Lo scudo di Anghor
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Uno sperduto pianeta, Anghor. Sarebbe un pianeta come tanti altri, se non fosse per la presenza dello Scudo: un imponente, gigantesco dente di roccia alto quasi quattrocento chilometri, la cui vetta emerge dall'atmosfera, al di là dell'influenza della forza di gravità, e sulla quale è ubicata una stazione di osservazione abitata da un insolito, affascinante osservatore. Ma ora lo Scudo sta per crollare, e provocherà un immane cataclisma: tre giornalisti si recano sulla stazione in cerca di uno scoop, ma gli eventi prenderanno una piega inattesa. Vincitore del prestigioso premio Città di Courmayeur nel 1993 e finalista al premio Italia, è stato tradotto in esperanto e pubblicato sulla rivista internazionale "Orbito Nula".
Giuliano Giachino è nato a Torino il 25/4/1943, medico-chirurgo specialista in nefrologia, già primario del servizio di nefrologia e dialisi presso l'ospedale di Ivrea (1985-1990) e direttore dell'unità operativa complessa di nefrologia e dialisi presso l'ospedale di Rivoli (1990-2002). Attualmente pensionato.Appassionato di science fiction sin dal 1958, ha iniziato a scrivere nel 1975 con una produzione quantitativamente scarsa ma costante nel tempo, rappresentata da racconti, articoli, saggi, recensioni librarie e cicli di conferenze, apparsi su fanzine, riviste, quotidiani, antologie in volume e sulla rete internet.Vincitore dei Premi "The Time Machine" (1976); "Mary Shelley" (1979); "Courmayeur "(1993 e 1996); "Future Shock" (1994) e del Premio Italia nel 1998; ripetutamente finalista in questi stessi ed in altri premi letterari (Terre del sogno; Montagne d'argento; Fredric Brown; Interviste impossibili; Akery; Omelas; Pickwick).Nel quadriennio 2008-2012 ha tenuto presso l'UNITRE (Università delle tre età) di Torino un corso sulla fantascienza ("La fantascienza: letteratura di pura evasione o anche d'impegno?"). Ha tenuto altre conferenze su argomenti relativi alla fantascienza presso circoli culturali e scuole di diverso grado e nel corso di numerose convention degli appassionati ed operatori nel campo della letteratura del fantastico. Iscritto alla World S.F. Italia, per oltre un quarto di secolo (1977-2004) é stato uno dei più assidui frequentatori delle convention annuali degli appassionati di science fiction e letteratura dell'immaginario.
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Anteprima del libro
Lo scudo di Anghor - Giuliano Giachino
a cura di World SF Italia
Lo scudo di Anghor
di Giuliano Giachino
ISBN versione ePub: 9788867752539
© 1993 Giuliano Giachino
Edizione ebook © 2014 Delos Digital srl
Piazza Bonomelli 6/6 20139 Milano
Versione: 1.0 aprile 2014
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Indice
Colophon
Giuliano Giachino
Lo scudo di Anghor
Premessa
Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
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Giuliano Giachino
Giuliano Giachino è nato a Torino il 25/4/1943, medico-chirurgo specialista in nefrologia, già primario del servizio di nefrologia e dialisi presso l’ospedale di Ivrea (1985-1990) e direttore dell’unità operativa complessa di nefrologia e dialisi presso l’ospedale di Rivoli (1990-2002). Attualmente pensionato.Appassionato di science fiction sin dal 1958, ha iniziato a scrivere nel 1975 con una produzione quantitativamente scarsa ma costante nel tempo, rappresentata da racconti, articoli, saggi, recensioni librarie e cicli di conferenze, apparsi su fanzine, riviste, quotidiani, antologie in volume e sulla rete internet.Vincitore dei Premi The Time Machine (1976); Mary Shelley (1979); Courmayeur (1993 e 1996); Future Shock (1994) e del Premio Italia nel 1998; ripetutamente finalista in questi stessi ed in altri premi letterari (Terre del sogno; Montagne d’argento; Fredric Brown; Interviste impossibili; Akery; Omelas; Pickwick).Nel quadriennio 2008-2012 ha tenuto presso l’UNITRE (Università delle tre età) di Torino un corso sulla fantascienza (La fantascienza: letteratura di pura evasione o anche d’impegno?). Ha tenuto altre conferenze su argomenti relativi alla fantascienza presso circoli culturali e scuole di diverso grado e nel corso di numerose convention degli appassionati ed operatori nel campo della letteratura del fantastico. Iscritto alla World S.F. Italia, per oltre un quarto di secolo (1977-2004) é stato uno dei più assidui frequentatori delle convention annuali degli appassionati di science fiction e letteratura dell’immaginario.
Premessa
Il racconto Lo Scudo di Anghor vinse il VI° premio Città di Courmayeur
alla convention di San Marino 1993. Pubblicato nel volume La lingua fantastica (Edizioni Keltia, Aosta) nel 1994, nel 1995 si classificò secondo, per una frazione di punto rispetto al vincitore, al premio Italia della World S.F. Italia. Nel medesimo anno venne pubblicato sulla rivista telematica Progetto Babele (speciale estate 2005) e, in lingua Esperanto, sulla rivista internazionale Orbito Nula n° 1. A esso fu dedicata una favorevole recensione da parte di Vittorio Catani sul sito www.delos.fantascienza.com (2001) e nel 2004 apparve nell’e – book Futureline – Nuove immagini dal futuro, a cura di Enrico Di Stefano.
Può essere curioso ricordare il fatto che il premio Courmayeur fu vinto dal sottoscritto – con questo racconto – sotto falso nome. Infatti, essendo io un ammiratore degli scritti di James Tiptree Jr. (in realtà la scrittrice Alice Sheldon) presentai il racconto con lo pseudonimo di Alice Martelli, nome che rappresenta un omaggio alla scrittrice americana, accompagnato dal cognome di mia madre, per poter fornire un indirizzo diverso dal mio, che era noto agli organizzatori del premio. Allorché, alla convention di San Marino 1993, venne chiamata la vincitrice, sul palco salì il sottoscritto, che spiegò come avesse provato a creare, in Italia, un caso rovesciato e opposto a quello, noto a tutti, di James Tiptree Jr. e Alice Sheldon, con un racconto scritto in prima persona e il cui protagonista narrante è una donna. Forse, se quel racconto non avesse vinto, il giuoco avrebbe potuto continuare ancora…
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Come il portello venne aperto, dall'esterno, una folata di vento e di polvere mi investì il viso e io caddi in avanti, come previsto.