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La casa del matto
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Ebook118 pages1 hour

La casa del matto

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THRILLER - Ancora una casa misteriosa per l'architetto Pesapasta.

Mummie che tornano dal passato con i loro segreti, cantine che nascondono misteri, pittrici di spiriti, una famiglia non proprio normale e un pazzo che riesce a farti dubitare di te stesso. Per l'architetto Pesapasta ogni ristrutturazione si trasforma in un incubo.

Diego Lama è nato a Napoli. Architetto, autore di libri di architettura, Cemento Romano (2010, Clean Edizioni), Storie di cemento (2007, Clean Edizioni). Ha fondato e diretto la rivista di architettura Ventre (2004, Cronopio Edizioni), editorialista per il Corriere del Mezzogiorno. Autore di racconti e vignette pubblicate in riviste e antologie. Dal 2013 dirige la rivista di architettura Arkeda.
LanguageItaliano
PublisherDelos Digital
Release dateOct 7, 2014
ISBN9788867754915
La casa del matto

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    La casa del matto - Diego Lama

    a cura di Vincenzo Vizzini

    La casa del matto

    di Diego Lama

    1.0 settembre 2014

    ISBN versione ePub: 9788867754915

    © 2014 Diego Lama

    Edizione ebook © 2014 Delos Digital srl

    Piazza Bonomelli 6/6 20139 Milano

    Versione: 1.0 settembre 2014

    TUTTI I DIRITTI RISERVATI

    Sono vietate la copia e la diffusione non autorizzate.

    Informazioni sulla politica di Delos Books contro la pirateria

    Indice

    Diego Lama

    La casa del matto

    Capitolo 1

    Capitolo 2

    Capitolo 3

    Capitolo 4

    Capitolo 5

    Capitolo 6

    Capitolo 7

    Capitolo 8

    Capitolo 9

    Capitolo 10

    Capitolo 11

    Capitolo 12

    Capitolo 13

    Capitolo 14

    Capitolo 16

    Capitolo 15

    Capitolo 16

    Capitolo 19

    Delos Digital e il DRM

    In questa collana

    Tutti gli ebook Bus Stop

    Diego Lama

    Diego Lama è nato a Napoli. Architetto, autore di libri di architettura, Cemento Romano (2010, Clean Edizioni), Storie di cemento (2007, Clean Edizioni). Ha fondato e diretto la rivista di architettura Ventre (2004, Cronopio Edizioni), editorialista per il Corriere del Mezzogiorno. Autore di racconti e vignette pubblicate in riviste e antologie. Dal 2013 dirige la rivista di architettura Arkeda.

    Dello stesso autore

    Diego Lama, Il cacciatore The Tube Exposed ISBN: 9788867751235 Diego Lama, Gli orfani di Ana-j Chew-9 ISBN: 9788867752348 Diego Lama, La casa degli amori segreti Delos Crime ISBN: 9788867753680

    1

    Saverio Pesapasta aprì la porta del suo studio. La signora ferma sulla soglia d’ingresso aveva superato da poco i cinquant’anni, sembrava un’aristocratica dei quartieri alti.

    Un tempo doveva somigliare a Candice Berger nel film Soldato Blu, pensò Saverio.

    – Architetto Pesapasta? – chiese entrando.

    – Sono io.

    – Piacere, Barbara Boudillon. Ho telefonato un paio di ore fa.

    – Piacere mio.

    La donna gli porse la mano. Indossava una camicia larga in lino bianco e un paio di jeans attillati. Ai piedi portava sandali con tacchi sottili che la facevano sembrare più alta di lui.

    – Si accomodi, prego.

    Pesapasta la fece sedere al grande tavolo di legno che occupava il centro del suo piccolo studio.

    – Mi aspettavo fosse più anziano – esclamò lei con un lieve sorriso. – Posso domandarle quanti anni ha, architetto?

    – Io? – ebbe un attimo di tentennamento. – Ventisette.

    – L’età di mio figlio, più o meno. – Barbara Boudillon prese una sigaretta dalla borsa. – Posso fumare, architetto?

