Pillole socioeconomiche
Di Federico Zia
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In “Pillole socioeconomiche” vengono trattati diversi argomenti che spaziano dalle tematiche storiche a quelle contemporanee, dalle principali definizioni alle nuove argomentazioni, dalle differenze tra le visioni economiche e quelle sociologiche alla nuova political economy, dalla nuova sociologia economica alla globalizzazione.
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Pillole socioeconomiche - Federico Zia
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CAPITOLO 1: LA SOCIOLOGIA ECONOMICA
La sociologia economica riguarda lo studio del ruolo della cultura e delle istituzioni politiche e sociali nello sviluppo economico. Nasce con Weber e con Sombart in contrasto con la concezione totalizzante delle scienze sociali ove la società è concepita come una macchina/sistema con delle leggi proprie che si impongono agli essere umani, invece per comprendere la società occorre considerare gli attori, le motivazioni e gli orientamenti che cambiano nello spazio e nel tempo e che influiscono sull’ordine e sul cambiamento sociale.
La sociologia economica nasce a fine ‘800 per riempire un vuoto lasciato dall’economia neoclassica. Quando l’economia si affermò come disciplina con Adam Smith, lo studio dei fenomeni economici non era isolato dal contesto sociale, poi con la rivoluzione marginalista (anni ’70 dell’800) lo studio dei fenomeni economici si separò dal contesto sociale (cultura e istituzioni) per avvicinarsi alla metodologia delle scienze naturali.
Prende così forma il Paradigma (insieme di teorie e metodi) neoclassico dell’economia caratterizzato da diversi elementi:
Concezione dell’economia: allocazione di risorse scarse, impiegabili per fini alternativi (economizzare), da parte di soggetti che cercano di ottenere il massimo dai mezzi di cui dispongono (lavoro, reddito), per raggiungeree soddisfare i loro obiettivi.
Azione economica: gli individui perseguono razionalmente i loro interessi individuali (utilitarismo) indipendentemente gli uni dagli altri (atomismo). Regole: sono dettate dal mercato concorrenziale. Si suppone che ci siano molti venditori e acquirenti, senza restrizioni agli scambi e alla mobilità dei fattori di produzione (capitale, lavoro) e che i soggetti abbiano piena informazione sulle opportunità offerte dai mercati per poter calcolare razionalmente l’impiego delle risorse che hanno. Lo Stato non deve intralciare il mercato ma deve tutelare la validità dei contratti tra privati e combattere le frodi. Metodo di indagine: è analitico - deduttivo e normativo, si parte dalle motivazioni utilitaristiche e atomistiche degli attori e se ne valutano le conseguenze date certe regole dei mercati.
Gli elementi che invece caratterizzano il Paradigma della sociologia economica dei classici sono: Concezione dell’economia: Sombart definisce l’economia come attività volta alla ricerca dei mezzi di sussistenza
in quanto per i sociologi economici l’economia si organizza in forme differenti nello spazio e nel tempo, influenzata dalle istituzioni economiche e non economiche. Azione economica: è considerata come azione sociale ove le istituzioni influenzano le motivazioni utilitaristiche e non utilitaristiche. Regole: sono dettate dal mercato, dalle istituzioni economiche e dalle istituzioni politiche. Metodo di indagine: è induttivo, basato su indagini storiche, empiriche e comparative per arrivare a delle generalizzazioni limitate nello spazio e nel tempo.
1.1 Mercato, sviluppo economico e consumo
Al centro dell’indagine della sociologia economica vi è il tema delle origini, conseguenze e trasformazioni del capitalismo. E’ possibile cogliere una serie di ipotesi che riguardano il mercato, lo sviluppo economico e il consumo.
Il mercato: si possono distinguere due aspetti:
a) Il processo di costruzione del mercato capitalistico: secondo gli economisti le relazioni di mercato si diffondono per la loro efficienza, cioè la capacità di soddisfare le esigenze dei singoli a costi più bassi. Per i sociologi economici molto importante è la legittimità, il mercato per affermarsi come strumento di regolazione dell’economia deve essere socialmente accettato. Una volta che il mercato sia stato legittimato i vantaggi in termini di benessere economico e della libertà di scelta nell’impiego del lavoro e di consumo rinforzano la diffusione dei rapporti di mercato. I vantaggi però sono differenti per i diversi gruppi sociali ed è per tale motivo che la sociologia economica è più interessata all’equità che all’efficienza. Gli economisti ritengono invece che un mercato concorrenziale risolverebbe automaticamente anche i problemi di equità.
b) Condizioni del funzionamento del mercato capitalistico: secondo gli economisti neoclassici gli individui sono ben informati, calcolatori, moralmente affidabili e si muovono all’interno di un mercato sempre concorrenziale. Secondo i sociologi economici gli individui non sono ben informati, non sono calcolatori e non sono tutti moralmente affidabili, ciò rende difficili i rapporti di mercato e i mercati non sono sempre concorrenziali, quindi il mercato può funzionare meglio ove vi siano istituzioni che ne