggano sir Henry, ultimo discendente della nobile casata.

    Holmes finge scarso interesse per il caso e manda Watson nel Devon con il compito di tenerlo informato, mentre egli si reca a sua volta sul posto, in incognito, per iniziare le proprie indagini senza essere disturbato.

    Watson incontra alcuni degli abitanti della zona, fra i quali i coniugi Barrymore (domestici di casa Baskerville), e il giovane John Stapleton e sua sorella Beryl.

    Seguono vari fatti inspiegabili, mentre un ergastolano fuggito di prigione, cheaveva cercato riparo nei paparaggi del maniero di Baskerville, viene misteriosamente sbranato. Da Londra, intanto, giunge anche l’ispettore Lestrade, che apre, senza successo, un’inchiesta.

    Ulteriori ricerche portano Holmes a scoprire che i delitti sono opera di un grosso mastino nero, addestrato ad uccidere da Stapleton: l’uomo, infatti, è un figliastro del fratello della prima vittima, bramoso di entrare in possesso delle sue ricchezze, mentre Beryl è, in realtà, la sua amante.

    Il Detective ricompare appena in tempo per abbattere il cane, quando l’animale cerca di assalire anche sir Henry. A questo punto, l’assassino, vistosi scoperto, tenta di fuggire, ma muore sprofondando in una palude. Il pericolo è cessato, e Holmes e Watson possono finalmente tornare a casa.

    L’ assunto del romanzo recupera, ampliandola, l’ idea del precedente THE ADVENTURE OF THE SPECKLED BAND: in entrambi i casi, infatti, un animale viene utilizzato come sicario da un perverso aristocratico, sebbene, stranamente, non vi sia condanna morale o presa di posizione. L’ispirazione vera e propria per THE HOUND OF THE BASKERVILLES venne suggerita a Conan Doyle da un suo amico giornalista, che gli aveva parlato di alcune leggende popolari inglesi aventi per protagonista un molosso infernale. Queste storie vengono ancora oggi narrate in alcune regioni della Gran Bretagna, e il Mastino è un personaggio ricorrente del folkore locale, insieme al mostro acquatico di Loch Ness (in Scozia), che il Detective pure incontrerà, nell’avventura apocrifa THE PRIVATE LIFE OF SHERLOCK HOLMES.

    Dopo questo episodio, Conan Doyle consegnò alle stampe molte altre imprese di Holmes (quasi tutte incentrate sul tema della vendetta, e nessuna, invero, degna di menzione), concludendo in modo definitivo la saga – raccontata in 4 romanzi e 56 racconti – nel 1927 (9). Tre anni dopo, il 7 luglio 1930, Arthur Conan Doyle morì a Crowborough, nel Sussex.

    ___

    (1) I brani menzionati sono ripresi dal volume RACCONTI DEL MISTERO – LE INCHIESTE DI MONSIEUR DUPIN (pagg. 15;17), Newton & Compton Editori, Roma 1993; la traduzione dall’inglese è di Daniela Palladini.

    (2) Corpo di polizia metropolitano, fondato nel 1829 dal politico inglese Robert Peel.

    (3) I brani menzionati sono ripresi dal volume TUTTO SHERLOCK HOLMES – UNO STUDIO IN ROSSO (pagg. 19, 20; 17), Newton & Compton Editori, Roma 2005; la traduzione dall’inglese è di Nicoletta Rosati Bizzotto.

    (4) Il brano menzionato è ripreso dal volume TUTTO SHERLOCK HOLMES – IL SEGNO DEI QUATTRO (pagg. 91, 92), Newton & Compton Editori, Roma 2005; la traduzione dall’inglese è di Nicoletta Rosati Bizzotto.

