La Calabria nell'antichità
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Anteprima del libro
La Calabria nell'antichità - Salvatore Idà
Indice
1) Prefazione
2) Presentazione
3) Capitolo Primo Sommario
4) Prologo
5) Palmi, erede di Tauriana
6) Le origines di Catone il Censore
7) Oreste, figlio di Agamennone
8) Le tragedie di Esclilo e di Euripide
9) Pitagora
10) Stesicoro
11) Ibico
12) Caronda
13) Lotte contro i Bruzi e le Polis greche di Reggio e Locri
14) La prima guerra punica
15) Tauriana polis città stato
16) Tauriana in guerra contro Annibale
17) Le Regioni di Roma contro Pirro
18) Tauriana città federata a Roma
19) Cassiodoro istruisce i giovani calabresi
20) Fra Baarlamo di Seminara e Leolonzio Pilato maestri di Petrarca
21) Il normanno conte Ruggero detto il Guiscardo e il sarcofago della moglie Eremburga
22) Tauriana devastata dai saraceni
23) Tauriana porto commerciale
24) Cenno sulla dominazione francese
25) Conclusioni
26) Capitolo Secondo Sommario
27) Descrizioni introduttive del sito di Tauriana
28) Tauriana assaltata dai Longobardi
29) Gregorio Magno scrive tre lettere al Vescovo di Messina
30) L’Esarca Olimpio va a Tauriana per sconfiggere l’Emiro Abdullòh
31) Devastazione di Tauriana
32) Il Beato Stefano, San Nilo e altri monaci scappano dal Monastero di San Fantino
33) La leggenda di Donna Canfora
34) I primi abitanti di Tauriana
35) Secondo Apollonio al tempo degli Astronauti
36) Derivazione del nome di Tauriana secondo Apollonio
37) Gli Ausonici a Tauriana allevano cavalli e buoi
38) Periodo della Magna Grecia, i Greci approdano a Taur
39) Le monete rinvenute a Tauriana
40) Periodo Romano, Pirro contro la terra Bruzia
41) Roma manda a Tauriana il Pretore Clepsina
42) Il Console romano Appio Claudio sconfigge i nemici nel mare di Tauriana e inizia la prima Guerra Punica
43) I Bruzi alleati con Annibale contro i Greci
44) Tauriana città federata a Roma
45) Ottaviano sfida a Sesto Pompeo ed è sconfitto nel mare di Tauriana
46) Periodo Imperiale attraversdo i rinvenimenti
47) Il busto di marmo dell’Imperatore Adriano trovato nella contrada Uscinà di Tauriana
48) Periodo cristiano al tempo di San Paolo
49) Vita e miracoli di San Fantino
50) San Mercurio martire, nativo di Tauriana
51) San Gerolamo bloccato a Tauriana da un viol. Terrem
53) I Visigoti di Alarico assaltano la terra Bruzia
54) Periodo Bizantino, diciotto anni di Guerra-Gotica
55) L’Esarca Longino abolisce la carica di Correttore della Lucania e della terra Bruzia
55) CAPITO TERZO Sommario
56) Descrizionio introduttive di Palmi, Tauriana e d’intorni
57) Tauriana, sede Vescovile
58) La Cappella di Porto Oreste
59) Le bellezze di Palmi, Tauriana e di’intorni
60) Del monte Aulinas, Sant’Elia
61) Sant’Elia costruisce il suo monastero e il diavolo lo ostacola
62) Le coste calabr. Assalt. da Halassan di casa Kelbita
63) Il primo Vescovo di Mileto
64) Il comand. Malachiano sconfigge i Saraceni a Nicoter
65) Roberto e Ruggero detto il Guisc conquist. la Calabria
66) L’Imperatore Michele Quarto aiuta i Bizantini contro i Saraceni
66) Il Conte Ruggero si pente dei misfatti compiuti
67) Ricostruzione di Palmi e sviluppo commerciale
