Hatha Yoga con buon senso: consigli dimenticati
Di APO HALMYRIS
Descrizione
Il moderno yoga occidentale dovrebbe essere analizzato sulla base di criteri sé stanti. Le regole dimenticate delle Asana e del prANAyAma appaiono forse esotiche oggigiorno e la Kundalini sembra essere addormentata nel suo nido senza tempo. Ma attenzione: “Un legno marcio non si può intagliare” (Confucio).
È chiaro che lo “yoga occidentale” non è lo Hatha Yoga che ha le sue radici nello Yoga Darsana e in Patanjali.
L’essenza di questo culto apparentemente edonistico ed egocentrico del fitness viene plasmata da chi lo insegna e da chi lo pratica.
Un momento per guardarsi allo specchio.
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Anteprima del libro
Hatha Yoga con buon senso - APO HALMYRIS
La ruota. Un’introduzione
I contenuti di questo libro non sono stati concepiti per i principianti desiderosi di intraprendere la lunga e tortuosa strada dello yoga.
Chi già possiede un’esperienza e qualche conoscenza nel campo dello Hatha Yoga o chi ha seguito una delle moderne varianti dello yoga occidentale, potrà leggere il presente volume per riflettere sui suggerimenti che qui vengono offerti.
Sono partito dal presupposto che i lettori interessati a queste pagine abbiano ricevuto dai loro insegnanti o dai loro mentori le nozioni basilari sulle Asana e su alcune delle tecniche di Pranayama.
La storia delle invenzioni umane è fatta di una lunga serie di ricerche e tentativi. Alcune di queste invenzioni si sono dimostrate fondamentali, assolvendo funzioni essenziali in passato, e possiedono tutt’oggi lo stesso considerevole valore che avevano al tempo della loro creazione.
Ne è un esempio la ruota, che ha avuto le sue origini nel tardo Neolitico (6500-4500 a.C.) sottoforma di dischi in legno. Intorno al 4500 a.C. si può collocare invece l’invenzione del tornio.
Dai ritrovamenti sappiamo che i veicoli dotati di ruote, contemporanei all’addomesticamento del cavallo, erano in uso nel periodo tra il 4500 e il 3300 a.C.
Le innovazioni della ruota a raggi e del carro entrarono in uso nell’Età del Bronzo (2200-1550 a.C.).
Nelle civiltà della valle dell’Indo e dell’India nord-occidentale sono state rinvenute ruote in argilla di carretti giocattolo con linee tracciate in rilievo per rappresentare i raggi.
È interessante notare che non tutte le civiltà hanno avuto quest’idea prima del XVI secolo: così è avvenuto ad esempio nel caso dei Maya.
Quella della ruota è un’invenzione fondamentale per il genere umano. Grazie al suo valore pratico è in uso ancora oggi, dopo essere stata sperimentata e migliorata nel corso di migliaia di anni.
Alcuni elementi aggiuntivi si sono dimostrati di estrema utilità, come i raggi e le migliorie apportate grazie ai cuscinetti e al lubrificante.
Rimarchevoli sono l’idea di base, la prova che superato con il passare del tempo e le innovazioni di un certo valore. Ma è difficile far finta di niente davanti ai frivoli ornamenti applicati alle ruote delle auto moderne, oltre agli accessori intonati
di dubbia utilità.