    (5) L’immagine più nota dell’Investigatore, in ogni modo, è quella dove lo si vede assorto nei suoi ragionamenti, mentre fuma la pipa. Anche se Conan Doyle non scese mai nei particolari, gli illustratori hanno spesso raffigurato Holmes che tiene in bocca una grossa calabash (una pipa curva ricavata da una zucca africana). In un primo momento, questa rappresntazione era quasi parodistica, ma poi è diventata una peculiare del personaggio, grazie anche ai vari adattamenti cinematografici (cfr. Cap. 4).

    (6) VR sta per Vittoria Regina, in omaggio alla sovrana che governò l’Inghilterra dal 1838 al 1901. Il lungo periodo del suo regno viene comunemente chiamato epoca vittoriana.

    (7) Il brano menzionato è ripreso dal volume TUTTO SHERLOCK HOLMES – IL RITUALE DEI MUSGRAVE (pag. 418), Newton & Compton Editori, Roma 2005; la traduzione dall’inglese è di Nicoletta Rosati Bizzotto.

    (8) Se il Dr. Joseph Bell era stato un possibile modello storico per Sherlock Holmes, si sono fatte molte ipotesi per quanto riguarda Moriarty: secondo alcuni bibliofili, Conan Doyle si sarebbe ispirato al malvivente di origine tedesca Adam Worth (18441902), che per la sua ingegnosità si guadagnò, appunto, l’appellativo di Napoleone del mondo criminale. Tuttavia, lo scrittore scozzese non sviluppò mai il personaggio di Moriarty (il Professore viene appena menzionato solo in un altro lavoro, THE VALLEY OF FEAR, per cui si veda oltre la seconda parte di questo capitolo). Malgrado ciò egli è apparso frequentemente in parecchi romanzi di altri autori, nonchè in film e telefilm.

    (9) Nello stesso periodo, Conan Doyle aveva cominciato a dedicarsi alla realizzazione di romanzi a sfondo storico, più impegnativi come THE WHITE COMPANY / LA COMPAGNIA BIANCA (1891) e THE EXPLOITS OF BRIGADIER GERARD / LE AVVENTURE DI GERARD (1896): nessuno, però, ottenne il successo sperato. Le cose andarono meglio con una serie di racconti di anticipazione scientifica, di cui il più celebre è THE LOST WORLD / IL MONDO PERDUTO (1912), imperniato sulle avventure di un professore inglese chiamato Challenger, che scopre nel cuore della foresta amazzonica una fauna di mostri preistorici: l’idea venne ripresa in sèguito da numerosi imitatori, sia in letteratura che al cinema. Conan Doyle fu anche giornalista durante la prima guerra mondiale (1914 / 1918). Le sue cronache gli valsero il titolo di sir (baronetto). Prima di morire, si dedicò per qualche tempo allo studio dei fenomeni paranormali, in particolare dello spiritismo.

    ELENCO DELLE STORIE DI SHERLOCK HOLMES

    SCRITTE DA

    ARTHUR CONAN DOYLE

    (ordine cronologico)

    A STUDY IN SCARLET (1887) . Londra, fine del 1800: Sherlock Holmes, poliziotto dilettante e studioso di criminologia, mette a disposizione della polizia ufficiale le sue cognizioni per risolvere misteri apparentemente inesplicabili. Un giorno, l’ispettore Lestrade e un suo collega lo chiamano in gran segreto per rintracciare l’assassino di un ricco americano, trovato senza vita all’interno di una casa abbandonata. Holmes scopre che il morto era il capo di una setta religiosa, che aveva fatto eliminare per rappresaglia la fa miglia di un suo rivale in amore. Scopre anche che l’uomo, sopravvissuto, si è fatto giustizia con le proprie mani uccidendo il crudele individuo, quando costui pensava ormai di essere al sicuro. l’Investigatore attira allora in una trappola l’assassino e lo consegna nelle mani dei poliziotti, sebbene riconosca al poveraccio delle forti attenuanti.

