Discover millions of ebooks, audiobooks, and so much more with a free trial

Only $11.99/month after trial. Cancel anytime.

Attrattologia: Come attrarre ricchezza ed essere felici - Contiene il “Grande Gioco Attrattivo del Nautilus”
Attrattologia: Come attrarre ricchezza ed essere felici - Contiene il “Grande Gioco Attrattivo del Nautilus”
Attrattologia: Come attrarre ricchezza ed essere felici - Contiene il “Grande Gioco Attrattivo del Nautilus”
Ebook154 pages2 hours

Attrattologia: Come attrarre ricchezza ed essere felici - Contiene il “Grande Gioco Attrattivo del Nautilus”

Rating: 0 out of 5 stars

()

Read preview

About this ebook

Sviluppa il tuo potere creativo attraverso un corretto atteggiamento mentale.
Plasmare la Realtà e adattarla al Sogno sarà per te un gioco da ragazzi!
In un cammino che si snoda tra Scienza, Fisica Quantistica, Programmazione Neuro Linguistica, Spiritualità e un pizzico di ironia, l’Attrattologia è la mappa che può condurti agevolmente al tuo “bambino interiore”. Ritrovarlo è estremamente importante, perché è proprio quel bambino a custodire, stretta nella sua manina, la chiave del tuo laboratorio alchemico, ossia il luogo del Gioco, della Meraviglia, dell’Incanto, dello Stupore. Il luogo in cui avviene la trasmutazione dei Sogni in Realtà.
Attrattologia contiene, inoltre, il “Grande Gioco del Nautilus”, un inedito e potente strumento attrattivo che ti aiuterà a sintonizzarti sulla “frequenza del ricevere” e ti accompagnerà fino alla meta: lo Spazio e il Tempo in cui ciò che hai immaginato prende Vita.
LanguageItaliano
Release dateFeb 14, 2017
ISBN9788863653960
Attrattologia: Come attrarre ricchezza ed essere felici - Contiene il “Grande Gioco Attrattivo del Nautilus”

Related to Attrattologia

Related ebooks

Personal Growth For You

View More

Related articles

Reviews for Attrattologia

Rating: 0 out of 5 stars
0 ratings

0 ratings0 reviews

What did you think?

Tap to rate

Review must be at least 10 words

    Book preview

    Attrattologia - Elena Pirrera

    Meraviglia.

    PREFAZIONE

    Non avrei mai pensato che un social network potesse avere un ruolo determinante nell’acquisizione di una nuova consapevolezza. Ma ho dovuto ricredermi.

    Tutto iniziò dall’incontro fortuito, su Facebook, con Marina. Ebbi immediatamente la sensazione che io e lei non ci fossimo incontrate per caso. Già dopo un paio di giorni, infatti, sentivo di conoscerla da sempre e percepivo l’esistenza di un legame tra noi che non poteva essere nato solo da una corrispondenza virtuale. La nostra amicizia doveva avere di certo radici più profonde: magari eravamo state sorelle in una vita precedente, forse addirittura gemelle, separate solo geograficamente in questa incarnazione.

    Crema (la città in cui si trova Marina) non è proprio dietro l’angolo per chi vive ad Enna (la mia città). Senza la rete internet avremmo impiegato una vita per ritrovarci. Questo nella migliore delle ipotesi. Oppure molte vite, se consideriamo la mia innata pigrizia e poca propensione a viaggiare.

    Ma grazie a Facebook ci eravamo riunite.

    L’affinità che scoprivamo esserci tra noi aumentava giorno dopo giorno.

    Eravamo in perfetta sintonia.

    A volte, soprattutto su Facebook, dove si comunica esclusivamente attraverso il linguaggio scritto, e pertanto si è costretti a fare a meno dei segnali paraverbali, come il tono della voce o l’espressione del viso, il rischio è che il messaggio non sia sempre correttamente compreso. Ovviamente, questo con Marina non è mai successo. Noi due parlavamo la stessa lingua, in senso metaforico, e ci muovevamo sul social network come corde di chitarra in risonanza: al suono dell’una, vibrava anche l’altra.

