Trova il tuo prossimo book preferito
Abbonati oggi e leggi gratis per 30 giorniInizia la tua prova gratuita di 30 giorniInformazioni sul libro
Il ritorno del non morto. Viaggio nel Regno dei vampiri
Azioni libro
Inizia a leggere- Editore:
- Alessandro Norsa
- Pubblicato:
- May 3, 2016
- ISBN:
- 9786050426410
- Formato:
- Libro
Descrizione
il romanzo Dracula di Bram Stoker ne risvegliò l’interesse e anche oggi (tra la festa di Holloween e la saga televisiva Twilight) se ne avverte una nuova ondata.
I libri già scritti al riguardo seguono pressappoco uno stesso copione con ben poche varianti. Nonostante se ne faccia inizialmente accenno, il senso di questo libro, come già ampiamente sondato da altri autori, non è quello di soffermarsi sul celebre romanzo di Stoker e neppure di addentrarsi nella filmografia dell’horror. Si cercherà invece di comprendere l’origine della storia tra le pieghe degli antichi miti, soprattutto quelli che provengono dalla Romania e dai Balcani
perché è da lì che si è consolidata l’immagine del vampiro che tutti noi abbiamo in mente.
Per entrare meglio nell’argomento abbiamo iniziato la ricerca con la lettura di vecchi testi romeni di etnografia e mitologia, per poi recarci direttamente in Transilvania tra i villaggi e le persone alla ricerca di indizi sulle tracce di Dracula.
È dunque tutto un viaggio all’indietro per capire da dove sia nato l’aspetto e le caratteristiche del vampiro che ci è noto, sia di conoscerlo nel luogo da cui origina.
Informazioni sul libro
Il ritorno del non morto. Viaggio nel Regno dei vampiri
Descrizione
il romanzo Dracula di Bram Stoker ne risvegliò l’interesse e anche oggi (tra la festa di Holloween e la saga televisiva Twilight) se ne avverte una nuova ondata.
I libri già scritti al riguardo seguono pressappoco uno stesso copione con ben poche varianti. Nonostante se ne faccia inizialmente accenno, il senso di questo libro, come già ampiamente sondato da altri autori, non è quello di soffermarsi sul celebre romanzo di Stoker e neppure di addentrarsi nella filmografia dell’horror. Si cercherà invece di comprendere l’origine della storia tra le pieghe degli antichi miti, soprattutto quelli che provengono dalla Romania e dai Balcani
perché è da lì che si è consolidata l’immagine del vampiro che tutti noi abbiamo in mente.
Per entrare meglio nell’argomento abbiamo iniziato la ricerca con la lettura di vecchi testi romeni di etnografia e mitologia, per poi recarci direttamente in Transilvania tra i villaggi e le persone alla ricerca di indizi sulle tracce di Dracula.
È dunque tutto un viaggio all’indietro per capire da dove sia nato l’aspetto e le caratteristiche del vampiro che ci è noto, sia di conoscerlo nel luogo da cui origina.
- Editore:
- Alessandro Norsa
- Pubblicato:
- May 3, 2016
- ISBN:
- 9786050426410
- Formato:
- Libro
Informazioni sull'autore
Correlati a Il ritorno del non morto. Viaggio nel Regno dei vampiri
Anteprima del libro
Il ritorno del non morto. Viaggio nel Regno dei vampiri - Alessandro Norsa
Alessandro Norsa
Il ritorno del non morto
Viaggio nel Regno dei vampiri
Si ringrazia per la gentile collaborazione:
Prof. Rudolf M. Dinu, Direttore Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica - Venezia; Dr Mihai Stan, Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica - Venezia; Prof. Tudor Sălăgean, Direttore Muzeul Etnografic al Transilvanei - Cluj-Napoca (Romania); Prof. Ion Toşa, Storico Muzeul Etnografic Transilvanei - Cluj-Napoca (Romania): Prof. Alberto Borghini, Direttore Centro di Documentazione della Tradizione Orale Piazza al Serchio (CTDO) impegnato nella costruzione di un archivio folklorico nazionale e Cattedra di Antropologia Culturale, Politecnico - Torino.
Le informatrici romene:
Mocan Lena Zamfira (Zalau - Salaj), Florea Cosmi (Runcu Salvei), Vasilica Ciubotaru (Tecuci (Nicoreşti), Bistriţa) e Pivasu Lucia (Braşov).
Un particolare ringraziamento va agli amici Aldo Ridolfi che, con grandissima pazienza e certosina meticolosità mi ha aiutato nella revisione del testo, Gigi Speri che con accorta perizia grafica ha dato forma al libro e Simona Strugar, preziosa collaboratrice, alla quale va tutta la mia gratitudine per la traduzione dei testi romeni e per avermi dato la possibilità di conoscere a fondo ed apprezzare la cultura della sua terra, nonché di fornirmi preziosi suggerimenti sulla lettura dei miti della Transilvania.
Alessandro Norsa
Il ritorno del non morto
Viaggio nel regno dei vampiri
In Verona, per LiberAmente, 2016
Prefazione
Questo breve ma ricco – ed interessante – lavoro di Alessandro Norsa, che verte sul vampirismo e su quelli che possiamo chiamare i suoi ‘intorni’, si avvale altresì di alcune interviste raccolte dall’Autore stesso in area rumena.
