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Regressione a vite passate: un viaggio nell'anima
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Ebook74 pages38 minutes

Regressione a vite passate: un viaggio nell'anima

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Attraverso la Terapia di Regressione, la nostra mente ha accesso a immagini che portano alla coscienza un particolare blocco emotivo.Durante il processo di ipnosi il paziente ha la possibilità di riprogrammare nella sua mente questi blocchi, con un conseguente miglioramento del benessere personale.Si comincia questo viaggio nel subconscio mediante un processo di rilassamento, dove il paziente non dorme né perde la consapevolezza, ma si trova in uno stato tale da liberare tutte le sue emozioni che aprono la porta alla memoria retroattiva, portando a un mondo sconosciuto e affascinante.  “Trent’anni di professione con la Terapia di Regressione mi hanno portato a credere nelle ‘Vite Passate’. Questa è la mia convinzione. Credo in un mondo di pace, di spiritualità, gestito da un essere superiore, che non ci lascia soli”I.S.G.  
LanguageItaliano
Release dateFeb 4, 2017
ISBN9788869371530
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    Regressione a vite passate - ivete Scarpari Garcia

    XI

    Ringraziamenti

    Al mio arrivo in Italia sono stata ricevuta e accolta dalla mia amica Rosella Lucchi, che mi ha mostrato l'amore incondizionato e mi ha dato appoggio per andare avanti con il mio lavoro.

    Nel corso di questa strada, ho incontrato Antonella e Laura Milano, che mi hanno convinta che la mia missione non era ancora conclusa e hanno dato inizio a questo importante percorso.

    E infine ho incontrato Michela Cordioli. Mi ha teso le mani e mi ha portato a concludere questo viaggio con la sua dedizione grande, la conoscenza e la solidarietà. Anche tra mille parole, non troverei l’espressione giusta per mostrarle la mia riconoscenza.

    Così nasce Esperienze di Vite Passate – Viaggio nell’anima, dove ogni parte è stata curata con una porzione di amore, unione e fede.

    Ringrazio Dio per il privilegio di avere condiviso questa esperienza con queste donne grandi e meravigliose.

    Non posso dimenticare le donne della mia famiglia con cui ho condiviso una parte importante del cammino della mia vita,le mie madri : Maria Antonia Zambon Scarpari, Ana Maria Scarpari Batiston, Aparecida Zambon Canale, Zelinda Zambon, Lenira Danelon.

    Per ultimi, ma sempre primi nel mio cuore, ringrazio i miei figli Amanda e Eduardo Riccieri che mi hanno permesso, con grande atto di amore, di prendermi cura di tanti figli adottati lungo il mio percorso di crescita professionale.

    La fiamma della mia candela accende la tua e insieme illuminiamo il mondo.

    Così sia.

    ​PREFAZIONE

    La mia missione si chiama Terapia di Regressione nelle Vite Passate.

    Il termine ‘Vite Passate’ si riferisce al fatto che il paziente durante la terapia sperimenta quasi sempre situazioni di vita vissute in periodi storici lontani, diversi da quello contemporaneo.

    Trenta anni di professione con la Terapia di Regressione mi hanno portato a credere nelle ‘Vite Passate’. Questa è la mia convinzione.

    Credo in un mondo di pace, di spiritualità, gestito da un essere superiore, che non ci lascia soli.

    Non è mia intenzione portare il paziente a credere in questo.

    Non credo giusto condizionare le persone. Onestamente il mio scopo è proprio il contrario: fare in modo che le persone si liberino dalle loro ‘catene’.

    Attraverso la Terapia di Regressione, la nostra mente ha accesso a immagini che ci portano alla coscienza un particolare blocco emotivo.

    Durante il processo di ipnosi il paziente ha la possibilità di riprogrammare nella sua mente questi blocchi, con un conseguente miglioramento del benessere personale.

    Si comincia questo viaggio nel subconscio mediante un processo di rilassamento, dove il paziente non dorme né perde la consapevolezza, ma si trova in uno stato tale da liberare tutte le sue emozioni: la rabbia, l’amore, la paura, la nostalgia il pianto, il riso, aprono la porta alla nostra memoria retroattiva, portando a un mondo sconosciuto e affascinante.

    Per sperimentare questo scenario è necessario l’uso della tecnica di induzione, che varia molto da un terapista all’altro.

    Personalmente chiedo al paziente di mettersi comodo su una sedia o su un lettino, l’importante è che possa avere il corpo rilassato.

    In seguito chiedo di chiudere gli occhi e di visualizzare una scala sospesa nell’aria, alla fine della quale si trova una porta chiusa.

    Cerco di assecondare l’iniziativa del paziente e lo invito ad aprire questa porta ed entrare in un corridoio.

    Ogni dettaglio ha la sua importanza per far comprendere dove può portare questa esperienza: può anche rivelare l’intensità del blocco emotivo della persona, o la sua voglia di affrontare il problema.

    Ad esempio, una scala di ferro o di pietra fa pensare a blocchi duri e difficili da sciogliere. Nello stesso tempo questa scala ferma da la sicurezza di portare il paziente fino alla fine di questo viaggio, soprattutto se viene descritto un corrimano.

    Al contrario, una scala in vetro o marmo lucido rivela blocchi a livello affettivo.

    Una scala a spirale significa una situazione praticamente risolta e una buona ricezione e predisposizione da parte del paziente per affrontare la terapia.

    Dopo aver percorso questo scenario di passaggio, il paziente arriva nel luogo che il suo subconscio sente come blocco emozionale. In questo modo può rivedere come in un film la fonte del suo problema.

    L’obiettivo del terapeuta è quello di accompagnare il paziente a riprogrammare un nuovo finale, in modo positivo, con amore, nel perdono, ma sempre senza condizionamenti.

    Ogni esperienza è unica e speciale così come lo sono i risultati.

    Perciò invito tutti a provare questa strada e a dare la mano alla fede, all’amore e alla dedizione.

    Sant’Anna, accompagnami in questo tempo di attesa affinché la vita sbocciata nel mio grembo senta la gioia grande del mio cuore e l'affetto del padre e di tutta la famiglia. Preparami, accompagnami, guidami proteggimi nell'ora trepidante del parto. E'

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