La parola liberata dalle mafie
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La parola liberata dalle mafie - Alessandro Gallo
(Bo)
NOTA DEL CURATORE
Questi racconti sono frutto di un laboratorio di Teatro per la legalità
dal titolo Vi raccontiamo le mafie
, un progetto dell’Associazione Culturale Zerocinqueuno diretto da Alessandro Gallo in collaborazione con Alessandro Pecoraro e Maria Cristina Sarò, tenutosi presso l’ITCS Gaetano Salvemini di Casalecchio di Reno (Bo) sostenuto e promosso dal Comune di Casalecchio di Reno, Istituzioni Casalecchio delle Culture nell’ambito del progetto Il futuro volta le spalle alle mafie - Giovani protagonisti per la legalità
della Regione Emilia Romagna - Progetto Giovani.
Si ringrazia per la collaborazione la Redazione Blogos Radio Tv del Centro giovanile Blogos di Casalecchio di Reno e l’Associazione Libera, associazioni, nomi e numeri contro le mafie (nell’ambito del progetto CIVICA - Iniziative di cultura antimafia) la web radio Radio Frequenza Appennino, il progetto on line Oltregomorra.it e Caracò Editore.
A Loreta,
ai professori.
Agli studenti.
INTRODUZIONE
DUE BUONE RAGIONI
Ci sono almeno due buone ragioni per cui una Istituzione culturale ha deciso di credere nel progetto Vi raccontiamo le mafie
promosso dall’ITCS Salvemini di Casalecchio di Reno e dall’Associazione ZerocinqLa prima ragione è perché in questi ultimi anni si è fatta sempre più forte in noi la consapevolezza che le giovani generazioni sono una risorsa fondamentale per l’affermazione dei valori di giustizia e solidarietà contro le mafie e i comportamenti mafiosi. Crediamo che le giovani generazioni siano una risorsa se messe nelle condizioni di esprimere il loro potenziale creativo soprattutto su temi di forte impatto civile, se di questa creatività si vogliono accettare i linguaggi sempre più interdisciplinari che fanno di un progetto educativo, una orazione civile, un video, un podcast, un libro di racconti, un reading che vivono e prendono forma e forza sulle tavole di un teatro, nelle aule di una scuola, nel web, nelle bozze a stampa di un editore e soprattutto nelle menti libere dei loro autori.
Alle analisi sociologiche sempre più chiare, agli indicatori statistici sempre più desolanti che disegnano un futuro incerto e precario per i ragazzi e le ragazze di oggi crediamo che, a fianco di politiche attive sull’occupazione e il sapere, la valorizzazione della cultura e della creatività giovanile sia uno degli investimenti migliori per la formazione civile di una nuova generazione di cittadini consapevoli. Consapevoli che le mafie sono una questione nazionale, non estranea alla vita di ognuno e al benessere di tutti.
È con questo convincimento che da anni come Istituzione Casalecchio delle Culture promuoviamo, all’interno del progetto culturale Politicamente scorretto, una sezione denominata Il futuro volta le spalle alle mafie con lo scopo di valorizzare il protagonismo giovanile, attraverso la partecipazione ai campi di lavoro sui beni confiscati, la produzione di video-inchieste come Coltivare la legalità e Calabria A/R della Blogos Radio Tv, l’organizzazione di incontri riservati alle scuole con i più significativi testimoni della lotta alle mafie del nostro paese.
La seconda ragione - la più importante - per cui abbiamo creduto nel progetto Vi raccontiamo le mafie
è perché condividiamo la passione civile che ha animato il lavoro degli studenti dell’ITCS Salvemini, degli insegnanti e soprattutto di Alessandro Gallo e dell’Associazione Zerocinqueuno. E’ la passione civile che ha animato gli incontri di informazione nelle classi, le orazioni civili in teatro, oggi i racconti che vengono pubblicati, domani le nuove tappe di un percorso comune.
Davide Montanari
Direttore dell’Istituzione Casalecchio delle Culture
Sgarrista,
non ti aggrappare al primo scoglio
provali tutti e resta su quello dove sei più stabile.
TRA CADAVERI E SUPPORTI CARTACEI
di Francesco Aselli
La mia storia parla di un ragazzo, uno come tanti, che si chiama Luigi Loielo in arte Giggino tre dete
. Egli nacque in una tipica famiglia di provincia ovvero con genitori autoritari e con tutte le ideologie e tradizioni che gli avevano trasmesso. L’influenza della famiglia su Luigi non era stata forte; il padre quando lui era ancora piccolo fu arrestato secondo i suoi compaesani ingiustamente
, perché una notte di circa 20 anni fa dei malintenzionati entrarono nel perimetro della casa, il padre se ne accorse, prese il fucile e