68) Ritrovamento della statua della Madonna dei Poveri
69) CAPITOLO QUARTO –Sommario
70) Nicotera e Palmi devast da un sudd. di Almuravide
71) Finita la dominazione normanna inizia quella Sveva con Federico
72) Il Regno riconquistato dagli Angioini
73) il Re Alfonso introduce la lingua italiana neo.latina
74) Nel 1234 un grande catacl. devasta Reggio Calabria
75) Muore l’Imperatore Federico II e gli succede Corradino di soli quattro anni
76) Il Conte di Catanzaro Ruffo tenta di appropriarsi del regno di Corradino
77) Manfredi reagisce e con un grosso esercito sconfigge il Conte Ruffo
78) Saccheggio di Seminara perpetrato dai Messinesi e loro disfatta
79) Lo zio di Manfredi il cap. Federico Lancia conquis la Sicil. a nome di Manfredi e le prop. Del Conte di Ruffo
80) Manfredi tradisce Corradino e a Palermo si fa incoronare Re della Sicilia
81) I Vespri Siciliani e fatto d’armi del Re Pietro d’Aragona contro i Francesi
82) Ruggero di Lauria colleg. con Aragona prende parte ai fatti d’armi
83) Pietro d’Arag. appostato sui Piani della Corona di Palmi
84) A San Martino il principe C. D’Angiò convoca un parlamento di nobili e prelati
85) Il Re Pietro lascia un forte presidio a Seminara
86) Il principe Carlo d’Angiò dalla Pianura di S. Martino si trasferisce alla marina di Nicotera
87) Ruggero di Lauria in una battaglia navale sconfigge gli Angioini a Sorrento
88) Il Re Carlo Primo muore e Ruggero di Lauria conquista tutte le Calabrie
89) Il Papa Michele Quarto fa liberare Carlo II dalla prigione e questi dich. guerra agli Aragon. in Calabria
90) Ruggero di Lauria, ambizioso si dà agli Angioini
91) CAPITOLO QUINTO Sommario
92) L’importanza di Seminara alla fine del secolo XV
93) Palmi sottomessa a Seminara con la reggenza di Jacobus de Rota
94) Lotte tra Aragonesi e Angioini in Calabria e in Sicila
95) Fra Baarlamo di Seminara, monaco basiliano, uomo di grande cultura
96) Vallis Salinarum, oggi Piana di Gioia Tauro
97) il Re Ferrante II dona a Carlo Spinelli la città di Seminara e i suoi Casali "
98) Scesa di Carlo VIII in Italia, D’aubigny occupa e governa le Calabrie
99) Fernando II col cap. Consalvo rioccupa parte dell’estrema Calabria
100) Gli Spagnoli nel 1495 vincono i Francesi ed entrano in Seminara
101) Altro fatto d’armi avvenuto presso Seminara (battaglia della Figurella)
102) Battaglia tra Aragonesi e Francesi nel fiume Petrace, sul territorio di Seminara
103) Consalvo occupa le Calabria e quasi tutto il Regno
104) Ferdinando il Cattolico e Ludovico XII si accordano e spodestano Re Federico
105) Consalvo è nominato Duca di Terranova
106) Fatto d’armi tra il conte Onorato Sanseverino e Ugo di Cardona a Terranova
107) Fatto d’armi tra Francesi e Spagnoli schierati al di là del Petrace, vicino al Ponte Vecchio
108) D’Aubigny assediato in Angitola con altri capitani è imprigionato
109) CAPITOLO SESTO – Sommario
110) L’importanza di Terranova dal 1283 al 1600
111) I vari feudatari che si susseguirono nel dominio
112) Il territorio di Terranova e l’importanza strategica
113) Fatto d’armi tra Francesi e Spagnolo avvenuto nei pressi del Petrace
114) Sviluppo agricolo e commerc. della Piana di Terranova
115) CAPITOLO SETTIMO -Sommario
