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Le Origini della Magia: Arti magiche, rituali e misteri nella mesopotamia, antico Egitto e nel mondo classico
Le Origini della Magia: Arti magiche, rituali e misteri nella mesopotamia, antico Egitto e nel mondo classico
Le Origini della Magia: Arti magiche, rituali e misteri nella mesopotamia, antico Egitto e nel mondo classico
Ebook359 pages4 hours

Le Origini della Magia: Arti magiche, rituali e misteri nella mesopotamia, antico Egitto e nel mondo classico

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About this ebook

Un trattato di storia della magia, con riguardo anche all'esoterismo e correnti mistiche e misteriche che dalla preistoria hanno attraversato tutta l’evoluzione dell'umanità. Oltre alla storia “ufficiale” esiste una storia “parallela” di avvenimenti e movimenti sotterranei che hanno determinato la Storia, quella con la 'S' maiuscola.
 
Esiste un piano predeterminato, un futuro conoscibile e determinato, ma esiste veramente un futuro? In realtà forse il tempo che sembra scorrere inevitabilmente forse non scorre affatto, forse siamo noi che ci muoviamo. Esiste un modo per realizzare il sogno di ogni uomo: l'immortalità? Perché esistiamo? Esistono mondi per noi apparentemente inconoscibili? Come avviene la conoscenza? Cos'è la realtà? E  come la conosciamo noi? Alcune di queste domande sono state prese in esame dalla filosofia e le risposte sono state i sistemi filosofici di Cartesio, Spinosa, Kant, Hegel, ma la filosofia parte da un certo punto, vale a dire dalla nostra realtà; c'è chi,invece, vuole arrivare ad esplorare quello che viene definito inconoscibile, e questa sembra diventare terra degli stregoni, maghi, yogi e sciamani.
Importanti civiltà si sono, non solo interessate, ma anche ispirate ad una “visione magica”. Se si guarda la storia,  sia nei grandi eventi sia nella sua evoluzione, sembra che un sottile filo leghi al di là del tempo e dello spazio avvenimenti, consuetudini, tradizioni, somiglianze rituali, sistemi di investigazioni dell'inconoscibile.
Questo scritto riporta le credenze magiche di vari popoli, movimenti, sette che si sono succedute nei secoli, autori e figure misteriche. Un resoconto di tutto quello che c'è di magico dalla preistoria ai giorni nostri e di alcuni fatti misteriosi ed inspiegabili che si sono verificati nel corso dei millenni.
 
LanguageItaliano
Release dateFeb 15, 2017
ISBN9788869371660
Le Origini della Magia: Arti magiche, rituali e misteri nella mesopotamia, antico Egitto e nel mondo classico

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    Le Origini della Magia - Grazia Tagliavini

