L'amore dietro ogni cosa
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L'amore dietro ogni cosa - Simone Di Matteo
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L'amore dietro ogni cosa
di Simone Di Matteo
Proprietà letteraria riservata
©2016 Edizioni DrawUp
Latina, Italia
Progetto editoriale: Edizioni DrawUp
Direttore editoriale: Alessandro Vizzino
Grafica di copertina: AGV per Edizioni DrawUp
I diritti di riproduzione e traduzione sono riservati.
Nessuna parte di questo eBook può essere utilizzata, riprodotta o diffusa, con qualsiasi mezzo, senza alcuna autorizzazione scritta.
ISBN 978-88-9369-015-7
LETTERA CON MATITA COPIATIVA
di Antonio Veneziani
Ingiustissimo,
Amor perché sì raro
corrispondenti fai nostri desiri?
onde, perfido, avvien che t’è sì caro il discorde voler ch’in due cor miri?
(Ludovico Ariosto)
[Si sparla troppo d’amore, e non se ne parla mai abbastanza. Ora ci prova Simone di Matteo con L’amore dietro ogni cosa.
Racconti scritti in modo partecipato e singolare.
Favole crudeli, come ogni favola che si rispetti.
Tintinnio di coltelli e singolarità sovversiva del sogno. Resta il corpo, luogo - non luogo - fino alle stelle.
La mano è leggera ma incisiva, se serve. La prosa poetica non guasta e non eccede.]
I
L’amore è visione. L’amore segna ed è segnato, in amore non ci sono buoni né malvagi; ci sono solo parole di attesa o di brace.
Chi cancella l’amore cancella sé stesso. Entrare nell’amore è essere la parola che diventa azione e l’azione che si fa parola, così l’infelicità è contemplata nella sua completa perfezione.
Non c’è peccato maggiore del non amare.
Chi non ama scrive anticipatamente le parole che accadono e la sabbia le ricopre.
Solo chi ama conoscerà il futuro.
L’amore presente è il futuro.
In amore chi ricorda il passato non ama.
Perché Emily Dickinson insegna: Che l’amore è tutto, è tutto ciò che sappiamo dell’amore.
[Il libro di Simone di Matteo attraverso la voce di un narratore strampalato e stralunato racconta forse un’epoca o forse solo il sogno di questo presente, il desiderio di un tempo che si vorrebbe, che forse c’è stato o è solo stato immaginato dal suo autore e dal narratore strampalato.
Ci sono luoghi dell’amore e corpi dell’amore, ci sono avvenimenti che sono veramente accaduti o che vengono narrati come se l’autore fosse un osservatore privilegiato e stesse annotando quello che succede proprio mentre succede.
Di Matteo mischia passato e presente, reale e immaginario, vero e verosimile con una prosa che colpisce al cuore e al cervello.
II
L’amore è trasformazione.
L’amore è percorso.
L’amore è interrogarsi e interrogare l’altro: sulla parola amore, sul suo significato e sul suo significante.
L’amore è visibile e tangibile eppure tende a fuggire e a nascondersi fra le pieghe della notte e nelle striature dei cambi di luce.
L’amore confonde soprattutto se racconta sé stesso.
L’amore si confonde se prova a narrare lo svolgersi dell’amore.
L’amore è assoluto eppure è opera del tempo e del suo divenire.
In amore si scambiano le figurine ma anche i sassi; è bene saperlo da subito.
Dell’amore sappiamo così poco benché siamo convinti di sapere ogni cosa.
Ha ragione Rainer Maria Rilke: L’amore consiste in questo: che due solitudini si proteggano a vicenda, si tocchino, si salutino.
[Questo libro è scritto sul corpo non solo perché cita ed esibisce il corpo nelle immagini scritte e lo marchia con la parola, ma anche perché è il corpo dell’amore a essere scritto.
In prosa: una prosa lieve e netta; in poesia: una poesia che evoca il cantato senza farne il verso.
In L’amore dietro ogni cosa, Simone di Matteo mischia continuamente i piani; costruisce storie per destrutturarle, ma non fatevi ingannare perché poi tutto entra ed esce dall’amore. Anche l’amore medesimo.
III
E se l’amore fosse il deserto dove stanno nascoste le parole?
E se parlare dell’amore fosse solo un tentativo per alleggerire il suo mistero?
E se l’amore fosse solo una ferita della solitudine?
E se l’amore fosse solo una invenzione estirpata all’aria?
E se l’amore fosse una giustificazione per non sentirci soli?
L’amore è una illusione, scriviamocelo sul corpo, così descriverà l’amore e indicherà l’ascolto dell’altro, finalmente.
E l’amore guardò il tempo e rise,
perché sapeva di non averne bisogno.
Finse di morire per un giorno,
e di rifiorire alla sera,
senza leggi da rispettare.
Si addormentò in un angolo di cuore per un tempo che non esisteva.
Fuggì senza allontanarsi,
ritornò senza essere partito,
il tempo moriva e lui restava.
(Luigi Pirandello)
INTRODUZIONE
Raccontano che, tanto tempo fa, vi era un’isola dove vivevano tutti i sentimenti e le virtù degli uomini, incluso l’amore.
Accadde all’improvviso, in un novembre piovoso, che le acque dal cielo traboccarono sulla terra, minacciando di sommergere le antiche dimore di quelli che albergano le anime di ognuno di noi.
Veloci, in molti, si diressero, disperdendosi, in mare.
Solo l’Amore, insieme a pochi altri sentimenti, si attardò a salpare per le acque incerte di un mare agitato, perché fedele alla sua terra natia non trovò semplice abbandonarla, e così aspettò fino all’ultimo momento.
Quando l’isola fu sul punto di sprofondare, chiese aiuto agli ultimi che andavano ed ebbe per la prima volta paura. Aveva molte cose, ma nessuna barca o vascello, nemmeno una zattera con cui fuggire. Aveva da sempre condiviso tutto, senza possedere niente.
L’Avarizia gli passò vicino, su un vascello dorato.
Avarizia, ti prego, mi puoi portare con te?
Non posso, il mio vascello è pieno d’oro e d’argento. Non vi è spazio per te.
Incurante della ricchezza che sarebbe finita sprofondata negli abissi del mare, l’Avarizia se ne andò, senza mai voltarsi indietro.
Amore non è amore se rinuncia alla vita, poiché impavido resiste alla morte.
Orgoglio, ti imploro, portami con te!
Non posso, il mio vascello vacillerebbe con te. C’è spazio solo per le mie convinzioni.
Incurante di aver ferito e perso nella tempesta l’Amore, lo lasciò in balia della Tristezza che, sconsolata, stava anch’essa per salpare.