116) Progressi di Seminara nella prima metà del XVI secolo
117) Morte di Ferdinando il Cattolico succedono Giiovanna Terza e Carlo V
118) Dissensi e guerre tra questo Imperat. e Francesco Primo
119) Pirateria dei Turchi e degli Algerini nelle Calabrie
120) Fra Antonio Minarota costruistruisce il Convento dell’Annunziata, (l’attuale Chiesa del Monaci
121) Altre chiese e conventi a Palmi e d’intorno
122) Miracolo della Madonna del Soccorso
123) Fra Cappuccino Ludovico annuncia la roina. di Palmi ad opera di Dragut
124) Pirateria dei Turchi e degli Algerini nelle Calabrie
125) Saccheggi di Barbar e disfatta inflittagli da Andrea Doria
126) Ritorno di Carlo V dall’Africa e suo passaggio da Seminara e Palmi
127) Altre scorrerie di Barbarossa
128) il Re della Francia si unisce ai Turchi contro Carlo V e Barbarossa
129) Disposizione del Vicerè Pietro di Toledo per fortificare ed erigere torri di guardia
130) Il nipote di Andrea Doria, Giannettino và in Corsica e imprigiona il pirata Dragut
131) Altro sbarco dei corsari alla Marinella di Palmi
132) CAPITOLO OTTAVO –Sommario
133) A Carlo Spinelli succede Pietro Antonio Spinelli che fece riedificare la Chiesa di San Fantino
134) A Pietro Antonio succede Scipione Spinelli che per debiti vende il suo feudo a don Fabrizio Ruffo
135) Palmi riscatta il feudo appellandosi al Regio Demanio
136) La Santa Madre Maria di Nazareth consegna agli Ambasc. messinesi una lettera e una ciocca di capelli
137) Il Senato di Messina dona ai marinai di Palmi un capello della Madonna
138) Ubicazione delle varie chiese di Palmi
139) Palmi s’ingrandisce con la costruz. di tanti nuovi rioni
140) Tremendo terremoto del 1626
141) Seminara affligge Palmi e questi reclama alla Corte di Re Filippo
142) La famiglia Conchubleth acquista il Casale di Palmi
143) Formazione della piazza del mercato e descrizioni della Fontana della Palma
144) Morte del marchese D’Arena in seguito a un duello col principe Spinelli
145) Muore Filippo IV e gli succede il figlio Carlo II di solo quattro anni
146) Nel 1671 i Messinesi si danno ad atti di pirateria
147) La pace di Nimega fra Spagna e Francia
148) Illustre uomo politico Diego Sgroi
149) CAPITOLO NONO –Sommario
150) Successione nei regni di Spagna, Napoli e Sicilia dal 1700 al 1734
151) Carlo III occupa le due Sicilie e và a Palermo per la sua incoronazione
152) Itinerario del viaggio e particolari del soggiorno dio Carlo III a Palme
153) Tremendo terremoto del 1783
154) Morte del feudatario e novero degli eredi fino alla soppressione del feudalesimo
155) CAPITOLO DECIMO- Sommario
156) Cenno sulla Rivoluzione Francese e conseguenze in Italia
157) I perseguitati palmesi arrestati nel 1708)
158) Itinerario di Giuseppe Bonaparte del suo viaggio nelle Calabrie e sosta a Palmi
159) L’avventura della capitanessa Francesca La Gamba
160) Giuseppe Bonaparte Napoleone diventa Re delle Indie e di Spagna, lascia il suo regno a Gioacchino Murat
161) I borboni reagiscono contro i Franc. e inviano 14.000 soldati nelle coste calabre di Reggio C., Palmi e Gioia T
162) Gioacchino Murat sui Piani della Corona di Palmi
163) Nel 1812 un’armata inglese con venti cannoni si accosta alla Marinella di Palmi restando in agguato