    Questa similitudine era evidente sia nei momenti di ilarità e goliardia, sia quando si affrontavano argomenti più impegnativi. Spesso i diversi momenti finivano per mescolarsi. E così, capitava di discutere di questioni serie e importanti, ma in un contesto di spensierata gaiezza.

    Davvero irresistibili erano le conversazioni sotto forma di pseudo ricordi provenienti da una vita precedente, in cui io e Marina impersonavamo due simpatici e un po’ strampalati monaci buddisti: l’allievo Yoshino e il maestro Perm Banarito. Nati dalla fervida fantasia di Marina, i due personaggi divennero per noi degli Avatar attraverso cui ci divertivamo a disquisire su temi anche molto impegnati, ma sempre filtrati da una connotazione umoristica. I ruoli erano interscambiabili: ognuna di noi era a volte l’allievo e altre volte il maestro. Passavamo ore a ridere di gusto. Insomma, grazie ai Regression moments (Marina era solita usare questa espressione per introdurre le performance di Yoshino e Perm Banarito), stavamo riscoprendo con grande gioia il piacere di giocare.

    Mi accorsi che la sensazione di benessere che scaturiva da questi dialoghi virtuali, col passare dei giorni continuava, fissandosi, anche nella vita reale: il mio umore era stabilmente migliorato e alcuni problemi preesistenti sembravano d’un tratto essersi sciolti come neve al sole.

    Sentivo, anche se in maniera confusa, di essere vicina a scoprire qualcosa di estremamente importante, un nesso tra quanto di bello stava accadendo nella mia vita e il ritrovato gusto per il gioco.

    La svolta avvenne il giorno in cui, nel bel mezzo di una scherzosa conversazione, Marina inventò una parola nuova, magica e illuminante: Attrattologia.

    Ne fui folgorata. Fu come se si fosse improvvisamente materializzato il tassello mancante, e tutti gli altri pezzi, prima immersi nel caos, trovassero di colpo la giusta collocazione! Il termine Attrattologia, forse per l’assonanza con trottola, uno dei giochi della mia infanzia, dava una connotazione ludica alla Legge di Attrazione.

    Ma è semplice! pensai euforica.

    In quell’istante mi resi conto di aver trovato lo strumento giusto per far decollare i miei sogni.

    Ed anche i vostri, se vorrete seguirmi...

    1. LEGGE DI ATTRAZIONE

    Cosa sia questo potere non lo so.

    So solo che esiste.

    (Alexander G. Bell)

    Quasi tutti ormai sanno cos’è la Legge di Attrazione.

    The Secret¹ è il libro che ha avuto il merito di divulgare in modo massiccio questo affascinante insegnamento, e il suo successo è stato planetario, tant’è che Ronda Byrne, l’autrice, ha venduto qualcosa come dieci milioni di copie del suo libro.

    Cosa sia la Legge di Attrazione è semplice da spiegare: è quella legge universale secondo cui l’essere umano agisce come un magnete, ed è quindi in grado di attirare a sé qualunque cosa pensi con una forte intensità.

    Questo perché i nostri pensieri non sono altro che emanazioni energetiche, capaci di attivare connessioni con tutto ciò che vibra alla stessa frequenza.

    È come se l’energia di un pensiero, basato ad esempio sul forte desiderio di possedere un’auto sportiva, andasse in giro nell’Universo ad una velocità superiore a quella della luce, in cerca di ciò che risuoni con esso. In questo girovagare, troverà energia simile nel denaro occorrente per l’acquisto, o nell’offerta speciale o nel concorso che prevede proprio quell’automobile come primo premio. Ed a quel punto, il verificarsi di incredibili eventi sincronici, renderà reale il nostro sogno.

    Avete presente quell’espressione estasiata, con gli occhi sognanti e un sorrisone stampato sul volto? Tutti noi lettori di The Secret abbiamo sperimentato un tale stato d’animo una volta giunti alla fine del libro. Wow! Un grande potere è nelle nostre mani! abbiamo pensato. Vogliamo essere degli uomini di successo? Semplice. Cominciamo a pensare di diventarlo! Desideriamo un’automobile nuova, una casa più grande, un lavoro più gratificante? Semplice. Focalizziamo i nostri pensieri su ciò che desideriamo. Chiediamo, crediamo e riceviamo. È questo il segreto.

