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111 Luoghi di Firenze che devi proprio scoprire
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111 Luoghi di Firenze che devi proprio scoprire

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About this ebook

Firenze è una città talmente bella che a volte, presi dall'ammirazione per i monumenti, ci scappano i suoi mille preziosi dettagli, dall'antica buchetta per la mescita del vino alla lanterna all'angolo di piazza della Signoria di un fabbro geniale che vendeva cipolle. Secoli di storia ci riportano episodi curiosi e divertenti, come lo scalpellino del duomo che si beffa del sarto cornuto, l'orologio con le lancette che girano al contrario o la più recente Madonna del puzzo che si tura il naso per i cattivi odori. Per scoprire questa Firenze più segreta, basta lasciarsi guidare dai palloncini rossi di un romantico street writer e, se si viene colti da una smania più "turistica", si può salire alla terrazza della biblioteca delle Oblate per godersi da vicino la cupola del Brunelleschi, senza pagare un centesimo. E sarebbe un vero peccato perdersi alcune rare eccellenze, come la casa dello 007 dell'arte Rodolfo Siviero o l'archivio dei fratelli Alinari, con le foto di piazza della Signoria quando c'era ancora il David di Michelangelo originale. Florenz ist bekannt für seine imposanten Bauten und Kunstwerke. Aber kennen Sie auch die versteckten Orte und spannenden Details? Die Geschichte brachte jahrhundertelang kuriose Episoden, deren Spuren es zu entdecken gilt. Kennen Sie die Uhr, deren Zeiger verkehrt herum laufen? Oder die Madonna, die ihre Nase in die Richtung dreht, aus der üble Gerüche kommen? Genießen Sie den Blick auf Brunelleschis Kuppel von der nahen Terrasse einer Bibliothek aus – ohne einen Cent Eintritt zu bezahlen! Erkunden Sie diese faszinierende Stadt abseits der bekannten Pfade.
LanguageItaliano
PublisherEmons Verlag
Release dateNov 16, 2016
ISBN9783960411574
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    111 Luoghi di Firenze che devi proprio scoprire - Giulia Castelli Gattinara

    111 luoghi di Firenze che devi proprio scoprire

    Giulia Castelli Gattinara e Stella Verin

    emons: Verlag

    Colophon

    © Emons Verlag GmbH // 2016

    Tutti i diritti riservati

    Testi/Testo: Giulia Castelli Gattinara e Stella Verin

    Fotografie: © Mario Verin

    Progetto grafico: Emons Verlag

    Informazioni di base sulle mappe: Openstreetmap, © Openstreet Map-participants, ODbL

    ISBN 978-3-96041-157-4

    Quest ebook è basato sull’edizione italiana pubblicata da Emons Verlag

    Scopri altri luoghi interessanti sul sito www.emonsedizioni.it

    Indice

    Premessa

    1_Accademia della Crusca |

    Il giardino dell’italianità

    2_Acculata |

    La pietra della vergogna

    3_Arcetri |

    Incontri ravvicinati col cielo

    4_Badiani |

    La passione del Buontalenti

    5_La balena di Badia a Settimo |

    Un mare di preistoria

    6_La bella Rosina |

    Una dimora per l’amante del re

    7_Biblioteca delle Oblate |

    Caffè con vista Duomo

    8_Bocce e pallottole |

    Una sfida mai tramontata

    9_Brocche e Bricchi |

    La finta cristalleria di Marioluca Giusti

    10_Le buchette del vino |

    Mescita per la strada

    11_Caffè Giacosa |

    Un Negroni con stile

    12_Caffè Giubbe Rosse |

    Incontri d’avanguardia

    13_Camerata de’ Bardi |

    Culla del recitar cantando

    14_Cantinetta Antinori |

    Il nobile vino del granduca

    15_Il canto dei Bischeri |

    Chi troppo vuole...