    Note

    ​INTRODUZIONE

    Perché scrivere un trattato di storia della magia, con riguardo anche all'esoterismo e correnti mistiche e misteriche che dalla preistoria hanno attraversato tutta evoluzione dell'umanità? Da sempre sono stata interessata ed intrigata non solo dalla storia, ma anche alla storia parallela di quegli avvenimenti, movimenti sotterranei semisconosciuti che hanno pur sempre determinato la Storia, quella con la 'S' maiuscola. Certamente la I Guerra Mondiale sarebbe comunque avvenuta, ma il fattore fortuna (intesa come sorte) ha avuto parte determinante nella modalità di questo infausto evento. I pasticcioni e, usando un termine molto giovanilistico, un po' sfigati attentatori mancarono il bersaglio, il veleno era scaduto, la pistola si inceppò: sembrava più un'immagine da avanspettacolo che il preludio di un'immane tragedia tuttavia, nonostante l'insipienza degli attentatori, questi ultimi riuscirono ad uccidere l'Arciduca e la moglie. Forse era tutto già determinato? Se le cose fossero andate come era prevedibile, cioè un fallimento dell'attentato all'Arciduca, la guerra sarebbe scoppiata lo stesso, ma le diverse modalità e tempi hanno condizionato la vita, la morte, la nascita di migliaia di individui che inevitabilmente hanno influenzato la storia futura e, quindi per un processo di causa-effetto, anche l'attuale. Esiste un piano predeterminato, un futuro conoscibile e determinato, ma esiste veramente un futuro? In realtà forse il tempo che sembra scorrere inevitabilmente forse non scorre affatto, forse siamo noi che ci muoviamo. Esiste un modo per realizzare il sogno di ogni uomo: l'immortalità? Perché esistiamo? Esistono mondi per noi apparentemente inconoscibili? Forse i mondi delle galassie vivono accanto a noi, in uno svolgimento parallelo. Come avviene la conoscenza? Cos'è la realtà? E come la conosciamo noi? Alcune di queste domande sono state prese in esame dalla filosofia e le risposte sono state i sistemi filosofici di Cartesio, Spinosa, Kant, Hegel, ma la filosofia parte da un certo punto, vale a dire dalla nostra realtà e, invece, c'è chi vuole di più ovvero vuole arrivare ad esplorare quello che viene definito inconoscibile, e questa sembra diventare terra degli stregoni, yogi e sciamani. Se si guarda bene, e neanche con uno sguardo particolarmente attento, si vede che tanti artisti, filosofi, studiosi hanno voluto di più; si sono interessati e, a volte hanno avuto coinvolgi-mento non moderato ma importante per quanto riguarda la magia e l' esoterismo, volevano o semplicemente cercavano delle risposte, alcuni investigavano solamente per il gusto di esplorare. Tutto ciò era fatto non soltanto da personaggi considerati minori, o per lo meno non tra i grandissimi nel modo della letteratura e dell'arte, come Marsilio Ficino, Pico della Mirandola, Paracelso, Poussin, Edward Bulwer Lytton. Se ne sono occupati anche altri famosissimi come Parmigianino, Giorgione, Mozart, Victor Hugo, Lord Byron, Gerard de Nerval, Bran Stoker, Debussy, Yeats, Thomas Eliot, Jean Cocteau, Jackson Pollock, ed uno dei padri della psicanalisi Carl Gustav Jung, persino uno dei più grandi scienziati mai esistiti, considerato una delle più grandi menti di tutti i tempi, Isaac Newton. Questo grande scienziato si occupò attivamente di alchimia e fu membro importante di sette misteriche, quali i Rosacroce sicuramente, ma é quasi certo che ne frequentasse e si interessasse anche di altre. Non solo alcuni grandi si sono occupati di varie branche della magia, ma anche importanti civiltà si sono, non solo interessate, ma anche ispirate ad essa. Se si guarda la storia, sia nei grandi eventi sia nella sua evoluzione, sembra che un sottile filo leghi al di là del tempo e dello spazio avvenimenti, consuetudini, tradizioni, somiglianze rituali, sistemi di investigazioni dell'inconoscibile e sapienziali tra punti geograficamente lontanissimi e nei millenni; queste analogie si ripetono in maniere significativa.

    Ora, non credo che esista un gruppo o setta segreta che influenzi gli avvenimenti umani, semplicemente credo che nei più lontani luoghi esistono le stesse esigenze di conoscenza, di dominio della natura, di aspirazione alla felicità consapevole, e di aspirazione all'immortalità che accomunano tutti gli esseri umani consapevoli; e alcuni, che si trovano in posizione privilegiata per disponibilità, intelligenza, cultura e propensione caratteriale od anche genetica, hanno speso le proprie risorse umane (tempo e studi) in quest'affascinante ricerca, e trovando dei compagni con le stesse disponibilità ed esigenze, si sono creati movimenti che hanno influenzato la storia umana e sempre l'influenzeranno. Ci sono anche coloro che, restii per natura ad inserirsi in sette o associazioni o semplicemente movimenti, lavorano nell'ambito della ricerca del mistero e dell'inconoscibile per conto proprio, ma lo stesso il loro studio ed impegno solitario hanno influenzato i movimenti successivi. Dalle loro scoperte sono partiti o hanno sfruttato, in senso positivo, le loro intuizioni o i lori sistemi gruppi, associazioni o anche altri ricercatori e il filo magico continua. Un semplice esempio: la scienza di un solitario come Paracelso, dopo secoli, ha ispirato una branca della medicina omeopatica (che pur non é una medicina magica né sciamanica), per la precisione quella spagirica. É chiaro che non sempre queste indagini o questi sistemi o queste convinzioni hanno portato risultati positivi, perché o sfruttati malamente o interpretati in modo non volto ad una buona causa.