Per parte nostra, ci limitiamo ad evidenziare alcuni punti. Il primo, tra quelli che vogliamo ricordare, riguarda la pratica di coprire gli specchi nell’occasione di un decesso:
Alla morte di un famigliare gli specchi della casa vengono velati perché altrimenti la sua anima, riflettendosi, rimane imprigionata tra le mura domestiche,
ci informa l’anziana Florea. Così, a sua volta, la più giovane Lena:
(…) si velano gli specchi e ogni altra superficie riflettente per evitare che il suo spirito (del morto cioè) rimanga prigioniero della casa.
Al di là della ‘spiegazione’ eufemistica (l’anima del morto resterebbe ‘imprigionata’ all’interno della casa), ci troviamo di fronte – mi pare lecito supporlo – ad una delle pratiche di ‘espulsione’ del defunto dallo spazio domestico. E, naturalmente, ci troviamo di fronte alla tematica dell’immagine riflessa1.
Rilevante, lungo una ‘analoga’ linea, quanto riferisce Lucia (54 anni circa), della zona di Braşov, la quale ci dice fra l’altro:
Alle dodici di notte… non so in quale periodo dell’anno… forse quando è morta una persona…, spengi le luci, guardi lo specchio e vedi lo strigoi nello specchio… che il morto non è stato contento in vita… quindi copri lo specchio quando muore qualcuno perché il morto non si rifletta… se si riflette sarebbe lo strigoi…
Ed aggiunge:
(…) Lo strigoi sarebbe lo spirito del morto quando il morto in vita non era contento… il morto quando non era contento fa molto male…
Precedentemente:
Quando muore qualcuno, marito, fratello, sorella, qualcuno della famiglia… bambino… usa coprire gli specchi con panno scuro, si accendono le candele… si coprono gli specchi perché si dice che porta sfortuna… se non copri gli specchi, si riflette il morto nello specchio… per tre giorni rimane lo spirito in casa… esce fuori e rimane vicino alla casa quaranta giorni e dopo quaranta giorni sparisce… se ne va nel suo mondo…
Sembrerebbe di capire che se non si coprono gli specchi il morto che nella vita non è stato contento, riflettendosi, resta in casa come strigoi – come riflesso-strigoi – e fa molto male
. La paura, in sostanza, è del riflesso-strigoi; e che questo riflesso-strigoi (se si riflette sarebbe lo strigoi
) rimanga nella casa; etc.. Donde la ‘necessità’ – si rilevava – di velare gli specchi in occasione di un decesso affinché lo spirito del defunto non resti prigioniero della casa
(‘immagine’ eufemistica).
Tornando a Lena, la donna racconta altresì di una ragazza che si trasformava in rospo per effetto di un incantesimo richiesto ad una strega dalla ragazza medesima. Ecco quel che si verifica:
(…) mia madre mi raccontava di un fidanzamento contrastato da parte della madre del ragazzo. La giovane si recò da una strega che operò su di lei un incantesimo. La ragazza ogni notte si trasformava in un rospo per entrare nella casa del fidanzato. La madre del giovane, trovando spesso tra i piedi quel grosso, gracidante ed imprendibile animale, volle ucciderlo, e, un giorno, riuscì nell’intento. In quell’istante la giovane morì (…).
Si tratta qui di uno schema narrativo-‘evenemenziale’ che si riscontra frequentemente anche in area folklorica italiana: una strega si trasforma in un animale o in un oggetto, che viene poi colpito; e la strega risulta, quindi, menomata in una parte ‘corrispondente’ del corpo. Proprio perché si ha a che vedere con una trasformazione in rospo, riporto questa attestazione proveniente dalla Garfagnana (Cogna), in provincia di Lucca:
Un giovane di Villa Collemandina stava rientrando a casa dopo essere stato dalla fidanzata. Era notte fonda, e per farsi luce aveva una torcia fatta di mannelli di paglia.
Ad un certo punto inciampò in qualche cosa di molle; si fermò, ed alla fioca luce della fiamma vide un grosso rospo; indispettito, avvicinò la torcia al povero animale e gli dette una bella sbruciacchiata.
L’indomani incontrò un amico, che aveva il volto sfigurato da un’orribile piaga. Che ti è successo?
– gli chiese – Ah!, dopo avermi rovinato a questo modo mi chiedi anche cosa mi è successo?!
– Ma che dici? Sarei stato io a bruciarti?
– Già, proprio tu, la notte scorsa!, quel rospo che hai incontrato in realtà ero io
2.
Si consideri, inoltre, a titolo d’esempio, il seguente racconto, sentito in Piemonte, relativo al nesso tra ‘rovi’ e strega (masca):
Esisteva tra Castiglion Tinella e Valdivilla in prossimità di una curva una scorciatoia chiamata scorciatoia della capra
.
È in prossimità di questa che tutti quelli che passavano vedevano le masche. Su questa strada c’erano sempre dei rovi che chiudevano la strada.
Uno un giorno dice: Voglio proprio vedere. Prendo la falce e li taglio
. Arrivato sul posto gli dà un colpo e all’improvviso si è sentito dire: Ridai un altro colpo
. Ma l’uomo non ha più dato un secondo colpo. In un secondo tempo hanno saputo che c’era una che aveva il braccio tagliato3.
Al rovo colpito con la falce ‘corrisponde’, di tutta evidenza, il braccio tagliato della masca.
Un altro punto che intenderei brevemente toccare è quello relativo alla "convinzione che le ragazze con gli occhi azzurri abbiano il potere