    Il primo romanzo imperniato su Sherlock Holmes. La parte iniziale descrive l’incontro fra il Detective e il suo futuro collaboratore Watson, un exmedico militare appena tornato dalla guerra in Afghanistan, che sta cercando un appartamento in cui trasferirsi. I due diventano amici. Quando poi Watson viene a conoscenza dell’attività di Holmes, affascinato dalla sua intelligenza, incomincia a narrarne le imprese, sotto forma di diario.

    Pubblicato in Italia con il titolo: UN DRAMMA MISTERIOSO (1901) ; altre edizioni: UNO STRANO DELITTO (1907), LO SCRITTO ROSSO (1908), UNO STUDIO IN ROSSO (1949).

    THE SIGN OF FOUR (1890). Ancora una volta, tutto è raccontato da Watson in retrospettiva, come se fosse un diario. Sherlock Holmes viene chiamato a indagare sull’omicidio di un vecchio maggiore dell’esercito, che aveva comandato le truppe coloniali inglesi in India. Il Detective scopre che costui, vent’anni prima, aveva fatto arrestare un suo commilitone per impadronirsi di un forziere pieno di gioielli, rubato durante un’azione di guerra. Creduto ormai morto, l’exsoldato si presenta però in Inghilterra e, con l’aiuto di un nano deforme, inizia a la sua vendetta, ammazzando con dei dardi avvelenati, uno dopo l’altro, quelli che considera suoi nemici. Finalmente riesce a riappropriarsi del tesoro, ma, in seguito da Holmes, si dà alla fuga, mentre il bottino cade accidentalmente nel Tamigi. La storia termina con Watson che sposa Mary, la giovane figlia di una delle vittime (questo personaggio non compare in nessuno degli altri lavori di Conan Doyle, tuttavia, è stato ripreso in alcune avventure apocrife; cfr. Cap. 3).

    Pubblicato in Italia con il titolo: IL DRAMMA DI PONDICHERRY LODGE (1904); altre edizioni: IL TESORO DI AGRA (1912), IL SEGNO DEI QUATTRO (1949).

    A SCANDAL IN BOHEMIA (1891). Alla vigilia delle sue nozze, il sovrano

    di un piccolo stato mitteleuropeo incarica Sherlock Holmes di recuperare dei messaggi amorosi scritti tempo addietro ad un’attrice chiamata Irene Adler. Travestito da prete, Holmes si introduce nella casa della donna per rubare le lettere, ma questa intuisce il trucco, e fa scomparire le carte, prima che il Detective riesca a trovarle. Quindi abbandona l’Inghilterra, dopo avere restituito spontaneamente le lettere al suo exspasimante. Benchè battuto, Holmes conserverà con ammirazione il ricordo della sua rivale.

    Pubblicato in Italia con il titolo: UNO SCANDALO IN BOEMIA.

    THE REDHEADED LEAGUE (1891). Un mite negoziante viene chiamato a lavorare per un’associazione filantropica. Sulle prime accetta, ma poi, insospettito, consulta Sherlock Holmes. il Detective scopre che la misteriosa società fa da copertura a una banda di ingegnosi furfanti, intenzionati a svaligiare una banca, passando attraverso un cunicolo collegato alla bottega del suo assistito. Con l’aiuto dell’ispettore Lestrade, Holmes blocca i ladri mentre stanno per mettere in atto il loro piano.

    Pubblicato in Italia con il titolo: LA LEGA DEI CAPELLI ROSSI.

    A CASE OF IDENTITY (1891). Un commerciante proibisce alla figliastra di prendere marito per non ri nunciare alla rendita che deriva dall’eredità del padre defunto. Anzi, travestitosi, finge addirittura di essere uno spasimante della fanciulla, e dopo averle fatto giurare che non sposerà mai nessun altro, sparisce dalla circolazione. La ragazza si rivolge a Sherlock Holmes, che intuisce sùbito l’inganno. Con una scusa attira nel proprio appartamento il patrigno e, dopo averlo smascherato, minaccia di bastonarlo per la sua viltà. Il mascalzone, umiliato, scappa via senza difendersi.