    C'é anche di più; leggendo vari libri non dedicati alla magia, guardando quadri di vari autori (anche non celebri o di grande levatura letteraria o artistica) si percepisce o si vede che più o meno tornano le stesse intuizioni, le stesse tematiche magiche. E' pur vero che un autore, soprattutto ai giorni nostri, ha possibilità di avere conoscenze sullo scibile umano illimitate, tuttavia é interessante notare che in alcuni romanzi best seller e non, vengono affrontate interessanti teorie: queste ovviamente sono trattate in modo giocoso, o semplicemente accessorio dato che l'indagine magica o misterica non é una loro finalità (basta leggere l'arcinota saga di Harry Potter per ritrovare molti principi magici), ma non solo in testi legati alla magia per contenuto, ma anche in moltissimi libri tornano le stesse intuizioni. Un esempio non letterario é quello del pittore Giorgio De Chirico che considera il disegno come forma ideale che coglie l’essenza della realtà disegno interno, scintilla della divinità attinente all’idea e alla forma delle cose concepite dalla mente, e come tale di provenienza divina; e disegno esterno, cioè atto esteriore che svela e rende visibile la forma interiore, per cui disegnare significa portare alla luce l’essenza incorporea della realtà evocata dal segno grafico. La somiglianza della concezione dell'arte di questo autore con quella di Platone (il più magico dei filosofi) é notevole.

    Ora, questo scritto non vuole sostenere tesi, si limita a riportare le credenze magiche di vari popoli, movimenti, sette che si sono succedute nei secoli, autori e figure misteriche, é insomma un libro per curiosi.

    Cosa c'entra per esempio John Dee, matematico, astronomo, occultista, indagatore della filosofia ermetica all'epoca di Elisabetta I d' Inghilterra, con il volo in Scozia che porterà all'arresto, da parte degli inglesi, di uno degli uomini più influenti del terzo Reich e del partito nazista, Walter R. R. Hess? Che c'entra la storia di Jack lo Squartatore con i contatti tra nazisti e simpatizzanti inglesi?

    Questo testo é semplicemente un resoconto di tutto quello che c'è di magico dalla preistoria ai giorni nostri e di alcuni fatti misteriosi ed inspiegabili che si sono verificati nel corso dei millenni.Il progetto é ambizioso ed alcune parti sono meno esaustive di altre: l'Estremo Oriente é di più difficile indagine che non il Rinascimento in Italia o il successivo il periodo della Riforma e Controriforma europeo. L'Egitto é oggetto di indagine più facile che non lo sciamanesimo siberiano, infatti gli studi sul primo sono incredibilmente più numerosi che quelli sul secondo.

    Ho preferito dividere la storia dei fenomeni magici dell'Antico Israele alla Cabala, infatti li ho trattati in due momenti diversi.

    ​La Magia

    Il termine magia è di origine greca (mageia) e significa incanto. In primo luogo, la magia fonda le sue basi sulla volontà e la consapevolezza; per designare ciò che è legato alle pratiche magiche, molte lingue, soprattutto quelle di origine indoeuropea, ma non solo, si servono di termini la cui etimologia rimanda alla radice del verbo fare (Indi: karman;tedesco: zauber).

    Questo universo affonda le sue origini in quello delle concezioni animistiche , un mondo in cui tutti gli esseri avevano un anima od anche più anime.

    Per fare un esempio basta pensare a movimenti violenti, emozioni forti che portano a sentire battiti più rapidi nelle nostre vene, un' ombra segue il nostro corpo, delle apparizioni compaiono accanto o meglio in noi durante il sonno, l' ultimo sospiro esala dalle labbra del morente; questo porta a capire perché alcune concezioni magiche parlano di molte anime.