164) Sconfitta di Napol. Bonap. a Waterloo ed esilio nell’isola di Sant’Elena
165) La santa alleanza fra Austria, Prussia e Russia nel 1815 1686 Il Generale Nunziante persecutore spietato dei carbonari calabresi
167) Muore Francesco Primo e subentra sul Trono Ferdinando II di venti anni
168) Ferdinando II visita le provincie del suo regno e arriva a Palmi
169) Epidemia di colera a Palmi nel 1837
170) Accenno sulle persecuzioni in Calabria della Società Segreta, La Giovane Italia di Mazzini
171) I martiri di Cosenza
172) I fratelli Attilio ed Emilio Bandiera
173) Il Generale Ferdinando Nunziante piomba a Palmi e la mette in stato di assedio
174) Nunziante da Gerace ritorna a Palmi e installa il suo Quartiere Generale
175) Premiazione degli assassini di Domenico Morabito nella piazza di Palmi
176) I palmesi accusati di cospirazione politica contro il governo borbonico
177) CAPITOLO UNDICESIMO – Sommario
178) Morto Ferdinando II il Trono passa a Franceschiello
179) Sbarco di Garibaldi in Calabria
180) Rocco De Zerbi giovanissimo indossa la camicia rossa
181) Le truppe borbon., nell’approssimarsi di Garibaldi a Palmi sgombrano la città lasciandovi un forte presidio
182) I cospiratori palmesi fugano il presidio borbonico e aprono le carceri ai detenuti politici
183) Trionfale accoglienza a Palmi del Generale Garibaldi
184) L’intrepido Rocco De Zerbi
185) Raffaele Piria, rappresentante politico del Colleggio di Palmi
186) Movimento demografico a Palmi e il suo traffico commerciale
187) Terremoto del sedici gennaio 1894 e miracolo di Maria SS del Carmelo
188) CAPITOLO DODICESIMO- i personaggi illustri palmesi
190) NICOLA ANTONIO MANFROCE
191) Il Pittore DOMENICO AUGIMERI
192) Ritratti
193) Gli emigranti
194) NICOLA OLIVA
195) ANTONIO DE SALVO
196) FRANCESCO CILEA
197) LUIGI PARPAGLIOLO
198) LEONIDA REPACI
198) Il Presidente Rèpaci
199) Al tempo degli almanacchi letterari
200) Il calabrese
201) Rèpaci amico
202) Vecchio amico
203) Quanti Rèpaci in un solo Rèpaci
204) Il lottatore
205) Vent’anni di uomini liberi
206) A Roma in viale Liegi
207) Rèpaci sincero
208) Sangue vivo
209) Ritrattino di Leonida Rèpaci
210) A Milano nel 1920
211) La furia d’essere vivo
212) FELICE BATTAGLIA
213) ANTONIO ALTOMONTE
214) FRANCESCO SALERNO
215) Bibliografia
216) Indice
Salvatore Idà
La Calabria nell’antichità
Youcanprint Self-Publishing
Alla memoria
di mia moglie
Gioconda Nastasio Idà
3 agosto 1932 – 22 settembre 2010
e di mio figlio
Federico Idà
22 febraio 1955 – 28 settembre 1992
Titolo | La Calabria nell’antichità
Autore | Salvatore Idà
ISBN | 9788892616028
Prima edizione digitale: 2016
© Tutti i diritti riservati all’Autore
Youcanprint Self-Publishing
Via Roma 73 - 73039 Tricase (LE)
info@youcanprint.it
www.youcanprint.it
Questo eBook non potrà formare oggetto di scambio, commercio, prestito e rivendita e non potrà essere in alcun modo diffuso senza il previo consenso scritto dell’autore.
Qualsiasi distribuzione o fruizione non autorizzata costituisce violazione dei diritti dell’editore e dell’autore e sarà sanzionata civilmente e penalmente secondo quanto previsto dalla legge 633/1941.