    Pubblicato in Italia con il titolo: UN CASO DI IDENTITÀ.

    THE BOSCOMBE VALLEY MYSTERY (1891). Sherlock Holmes si reca in un villaggio di campagna per investigare sull’uccisione di un anziano proprietario terriero. Scopre che il morto ricattava un altro possidente della zona, che in giovinezza era stato un bandito e aveva compiuto una sanguinosa rapina ai danni di alcuni soldati. Contemporaneamente, il Detective scagiona il figlio della vittima dall’essere il colpevole dell’assassino.

    Pubblicato in Italia con il titolo: IL MISTERO DI VALLE BOSCOMBE.

    THE FIVE ORANGE PIPS (1891). Un giovane di buona famiglia si rivolge a Sherlock Holmes perché faccia luce sulla misteriosa morte di suo zio (un excolonnello impegnato durante la Guerra Civile americana del 1860), avvenuta dopo che questi ha ricevuto una lettera firmata inesplicabilmente KKK e contenente dei semi d’arancia. Alcuni giorni dopo anche il padre del ragazzo muore in circostanze simili, e infine tocca allo stesso giovane, sempre dopo aver ricevuto un messaggio analogo. Benchè prostrato per non essere riuscito a defendere il suo cliente, Holmes entra in azione e scopre che i responsabili sono un gruppo di fanatici appartenenti alla setta del KuKluxKlan, un’associazione segreta che per motivi razziali odia i negri e chi li difende. Vistisi smascherati, i banditi scappano in tutta fretta a bordo di una nave, ma sono sorpresi da una tempesta e, così, incontrano la loro fine.

    Pubblicato in Italia con il titolo: I CINQUE SEMI DI ARANCIA.

    THE MAN WITH THE TWISTED LIP (1891). Un professionista caduto in disgrazia si fa passare per storpio e chiede l’elemosina, all’insaputa della moglie. Un giorno, temendo di essere stato scoperto, si dà alla fuga, ma viene arrestato dalla polizia perchè ritenuto colpevole di un omicidio. Interviene però Sherlock Holmes, che lo scagiona dall’accusa. L’uomo, pentito, decide di abbandonare per sempre la sua squal lida attività, tornando ad una vita più decorosa.

    Pubblicato in Italia con il titolo: L’UOMO DAL LABBRO STORTO.

    THE ADVENTURE OF THE BLUE CARBUNCLE (1892). Un ladro, per disfarsi di un grosso diamante rubato, lo fa ingoiare ad un’oca. L’animale passa di mano in mano, fino ad arrivare a Sherlock Holmes, il quale, pazientemente, risale all’autore del furto e fa scagionare un poveraccio che, nel frattempo, era stato incolpato ingiustamente al posto suo.

    Pubblicato in Italia con il titolo: IL CARBONCHIO AZZURRO.

    THE ADVENTURE OF THE SPECKLED BAND (1892). Un lord, intenzionato a impadronirsi dei beni delle sue figliastre, tenta di far fuori le ragazze, introducendo una vipera nelle loro camere da letto. Ne uccide una, ma la seconda fa in tempo ad avvisare Sherlock Holmes, che si pone di guardia alla sua stanza. Quando il serpente si ripresenta ad aggredire la fanciulla, il Detective lo mette in fuga, percuotendolo con un bastone: divenuto feroce, l’animale ammazza il padrone.

    Uno dei racconti più importanti della saga di Sherlock Holmes: la trama verrà ripresa e ampliata dallo stesso Conan Doyle per il suo lavoro più famoso: THE HOUND OF THE BASKERVILLES (vedi).

    Pubblicato in Italia con il titolo: LA FASCIA MACULATA.