    Secondo l’occultista Eliphas Levi, la magia sarebbe una sopravvivenza (cioè una superstizione) e, al tempo stesso, la prova che le antiche credenze avrebbero avuto una loro validità in un momento in cui non erano divenute superstizioni.

    Secondo l’antropologo James Frazer, la magia si sostanzia in un dominio su forze impersonali, al contrario della religione che comporta la subordinazione a forze sovrumane ma personali.

    Quando si parla di magia bisogna dimenticarsi o perlomeno essere pronti a modificarne parti dei meccanismi dell'astrazione tipica del pensiero greco classico che domina la tradizione culturale occidentale infatti nella tradizione magica egiziana, caldea, ebraica, fenicia, persiana, greco-orientale, araba, indù, cinese, tibetana, siberiana, indonesiana, precolombiana, tutto è immagine, colore, ritmo, sonorità e movimento.

    Dei figli di Cronos ,Zeus era il maggiore e il più saggio dice Omero. Qualche volta gli dei conferivano ad un mortale il privilegiato una minuscola porzione di questa conoscenza o per mezzo della parola o per mezzo di un talismano o di uno scritto, trovato in modo miracoloso in seguito ad un sogno o ai piedi di una statua divina.

    Magia, mago, Mag in ebraico: nei Libri dei Profeti, al capitolo 39 di Geremia 1, il Rab Mag o grande Mago era una figura al seguito del re di Babilonia, al tempo della presa di Gerusalemme.

    Questo appellativo di mago proveniva da una tribù di origine non ariana, che insieme ad altre tribù ariane , popolò anticamente la Media, regione situata a sud del mar Caspio ed a Nord del golfo persico, più tardi fece parte dell'Impero Persiano. Alcuni autori, però, attribuiscono a questo nome un'origine turanica 2.

    I magi costituivano la casta sacerdotale. La città di Hagmatana, l'odierna Hamadan, veniva chiamata dai greci Ecbatane dei Magi 3. Di questa casta facevano parte indovini, astrologi, interpreti di sogni, auruspici; e soltanto il re poteva offrire sacrifici senza dover ricorrere a loro. La loro religione ,il Mazdeismo 4, era tra quelle esistenti nell'antichità, una delle più interessanti.

    Il libro sacro era Avesta o Legge che, dice la tradizione, fosse stata scritta in origine su mille pelli di bue. Secondo questa religione, il mondo è la posta in gioco nella lotta incessante che si svolge tra Ahura - Mazda , la luce vivente e il dio del male, Angra Manyu, che regna sulla Montagna delle Tenebre. I magi conducevano una vita austera e i loro costumi erano morigerati ed ispirati ad una rigida morale. Si vestivano sempre di bianco, si coricavano su letti di foglie e si cibavano esclusivamente di legumi verdi, formaggio e pane. Affermavano di essere in grado di vedere i loro dei, perché l'aria è piena di presenze eteree che penetrano come un vapore negli occhi di coloro il cui sguardo è puro. Non ammettevano che si adorassero gli dei sotto forma di idoli e praticavano (e tuttora praticano) il culto del fuoco, che non doveva mai spegnersi in cima a torri a piani, simili alle ziqqurat della Caldea. Anche in Caldea si trovano tracce della presenza dei Magi, che vi appresero la scienza degli astri e più tardi ebbero numerosi rapporti con Israele, durante la cattività babilonese. Sotto la dinastia achmenide 5 dei sacerdoti mazdeisti, che furono chiamati Magi di occidente, si stabilirono a Ovest dell'Iran, dalla Mesopotamia fino al mare Egeo influenzando in parte la filosofia greca e loro concetti sono presenti nella civiltà greco-romana.

    Più tardi, con i re magi dell' Epifamia, i magi apparvero nella tradizione cristiana. Dei magi arrivarono a Gerusalemme (...)gli offrirono doni: oro, incenso, mirra 6.

    Nelle antiche figurazioni in cui vengono rappresentati con il costume persiano indosso, essi non portano la tiara dei re ma il berretto frigio. Non si accenna alla regalità dei Magi negli scritti dei Padri della chiesa, ma soltanto nei Vangeli Apocrifi. Fu solo perché si adempissero le profezie messianiche che essi divennero dei re.