    – Ma certo. – Pesapasta le porse un posacenere di Munari, regalo di laurea mai utilizzato.

    – Devo spiegarle subito una cosa – la donna accavallò le gambe. – Ho trovato il suo numero su internet: vuole sapere perché ho cercato proprio lei, architetto Pesapasta?

    – Sì.

    La signora continuava fissarlo con attenzione.

    Pesapasta si toccò la testa per mettere in ordine i pochi capelli che gli erano rimasti. Pochi ma sempre in disordine.

    – Perché ho letto sul giornale del delitto Heller e di quella casa dove hanno trovato tutti quei cadaveri, la casa degli amori segreti, com’è stata soprannominata. Sembra che lei abbia contribuito alla risoluzione del caso in maniera determinante.

    Barbara Boudillon era una donna molto sicura di sé e molto attraente. Anche se avrebbe potuto essere sua madre. Sua madre però, che viveva a San Felice a Cancello, dimostrava almeno trent’anni di più.

    – Una pura serie di casualità, signora – Pesapasta si schernì. – Di solito gli architetti non fanno i detective.

    – Vorrei affidarle la ristrutturazione della mia casa. Anzi, della cantina, in particolare, da trasformare in un garage o in un deposito da dare in fitto: di questi tempi può far comodo una piccola rendita.

    Spense la sigaretta non ancora terminata. La scollatura della sua ampia camicia lasciava intravedere una parte del piccolo reggiseno bianco. Pesapasta non poté evitare di capitare con lo sguardo proprio lì.

    – Ma si tratta di una casa antica che contiene tante storie – disse Barbara Boudillon. – Non devono andare perdute e non tutti sono in grado di preservarle. Neanche le cercano.

    – È la parte più divertente del lavoro.

    – Ero sicura che ci saremo capiti – la donna lo fissò con una strana complicità. – È necessario avere una sensibilità che oggi non è comune tra gli architetti, tutti ubriachi di contemporaneità. E i giovani sono peggiori dei vecchi, come sempre.

    Saverio non aprì bocca. Qualsiasi parola sarebbe stata un errore: meglio lasciar fare tutto alla signora Boudillon.

    – Lei potrebbe essere la persona giusta – concluse lei.

    – Spero di sì – Pesapasta cercò di riprendere in mano la situazione. – Dove si trova la casa?

    – In via Palizzi, vicino al parco della Floridiana. È un’antica villa di famiglia. Era di mia nonna, poi passò a mia madre che vive con me e con Angela, mia sorella. Non abbiamo mai fatto grandi lavori, solo qualche piccola manutenzione. Insomma è ancora nello stato in cui fu realizzata all’inizio del secolo. E così anche la cantina.

    – Quanti siete in famiglia?

    – Quattro donne, ahimè. Mia madre, mia sorella Angela, sua figlia Valeria e io; e mio figlio Dominique. In tutto siamo cinque, andremo in albergo se sarà necessario lasciare casa. – Barbara Boudillon si alzò in piedi. – Vorrei che venisse a vederla al più presto. Anche domani, se è libero.

    – Mi faccia dare un’occhiata all’agenda.

    Dopo casa Heller aveva avuto qualche proposta di lavoro, ma tutte erano sfumate senza motivo. Saverio aveva un disperato bisogno di lavorare, però finse di controllare.

    – No, mi dispiace – disse. – Anzi sì! Sì, sono libero alle quattro del pomeriggio.

    La signora lo fissò scuotendo impercettibilmente la testa.

    – Che fortuna – gli disse porgendogli un piccolo bigliettino da visita. – Ecco il mio numero di telefono.

    Saverio lo prese.

    – Ma non si spaventi – aggiunse Barbara Boudillon oltrepassando la soglia dell’ingresso.

    – Spaventarmi?

    – Tutte le case felici sono simili fra loro – mormorò uscendo dallo studio. – Ogni casa infelice lo è a modo suo.

    2

    – Ho un cliente – disse Saverio a Elisa fissando il suo viso

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