    THE ADVENTURE OF THE ENGINEER’S THUMB (1892). Un gruppo di malviventi contatta, con un pretesto, un giovane ingegnere perché metta a punto una particolare attrezzatura per fabbricare monete false. Quando l’uomo intuisce la verità, viene aggredito e nella lotta gli viene mozzano un dito. Lo sventura to chiede aiuto a Sherlock Holmes, che, penetrato nel covo della banda, distrugge la macchina.

    Pubblicato in Italia con il titolo: IL POLLICE DELL’INGEGNERE.

    THE ADVENTURE OF THE NOBLE BACHELOR (1892). La giovane sposa di un lord sparisce durante la festa nunziale. Il marito, temendo un rapimento, chiama Sherlock Holmes. Ma il Detective scopre che la ragazza è solo scappata con un altro uomo.

    Pubblicato in Italia con il titolo: LO SCAPOLO ARISTOCRATICO.

    THE ADVENTURE OF THE BERYL CORONET (1892). Un banchiere accetta in pegno un diadema istoriato di pietre preziose e lo chiude nella sua cassaforte. Di notte sorprende il figlio scioperato, che sta cercando di rubarlo. Lo fa arrestare, ma l’intervento di Sherlock Holmes chiarisce che il ragazzo stava solo rimettendo a posto l’oggetto, dopo che la cugina aveva tentato di prenderlo per darlo al fidanzato, costretto a far fronte a un pesante debito di gioco.

    Pubblicato in Italia con il titolo: IL DIADEMA DI BERILLI.

    THE ADVENTURE OF THE COPPER BEECHES (1892). Una giovane maestrina viene assunta come istitutrice di un bambino da un ricco signore, che vive in una una cupa villa circondata da faggi rossi (da cui il titolo della storia). Gradualmente, la ragazza si rende conto di essere tenuta prigioniera, ma riesce comunque ad avvertire Sherlock Holmes, che si reca sul posto. Il Detective scopre che il datore di lavoro della sua assistita tiene segregata in una delle stanze la figlia per impedirle di sposare un aitante giovanotto, e intanto cerca di stornare i sospetti spacciando l’istitutrice per essa. Quando vede Holmes, il losco individuo gli aiza contro un feroce cane da guardia, ma è proprio lui ad essere assalito (seppure non mortalmente).

    Pubblicato in Italia con il titolo: I FAGGI ROSSI.

    THE ADVENTURES OF SHERLOCK HOLMES (1892). Antologia che mette insieme una serie di racconti, usciti tra il 1891 e il 1892, su una famosa rivista inglese; comprende: A SCANDAL IN BOHEMIA, THE ADVENTURE OF THE REDHEADED LEAGUE, A CASE OF IDENTITY, THE BOSCOMBE VALLEY MYSTERY, THE FIVE ORANGE PIPS, THE MAN WITH THE TWISTED LIP, THE ADVENTURE OF THE BLUE CARBUNCLE, THE ADVENTURE OF THE SPECKLED BAND, THE ADVENTURE OF THE ENGINEER’S THUMB, THE ADVENTURE OF THE NOBLE BACHELOR, THE ADVENTURE OF THE BERYL CORONET, THE ADVENTURE OF THE COPPER BEECHES.

    Pubblicato in Italia con il titolo: LE AVVENTURE DI SHERLOCK HOLMES; altra edizione: SHERLOCK HOLMES INVESTIGATORE PRIVATO.

    THE ADVENTURE OF SILVER BLAZE (1892). Sherlock Holmes viene convocato in una tenuta per indagare sulla morte dell’addestratore di un noto cavallo da corsa, chiamato Silver Blaze. Scoprirà che l’uomo è stato ucciso involontariamente dallo stesso animale, mentre cercava di ledergli con un bisturi un tendine, allo scopo di invalidare l’esito di un’importante competizione, per una sordida faccenda di interessi legati alle scommesse.

    Pubblicato in Italia con il titolo: BARBAGLIO D’ARGENTO; altra edizione: SILVER BLAZE.

