Tempo d’analisi - n. 6, anno V, 2016: Paradigmi junghiani comparati. Rivista di psicologia del profondo
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Anteprima del libro
Tempo d’analisi - n. 6, anno V, 2016 - Antonio Vitolo
Sommario
Copertina
Sommario
Il tempo del corallo
Antonio Vitolo
Per una comunità analitica
Antonio Vitolo
Il punto nodale
La psicoanalisi europea nella prospettiva di un maestro britannico, R.D. Hinshelwood
Intervista di Antonio Vitolo
Il saggio
Lettera di Wolfgang Pauli a Carl Gustav Jung
Sulla lettera di Pauli a Jung
Murray Stein
Note sulla lettera di Pauli a Jung del 7 novembre 1948
Silvano Tagliagambe, Angelo Malinconico
Come la sincronicità entrò nei dialoghi tra Jung e Pauli
Claudio Widmann
Una svolta euristica tra Pauli e Jung
Antonio Vitolo
Tiefenpsychologie e psicologia analitica
Per un ricordo di Ernst Bernhard (1896–1965)
A partire da un poster berlinese
Giulio Schiavoni
Ernst Bernhard: archetipi, mitobiografia
Antonio Vitolo
Dialoghi
Genere e scrittura
Intervista a Maria Teresa Chialant
Antonio Vitolo
Memoria e psiche
Intervista a Nicole Janigro
Antonio Vitolo
Sullo Spirito, sulla fede
Intervista a Giovanni Traettino
Antonio Vitolo
Rifrazioni
I pioppi di Calipso, tra sogno e dimenticanza
Angela Arsena
Henri Rousseau detto Il Doganiere
Enzo Barillà, Lioba Kirfel Barillà
Il quot del quotidiano
Jung e il Libro Rosso
Mimmo Grasso
Tre immagini del Liber Novus di C.G. Jung
Antonio Vitolo
Immagini, Parole, Letture
Sognando Bion
James S. Grotstein, Un raggio di intensa oscurità. L’eredità di Wilfred Bion, Raffaello Cortina, 2007
Germana Aiello
Riflessioni su C.G. Jung, I sogni dei bambini. Seminario tenuto nel 1936–41, vol. II, Bollati Boringhieri, 2013
Sara Boschetti
Una lettura illuminante!
Piero Bianucci, Vedere, guardare. Dal microscopio alle stelle, viaggio attraverso la luce, UTET, 2015
Concettina Imperatore
Immagini
Gli autori
Direzione / Direction
Antonio Vitolo
Comitato di consulenza scientifica / Scientific committee
Riccardo Bernardini
Andreas Giannakoulas
Maria Antonietta Lucariello
Fulvio Marone†
Francesco Napolitano
Nadia Neri
Jörg Rasche
Redazione / Editor
Germana Aiello
Sara Boschetti
Concettina Imperatore
Giuliano Socci
«Tempo d’analisi» adotta un sistema di doppio referaggio anonimo.
«Tempo d’analisi» is a double-blind peer-reviewed journal.
Ermes. Servizi Editoriali Integrati s.r.l.
I edizione: giugno 2016
edizione cartacea ISBN 978-88-6975-124-0
edizione digitale (PDF) ISBN 978-88-6975-125-7
edizione digitale (ePub) ISBN 978-88-6975-126-4
È vietata la riproduzione non autorizzata, anche parziale,
con qualsiasi mezzo effettuata, compresa la fotocopia,
anche a uso interno o didattico.
Edizione digitale realizzata nel mese di giugno 2016
dalla ERMES. Servizi Editoriali Integrati S.r.l.
via Quarto Negroni, 15 – 00072 Ariccia (RM)
Abbonamenti
Annuale (due numeri):
— cartaceo e digitale (PDF o epub) Italia (spese di spedizione incluse): € 35
— digitale Italia e estero (PDF o epub): € 18
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Tempo d’analisi
Paradigmi junghiani comparati
Oltre un secolo è trascorso dall’inizio della psicoanalisi, che nacque in Freud al crocevia tra medicina neuropsichiatrica, scienze umane e psicologia del profondo. I mercoledì viennesi di Berggasse 19, il filone junghiano, il circolo di Eranos, le controversie della Società Britannica di Psicoanalisi, l’innovativo ritorno a Freud di Lacan restano paradigmi storici tesi alla ricerca d’un linguaggio comune (Winnicott), semi del travaglio presente e vivo in quanti pensano e operano nella cura analitica. Il confronto appare meta di speranza, esercizio di tollerabilità di dissonanze e consonanze, orizzonte di ideazioni, sentimenti e comportamenti.
Tra immancabili ombre può maturare il riconoscimento dell’oscurità delle forze inconsce, la riconoscenza, sino a sentir pensabile la soglia dell’ignoto. Divenire soggetti responsabili è una realtà psichica che può durare, secondo Erich Neumann, oltre le dittature e le democrazie.