Prefazione
Negli anni 1998 pubblicai due volumi di saggistica in vernacolo calabrese, idioma di Palmi, città, dove sono nato e cresciuto, dal titolo: Calabria Antica
, (storia tra miti leggende e poesia). Gli argomenti che tratto sono infiniti. I due volumi ottennero un largo consenso di pubblico e tuttora, a distanza di circa diciotto anni sono ancora richiesti e letti da molte persone. Alcuni capitoli, li avevo inseriti nelle pagine di Facebook e continuamente ricevo segnalazioni favorevoli con regolare richiesta di conoscere in quale libreria si possono acquistare. Purtroppo, al tempo furono stampate quattromila copie e l’Editore, non ha potuto o saputo commercializzare il prodotto, per cui, oggi, è introvabile. A me è rimasta qualche copia. Su suggerimento di un amico ho voluto tradurre i dodici capitoli dei due volumi in lingua italiana con versi a rime alternate, in parte endecasillabe. La lettura è scorrevole ed è piacevole. Coloro che sono alla ricerca di notizie del lontano passato della Calabria, qui troveranno tutto ciò che gli storici ci tramandarono, evitando, così, la consultazione di svariati testi che, anche volendo, di ogni notizia è indicata la bibliografia che ognuno può consultare per maggiori approfondimenti. Con l’occasione, intendo porgere un caro saluto a Monsignor Silvio Mesiti e un lieto ricordo al compianto Avv. Enzo Augimeri. Entrambi furono i presentatori dei due volumi in vernacolo, intitolati: "Calabria Antica". Lo stesso vivo saluto e ringraziamento lo rivolgo anche agli altri amici, che scrissero molti articoli in varie testate giornalistiche. Qui, voglio ricordare e ringraziare il giornalista Avv. Girolamo Lazzoppina, il direttore del mensile: La Piana
Dott. Damiano Tripodi, il Professor Giuseppe Parrello, il carissimo amico, giornalista e scrittore, Dott. Arcangelo Badolati che, grazie a lui, il noto giornalista Professor Luigi Carbone scrisse un interessante articolo e tanti altri che al momento non ricordo. Infine, per il presente lavoro, qui, pubblicamente, intendo porgere un grande ringraziamento e riconoscimento al Professor Pellegrino Mancini, nostro concittadino palmese, la cui cultura è smisurata, per l’immane sforzo che dovette affrontare nella lettura, in brevissimo tempo del presente lungo lavoro, onde ricavare gli argomenti di cui trattare nella lunga e sua articolata PRESENTAZIONE
Salvatore Idà
Presentazione
Il racconto storico, nella finalità didattico-divulgativa, presenta, nella forma in prosa, la sua più usuale veste espositiva.
Eppure sono sempre esistite delle strategie per farlo acquisire, questo racconto, con studiata e relativa comodità ed esse si sono avvalse spesso di varie formule pubblicistiche: edizioni a fascicoli periodici, iconograficamente corredate con dovizia e gusto documentale, pubblicazioni a fumetti, persino, di lussuosa ed accattivante editoria, supporti elettronici, oggigiorno, che ne favoriscano un impatto audio-visivo di ormai collaudato successo, specialmente tra i giovani.
Salvatore Idà, invece, è ricorso, con intimo e profondo amore per la sua terra, in un primo momento al suo dialetto, quel vernacolo palmese che abbiamo goduto in strofe con rime alternate nella precedente edizione dei due volumi Calabria Antica (Storia tra miti, leggende e poesia) Palmi: La sua storia e i suoi personaggi
, ed ora, quel medesimo lavoro, riproposto in questa nuova pubblicazione con quella indovinata formula, sempre in versi, ed anch’essi in rima alternata, ricorrendo però all’uso della lingua italiana che quegli eventi storici, quei miti, quelle leggende locali e palmesi, quelle caratteristiche descrittive da racconto familiare e colloquiale riproponessero con uguali, godibili risultati e finalità.
