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"Perdonami se sono felice"
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"Perdonami se sono felice"

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"Perdonami se sono felice" è la storia di ogni sogno portato in grembo, nascosto nel petto per tutta una vita. É la speranza trasformata in realtà dal cammino personale che ognuno intraprende, il risveglio di un giorno davanti allo specchio degli occhi: un vetro che si inarca all'indietro sul gigante della verità, che è una, sempre, e che torna in rincorsa come un elastico sul presente. Sempre. É una carezza, una fotografia commovente che ritrae storie di volontà tra il cielo e l'anima. E' la voce di chi non parla parole, è il movimento di abbracci stretti o mancati, mancanti. Uno sguardo su chi sta sempre in disparte e uno scettro magico per chi pensa che la vita sia solo quella vissuta fino a quel momento, e nomina il destino con leggerezza, senza sapere o credere che la pace e la vittoria restano sempre ad un passo da noi, seppure difficile, seppure costa. È il giorno che viene ogni giorno, è il giorno che non arrivava più. È una lettera, un articolo di giornale, una storia scritta su un diario: pezzi di vita che aprono coraggio e desideri, con l'aiuto - sempre - di quei miracoli che abbiamo ricevuto e che non riconosciamo come tali. La mano tesa di certi figli al cuore fragile di certi genitori, quelli che si sentono troppo figli a loro volta, scardinado ogni cosa, ogni base, ogni terreno nato come fertile. Una carrellata veloce sulle tante sfaccettature dell'amore, di come sia unico il regalo di amarsi, di quanto spreco esista. Lo scorcio sommesso e la denuncia del presente, della guerra, qualunque essa sia. Questo libro è un dipinto sulla meraviglia, un abbraccio e un bacio al perdono, all'amore consapevole, al coraggio. È piantare un albero anche fuori da quel terreno fertile... Non esistono scorciatoie né convenienza, non esiste orgoglio basso e mediocre, non esistono compromessi al cancro dell'egoismo. Siamo figli di ogni sentimento, conosciuto o meno. Ritorneremo sempre a questo, e sempre a noi, ma raro l'amore che gela la strada degli egoismi. Questo è un sasso contro l'ignoranza, la presunzione, lo scandalo di chi si sostituisce a Dio, la pietra e la giustizia fatta ragione, gridata e scagliata contro tutti quelli che da soli si prendono il diritto di decidere dell'inizio e della fine, senza interpellare l'altra metà della storia, senza contare il cielo. Una storia a metà, qualunque essa sia, è una metà, è mezza, non è finita, non è vera.
LanguageItaliano
Release dateFeb 7, 2016
ISBN9788892551121
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    "Perdonami se sono felice" - Simona Carlodalatri

    Simona Carlodalatri

    Perdonami se sono felice

    Perdonami se sono felice è la storia di ogni sogno portato in grembo, nascosto nel petto per tutta una vita. É la speranza trasformata in realtà dal cammino personale che ognuno intraprende, il risveglio di un giorno davanti allo specchio degli occhi: un vetro che si inarca all'indietro sul gigante della verità, che è una, sempre, e che torna in rincorsa come un elastico sul presente. Sempre. É una carezza, una fotografia commovente che ritrae storie di volontà tra il cielo e l'anima. E' la voce di chi non parla parole, è il movimento di abbracci stretti o mancati, mancanti. Uno sguardo su chi sta sempre in disparte e uno scettro magico per chi pensa che la vita sia solo quella vissuta fino a quel momento, e nomina il destino con leggerezza, senza sapere o credere che la pace e la vittoria restano sempre ad un passo da noi, seppure difficile, seppure costa. È il giorno che viene ogni giorno, è il giorno che non arrivava più. È una lettera, un articolo di giornale, una storia scritta su un diario: pezzi di vita che aprono coraggio e desideri, con l'aiuto - sempre - di quei miracoli che abbiamo ricevuto e che non riconosciamo come tali. La mano tesa di certi figli al cuore fragile di certi genitori, quelli che si sentono troppo figli a loro volta, scardinado ogni cosa, ogni base, ogni terreno nato come fertile. Una carrellata veloce sulle tante sfaccettature dell'amore, di come sia unico il regalo di amarsi, di quanto spreco esista. Lo scorcio sommesso e la denuncia del presente, della guerra, qualunque essa sia. Questo libro è un dipinto sulla meraviglia, un abbraccio e un bacio al perdono, all'amore consapevole, al coraggio. È piantare un albero anche fuori da quel terreno fertile... Non esistono scorciatoie né convenienza, non esiste orgoglio basso e mediocre, non esistono compromessi al cancro dell'egoismo. Siamo figli di ogni sentimento, conosciuto o meno. Ritorneremo sempre a questo, e sempre a noi, ma raro l'amore che gela la strada degli egoismi. Questo è un sasso contro l'ignoranza, la presunzione, lo scandalo di chi si sostituisce a Dio, la pietra e la giustizia fatta ragione, gridata e scagliata contro tutti quelli che da soli si prendono il diritto di decidere dell'inizio e della fine, senza interpellare l'altra metà della storia, senza contare il cielo. Una storia a metà, qualunque essa sia, è una metà, è mezza, non è finita, non è vera.