    16_La Casa del Popolo |

    Spritz e bandiere rosse

    17_La casa dell’orafo |

    Dietro le quinte di Ponte Vecchio

    18_Alle Cascine |

    Il parco dei fiorentini

    19_Cave di Maiano |

    La palestra dei climber

    20_La Certosa dei monaci |

    Un modello per Le Corbousier

    21_Il cimitero degli inglesi |

    Ispirazioni romantiche

    22_La Cité |

    La movida di San Frediano

    23_I cocci di Sbigoli |

    La bottega delle terrecotte

    24_La colonna della giustizia |

    Il furto della gazza ladra

    25_Le colonne della discordia |

    Fiorentini ciechi, pisani traditori

    26_Conservatorio Cherubini |

    Il violino del granduca

    27_Il culto dello zar |

    Cinque cupole principesche

    28_In Fabbrica |

    La mensa dell’argentiere

    29_Il fantasma di Ginevra |

    La donna che visse due volte

    30_Farmacia di Santa Maria Novella |

    L’officina dello speziere

    31_La finestra del Pane |

    Congregazione dei Buonomini

    32_La finestra sempre aperta |

    Un’antica storia d’amore

    33_La fiorentina del Troia |

    Che piace alle star

    34_Fishing Lab alle Murate |

    A cena con Dante Alighieri

    35_Fondazione Ferragamo |

    Un calzolaio a Hollywood

    36_Fonte Sotterra |

    I bassifondi di Fiesole

    37_Fratelli Alinari |

    Neorealismo in bianco e nero

    38_La galleria di Atlantide |

    Uno sguardo sul mondo

    39_Gallo nero |

    La leggenda diventata vino

    40_Giardino Bardini |

    Il belvedere dell’antiquario

    41_Giardini della Gherardesca |

    Il parco storico dell’hotel

    42_I giocatori di Boboli |

    Saccomazzone e Pentolaccia

    43_Giuggiù |

    La creatività di un gioiello

    44_Hotel con arte |

    La galleria verticale

    45_L’ippopotamo immortale |

    Un regalo al granduca

    46_Istituto Geografico Militare |

    Grand Tour attraverso una mappa

    47_Le lanterne del caparra |

    Il fabbro che vendeva cipolle

    48_Laudemio |

    L’olio extravergine dei principi

    49_Libreria Todo Modo |

    Una lettura originale

    50_La Loggia del Pesce |

    ...e delle pulci

    51_La Madonna del Puzzo |

    ...che si tura il naso

    52_La Madonna dell’Ufo |

    L’oggetto volante in un cielo del ’400

    53_Madre e figlia |

    Storia di un confine geografico

    54_Maggio fiorentino |

    Un teatro tutto l’anno

    55_La Martinella |

    Il monito di Pier Capponi

    56_Memorie d’acqua |

    I segni dell’alluvione

    57_La Ménagère |

    Un caffè tra i vasi di fiori

    58_Il Mercato Centrale |

    Tra verdurai e grandi chef

    59_La meridiana di Galileo |

    Una scusa per fare tardi

    60_MIO Concept Store |

    La bottega delle cose insolite

    61_La Misericordia |

    Un’ambulanza ante litteram

    62_Moleria Locchi |

    La signora dei cristalli

    63_Monte Ceceri |

    Il volo di Leonardo

    64_Le Murate |

    Un caffè da galeotti

    65_Oltrarno |

    Il triangolo dell’antiquariato

    66_L’ombrello di Folon |

    Contro il traffico del Lungarno

    67_L’orafo affacciato sulla strada |

    L’atelier di Cristiano Pagnini

    68_L’orologio al contrario |

    La hora italica comincia coi Vespri

    69_Orsanmichele |

    Il silos del grano

    70_Orti dipinti |

    Un giardino in cooperativa

    71_Ostello Tasso |

    Dj tra vecchi banchi di scuola

    72_Palazzo Pitti |

    Il dettaglio della facciata

    73_La palla d’oro |

    Un parafulmine divino

    74_Palloncini rossi |

    I romantici graffiti di Exit Enter

    75_Pane e lampredotto |

    Merenda alla fiorentina

    76_Il Papiro |

    L’arte della carta

    77_Passeggiate esoteriche |

    I segreti di Parco Stibbert

    78_Perseo bifronte |

    Autoritratto d’artista

    79_La Pescaia di Santa Rosa |

    Una passeggiata d’altri tempi

    80_Piazza della Libertà |

    Boulevard alla fiorentina