    Essi vengono menzionati in un manoscritto del VII (Biblioteca Nazionale di Parigi) con i nomi di Bithisarea, Melchior e Gathaspa.

    Un autore italiano del XV secolo li chiama invece Gaspare, Baldassare e Melchiorre. Il nome di Baldassare sta probabilmente per quello assiro di Bel-sar-usur , possa il dio Bel proteggere il Re; Melchiorre sarebbe l'ebraico Melek-or, il Re di Luce, mentre Gaspare verrebbe dall'indiano Gudnapar.

    Possiamo, quindi, tentare di definire la magia come pratiche basate sulla convinzione di poteri nascosti che si trovano in natura, che si differenziano dai poteri sacri della religione ottenuti da un potere che viene concesso e che é trascendente, quindi al di fuori della natura e dell'uomo, di cui quest'ultimo fa parte, e alle cui credenze la religione dedica un un culto organizzato.

    La differenza tra religione e magia é quindi sostanziale: mentre la prima impone l’accettazione di concetti e fondamenti stabiliti, la seconda ha come caratteristica la volontà di modificazione, intesa non solo come trasformazione, ma anche e soprattutto come volontà di potenza e rifiuto di qualsiasi accettazione di incapacità umana (anche se non sempre é possibile ma per fattori contingenti o imperizia). La magia è quindi potere dovuto al sapere ed alla conoscenza; non è sottomissione, ma voglia di dominare la natura, sogno e desiderio ardentemente perseguiti aggiunti a sete inestinguibile di conoscenza. Questa aspirazione praticata è un sogno di potenza: infatti, essa arriverà a possedere i mezzi per raggiungere il suo fine, inseriti in un rapporto in contrasto con quello che ai comuni umani appare inconoscibile.

    La magia, quindi, non sollecita umilmente i favori dell’altro mondo (al contrario della religione), ma lo costringe a soddisfarla e tratta su un piano di uguaglianza con gli esseri che lo popolano, obbligandoli talvolta a sottostare ai suoi ordini.

    Il mago non é lo strumento dell'entità superiore, al contrario egli si impossessa grazie alla sua valentia di poteri extraumani e, in certe situazioni, egli stesso si identifica con la potenza superiore di cui si ritiene l'incarnazione e con cui è entrato in relazione. Nella magia non c'è assolutamente la subalternità del credente-prete rispetto all'entità superiore che prega e aspetta la risposta sia che sia salvezza o aiuto dal suo dio; mentre il fedele aspetta ossequioso e trepidante ed anche con una sottaciuta paura ,la risposta, se mai questa ci sarà, di un dio che in ogni caso non gli si rivela, chi si serve della magia impone un riscontro che deve essere positivo perché il divino é obbligato a darlo. Una delle caratteristiche della pratica occulta é un impegno approfondito ed estremamente impegnativo che mira al possesso di poteri sovrumani; é grazie al sapere accumulato con lo studio e l'esercizio che l'operatore dell'occulto sforza il soprannaturale a piegarsi ai suoi voleri o per aiutarlo (vedi Iside, la maga che obbliga tramite un tranello magico il dio Ra a dargli i mezzi per fare rivivere il suo sposo Osiride) o in diverse situazione costringendo l'entità superiore a svelarsi. La magia é materiale e decisamente corporea, esattamente il contrario della maggior parte delle religioni,per lo meno sicuramente quelle rivelate: ciò è dimostrato nell'episodio del confronto fra Mosé 7e i maghi di corte del faraone riportato nell'Antico Testamento. Nella religione ebraica vi era una inequivocabile ed incommensurabile disparità tra le manifestazioni extra umane operate dal potere di Dio attraverso il suo servo- sacerdote eletto e quelli operate dai sacerdoti dei culti blasfemi, dai maghi, dagli astrologi e dai divinatori.

    Come vedremo nel paragrafo successivo, nella civiltà assiro-babilonese la causa della malattia, impersonata da perfidi demoni , era dovuta da una mancanza o da una cattiva condotta che aveva offeso il dio protettore, dato che ogni essere umano eleggeva un dio come suo personale patrono, e lo aveva abbandonato ai demoni. Quindi il malato era una persona che era un peccatore e il guaritore doveva scoprire la colpa che aveva causato il morbo.