    THE AVENTURE OF THE CARDBOAD BOX (1893). Una signora è insidiata da un maniaco, che le spedisce raccapriccianti pacchetti contenenti brandelli umani. Interpellato, Sherlock Holmes scopre che il colpevole è il cognato della donna, che considera quest’ultima responsabile del fallimento del proprio matrimomio.

    Pubblicato in Italia con il titolo: LA SCATOLA DI CARTONE.

    ADVENTURE OF THE YELLOW FACE (1893). Un lord è allarmato dalle frequenti uscite notturne della moglie, che si reca ogni volta in una vecchia casa, apparentemente disabitata. Da una finestra, costui scorge un viso deforme, che sùbito scompare. Si rivolge allora a Sherlock Holmes, il quale dopo aver fatto delle ricerche, scopre che la donna va a visitare la figlia, una mulatta avuta da un precedente matrimonio con un uomo di colore; per mantenere l’incognito, inoltre, faceva indossare alla bambina una ma schera. L’uomo, pentito, fa pace con la moglie e accetta, come se fosse sua, la figlioletta.

    Pubblicato in Italia con il titolo: LA FACCIA GIALLA.

    THE ADVENTURE OF THE STOCKBROCKER’S CLERK (1893). Un giovane impiegato si trova coinvolto suo malgrado nei loschi affari di una società, che, dietro un’apparenza di rispettabilità, smercia valuta falsa. Chiede aiuto a Sherlock Holmes, che smaschera i titolari dell’azienda.

    Pubblicato in Italia con il titolo: L’IMPIEGATO DELL’AGENTE DI CAMBIO.

    THE ADVENTURE OF THE GLORIA SCOTT (1893). Sherlock Holmes descrive a Watson la sua prima indagine. Ancora studente si trova a investigare sulla misteriosa fine di un riccone. Viene così a conoscenza di un’oscura trama di ricatti, risalente ai tempi in cui la vittima era un giovane forzato e, insieme ad alcuni compagni, causò un sanguinoso ammutinamento sulla nave che li trasportava (la Gloria Scott del titolo).

    Pubblicato in Italia con il titolo: IL MISTERO DELLA GLORIA SCOTT.

    THE ADVENTURE OF THE MUSGRAVE RITUAL (1893). La trama ruota attorno alla ricerca di un tesoro in un tetro castello scozzese. Dopo alcuni omicidi, Interviene Sherlock Holmes, che rintraccia il na scondiglio grazie a delle indicazioni in codice, racchiuse in una filastrocca, apparentemente senza significato.

    Pubblicato in Italia con il titolo: IL CERIMONIALE DEI MUSGRAVE.

    THE ADVENTURE OF THE REIGATE SQUIRES (1893). Due ladri (padre e figlio) eliminano un complice, che aveva deciso di tradirli. Tentano di uccidere anche Sherlock Holmes, impegnato a seguire i loro movimenti, ma il Detective li arresta ugualmente.

    Pubblicato in Italia con il titolo: I SIGNORI DI REIGATE.

    THE ADVENTURE OF THE CROOKED MAN (1893). Ai tempi delle colonie inglesi in India, due militari, un sergente e un soldato semplice, si innamorano della stessa donna. Pensando di far fuori il rivale, il primo ordina al suo sottoposto di partire per un missione rischiosa. Creduto morto, il soldato (che invece è stato solo fatto prigioniero e torturato fino a diventare deforme) si ripresenta dopo trent’anni all’exsergente, che per l’emozione muore. La moglie viene accusata di omicidio, ma Sherlock Holmes chiarisce il mistero e la donna viene scagionata.

    Racconto dalla trama intricatissima, che coniuga in forma condensata varie idee riprese sia da A STUDY IN SCARLET (l’amante respinto che fa ricorso al delitto per togliere di mezzo un antagonista), che da THE SIGN OF FOUR (l’ambientazione militaresca, in India, che fa da sfondo al piano criminoso del cattivo).

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