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Due Cigni a Manhattan VOL. IV
Due Cigni a Manhattan VOL. IV
Due Cigni a Manhattan VOL. IV
Ebook39 pages29 minutes

Due Cigni a Manhattan VOL. IV

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About this ebook

Quando il giovane Ted viene investito da una Limousine,in pieno centro a Manhattan, nessuno si accorge che sotto i jeans, la parrucca e il berretto da football, si nasconde Catherine, una ragazza dai gusti particolari...
Questa è la storia di un Lord inglese e di una Escort. E' la storia di Ted e del suo Inglese. E' la storia di Lily e di Catherine. E' una storia dove quello che appare, è più di quello che si mostra. E' la storia di Due Cigni... senza identità sessuale.

«Tutto bene, ragazzino?» annuisco in silenzio, mentre mi rialzo alla svelta.
Il ragazzo che ha parlato, non è di New York, il suo accento è diverso.
«Sei sicuro?» mi chiede preoccupato, e io annuisco di nuovo. Non so che faccia abbia, è molto più alto di me, con il viso gli arrivo solo al petto, e la visiera del cappello mi impedisce di vedere oltre. Ma so, esattamente, com’è vestito. Dall’abito sembra un “Lord inglese”, uscito dalla prima pagina del “Times”. Sfoggia un completo tre pezzi, disegnato e cucito ad arte. Mi chiedo se a me starebbe bene in egual modo.
«Forse è il caso di portarlo in ospedale, signore» gli suggerisce l’altro.
Alzo gli occhi su di lui e li riabbasso quasi contemporaneamente, non voglio che si accorga che sono una donna. Dall’aspetto, direi che è il suo autista.
Mi sbrigo a scuotere la testa, in segno di diniego, e affondo le mani nelle tasche anteriori dei jeans, sto per andarmene.
«Non se ne parla neanche» l’Inglese mi afferra per il braccio e mi tiene inchiodata sul posto. «Se non vuoi andare in ospedale, va bene, non ti costringerò, ma permettimi di offrirti qualcosa da bere, mi sembri sconvolto. E forse, un po’, lo sono anch’io» ammette con sincerità. «Non capita tutti i giorni di investire qualcuno, fortunatamente, per me» dice, allentando la tensione.
Vedo i suoi fianchi ruotare, prima da un lato, poi dall’altro, guardandosi intorno.
«Dall’altra parte della strada c’è un Bistrot» mi annuncia. «Vieni con me, ti prego.»

Due Cigni a Manhattan
Due Cigni a Manhattan Vol. II
Due Cigni a Manhattan Vol. III
Due Cigni a Manhattan Vol. IV
Due Cigni a Manhattan Vol. V
Due Cigni a Manhattan Vol. VI

La storia prosegue. Seguitemi sulla mia pagina FB.

Il colore dell'uva matura
Emma l'Ape Regina La rivelazione
Emma l'Ape Regina Le verità nascoste
Il Mostro (1)
​​​​​​​Diario di un Mostro La numero 4 (Il Mostro 1)
Anna & Marcello
Non posso avvicinarmi a meno di 10 metri da Te NEW ENTRY ROMANCE.
LanguageItaliano
Release dateJul 1, 2016
ISBN9786050470277
Due Cigni a Manhattan VOL. IV

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    Due Cigni a Manhattan VOL. IV - Sandra Rotondo

    letterario

    Capitolo 8

    Sono le 20:30 e Holden sta finendo di prepararsi per uscire. Sono stesa sul mio letto e osservo il suo andirivieni, dalla stanza al bagno. Fischietta un motivo che non conosco, sembra felice e io sorrido di rimando, sicura che non mi stia osservando. E’ uno spasso. Dio, quanto ci mette a prepararsi, farebbe impallidire una vera donna, con i suoi tempi. Al confronto, sembro Speedy Gonzales, il topo più veloce di tutto il Messico. Ora è a dorso nudo davanti all’armadio, sta decidendo quale camicia abbinare ai pantaloni. Ha linee perfette, pelle chiara e serica, nemmeno un neo o una piccola imperfezione che possa macchiare quella tela vergine. Nessuna peluria, niente, neanche a volerla cercare con una lente di ingrandimento. Conosco signore che ucciderebbero per essere simili a lui, stranamente, mi trovo a pensare di poter reggere il suo confronto. Potremmo essere il maschio e la femmina di due gemelli separati alla nascita, se solo qualcuno riuscisse a capire il nostro sesso solo guardando i rispettivi volti.

    «Sei una femminuccia» gli dico, ridendo.

    Stringe i denti, dalla rilassatezza passa alla tensione. Si volta verso di me e con voce tagliente, mi dice: «Non sfidarmi, Cat, per un attimo ho pensato che io e te, potessimo andare d’accordo o almeno riuscire a sopportarci, mi sbagliavo. Se non vuoi riferirti a me come un Lord, mi sta bene, ma non ti azzardare mai più a darmi della femminuccia» mi minaccia.

    «Ehi! Stavo solo scherzando, ma che hai il ciclo mestruale?» ribatto offesa.

    «Fottiti!»

    Fottermi? Annovero il verbo nella mia collezione di insulti ricevuti. Perché Baker se l’è presa così tanto? Non riesco a capirlo, ma il muro, costruito qualche ora prima, è di nuovo palpabile, fra di noi. Santo cielo, sarà una dura prova, questa.

    Si riveste alla svelta, chiude la camicia e la infila nei pantaloni, afferra una cravatta e in poco più di qualche secondo, si fa un nodo degno di un marinaio, cinta, gilet e giacca completano il lavoro. E’ di una bellezza che non ha eguali. Mi chiedo se si renda conto del suo aspetto.

    «Divertiti, Cat» mi dice uscendo dalla camera e come al solito, una porta sbatte. Holden è fuori, finalmente.

    Sbuffo fuori l’aria che non mi ero accorta di aver trattenuto e mi alzo dal letto, rimanendo qualche secondo seduta sul bordo. Holden è un buco nero, mi dico.

    Devo riordinare le idee, il piano va congegnato al millesimo. Dal guardaroba tiro fuori un vestitino

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