    Il Mago

    Una domanda essenziale si pone Chi era il mago o chi era la maga? Questo personaggio occupa di solito un posto nella società particolare. La pratica di un determinato mestiere individua in una persona una particolare predisposizione alla scienza occulta per esempio i sacerdoti, che sono al contatto con l’aldilà, e spinti talvolta a sperimentare un potere autonomo ; o i fabbri ( vedremo nel paragrafo dedicato agli zingari che questo é un loro lavoro tipico ed anche per questo identificati come operatori occulti ) infatti essi si servono e manipolano il ferro ed il fuoco; i re o comunque capi politici che in alcune parti del mondo ed in tempi diversi(come presso la cultura maori, in Nuova Guinea , nella società aborigena australiana...) diventano tali solo se maghi; il medico , che come abbiamo visto sopra anche nella società assira combatteva contro i demoni , e non solo presso questa civiltà, od anche i pastori che vivono come eremiti ed imparano a conoscere i segreti di animali , piante ed anche astri che intervengono grandemente nell' esercizio della occulta scienza .Le donne e i bambini(per questi ultimi vedi anche l' attuale Brasile ) non vengono discriminati nell' esercizio della magia infatti anche loro possono essere operatori magici in quanto identificati come individui misteriosi. Una figura specifica é quello dello sciamano che pratica e svolge funzioni particolari a seconda delle civiltà e dei luoghi a cui appartiene ( in questo testo prenderemo in esami i curanderos delle Ande e gli sciamani siberiani ). In quasi tutte le culture é un guaritore e si occupa delle malattie causate da entità invisibili o dall'azione malefica di maghi o streghe malefiche o della violazione di un qualche tabù ed é anche spesso incaricato dei rituali funebri: spesso è lui che che avvia l'anima ( o una delle anime poiché presso certi popoli é credenza che l' essere umano abbia più di un anima come abbiamo visto e vedremo anche nei capitoli successivi) e la fa arrivare al luogo a cui essa é destinata, questo é un posto lontano di solito caratterizzato dall' ovest , da sempre identificato come il luogo delle ombre. Lo sciamano é il tramite con il mondo inconoscibile o in certe culture con il cosiddetto mondo degli altri . Il mago diventa tale per studio , per elezione ( come i curanderos delle Ande) , l' elezione può essere anche una nascita particolare: il settimo figlio di un settimo figlio .Lo é anche avere caratteristiche particolare che denotano la funzione a cui l' individuo prescelto é destinato per esempio presso certi popoli é l' epilessia, presso gli indiani Yuma é l' omosessualità , oppure stati particolari tipo l' autismo o un’età eccezionalmente elevata, il fatto di essere gemelli, alcuni avvenimenti particolari della storia personale,( per esempio essere stati colpiti da un fulmine ed essere sopravvissuti o essere scampati a pericoli che si riteneva inevitabili ).Presso i Daiachi Ngadju del Borneo meridionale 8 fanno da intermediari fra gli uomini e gli dei le balian e i basir , cioé sacerdotesse-sciamane e i preti sciamani asessuati( il termine: incapace di procreare, impotente ) .I secondi sono dei veri ermafroditi. Molto pericoloso, invece in molte civiltà ( es alcune in centro Africa ma anche nel Medio Evo europeo ) é essere albini , considerati come o essi stessi demoni maligni o segnati come portatori di sventura. Tutte queste qualità possono predisporre una persona alla condizione di operatore magico ; ma lo status di mago lo si raggiunge attraverso nella maggior parte dei casi con l’iniziazione, che completa la separazione dell’eletto dal resto degli individui del suo popolo ; il mago abbandona le regole osservate dal resto del gruppo e ne ha di sue proprie e di cui non deve rendere conto alla comunità. Tutto ciò segna l’inizio di una fase di dipendenza nei confronti del soprannaturale: non ancora consacrato, il futuro taumaturgo è ancora in posizione di inferiorità nei confronti delle forze che più tardi avrà in suo potere. L' operatore magico non sempre si avvale del rituale e nemmeno della parola o della gestualità rituale, ma egli, o lei, ha un rapporto diretto con realtà oltre l' umano. Quella che segue é la descrizione che ci offre l’antropologo tedesco Günther Tessmann 9 ,di riti iniziatici nel sud del Camerun e della Guinea Equatoriale .Nel rito, che dura almeno due giorni entrano in gioco le visioni indotte dall’ alan(é ’ la scorza della radice della pianta Alchornea hirtella che serve da eccitante). Questa scorza viene tagliata in piccoli pezzi. Essa sarà masticata a lungo e poi inghiottita al fine di raggiungere uno stato di trance allucinatoria. L’effetto si fa sentire in fretta; dura circa 3 o 4 ore.