    81_Piazza della Passera |

    I toponimi dell’Oltrarno

    82_Pinocchi e balocchi |

    La vetrina di mastro Bartolucci

    83_La Porta del Brindellone |

    Storie di Pazzi e di Crociate

    84_Richard Ginori |

    Il salotto della porcellana

    85_Rodolfo Siviero, 007 dell’arte |

    Il cacciatore di quadri

    86_La Rotonda Barbetti |

    Un panorama a 360°

    87_Rucellai |

    Ironia di un cognome potente

    88_San Frediano |

    Le chiavi della città

    89_Santa Caterina a Ponte a Ema |

    Affreschi di un oratorio di periferia

    90_Santissima Annunziata |

    Il miracolo del pittore

    91_Il sarto cornuto |

    Storie di ordinaria gelosia

    92_La schiacciata di Pugi |

    Le delizie del pane sciocco

    93_Scorci di Fiesole |

    Il pensionato street artist

    94_La Scuola del Cuoio |

    Il retrobottega di Santa Croce

    95_La Sosta del Rossellino |

    Crocevia d’incontri e di vino

    96_Lo Spedale degli Innocenti |

    Un cognome molto comune

    97_La Stazione |

    Un laboratorio di architettura

    98_Teatro del Sale |

    Mangiare... che spettacolo!

    99_Tepidarium |

    Il padiglione liberty degli ortaggi

    100_Tessera a punti |

    Fare la spesa a Sant’Ambrogio

    101_Torre dei Mannelli |

    L’unica sopravvissuta

    102_Torre della Pagliazza |

    Metamorfosi di un pagliericcio

    103_Torta Pistocchi |

    Alchimia del cioccolato

    104_Il vaso François |

    L’ira di Achille e del custode

    105_La vetrina di Leonardo |

    Bombarde e macchine volanti

    106_Via Burella e via Torta |

    La palestra dei gladiatori

    107_Via del Parlascio |

    O delle serve smarrite

    108_Vicolo dello scandalo |

    Quando si dice rompere i ponti

    109_Villa Bencistà |

    Aperitivo con vista

    110_Villa Schifanoia |

    Passeggiate boccaccesche

    111_Il vinaino dei Fratellini |

    Un bicchiere al volo

    Galleria

    Cartine

    Premessa

    Firenze è una città talmente bella che a volte, presi dall’ammirazione per i monumenti, ci scappano i suoi mille preziosi dettagli, dall’antica buchetta per la mescita del vino alla lanterna all’angolo di piazza Strozzi di un fabbro geniale che vendeva cipolle. Secoli di storia ci riportano episodi curiosi e divertenti, come lo scalpellino del Duomo che si beffa del sarto cornuto, l’orologio con le lancette che girano al contrario o la più recente Madonna del Puzzo che si tura il naso per i cattivi odori.

    La città di Giotto, Leonardo e Michelangelo è uno scrigno di cronache in cui l’eccezione diventa la norma, per esempio cenare accanto a Dante e Boccaccio ritratti in un affresco del Trecento. Nel giro di una manciata di strade si passa dal vernacoliere di un lampredottaio di Sant’Ambrogio, dove rivive la città di Vasco Pratolini, alla dotta Accademia della Crusca della villa medicea di Castello.

    Per scoprire questa Firenze più segreta, basta lasciarsi guidare dai palloncini rossi di un romantico street writer e, se si viene colti da una smania più turistica, si può salire alla terrazza della biblioteca delle Oblate per godersi da vicino la cupola del Brunelleschi, senza pagare un centesimo. E sarebbe un vero peccato perdersi alcune rare eccellenze, come la casa dello 007 dell’arte Rodolfo Siviero o l’archivio dei fratelli Alinari, con le foto di piazza della Signoria quando c’era ancora il David di Michelangelo originale.

    L’ora dell’aperitivo appartiene all’Oltrarno dove, tra Borgo Santo Spirito e piazza della Passera, s’incontra la Firenze creativa e un po’ hipster di artisti, antiquari e artigiani. Con-fusioni davvero originali, come l’argentiere che di sera si trasforma in oste nella mensa della sua fabbrica. Se poi si ha voglia di una scampagnata, dalla collina di Fiesole, dalla Casa del Popolo di Settignano o dalla terrazza di Villa Bencistà, Firenze si apre ai vostri piedi.

