Giulio Romano e Marcantonio Raimondi, uno scandalo pornografico

Davide Ultimieri

Giulio Romano e Marcantonio Raimondi, uno scandalo pornografico

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Indice dei contenuti

Forse neanche le Muse avrebbero potuto prevedere che dalla bottega di Raffaello sarebbe uscito il primo pornografo della storia dell’arte italiana.

Il Fato stupisce anche il Parnaso quando interseca nelle trame della cultura ufficiale l’ordito sottile dell’ironia.

Il pornografo in questione, infatti, non è uno dei tanti allievi di minore importanza che affollava la bottega romana di Raffaello e neppure un anonimo garzone preposto alla preparazione dei colori o allo spolvero dei cartoni.

L’autore dei primi disegni raffiguranti atti sessuali espliciti, che hanno come protagonisti uomini e donne, è Giulio Romano, l’allievo prediletto di Raffaello, colui che il 6 aprile del 1520 ereditò con atto testamentario la conduzione della fiorente attività del pittore urbinate.

Giulio Romano proprio nel 1520,