    Tessmann afferma che per essere iniziati i novizi devono mangiare semplicemente la scorza della radice di Alchornea hirtella Benth. ( ală,n) e guardare il sole il più a lungo possibile. Storditi, perdendo di seguito conoscenza, sono portati sul luogo sacro dove iniziano le presentazioni del primo giorno10.- [...]Nel frattempo dei crani sono estratti dai barili e disposti su un banco davanti al tramezzo e tutte le teste sono contate. Il secondo momento della prima giornata inizia con una danza, per la quale gli strumenti musicali raddoppiarono d’intensità . Nel frattempo sono scavati nel terreno due bacini guarniti con foglie di banano e dentro vengono amalgamati con l’acqua diversi prodotti magici; oltre a ciò una polvere magica viene fabbricata con una scorza di tronco d’albero. Di poi c' é la grande danza dei crani; i novizi che sono stati portati nel luogo la possono vedere . A questo punto i neofiti vedono una serie di uomini che procedono alla loro volta, tenendo nelle due mani i crani, muovendoli di qua e di là. Questi uomini, partendo dal luogo dove erano esposti i crani, si avvicinano su una linea e danzano lentamente, quindi allo stesso modo ricollocano i crani al loro posto. In seguito i portatori dei crani si riuniscono in cerchio e si mettono a danzare con un ritmo furibondo; poi gli stessi avanzano verso i novizi e passano fra le loro gambe e le loro braccia sempre volteggiando al ritmo della musica. A un certo punto lo spettacolo finisce ed i crani vengono riposti dove erano stati custoditi. La seconda giornata inizia come la prima, con un nuovo elemento rituale :la supplica ai crani. Questi vengono posti in terra, su una foglia di banano .Dopo di ché un uomo del villaggio piuttosto anziano inizia un discorso, durante il quale tiene fra le mani delle offerte, un montone ed un pollo. Viene quindi ucciso il montone, che é mangiato da tutti i presenti» .

    Presso diverse popolazioni dell’Africa equatoriale, nel corso di riti magico-terapeutici e religiosi è praticato con una certa frequenza un curioso metodo di somministrazione dei medicinali e delle sostanze magiche: nel paziente o nel neofita esse sono applicate sugli occhi, a mo’ di collirio. Uno dei casi più documentati riguarda l’ébama o ibama( costituito costituito da liquidi vegetali o, più raramente, animali ), usato durante i riti di iniziazione del Buiti( Gabon ). L’ibama viene versato goccia a goccia negli occhi del nuovo iniziato, il quale è in seguito obbligato a guardare il sole. Per i buitisti questo collirio ha per effetto – oltre di produrre una dolorosa sensazione di bruciore – di far scoprire ai nuovi iniziati i segreti dell’altro mondo nascosto ai comuni mortali11

    Presso Araucani 12la malattia é il veicolo di una rivelazione, che equivale in termini cristiani alla chiamata mistica di Dio , provocati da uno spirito od anche da molteplici ; per guarire è necessario che il paziente subisca il rituale iniziatico. Quest’ultimo, salvo qualche variante, presenta caratteri universali; l’agente dell’iniziazione è sempre uno spirito o un demone che incarna e infonde la potenza magica, a volte con l’assistenza di un mago che può anche assumere il ruolo dello spirito. L’operazione produce nel neofita un cambiamento di personalità, rappresentato da una uccisione simbolica che conduce a una resurrezione.