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    1_Accademia della Crusca

    Il giardino dell’italianità

    L’accademia della lingua italiana non poteva che essere a Firenze, patria di Dante, Petrarca e Boccaccio. Se è vero che i fiorentini un poco se la tirano, il loro snobismo relativo alla loro preminenza linguistica è più che ragionevole. Basta andare a visitare la villa medicea di Castello, sede della prestigiosa Accademia della Crusca, per rendersene conto.

    L’istituzione fondata nel 1583, che usa il frumento come allegoria per coltivare la buona lingua, nel 1612 pubblicò il primo vocabolario italiano, andando a pescare le parole proprio dalla Divina Commedia, dal Canzoniere e dal Decameron. Anche se all’epoca alcuni polemizzarono con l’aperto fiorentinismo arcaizzante proposto, fu la prima autorevole base di una lingua volgare comune in un’Italia frammentata in tanti regni e un modello per l’Europa e i rispettivi vocabolari nazionali. Si potrebbe credere che la cosa finisca qui e invece no, perché la lingua è una materia viva e in continua evoluzione, che riflette i costumi, le culture e le tendenze del momento. Nel mondo globalizzato le contaminazioni sono sotto gli occhi di tutti, mentre scoperte e invenzioni richiedono vocaboli appropriati, come in tutte le epoche.

    Info

    Indirizzo Villa di Castello, via di Castello 46, 50141 – Firenze, tel. 055.2340742, www.accademiadellacrusca.it | Mezzi pubblici Treno locale, fermata stazione Firenze Castello, poi 20 minuti a piedi; autobus 2 e 28 fermata via Sestese 5 | Orari Ultima domenica del mese; mer e gio su prenotazione | Un suggerimento Il giardino è un gioiello del Rinascimento che il Vasari descriveva come il più magnifico e ornato giardino d’Europa, con un agrumeto che risale al tempo dei Medici (aperto tutti i giorni 8:15-16:30 (inverno), 8:15-17:30 (primavera/autunno), 8:15-19:30 (estate).

    Oggi nella grande biblioteca con oltre mille cinquecentine (libri stampati nel Cinquecento) e un’infinità di saggi e trattati di linguistica, tra cui l’importante Fondo Citati, alcuni studiosi sono seduti in concentrata lettura. In tutto sono settanta gli accademici che si riuniscono quattro volte l’anno per conversare dottamente nella Sala delle Pale. In questa sala sono esposte alle pareti alcune delle 153 pale storiche con dipinti gli stemmi e la frase che ciascun erudito mugnaio sceglieva per separare simbolicamente la farina dalla crusca e creare il vocabolario perfetto, non senza una certa ironia.

    Da Leonardo a Manzoni a Leopardi, ma senza dire troppe cruscate! Che in gergo accademico indicava un dialogo messo in burla.

    Nei dintorni

    La bella Rosina (0.69 km)

    Torta Pistocchi (3.21 km)

    Passeggiate esoteriche (3.77 km)

    Tepidarium (4.44 km)

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    2_Acculata

    La pietra della vergogna

    indietro

    È nascosta dalle bancarelle di vestiti del mercato del Porcellino, che non dovrebbero coprirla ma inevitabilmente lo fanno allargandosi con articoli in pelle e abbigliamento dozzinale un po’ ovunque. Ormai sotto questa loggia non c’è più nulla di fiorentino, se non proprio la pietra dello scandalo incastonata nel pavimento, un intarsio di marmi policromi che risale alla metà del Cinquecento, come tutta la struttura in pietra.

    Nella confusione del mercato, tra avventori e commercianti che invitano ad avvicinarsi, bisogna fare un certo sforzo per immaginare come si presentava lo spazio nel Rinascimento: un aereo loggiato al centro della piazza, con tre ordini di colonne a sostenere le volte. Sin dalle origini aveva la funzione di mercato – il suo vero nome infatti è Loggia del Mercato Nuovo – ed era destinato alle sete e ai tessuti pregiati. Solo a partire dal 1640 prese il nome di Loggia del Porcellino, in seguito alla costruzione della fontana di bronzo a forma di cinghiale di cui oggi c’è una copia, ispirata a una scultura romana conservata al museo degli Uffizi.