Un necessario accostamento, a questo punto, dei due modi narrativi, quello precedente in vernacolo e quello, ora, di questo ultimo lavoro, renderà bene analogie e differenze, di natura più che altro lessicale, tra le due fatiche affrontate dall’autore per tipi di lettori diversi, entrambi forniti di quel desiderio di approfondire su luoghi ed accadimenti delle nostre parti ma anche contraddistinti, tali lettori, da possibilità diverse di più o meno facile acquisizione dal testo anche se al primo, e in misura minore per le sole note lessicali anche al secondo, non mancano copiose ed erudite note esplicative, accudite da preciso e puntuale riscontro bibliografico ed anche iconografico.
‘A vecchia Taurianum era ‘llocata / di lu Metauru ‘e rupi dà Tunnara, / dù mari dà scumarra era vagnata / e dill’acqua chi scindiva dà hjumàra/…..‘Nto centudicessètti Era Evangelica / ‘U ‘Mperaturi Adrianu ragiunàu, / cusà pecchì, ma nci giràu l’elica, / mi jàpri nu strhatùn ‘iddhu pensàu.
L’antica Taurianum era situata /dal fiume Metauro alle rupi della Tonnara,/dalla schiuma del mare era bagnata/e dall’acqua che scendeva dalla fiumara……………..Nel centodiciassette Era Evangelica/l’Imperatore Adriano aveva deciso,/come suol dirsi: gli girò l’elica /di aprire uno stradone all’improvviso.
E’ uno soltanto tra i molteplici raffronti che si possono prospettare e non sempre la strada si presenta così agevole e lineare tanto da fare ammettere al Nostro che, certo, parafrasare in italiano dal vernacolo più stretto, obbedendo, per di più, agli obblighi della rima, ha presupposto adattamenti alla rinnovata forma pur non discostandosi dalle accezioni e concettualità rispondenti al letterale significato.
Valga per tutti un solo esempio là dove, a proposito delle popolazioni dei Bruzi Sabelloti che ebbero come capitale Mamertum, l’attuale Oppido, e che si scagliarono in armi contro i Greci della costa, i versi in dialetto nel II capitolo dell’edizione in vernacolo, riportano :
cuntrh’a li Greci comu terramoti / si ettàru a corpu fittu ddhi ‘nimali
che verranno resi, nella nuova edizione in lingua italiana:
contro i Greci, come terremoti / ci fu un’aggressione generale.
Necessità di rima hanno portato a quella aggressione generale
che tralascia l’epiteto di nimali
per gli invasori e la veemenza, da parte di questi, dell’attacco serrato a corpu fittu
.
Nulla però cambia nel contenuto di questo passaggio che agevola comunque comprensione e intensa atmosfera descrittiva dell’evento.
Ecco perciò, e perché non ribadirlo, che le due edizioni si rivolgono a due tipi di lettori diversi e al contempo simili nelle istanze culturali che li motivano alla lettura e all’approfondimento: quelli che, forniti di quell’humus
culturale per un substrato glottologico locale, apprezzano quelle forme espressive dialettali che attingono a descrizioni intense e rispondenti all’essenza stessa che il dialetto possiede per la sua perfetta descrizione dei fatti e per quel pizzico d’ironia o humor che ne caratterizza la forma espressiva e, a loro volta, quelli che, meno conoscitori del dialetto più stretto, ma anche più interessati ad una consultazione delle molteplici note storiche di commento, desiderano un quadro immediato e di più agevole acquisizione per il lungo percorso che si ha davanti e che conduce attraverso secoli interi di storia non solo palmese e calabrese.
Il panorama storico prende avvio dai primordi che porteranno alla fondazione e vita politica e sociale dell’antica Taurianum, dalla cui distruzione nel X secolo nasceranno tante altre realtà sociali, economiche e culturali, la Palmi di oggi compresa, nella vasta area dell’odierna Piana e di tutto quel contorno montano che ad essa fa da cornice.
Ma ancor prima, si potrà risalire a quegli insediamenti o passaggi di varie popolazioni che colonizzarono la terra calabra (Aurunci, Enotri, Osci, Morgeti, Lucani, Bruzii, Siculi sino all’arrivo dei Greci (leggende inerenti la Guerra di Troia con il giovane Oreste e la sua venuta presso il fiume Metauro, odierno Petrace, per purificarsi e trovar pace della sua sconvolgente tragedia familiare).