    Il candidato diviene meditativo, cerca la solitudine, dorme molto, sembra assente, ha sogni profetici, talvolta degli accessi. Tutti questi sintomi non sono che il preludio della vita nuova che aspetta il candidato, senza che questi lo sappia. Il suo comportamento ricorda, del resto, i primi segni della vocazione mistica, che appaiono gli stessi in tutte le religioni.

    Lo yakuta 13Gavriil Alekseiev afferma che ogni sciamano ha un Uccello Rapace-Madre che assomiglia ad un grosso volatile, con un becco di ferro, artigli adunchi e una lunga coda. Questo uccello mitico appare due sole volte: alla nascita spirituale dello sciamano e alla sua morte. Gli prende l'anima, la porta negli inferi e la fa maturare sul ramo di un abete. Quando l'anima ha conseguito la maturità, l'uccello ritorna sulla terra, taglia il corpo del candidato a pezzi, che egli distribuisce fra gli spiriti malvagi delle malattie e della morte. Ciascuno di questi spiriti divora il pezzo di corpo che gli spetta, il che ha per effetto l'acquisizione, da parte del futuro sciamano, della facoltà di guarire le corrispondenti malattie. Dopo aver divorato tutto il corpo, gli spiriti malvagi si allontanano. Allora l'Uccello-Madre rimette a posto le ossa e il candidato si sveglia, come da un sonno profondo.

    Secondo un altro insegnamento yakuta, gli spiriti malvagi portano l'anima del futuro sciamano agli inferi ove lo chiudono in una casa per tre anni (per un solo anno, se si tratta di coloro che diverranno sciamani d'un ordine inferiore). E' là che lo sciamano riceve la sua iniziazione: gli spiriti gli tagliano la testa e gliela mettono vicino (perché il candidato deve assistere con i propri occhi al suo smembramento), poi lo riducono in pezzi minuti che sono distribuiti agli spiriti delle varie malattie. E' solo per tale condizione che il futuro sciamano acquisterà il potere di operare delle guarigioni. Successivamente, le ossa sono ricoperte di carne fresca e in certi casi si immette in lui anche un nuovo sangue.

    In Groenlandia e nel Labrador, un orso divora il novizio lasciando solo il suo scheletro: prima di ritrovare la sua forma umana, il candidato deve aver contemplato il proprio scheletro. Nel Borneo presso i Daiacchi del Borneo l'iniziazione del manang (sciamano) include tre diverse cerimonie, che coincidono ai tre gradi dello sciamanismo daiacco. Il primo grado, chiamato besudi ( che significapalpare, toccare) è anche il più semplice. Il candidato si stende come se fosse malato e coloro che sono già manang lo toccano per tutta la notte. Si crede che, in questo modo ,egli apprenda il modo di individuare i mali ed i loro rimedi palpando precisamente il paziente. La seconda cerimonia, detta bekliti (apertura)è , più complicata e presenta una tipologia chiaramente sciamanico. Dopo una notte di incantesimi, i mamang esperti ed anziani conducono il neofita in una stanza isolata con tendaggi Essi affermano che là gli tagliano la testa e gli asportano il cervello; dopo averlo lavato, lo rimettono a posto allo scopo di infondere al candidato una intelligenza limpida atta a penetrare i misteri degli spiriti malvagi e delle malattie; poi gli introducono dell'oro negli occhi onde dargli una vista così penetrante da poter vedere l'anima, in qualunque luogo essa si trovi, smarrita o vagabonda; poi gli piantano degli uncini dentati all'estremità delle dita per farlo capace di catturare l'anima e di tenerla strettamente; infine gli trafiggono il cuore con una freccia per renderlo pietoso e pieno di simpatia verso coloro che sono malati e che soffrono 14. Naturalmente, si tratta di una cerimonia simbolica…

    Per completare l'iniziazione sciamanica occorre effettuare una terza ed ultima cerimonia che consiste un viaggio in trance tramite la visualizzazione di una scala che ascende al firmamento. Nel Sudan occidentale,

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