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Fiaba e sceneggiatura
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Fiaba e sceneggiatura

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Favole e fiabe hanno origini antiche radicate in molteplici culture profondamente diverse; per lo più si tratta di narrazioni orali e popolari in cui si raccontano situazioni che accomunano sentimenti, paure, riflessioni di tanta gente che di questo momento comunitario faceva, e tutt'ora inconsapevolmente fa, un vero e proprio rito. Questo saggio ci introduce nel mondo del Cinema e delle sceneggiature tratte da favole.
LanguageItaliano
PublisherAbel Books
Release dateJul 18, 2011
ISBN9788897513124
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    Fiaba e sceneggiatura - Maria Luisa De Leonardis

    BIBLIOGRAFIA     

    INTRODUZIONE

    Il film fiabesco è un racconto di formazione dove il passaggio dall'infanzia alla maturità è allegorizzato attraverso figure di fantasia. Risulta molto interessante approcciarsi al genere favolistico e fiabesco studiandone le  principali caratteristiche, le origini e  lo sviluppo che ha avuto nel tempo e nelle culture. Bisogna tener conto che nel settore cinematografico si ha spesso a che fare con sceneggiature tratte da antiche storie, racconti leggendari, o fiabe e favole di ogni tempo e luogo; sono quindi adattamenti letterari di testi apparentemente di facile comprensione e perciò adatti ad un ampio raggio di lettori e spettatori. In realtà l'interpretazione che diamo ad un medesimo testo letto a distanza di anni o un film visto in età diverse sarà differente nel tempo a seconda delle esperienze di ogni singolo individuo, si baserà sulla maturità acquisita o sulle conoscenze di cui ci si è appropriati nel tempo. Questo perché favole e fiabe narrano storie a più livelli e permettono quindi di comprenderne solo gli aspetti più evidenti oppure, con un'analisi attenta e accurata, le derivazioni e le caratteristiche che vi si celano passando inosservate a primo impatto. Si può considerare dunque la favola, quanto la fiaba, come un buon punto di partenza per dare libero sfogo alla mente umana e alle sue elaborazioni. Per fare ciò è in ogni caso necessario conoscere a fondo il materiale di cui vogliamo usufruire, a tal punto da poterne spiegare le applicazioni negli altri ambiti artistici e letterari, ed i collegamenti con la sceneggiatura. Noteremo e dimostreremo come qualsiasi tipo di narrazione e ogni genere cinematografico si riduca alla fine a quello che è il modello di storia fornitaci dal racconto di fantasia. Il racconto fiabesco, nella tradizione cinematografica, viene per lo più identificato con il cinema d'animazione, ma come vedremo in seguito con uno studio più dettagliato dell'argomento, i suoi temi, le sue figure e le sue strutture trovano un importante corrispettivo live-action nel genere fantasy. Etimologicamente il termine italiano favola deriva dal termine latino fabula, che viene a sua volta dal verbo fari cioè dire, raccontare, con il quale si indicava in origine una narrazione di fatti inventati. La favola ha pertanto la stessa etimologia della fiaba ma, sebbene favole e fiabe abbiano molti punti di contatto, oltre alla comune etimologia, i due generi letterari sono in parte differenti. Per capirne diversità e similitudini, ne analizzeremo le caratteristiche scoprendone le origini e studiando quindi le fonti e gli strumenti di cui queste storie fanno uso e vedremo come i loro elementi narrativi si ripropongono in ogni genere letterario;  questo percorso ci darà modo, come già accennato, di avvicinarci alla sceneggiatura comprendendo quanto essa faccia uso di questa struttura narrativa.

    CAPITOLO 1

    COMPRENDERE PER SCENEGGIARE

    Le origini di fiaba e favola

    Favole e fiabe hanno origini antiche radicate in molteplici culture profondamente diverse; per lo più si tratta di narrazioni orali e popolari in cui si raccontano situazioni che accomunano sentimenti, paure, riflessioni di tanta gente che di questo momento comunitario faceva, e tutt'ora inconsapevolmente fa, un vero e proprio rito. Entrambe venivano spesso narrate mentre si svolgevano vari lavori, in qualche modo automatici, che non impegnavano particolar modo la mente. Erano per lo più lavori femminili, ed è anche per questo che la maggior parte dei narratori è dello stesso sesso, oltre al fatto che alle donne era attribuito il compito di cura e intrattenimento dei bambini. E' sbagliato però considerare questi generi letterari prettamente dedicati all'intrattenimento ed alla pedagogia dell'infanzia in quanto si rivelano attuali e convincenti in soggetti di qualsiasi età e cultura. E' vero però che, i bambini particolarmente, sono motore di queste storie; esse infatti traggono spesso ispirazione da loro, narrando di avventure di giovani protagonisti che si trovano ad affrontare le più svariate situazioni di pericolo mettendo a rischio la propria vita per un fine più alto. Quello che più ci interessa, però, non è il contesto storico, in quanto pur non esistendo come generi letterari, i racconti di fantasia o di avventura hanno probabilmente la stessa età dell'umo, ma vogliamo arrivare alla fonte, concreta o astratta, attraverso cui queste storie prendono forma; le origini dunque non topiche o epiche ma quelle psichiche. Le origini di questo genere sono dunque da ricercare nell'antropologia, nell'analisi dei comportamenti umani, nelle fasi di sviluppo, crescita ed iniziazione diffuse da sempre nelle varie culture, i cui cerimoniali ricordano le fasi magiche narrate nelle vicende fantastiche. Il rito di iniziazione ad esempio è una pratica da cui prendono spunto diversi miti, a cui fanno riferimento le prove che l'eroe affronta durante le fiabe e che si ripresenta spesso inconsciamente in sogno come una paura nascosta dell'incapacità di passaggio da uno stadio ad un altro della propria esistenza. Infatti l'immagine dell'eroe può essere descritta come il mezzo simbolico tramite il quale l'Ego si viene separando dagli archetipi evocati dalle immagini parentali nella prima infanzia. Di fatti alcuni studi condotti da seguaci del dottor Jung, psichiatra e psicoanalista svizzero del primo '900, hanno documentato che l'Io individuale viene emergendo nel periodo di transizione che va dalla prima infanzia fino alle soglie dell'adolescenza e questa separazione comporta una frattura del sentimento originario di integralità che costituisce la totalità della psiche. La storia dell'antichità e i rituali delle contemporanee società ancora primitive, ci hanno fornito una grande quantità di materiale sui miti e sui riti d'iniziazione per mezzo dei quali i giovani di entrambi i sessi vengono sottratti alla tutela dei genitori e resi definitivamente membri del loro clan o della loro tribù. Questi processi però non riguardano, naturalmente, solo la psicologia giovanile: ogni singola fase nuova di sviluppo della vita di un individuo è associata alla ripetizione del conflitto originario tra esigenze del Sé inteso come integrità psichica e quelle dell'Ego inteso come Io emergente. In realtà, a differenza

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