Tempo d’analisi
Paradigmi junghiani comparati
Rivista di psicologia del profondo
n. 6 • anno V • 2016
a cura di
Antonio Vitolo
contributi di
Germana Aiello
Angela Arsena
Enzo Barillà
Lioba Kirfel Barillà
Sara Boschetti
Maria Teresa Chialant
Mimmo Grasso
Robert D. Hinshelwood
Concettina Imperatore
Nicole Janigro
Angelo Malinconico
Giulio Schiavoni
Murray Stein
Silvano Tagliagambe
Giovanni Traettino
Antonio Vitolo
Claudio Widmann
Il tempo del corallo
Antonio Vitolo
I coralli si accumulano per mantenersi sempre a un livello della superficie a loro adatto.
Charles Darwin (1888)¹.
Nel presente numero la rubrica d’apertura Il tempo del corallo assume una forma differente, per una sola volta, in ragione della considerazione dello stato delle cose nel mondo esterno e nella sfera psichica inerente il confronto analitico in Italia. A una più concisa introduzione segue un articolo che riproduce l’intervento tenuto da chi scrive il 24 ottobre 2015 in tavola rotonda ideata e organizzata dalla SPI di Napoli.
Nel mondo esterno, nonostante barlumi di ripresa, il mondo e l’Occidente europeo manifestano un ritmo stagnante sia sul piano culturale, sia sul piano sociale. Non solo il terrorismo — che ormai dell’Isis e dell’Islam conserva le insegne solo in parte, riproponendo se mai la questione del finanziamento da parte degli Stati già noti —, ma soprattutto il dato reale dell’alienazione distruttiva dei terroristi, spesso votati a suicidio e non solo a strage e massacro di massa, della loro nascita individuale in Stati europei: ecco un fattore su cui meditare e operare. Parallelamente prende evidenza uno strisciante clima di desiderio di vendetta e guerra: assistiamo alla drammatica corsa alla sicurezza dimenticata (Belgio, Francia), da un lato, a nuovi muri (Ungheria, Austria), dall’altro. In generale è il trattato di Schengen che va in pezzi.
La realtà del transito dei migranti — non turisti, migranti —, che rammenta le analisi classiche del marxismo e della sociologia illuminata appare in forma perturbante in un sol momento una realtà genetica, storica, linguistica. E i monoteismi sono alla deriva, come i continenti. Papa Francesco, unito intorno al simbolo della croce, dice e fa quanto può. Egli sa che lo spirito dl tempo non è ecumenico.
Si addensano libri e articoli che sprezzano la diplomazia, arte politica suprema, e scompostamente invocano la guerra. Per un caso della vita conobbi un tempo un adolescente intelligente, benché elettrica, ente nervoso, di cui i genitori raccontavano, in forma amica — estranea alla stanza d’analisi — le vicissitudini scolastiche per l’aggressività che provocò addirittura la ripetizione d’un anno scolastico nelle scuole medie superiori. Oggi è autore ben noto in sociologia, che invoca la guerra e la repressione con stile semplicistico degno di miglior causa. Anche per questo rinviamo il lettore a un dialogo condotto con Giovanni Traettino, pastore evangelico, vicino a Francesco, fermo pensatore. Le singolarità della specie umana — ricordo qui un titolo del 1956 di Pierre Teilhard de Chardin (1881–1955), geologo, paleontologo, esploratore, religioso, vicino allo spirito del Concilio Vaticano II — volgono forse a una meditazione urgente del fine e della fine. La Brexit va considerata, ad esempio, non solo nei termini della tradizionale oscillazione britannica fra integrazione e splendido isolamento, o sul metro della previsione di perdita finanziaria in caso di uscita dall’Europa, ma nei termini individuali della stima etica del premier Cameron, come da noi di Renzi, in Francia di Hollande e via di seguito. È l’individuo, tra luce e ombra, conscio e inconscio, il metro da osservare. E dinanzi a tale realtà Toni Servillo e Roberto Andò ripropongono nel nome di Salus la storicità e l’attualità delle confessioni di sapore agostiniano, della preghiera, dimensione laicamente sacra, coniugata nell’Ora et labora benedettino, tramite di dialogo interreligioso, specchio dell’unicità di ogni pregare, a fronte della multiforme abiezione della guerra condotta dall’alta finanza a chi non abbia ricchezze. Speriamo, ormai, nell’angiulillo d’o Signore e nel suo libero arbitrio.
R.D. Hinshelwood e Murray Stein, maestri freudiano e junghiano, son qui richiesti di riflettere e raccontare. E si prova, con Malinconico, Tagliagambe, Widmann, chi scrive, a storicizzare Pauli e Jung — meritori