    Info

    Indirizzo Piazza del Mercato Nuovo, 50123 – Firenze | Mezzi pubblici Autobus C2 | Un suggerimento Nella stessa piazza, all’angolo con via di Capa, c’è un tabernacolo con una Madonna curiosamente vestita come una donna moderna: golf e gonna plissettata.

    Per i fiorentini il porcellino è un portafortuna. Diverso il significato della pietra rotonda che, come narra la tradizione, raffigurerebbe la ruota del Carroccio sul quale veniva issato il gonfalone della Repubblica Fiorentina prima di andare in battaglia. Pare che il carro partisse proprio da qui. Tipicamente irriverente, qualità che ai toscani certo non manca, sarebbe invece la versione secondo la quale i debitori insolventi venivano esposti al pubblico ludibrio con una curiosa punizione: calate le braghe, dovevano più volte battere le natiche denudate sul freddo e duro marmo. Altri raccontano che l’umiliazione riguardava coloro che si macchiavano di reati amorosi, tradimenti e azioni del genere.

    Il fatto certo è che alla fine i malcapitati si trovavano davvero col culo per terra, cosa poco piacevole, e tutta la città lo veniva a sapere.

    Nei dintorni

    Orsanmichele (0.09 km)

    Il vinaino dei Fratellini (0.12 km)

    Caffè Giubbe Rosse (0.13 km)

    Perseo bifronte (0.14 km)

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    3_Arcetri

    Incontri ravvicinati col cielo

    indietro

    Si potrebbe definire la collina della scienza, è uno dei punti più elevati della città con una visibilità a 360 gradi che non trova ostacoli. L’osservatorio astronomico di Arcetri si trova, per uno scherzo del destino, a due passi da Villa Il Gioiello, la casa dove Galileo Galilei visse i suoi ultimi anni agli arresti domiciliari, dopo l’abiura del 1633.

    Lo scienziato, che vide per primo i satelliti di Giove, di notte da quella collina continuava a studiare gli astri che tanti guai gli avevano procurato. Oggi dalle finestre vedrebbe la cupola argentata dell’Osservatorio di Astrofisica che dal 1872 ha soppiantato l’inadeguato torrino della Specola. Lo stesso Giovanni Battista Amici, l’astronomo che il granduca Pietro Leopoldo II di Lorena chiamò nel 1831 a dirigere la Specola, da bravo ottico si rese subito conto che la strumentazione era troppo scarsa per studiare le stelle. Quindi si mise a lavoro e dieci anni dopo, a una conferenza di scienziati, presentò il suo nuovo cannocchiale rifrattore, che per quarant’anni rimase il più grande d’Italia. L’obiettivo misurava 28 cm di apertura e aveva 5,3 metri di focale, realizzato con lenti di vetro crown e flint prodotte a Parigi dalla famosa fabbrica Guinand, ma lavorate nell’officina del museo sotto la direzione dello stesso Amici.

    Info

    Indirizzo Largo Enrico Fermi 5, 50125 – Firenze | Mezzi pubblici Autobus 11 | Orari Visite diurne (solo per le scuole): lun-ven 10-12; notturne (solo a gruppi e su prenotazione): la settimana del primo quarto di luna 18:30-21 (inverno), 21 (estate). Per prenotare tel. 055.2752280 (lun-ven 10-12), richiesta_visita@arcetri.astro.it | Un suggerimento La visita di Villa Il Gioiello, residenza di Galileo Galilei a Arcetri, si effettua su prenotazione contattando l’osservatorio tramite l’Associazione Astronomica Amici di Arcetri (tel. 055.2752252)

    C’erano però molte cose ancora da migliorare, il cannocchiale sarebbe stato preziosissimo per le osservazioni astronomiche se, stante la sua montatura tuttora provvisoria, non si dovesse lottare colla difficoltà di muoverlo convenientemente, si lamentava l’assistente Giovan Battista Donati, che diventerà a sua volta direttore nel 1864.

    Quando finalmente arrivarono i finanziamenti per la montatura equatoriale si cominciò la costruzione dell’attuale osservatorio. Tra gli scienziati l’eccitazione era alle stelle, è proprio il caso di dirlo, tanto che la cupola fu alzata ancor prima di terminare i lavori dell’edificio.

    Nei dintorni

    In Fabbrica (1.36 km)

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