Le epoche storiche poi vedranno la dominazione romana, il passaggio ed il contrasto ad Annibale, i Visigoti fino alla presenza bizantina, longobarda e normanna.
Le zone costiere, angustiate dalla pirateria saracena, avranno intensi scenari, per questo racconto, in leggende come quella di Donna Canfora e i fulgori della Cristianità troveranno spazi narrativi nella vita e miracoli di San Fantino o negli apostolati di San Pietro che predicò il Verbo di Cristo a Medma, a Metauria e a Vibona, San Mercurio Martire, nativo di Tauriana, San Gerolamo bloccato a Tauriana nel 385 D.C. da un violento terremoto, uno dei tanti flagelli della natura che hanno da sempre costellato la vita ed i progressi di queste terre e ritornano, puntuali e cadenzati nel tempo, a segnare umane sorti e nuovi vigori ricostruttivi.
Le torri di scolta, che dovevano tutelare le popolazioni rivierasche, ci racconteranno, dalla loro muta testimonianza di odierni ruderi, dell’improvviso apparire all’orizzonte di flottiglie minacciose come quella di Dragut che la leggenda locale vuole giustiziato da impavidi Palmesi presso l’Acqualive, poco più sotto delle mura della Cittadella, antico insediamento fortificato della città di Palmi, prima che sul pianoro sopra di esso si estendesse, su terreni di feudatari seminaresi, l’odierno abitato più volte rimesso in sesto dopo violenti sussulti tellurici e finalmente giunto alle odierne bellezze di una cittadina modernamente progettata sì da farne una delle più belle di questa parte di Calabria.
E così sino alle storiche vicende che riguardano il Regno di Napoli e le annose lotte tra Angioini ed Aragonesi.
Tiene la scena anche una nutrita molteplicità di personaggi che hanno fatto la storia culturale, religiosa, politica in queste terre, e non solo in esse, per molti secoli oggetto di mire espansionistiche e teatro di conflitti lunghi e rovinosi ( Cassiodoro, Barlam di Seminara, Leonzio Pilato e veri e propri esportatori della cultura della Calabria verso il nord come Cecco Simonetta, Parrasio, Bernardino Telesio, Pomponio Leto, Tommaso Campanella cospiratore acerrimo contro i Vicerè Spagnoli
.
Un percorso storico di secoli che ci porterà presso luoghi a noi familiari come la vicina Seminara ed il suo feudalesimo nei confronti di Palmi, l’imperatore Carlo V ospite tra le sue poderose mura di ritorno dalla Campagna d’Africa (luglio 1535) e così fino ai Piani Corona e alla Marinella di Palmi, tra i primi scenari, dopo quelli dell’ormai conquistata Sicilia, dell’impresa di Garibaldi e delle sue camicie rosse che porteranno alla fine dei Borbone nel Regno delle Due Sicilie e all’inizio dell’Unità d’Italia.
In tutto questo lui, l’autore, Salvatore Idà, i cui interessi di cultura ed arte trovano sempre nuove energie e spunti di indagine, approfondimento preciso, pedissequo di bibliografie copiose ed erudite visionate e, dove occorre, citate col piglio del vero filologo la cui spinta principale, come dicevamo all’inizio, è lo smisurato amore per la sua terra che, quando gli fa riporre momentaneamente la penna, gli fa altresì imbracciare o carezzare vari strumenti musicali in melodie, canti locali, testi intensi di quotidianità e documento importante di usi e costumi che lo vedono testimone e cultore esperto e motivato, nonché già imprenditore discografico di successo.
