BRUNO 70 anni di simpatia
Di Luigi Lago
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Info su questo ebook
Non è un libro ma una raccolta di:
ANEDDOTI - BARZELLETTE - CURIOSITÀ'
Non va letto tutto d'un fiato, ma un po' alla volta, nei momenti di pausa, solo per qualche pagina.
Bruno direbbe che... va letto in bagno... per rilassarsi.
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Anteprima del libro
BRUNO 70 anni di simpatia - Luigi Lago
luigi lago
BRUNO 70 anni di simpatia
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Indice dei contenuti
Prefazione
Introduzione dell’autore
Premesse dell’autore
Ringraziamenti
Anno di simpatia 1945
Anna di simpatia 1946
Anno di simpatia 1947
Anno di simpatia 1948
Anno di simpatia 1949
Anno di simpatia 1950
Anno di simpatia 1951
Anno di simpatia 1952
Anno di simpatia 1953
Anno di simpatia 1954
Anno di simpatia 1955
Anno di simpatia 1956
Anno di simpatia 1957
Anno di simpatia 1958
Anno di simpatia 1959
Anno di simpatia 1960
Anno di simpatia 1961
Anno di simpatia 1962
Anno di simpatia 1963
Anno di simpatia 1964
Anno di simpatia 1965
Anno di simpatia 1966
Anno di simpatia 1967
Anno di simpatia 1968
Anno di simpatia 1969
Anno di simpatia 1970
Anno di simpatia 1971
Anno di simpatia 1972
Anno di simpatia 1973
Anno di simpatia 1974
Anno di simpatia 1975
Anno di simpatia 1976
Anno di simpatia 1977
Anno di simpatia 1978
Anno di simpatia 1979
Anno di simpatia 1980
Anno di simpatia 1981
Anno di simpatia 1982
Anno di simpatia 1983
Anno di simpatia 1984
Anno di simpatia 1985
Anno di simpatia 1986
Anno di simpatia 1987
Anno di simpatia 1988
Anno di simpatia 1989
Anno di simpatia 1990
Anno di simpatia 1991
Anno di simpatia 1992
Anno di simpatia 1993
Anno di simpatia 1994
Anno di simpatia 1995
Anno di simpatia 1996
Anno di simpatia 1997
Anno di simpatia 1998
Anno di simpatia 1999
Anno di simpatia 2000
Anno di simpatia 2001
Anno di simpatia 2002
Anno di simpatia 2003
Anno di simpatia 2004
Anno di simpatia 2005
Anno di simpatia 2006
Anno di simpatia 2007
Anno di simpatia 2008
Anno di simpatia 2009
Anno di simpatia 2010
Anno di simpatia 2011
Anno di simpatia 2012
Anno di simpatia 2013
Anno di simpatia 2014
Ricordi... di famiglia
Prefazione
Il lavoro è un omaggio all’amicizia, quella vera, autentica, quella capace di vincere le contingenze della sorte umana per mantenere viva e perenne la memoria della persona più vicina per affinità culturali, sentimenti, atteggiamenti e stili di vita.
È quanto l’autore ha saputo fare con maestria, ricorrendo con scrupolosa cronologia agli episodi più salienti della vita dell’amico Bruno, quelli dell’infanzia difficile del dopoguerra, quelli più impegnati nel lavoro e nella formazione di una famiglia, quelli più frivoli dei momenti lieti.
Trovano così felice collocazione gli aneddoti, le barzellette, gli scherzi giocosi che completano in modo armonioso la figura di Bruno, che sapeva coniugare l’impegno e le difficoltà con il sorriso rassicurante di una persona resa comunque più avveduta e saggia, aperta all’ottimismo e alla speranza del credente.
Il tutto sapientemente inserito in un contesto socio-culturale che ha visto l’Italia risorgere dalla distruzione materiale e morale della seconda guerra mondiale e diventare, anche attraverso contraddizioni e momenti negativi, un faro di civiltà e di democrazia in un mondo che sembra ancora una volta essersi smarrito, in balia ai poteri occulti e distruttivi.
Ne risulta uno spaccato in cui si riconosce tutta la generazione dei due amici, Bruno e Luigi, che diventa per tutti momento di riflessione e di impegno per il mantenimento di quei valori autentici che una sana amicizia sa coltivare.
prof. Giuseppe Zonta
Introduzione dell’autore
Questo libro non vuole celebrare
il personaggio ma solo ricordarne la sua essenza: la simpatia.
Questa semplice frase sarebbe più che sufficiente allo scopo. Tuttavia, questo libro potrà essere letto anche da persone che non l'hanno conosciuto; ecco, quindi, l'obbligo di descriverne, almeno in parte, la figura.
Un amico, un familiare, un fornitore, un tecnico, un collega... da qualsiasi punto di vista lo si voglia considerare o lo si abbia conosciuto, il denominatore comune per tutti di Bruno è: simpatia.
Non era un uomo colto, né presuntuoso; non era autoritario né supponente; non era sfacciato né pauroso; a volte sembrava ignorante, sprovveduto, perso di fronte alla complessità del mondo, ma tutto questo creava in tutti una simpatia ed un affetto quasi materno.
