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Fare formazione con i giochi d’aula
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Ebook61 pages25 minutes

Fare formazione con i giochi d’aula

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About this ebook

"Fare Formazione con i giochi d'aula" è il libro indispensabile per ogni formatore. La formazione negli ultimi decenni si è molto cambiata, ed è uscita dai classici schemi e ambienti delle organizzazioni aziendali e viene utilizzata sempre più per avviare processi di cambiamento e crescita personale e professionale nelle persone.
I giochi d'aula sono un ottima strategia per creare un clima di apprendimento positivo e apertura tra i partecipanti e il formatore. Il libro rappresenta una cassetta degli attrezzi per avviare percorsi di formazione utilizzando i giochi d'aula.

Corradina Triberio, Pedagogista. Lavora come libero professionista. Tutor esperta in BES. Specializzata in Pedagogia Clinica.

Furio Panizzi è un Assistente Sociale Specialista che opera come Funzionario Socio Educativo presso l’Istituto Nazionale Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro. Ha lavorato da circa 20 anni nei più diversi settori del sociale.
Si occupa di Formazione organizzando corsi per diventare formatore Esperto in percorsi di inclusione sociale. E’ consigliere dell’Ordine degli Assistenti Sociali del Lazio. Per Passerino Editore ha pubblicato L’Ottavo Passo: Guida pratica per assistenti sociali aspiranti formatori, Appunti di Mindfulness per Assistenti Sociali, Scopri il formatore che c’è in te!, Fare formazione con i giochi d’aula, L’assistente sociale tascabile. 

 
LanguageItaliano
PublisherPasserino
Release dateOct 11, 2016
ISBN9788893453004
Fare formazione con i giochi d’aula

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    Fare formazione con i giochi d’aula - Furio Panizzi

    Ringraziamenti

    Introduzione

    Ludendo docere, insegnare divertendo, è l’antico motto romano attribuito all’oratore pedagogo Marco Fabio Quintiliano.

    Chissà quanti di voi durante una lezione avete visto i vostri allievi distrarsi, annoiarsi, stancarsi di star seduti sulla sedia … ed immagino che tu caro lettore ti ritrovi in questa descrizione.

    Questo manuale nasce dall’idea di rendere le lezioni meno noiose da parte del formatore.

    Tutto questo è possibile? Si!

    E come? Attraverso uno strumento fondamentale per divertirsi.

    E qual è? Il gioco!

    Sin dai tempi antichi il gioco è sempre stato un’attività piacevole ed oltre ad essere un divertente passatempo è uno strumento che favorisce l’apprendimento e lo sviluppo di tipo cognitivo, motorio, affettivo e sociale.

    Al gioco fu dato valore pedagogico da Friedrich Fröebel che dall’espressione libera e spontanea del bambino trasformò questa industriosità in esercizi di apprendimento attraverso i doni cioè dei giochi come strumento educativo e didattico. Essi erano oggetti di legno confezionati accuratamente in delle scatoline e sfruttavano la naturale curiosità del bambino in una serie di giochi presentati metodicamente con un determinato ordine: palla, sfera, cubo e cilindro; per mezzo di essi il bambino arricchiva l’abilità manuale, visiva e creativa. L’attività ludica interessò anche Maria Montessori che partendo dall’osservazione del bambino nel suo contesto di vita pensò che bisognava dotarlo di mezzi idonei per promuoverne lo sviluppo dei sensi. I materiali adottati da ella erano degli oggetti raggruppati in base alla loro qualità fisica (colore, peso, forma, dimensione) ed erano costituiti da tre serie di incastri solidi, tre serie di solidi con dimensioni graduate, solidi geometrici, tavolette rettangolari con superfici lisci e ruvide, stoffe, cartoncini, scatole, campanelli. Ognuno di questi giocattoli esercitavano un solo senso isolandolo da tutti gli altri e per la Montessori rappresentavano gli strumenti per un’attività indipendente del bambino, ma anche un mezzo di educazione. Il gioco è la massima espressione del pensiero magico, in quanto il bambino può creare un mondo nel quale prevale la dimensione immaginativa, creativa e fantastica che permette la manipolazione e l’elaborazione della realtà, la confusione fra mondo reale e mondo fantastico e in questo modo impara a differenziarli prendendo consapevolezza del proprio sé interiore e dell’altro da sé, incominciando ad accettare entrambe le realtà. Molti altri autori si

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