Un impegno costante, talora insonne, riteniamo o ci piace immaginare, poiché la ricerca non ha orari e riesce a farti sobbalzare, anche per un semplice appunto, un memorandum, in piena notte, se occorre, poiché la nota bibliografica o la particolarità sintattica o lessicale nonché l’aneddoto che si vuol riportare in maniera più elegante o rispondente di quello precedentemente utilizzato possono essere delle meteore di passaggio nella mente da trattenere per la coda e poi farne espressione artistica ovvero dotto puntello bibliografico o di riscontro in questo meraviglioso viaggio nel passato che ricostruisce prima nella sua mente poi nelle sue pagine, quegli scenari che la moderna computer grafica dei documentari storici multimediali ricostruisce visivamente su luminosi schermi affabulando il racconto storico ma che Salvatore Idà eguaglia, se non supera addirittura, con descrizioni intense, con costrutti sintattici calzanti poiché dettati da una consuetudine espressiva che il dialetto, ed ora questa sua trasposizione in italiano, rende austera, blasonata, godibile perchè rispondente alla realtà ed altamente descrittiva come tutto ciò che nasce dall’usato modo colloquiale della gente di qui.
Nell’ultimo capitolo, versi intensi e sentiti verso le personalità più eminenti dell’arte e della cultura della città di Palmi ed il lettore toccherà con mano questo anelito dello storico e poeta di riproporsi nuovamente ad un pubblico ancora più vasto e la fatica delle due monumentali, senza tema di smentita, edizioni non trasparirà minimamente poiché l’entusiasmo e la passione saranno stati il propellente per un infaticabile ed inesauribile cultore della storia, della leggenda, del mito di luoghi che ancora oggi respirano l’aura eroica dell’antica Taurianum e di tutto ciò che, intorno ai suoi odierni ruderi in contrada San Fantino di Taureana, continua a trasmettere ancora nei cuori dei più sensibili alla vicenda umana di queste parti di Calabria il necessario afflato a volerne approfondire la conoscenza.
Palmi, marzo 2016
Pellegrino Mancini
Capitolo Primo
SOMMARIO
Introduzione-- Palmi erede di Tauriana.—Le Origines
di Catone il Censore.--Oreste (figlio di Agamennone).--Le tragedie di Eschilo e di Euripide.--Le origini.--I primi abitanti di Tauriana.--Lotte contro i Bruzii e le Polis
greche di Reggio C. e Locri.--La prima guerra punica.-- Tauriana Polis
, Città Stato.--Tauriana in guerra contro Annibale.--Le Legioni di Roma contro Pirro.--Tauriana città federata a Roma.---L’artigianato a Taurina—Cassiodoro istruisce i giovani calabresi.---Barlaamo di Seminara e Leonzio Pilato maestri di Petrarca e Boccaccio.---Il Normanno Conte Ruggero detto il Guiscardo costruisce Templi e Cattedrali.---Il sarcofago di Eremburga, seconda moglie del Conte Ruggero seppellita a Mileto.--Tauriana porto commerciale.--Tauriana devastata dai saraceni musulmani.—I Normanni favoriscono lo sviluppo commerciale.—Cenno sulla dominazione francese--Conclusioni.
PROLOGO
Antico è il proverbio e ha attinenza
chi nasce rotondo non morirà quadrato
di zucca è fatta la testa che non pensa,
io ci pensai tardi e fu un peccato.
Scrivevo sempre versi di poesia,
con rima e senza rima li trattavo
e altri rivestiti di melodia
con la testa mia li improvvisavo.
Il mio cervello era nel trambusto,
la vita non mi offriva le certezze,
ma ero ansioso e provavo gusto
di scrivere di Palmi le bellezze.
Ogni notizia vera e affascinante
la cercavo come ago in un pagliaio,
con gli occhi spalancati e vigilanti
per non cacciarmi in un ginepraio.
Mi consumai gli occhi assai leggendo,
per esser pronto ed esser preparato,
io ne cardai lana ed è stupendo
il piacere di essere ascoltato.
Forse non c’è nell’Italia tutta
un Centro come la città di Palmi
che può sembrare