La verità, come sempre, non è nelle apparenze. Lui era un grande. Forse ancora più grande di quanto io possa ora descriverlo.
Tre sono le aree in cui ognuno di noi si confronta nella sua vita: gli affetti (la famiglia), il lavoro, le relazioni sociali.
Nella famiglia Bruno ha ottenuto il massimo con il sistema della quaglia. Diceva sempre di ispirarsi a questo uccellino che sorveglia a distanza la sua prole lasciandola libera di crescere senza vincoli e costrizioni. Diceva che l'intervento va fatto solo in caso di grave pericolo e specificava: quando c'è sangue. La dimostrazione della messa in pratica del sistema la si può vedere anche dalla collocazione fisica delle famiglie dei figli: vivono tutti assieme nel villaggio
Grosselle, con case separate ma all'interno di un unico, grande giardino. Anche i nipoti sono una testimonianza della serenità trasmessa: tre figli naturali per una coppia, cosa ormai inusuale, e due figli adottati per l'altra sono il segno di chi guarda al futuro con positività e fiducia.
Nel lavoro il sistema adottato da Bruno era quello della tenacia. Ogni giorno bisognava spingersi un po' oltre, sempre più avanti, senza paura, senza limiti. La sua crescita è stata continua e costante e lo ha visto avventurarsi nel mondo dei grandi già all'età di undici anni dopo le sole scuole elementari. Falegname per più di venticinque anni, riusciva ad essere un buon dipendente di giorno ed un ottimo artigiano la sera quando, negli anni '60/'70, arrotondava le entrate con la posa delle perline (listelli di legno che ricoprono le pareti). Nel frattempo trovava il modo di frequentare le scuole serali, ottenendo la licenza di scuola media. Nel 1982 coglie l'attimo fuggente e si avventura nell'edilizia; prima come socio e poi come impresa individuale. È il successo economico ma soprattutto quello morale. Lui, lo sprovveduto che sembrava sempre perso di fronte alle complessità del mondo, era riuscito ad ottenere la stima e la considerazione dei tecnici del settore diventando punto di riferimento nel Bassanese.
Nelle relazioni sociali non serve alcuna descrizione. A parte l'estrema disponibilità nell'aiutare chiunque bussasse alla sua porta, la simpatia era così straripante da poter essere offuscata solamente dall'invidia di chi non poteva capacitarsi del suo successo. Tuttavia la chiave di questo è facile da svelare: creava empatia. Tutti noi ci sentivamo a nostro agio con lui perché si poneva sempre un centimetro sotto
. Un'umiltà vera, spontanea, innata; non cercata, non calcolata, non misurata; e quando un umile è giocoso, scherzoso, ilare, porta sempre un'enorme simpatia. Grazie Bruno per i tuoi meravigliosi 70 anni di simpatia.
...e potrei parlarvi di generosità, come quando diceva ai posatori: Tu organizza la cena, a pagare ci penso io!
...e potrei parlarvi di altruismo, come quando prese sotto la sua ala un ragazzotto e gli insegnò il mestiere e non solo; visto che spesso gli diceva: Ricordati che lavoriamo
anche per i soldi!
...e potrei parlarvi della sua capacità di capire e risolvere le situazioni che altri avrebbero giudicato stressanti se non addirittura indisponenti sfruttandole a proprio favore. Come quando, dopo essere stato mandato a comperare sigarette (...le ho finite e non riesco a lavorare senza. O me le vai a comperare tu o devo andarci io sospendendo il lavoro per il quale hai così tanta fretta!
) o la birra (...non ce la faccio più. Qui non c'è neanche un po' d'acqua, devo staccare e andare a farmi una birra!
) teneva costantemente in macchina una stecca di sigarette e delle birre fresche per evitare che i posatori trovassero scuse e non finissero i lavori.
...e potrei parlarvi della sua filosofia sui crediti da riscuotere e sulle contestazioni. Dopo la prima azione legale, che durò anni e costò più del credito riscosso, capì che era meglio lavorare senza avvocati cercando di transare direttamente con i clienti. Una volta che una signora non volle pagare un lavoro, a suo giudizio accettabile, tolse una parte del pavimento e disse: Adesso ha ragione lei, signora, il pavimento è difettoso e non deve pagare nulla!
...e potrei... ma forse io sono di parte, perché lui era un amico. Uno di quelli che a 60 anni conti sulle dita di una mano, perché se sono di più, forse, non ne hai nessuno; forse, sono solo conoscenti.
E adesso un saluto a te, amico mio, perché mentre scrivevo eri qui con me, l'ho sentito. Ho sentito i tuoi Oh
(abbreviativo di Osti... per non dire Ostia che beo
) di stupore quando qualcosa ti piaceva e i tuoi Ah
(abbreviativo di Accidenti a te!) di finto stupore quando qualcosa non ti piaceva. Ho visto i tuoi occhi luccicare quando il libro ha cominciato a prendere forma ed ho sentito il tuo abbraccio quando l'ho terminato. Adesso mi manchi... e vorrei scriverne un altro per tenerti ancora vicino a me. Ma questo è un mondo difficile... e la felicità arriva solo a momenti, quei pochi momenti in cui si incontrano persone come Te!