    La fisica quantistica, disciplina che ci permette di spiegare scientificamente il fenomeno, ci conduce ad una nuova visione della realtà: tutto esiste adesso, nulla è predeterminato o ineluttabile, ma ogni cosa esiste sotto forma di un’onda di infinite possibilità.

    In ogni attimo della nostra vita, noi non facciamo altro che scegliere una di queste possibilità, attraverso il nostro atto di osservare, provocando il collasso della funzione d’onda corrispondente. Per comprendere meglio il concetto, immaginiamo che su un grande schermo scorrano dei fotogrammi che rappresentano le diverse probabilità relative al verificarsi o meno di un dato evento, e immaginiamo che la foto su cui cade il nostro sguardo si stacchi dal mucchio e precipiti verso di noi, diventando reale. È proprio quello che succede.

    Il termine "osservare però non deve trarre in inganno. Non stiamo parlando di quell’azione che compiamo attraverso gli occhi, e non è osservando una banconota da 500 euro che riusciremo a portarla fino al nostro portafogli! Osservare" è qui inteso come l’atto di sentire le emozioni che scaturiscono dai nostri pensieri. È un processo per lo più inconscio, e per questo difficile da controllare. Ad esempio, se i nostri pensieri sono intrisi di emozioni come la paura, tra le infinite possibilità a nostra disposizione sceglieremo proprio quelle che temiamo maggiormente.

    Se, invece, la consapevolezza e la comprensione di questo meccanismo riuscisse a farci provare l’emozione corrispondente alla gioia di possedere già la famosa banconota da 500 euro, non ci sarebbe alcun ostacolo ad ottenerla.

    Questa è la Legge di Attrazione.

    Certo, il rovescio della medaglia riguarda la nostra scarsa capacità di gestire i pensieri. Chissà perché, pur essendoci una gamma pressoché infinita di pensieri positivi, la nostra mente sembra prediligere quelli negativi. Siamo abituati da secoli a indirizzare la nostra attenzione verso ciò che vogliamo evitare, piuttosto che verso ciò che vogliamo. E questo, secondo la Legge di Attrazione, è estremamente pericoloso. Il simile attrae il simile. Se i nostri pensieri sono intrisi di paure, attireremo altre situazioni paurose.

    Lì per lì abbiamo pensato che, solo per il fatto di conoscere il meccanismo, avremmo potuto correggere il tiro. Abbiamo scoperto il trucco, no? Quindi basta esaminare i pensieri che affollano la nostra mente, eliminare quelli negativi e concentrarsi solo sui positivi.

    Però, dopo qualche prova, ci siamo resi conto che, forse, non è così semplice come sembrava.

    Deve esserci qualcos’altro.

    Per fortuna, il dopo The Secret è stato ricco di approfondimenti. Molti autori hanno aggiunto dei tasselli importanti. E così abbiamo capito che il pensiero da solo non basta. Occorre infatti che il pensiero sia accompagnato da un’emozione altrettanto intensa. Altrimenti non otterremo il risultato sperato.

    Abbiamo quindi ricominciato a sperimentare, anche stavolta pensando che fosse semplice. Così, ci siamo appartati mezz’ora al giorno per un mese intero (tecnica che ci è sembrata applicabile senza troppi sacrifici, appresa in uno dei tanti libri nati dopo The Secret), pensando al nostro atavico desiderio di diventare ricchi.

    Abbiamo visualizzato nei dettagli la nostra vita da ricchi: abbiamo immaginato di fare shopping sfrenato in esclusivi negozi o di stare ad oziare immersi in una avveniristica vasca con idromassaggio e cromoterapia. Abbiamo sognato ad occhi aperti, seguendo alla lettera i consigli di chi sosteneva, nei suoi libri, il potere della visualizzazione creativa. Abbiamo provato ad emozionarci.

    Ma allora perché diavolo non ha funzionato neanche questa volta? Ci siamo chiesti alla fine. Dove abbiamo sbagliato?

    Il fatto è che, purtroppo, anche la gestione delle emozioni non

    Enjoying the preview?
    Page 1 of 1