E-book110 pagine
Il terzo libro di Pierantonio - Le storie della baracca
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Nel 2008 usciva il libro “Pierantonio, i suoi commensali e le ricette della tradizione”, per i tipi dell’editore del Graffio di Borgone di Susa, che narrava le vicende appunto di Pierantonio, un personaggio misterioso a metà fra la realtà e il mito, nel senso che non si capisce se è un personaggio reale che veramente vive e tribola nei luoghi descritti, una baracca in riva al fiume, o se è frutto della fantasia dello scrittore. Ad ogni modo il libro ha avuto un discreto successo e addirittura un regista minaccia di trarne un film, anche se per ora sono state solo chiacchiere. Ma lasciate che sia lui stesso, Pierantonio, a presentarsi, ancora una volta, nell’introduzione al secondo libro:
“Ormai sono più di due anni all’incirca che vi racconto le mie storie e le mie ricette. E’ diventata una necessità, quella di comunicare con voi. Ho cercato di resistere, di evitare di assillarvi, in effetti non volevo più scrivere di me, anche perché m’era venuta la sensazione che fossero sempre le solite stronzate, il dubbio che poteste averne le tasche piene.
La mia vita, come quella della maggior parte delle persone, si svolge dentro i binari della normalità nella ripetizione di riti quotidiani e delle abitudini, senza grosse novità. Per questo motivo esistono i romanzi, per mettere un po’ di sale e pepe, per creare una evasione dalla banalità dell’esistenza.
La mia tuttavia è una vita normale solo in apparenza, perché non c’è nulla di scontato e di stabilito e ogni giorno mi gioco la sopravvivenza, ogni giorno fatico a sbarcare il lunario, come vi raccontavo l’altra volta. Per questo motivo anche le piccole cose, gli incontri, le passeggiate per la città, un libro ritrovato, le ricette composte avventurosamente, e il tempo speso con gli amici della baracca, sono per me avventure vere e conquiste, al pari di quelle dei grandi avventurieri ed esploratori.
Ho capito sulla mia pelle che la lotta per la sopravvivenza, proprio perché autentica e sofferta, non è mai banale il suo racconto è sempre affascinante e intrigante, almeno questo è quello che mi auguro.
E allora eccomi di nuovo ( a volte tornano ), non posso farne a meno, non posso stare senza di voi, ho bisogno di sapere che mi pensate, che mi leggete e che sorridete. Questa cosa mi aiuta a sopravvivere, non abbiatevene a male.
Avete visto che razza di uomo sono. Non riesco cambiare, a migliorarmi, non riesco ad andarmene dalla baracca , come ben sapete, anche se qualche occasione l’ho avuta.
“Ormai sono più di due anni all’incirca che vi racconto le mie storie e le mie ricette. E’ diventata una necessità, quella di comunicare con voi. Ho cercato di resistere, di evitare di assillarvi, in effetti non volevo più scrivere di me, anche perché m’era venuta la sensazione che fossero sempre le solite stronzate, il dubbio che poteste averne le tasche piene.
La mia vita, come quella della maggior parte delle persone, si svolge dentro i binari della normalità nella ripetizione di riti quotidiani e delle abitudini, senza grosse novità. Per questo motivo esistono i romanzi, per mettere un po’ di sale e pepe, per creare una evasione dalla banalità dell’esistenza.
La mia tuttavia è una vita normale solo in apparenza, perché non c’è nulla di scontato e di stabilito e ogni giorno mi gioco la sopravvivenza, ogni giorno fatico a sbarcare il lunario, come vi raccontavo l’altra volta. Per questo motivo anche le piccole cose, gli incontri, le passeggiate per la città, un libro ritrovato, le ricette composte avventurosamente, e il tempo speso con gli amici della baracca, sono per me avventure vere e conquiste, al pari di quelle dei grandi avventurieri ed esploratori.
Ho capito sulla mia pelle che la lotta per la sopravvivenza, proprio perché autentica e sofferta, non è mai banale il suo racconto è sempre affascinante e intrigante, almeno questo è quello che mi auguro.
E allora eccomi di nuovo ( a volte tornano ), non posso farne a meno, non posso stare senza di voi, ho bisogno di sapere che mi pensate, che mi leggete e che sorridete. Questa cosa mi aiuta a sopravvivere, non abbiatevene a male.
Avete visto che razza di uomo sono. Non riesco cambiare, a migliorarmi, non riesco ad andarmene dalla baracca , come ben sapete, anche se qualche occasione l’ho avuta.
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Il terzo libro di Pierantonio - Le storie della baracca - Gian Paolo Spaliviero
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