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Canazza
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Canazza

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Parsifal Xotta nasce in periferia di Milano l'11 settembre del 1997 da padre musicista e madre ballerina. All'età di 3 anni i genitori si separano segnando particolarmente quegli anni per Parsifal. Cresce in Canazza, un rione sul confine con l'autostrada, un quartiere che come detto da lui, l'ha formato dal punto di vista umano ed artistico attraverso le varie esperienze che possono contraddistinguere un quartiere popolare. A 13 anni scopre l'hip hop, che lo affascina a tal punto da influenzare da allora tutti gli anni a seguire. Due anni dopo, un'ulteriore aggravamento della sua situazione familiare unito a una serie di eventi spiacevoli e ad un trauma cranico, lo porta ad aver estremo bisogno di esternare tutto ciò che condiziona la sua vita dall'interno. Inizia a scrivere, poesie per la precisione, spinto dalla passione per le rime scaturita dall'hip hop, un metodo atipico ed immediato per trasformare ciò che lo fa stare male in qualcosa di artistico. Poesia dopo poesia Parsifal decide di provarci e il 4 gennaio del 2015 all'età di 17 anni autopubblica il suo primo libro di poesie "Dreamer", una raccolta di poesie che parlano dell’"arte di sognare", ciò che fin dalla tenera età l'ha aiutato a superare anche i periodi più duri. Il libro riceve l'appoggio di alcune testate giornalistiche e riesce addirittura a comparire durante il programma Deejay Chiama Italia di Linus a Radio Deejay. Inizia un piccolo tour di presentazioni per raccontare la sua storia e nonostante molte difficoltà per emergere riesce a vendere qualche centinaio di copie da solo. Nove mesi dopo, in concomitanza con il compimento dei suoi 18 anni, nonostante i problemi di divulgazione legati all'atipicità della sua poesia non riconosciuta dalla "scena poetica", pubblica "Polisfobia" il suo secondo libro, incentrato sulla fobia della "polis", la città/società in senso metaforico, criticando gli ambiti di potere e esaltando il lato spontaneo e "grunge" dell’arte.
LanguageItaliano
Release dateSep 29, 2016
ISBN9788822851055
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    Book preview

    Canazza - Parsifal Xotta

    RINGRAZIAMENTI

    PREFAZIONE

    Una volta qualcuno disse noi siamo il nostro ambiente, come dargli torto? Siamo in qualche modo prodotti di esso, risultati di continue influenze da parte del luogo dove cresciamo, ma se fosse così semplice non avrei chiamato il mio terzo libro Canazza.

    La Canazza non è solo il quartiere dove sono cresciuto, dove ho fatto tutte le esperienze che mi hanno formato e dove conosco tutti; Canazza è una mentalità, è uno stato a sé, una sensazione di perdizione in un piccolo rione in periferia di Milano e allo stesso tempo un enorme senso di appartenenza e patriottismo.

    È parte di me, il posto per cui ho fatto di tutto per andarmene e per il quale faccio ancora di più per trovare occasioni per tornarci.

    Ho voluto scrivere un libro ispirandomi a tutti i poeti che ho conosciuto e con cui sono cresciuto, quelli che non hanno bisogno di scrivere per esserlo, quelli veri.

    Tutti i ragazzi di quartiere e non, reduci da situazioni difficili, che ti sorridono solo se lo vogliono davvero, con una marcia in meno in banca e due marce in più nel cuore.

    Dove i ragazzi imparano che le opportunità sono solo per chi può permettersele, dove cresci con il rammarico misto al rancore negli occhi e sviluppi una cognizione della vita differente che ti porta a prendere determinate strade e, allo stesso tempo, a concepire una tua filosofia di vita più introspettiva rispetto ad altre persone.

    Il mondo parla di soldi, di necessità, di obblighi morali, di codici, ma a loro non serve niente, no, proprio niente, perché a volte basta una piazza, una panca o un cerchio di persone per farti sentire a casa.

    Non pretendo che comprendiate gli stili di vita, i vizi, e tutti gli aspetti espliciti contenuti in questo libro, vi chiedo solo di provare a respirare la stessa poesia che ho respirato io.

    Tutto ciò che ho deciso di mettere è essenziale, perché un quadro senza sfumature è solo un disegno.

    Io non sono un poeta, sono un ragazzo di periferia che prova a capire la vita, uno dei tanti, il primo degli ultimi, il figlio di un artista e il nipote di un proletario.

    INTRO

    "Stavo sdraiato sul suo letto, ero passato a prendere dell'Erba, c'erano almeno 5000€ in

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