Luigi Lago
Premesse dell’autore
I fatti descritti negli aneddoti mi sono stati raccontati da Bruno stesso, quand'era ancora in vita o da parenti e amici di Bruno dopo la sua morte. I nomi citati negli aneddoti sono stati cambiati per proteggere la privacy delle varie persone.
Tutti i dati e le informazioni concernenti le curiosità dei vari anni sono ricavate dal web ed in particolare da wikipedia, l'enciclopedia, aperta e gratuita, gestita da editori volontari.
Le barzellette sono effettivamente quelle che Bruno raccontava e non sempre erano adatte ai bambini. Pertanto, pur avendo cercato di pulire
il linguaggio, alcune sono riservate ad un pubblico adulto.
Le foto delle opere riportate nel libro si riferiscono a lavori di intaglio del legno fatti da Bruno.
Ringraziamenti
Questo libro è per noi familiari una grande emozione, una grande gioia. È un altro grande regalo che il papà/marito Bruno ci ha donato.
Quando papà era ancora in vita, ma stava molto male, Luigi ci ha chiesto la disponibilità
di poter scrivere un libro su di lui. Non voleva vederlo morire e, per tenerlo sempre con noi, ci ha proposto di immortalarlo nell'aspetto che, più di ogni altro, l'aveva contraddistinto nella vita: la simpatia.
Per questo, vogliamo esprimere a Luigi la nostra gratitudine per aver voluto darci un ulteriore, forte, segno della loro amicizia. Papà ne sarà orgoglioso. Lui aveva molta stima di Luigi; egli era per lui non solo un amico, ma un confidente, un punto di appoggio. D'altronde, papà aveva quella sana spensieratezza e quella folle gioia di vivere che a Luigi un po' difettano. Forse per questo si completavano e ed erano i rispettivi migliori amici.
Noi familiari, grazie a questo libro, abbiamo rivissuto bellissimi ricordi; abbiamo fermato e sottolineato momenti che prima, forse, davamo sempre per scontati.
Nel lavoro di ricerca fatto con Luigi abbiamo incontrato ex colleghi di lavoro, vecchi e nuovi amici, suoi collaboratori. È stato bellissimo vedere quante persone hanno un ricordo positivo di papà; quanti abbiano ricevuto da lui aiuti concreti: tutto questo ci ha resi veramente orgogliosi.
Come marito, ma anche come papà, Bruno è stato per noi un esempio di serietà, di responsabilità, di voglia di lavorare, di tenacia e di illimitata gioia di vivere.
Per noi figli é stato un infaticabile compagno di giochi, sempre pronto e disponibile alle nostre esigenze;
per mamma è stato un marito affettuoso, servizievole se necessario, ma sicuramente sempre pronto a soddisfare ogni necessità, materiale o affettiva.
Caro papà, vogliamo ricordarti mentre fischietti nel tuo amato giardino, mentre aspetti che qualcuno di noi o dei tuoi amati nipotini ti venga a salutare.
Ci manchi tanto, tantissimo, molto di più di quanto potessimo immaginare; sicuramente molto di più di quanto siamo riusciti a farti capire. Fortunatamente, la consapevolezza di averti avuto con noi in modo così bello ed intenso, ci fa vivere con relativa serenità questo enorme vuoto che sentiamo.
Spero che chi leggerà questo libro possa veramente cogliere la sua essenza e, come avrebbe voluto lui, possa farsi una bella risata in suo onore.
Ancora un grazie all'amico Luigi per averci regalato questo ricordo di papà e grazie a te papà di essere stato così super
.
Ci manchi tanto, ma sappiamo che è solo un arrivederci...
Adriana, Carlo, Sara.
Anno di simpatia 1945
Aneddoto – Girotondo nell'aia
Bruno nasce il 17 maggio del 1945 sotto il Regno d'Italia di Vittorio Emanuele III. È l'anno che mette fine alla seconda guerra mondiale; finalmente l’Italia godrà di un lungo periodo di pace. Nel 1945, mentre nelle case giungono, via radio, le note di Bella ciao
, il Veneto è allo stremo. Da circa 100 anni questa terra vede i suoi figli partire per cercare fortuna
; ma in realtà si tratta solo di cercare lavoro, in terre lontane. Solo con le bonifiche del primo '900 (un terzo del Veneto era paludoso) si è cercato di arginare il fenomeno dell'espatrio, ma molti dovettero comunque migrare, seppur nel Lazio, per bonificare l'Agro Pontino.
È ancora in questo contesto, per lo più contadino, che nasce Bruno. È una famiglia patriarcale con il nonno, diversi zii, fratelli e cugini. Insomma, una situazione difficile per la mentalità d'oggi ma il posto ideale per un bambino, con l'aia, il portico, gli animali e tanti altri bimbi con cui