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    Questo libro è stato realizzato con StreetLib Write (http://write.streetlib.com)

    un prodotto di Simplicissimus Book Farm

    Ringraziamenti

    A mia Zia Giuliana. A mia Zia Anna.

    Con immenso amore. Con immenso amore.

    Perdonami se sono felice

    Ci sono cose difficilissime da capire. Esiste una volontà molto sottile: sensibile, ordinata, necessaria – eppure - oleosa come la fuga.

    Io sono io, lo sai, e assomiglio a marzo; se mi specchio, però, in un attimo è estate, lascio entrare il riflesso caldo e aspro, dolce, parlo alla notte, dormo sola. Come la goccia di rugiada fa ventosa sulla foglia e la bacia, così io ci provo, resto.

    Un binario, due rette, una sola direzione di appartenenza; un solo viaggio con dentro tanti passi ovunque. Differenze, verità, sofferenze, differenze, privazione, senza. Colpe, scelte, strumenti, e poi innocenza, possibilità, e fortuna, e aiuti. Poi il silenzio, il rumore. Troppa luce negli occhi è come il buio.

    Ti scrivo questa lettera perché resti vero e presente un pezzo importante di me. Ti scrivo perché una lettera può sempre essere toccata, trovata, non cede per forza all'abbandono, se non per una forte volontà, un’intenzione profonda. Una lettera non sbaglia, non si perde di fronte alla farsa dei sentimenti sovraesposti nel parlare, non collassa nelle nostre volontà più istintive, nelle nostre possibilità e paure, non è fallata dalla timidezza. Una lettera puoi rileggerla, puoi posarla nell’intimità delle tue coscienze distratte, una lettera non la cambi, non togli parole, non ne aggiungi; ne prende atto chi la scrive, chi la legge. Ma soprattutto, in una lettera, non c’è rumore non adatto, eppure, per magia, c’è una musica di sottofondo che tiene per mano, c’è qualcosa che ti fa sedere, abbandonare ciò che non è vero. La puntina di un giradischi graffia uno spazio: si apre un sentiero, inizia una storia, una vita, inizia la musica, che sia gradita o meno, questo è quello che c’è, questa è la verità, un altro pezzo. E non è la mia o la tua di verità, no. Questa è quella buona, quella vera, scomoda e risanatrice. Per me, per te. Per tutti, certo.

    Ti scrivo perché so che non basta mai ammanettare le parole alla voce, e perché le regole vanno su come i grattacieli ma poi non ci arriva mai nessuno, fin lassù, a lucidare tutto. Ti scrivo perché me lo merito, e te lo meriti anche tu, sì.

    Ti chiedo scusa m., di non essere normale come tutti gli altri, come i miei fratelli - hai detto una volta - e mi hai lasciata di stucco, tanto che ho ancora gli occhi spalancati su di me e su tutta la strada che ho fatto da sola. 

    Ti chiedo scusa se non possiamo parlare, se sono fatta di fiamme sui sentimenti, se non ho un posto fisso, un argomento fisso, un vestito fisso. Scusami.

    Mi scuserai se non sono stata mai bene? Mi scuserai m., se non ho ripagato tutto il lavoro che hai fatto quando eravamo piccoli? O se non l’ho fatto come sognavi tu.

    E poi puoi perdonarci di essere cresciuti? Di aver provato ad andare lontano, di aver provato a fare esperienze, a vivere, lasciando che la solitudine ti raggiungesse e la perdita di controllo e la paura ti attanagliassero? Puoi capire, m., quello che dico? Mi ascolti? Tu mi senti? Tu lo sai chi sono, o no?

    Io lo so che non potrai leggere queste righe come le scrivo io, ma adesso sai che in un angolo della casa ci sarà sempre un pezzettino di me ad aspettarti; in un angolo, dentro ad un cassetto, in mezzo al mucchio di robaccia disordinata, nell'agendina del telefono. Ci sarà sempre un

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