Breve storia degli Ebrei in Italia
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Breve storia degli Ebrei in Italia - Passerino Editore
Passerino Editore
Breve Storia degli Ebrei in Italia
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ISBN: 9788893450218
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Indice
Cenni storici
Configurazione sintetica delle comunità ebraiche italiane
Elenco delle comunità ebraiche italiane
Breve Storia degli Ebrei in Italia
*
a cura di
Passerino Editore
Cenni storici
Nell'Impero Romano...
La presenza delle prime Comunità Ebraiche in Italia risale al II secolo a.C., numerosi reperti archeologici come lapidi ed epigrafi con scritte in latino, greco, ebraico ed aramaico ne offrono una squisita testimonianza. La maggior parte degli ebrei erano di lingua greca e si insediarono soprattutto nell'Italia meridionali (Calabria, Puglia, Sicilia). A Roma la comunità vantava di una buona organizzazione ed era guidata da capi denominati arconti; gli ebrei mantenevano nella capitale dell'impero numerose sinagoghe, la cui cura spirituale era affidata agli archisinagoghi (lat. archisunagogos, grec. αρχισυνάγωγος). Si pensa che alcune famiglie (es. gli Adolescenti) fossero addirittura discendenti delle famiglie ebraiche deportate dalla Giudea sotto l'imperatore Tito, dopo la distruzione di Gerusalemme nel 70 d.C.
L'incremento delle relazioni commerciali nel Mediterraneo contribuì notevolmente alla migrazione degli ebrei, come di altre popolazione, verso la penisola italica. I romani guardavano gli ebrei come seguaci di particolari usi e costumi religiosi retrivi – tuttavia, l'antisemitismo come venne conosciuto nel mondo cristiano e islamico non esisteva. Nonostante il loro disprezzo, i romani riconoscevano e rispettavano l'antichità della loro religione e la fama del loro Tempio a Gerusalemme (Tempio di Erode) a tal punto da riconoscerne lo status di religio licita. Gli ebrei della Roma precristiana erano molto attivi nel fare proseliti tra i romani, con un numero crescente di veri e propri convertiti all'Ebraismo e di gruppi di simpatizzanti che adottavano alcune pratiche e credenze giudaiche, senza in realtà convertirsi.
La condizione degli ebrei in Italia cambiò con le espulsioni parziali attuate sotto gli imperatori Tiberio e Claudio, e in maniera più tangibile dopo le guerre giudaiche avvenute tra il 66 e 132 d.C.: molti ebrei della Giudea furono deportati a Roma come schiavi, secondo quanto previsto dalla consuetudine del mondo antico di ridurre in schiavitù gli abitanti delle città sconfitte. Il provvedimento più grave preso contro gli ebrei fu il Fiscus iudaicus, una tassa voluta dall'imperatore Vespasiano cui andarono soggetti gli ebrei sconfitti dal figlio Tito. Ricordiamo che i proventi erano furono destinati sia al tempio di Giove Capitolino (Jupiter Optimus Maximus) in Roma sia per l'implementazione della situazione economica dell'impero.
Con la progressiva affermazione del Cristianesimo come religione ufficiale dell'Impero Romano, tra il 313 (editto di Milano) [1] e