Fumo di Londra: Il circolo dell'Arca 4
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Fumo di Londra - Roberto Guarnieri
Fumo di Londra
di Roberto Guarnieri
ISBN versione ePub: 9788867751945
© 2014 Roberto Guarnieri
Edizione ebook © 2014 Delos Digital srl
Piazza Bonomelli 6/6 20139 Milano
Versione: 1.0 febbraio 2014
TUTTI I DIRITTI RISERVATI
Sono vietate la copia e la diffusione non autorizzate.
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Indice
Colophon
Roberto Guarnieri
Fumo di Londra
Il Circolo dell’arca- Introuzione
Prologo
Una questione di smog
Jacob’s Island
Battaglia sul Tamigi
Un pugnale puntato al cuore
Missione suicida
L’incredibile rivelazione
Duello infinito
Cena con sorpresa
Delos Digital e il DRM
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Roberto Guarnieri
Roberto Guarnieri, classe 1963, è un ingegnere civile e lavora nell’Amministrazione comunale della sua città (Civitanova Marche). È appassionato di fantascienza, fantasy, archeologia e tematiche sui misteri delle antiche civiltà perdute. Ha pubblicato diversi racconti su riviste (Delos, Altrisogni, Writers Magazine Italia, Carmilla, Urania) e antologie (tra le più importanti le serie 365 racconti e Il Magazzino dei Mondi, tutti della Delos Books, oltre ad altre delle Edizioni Scudo). Ha frequentato nel 2012 un corso on-line di scrittura creativa con Franco Forte. È stato finalista al Premio Blakwood Algernon 2012, al Premio Urania Stella Doppia 2013 e al Premio della rivista Effemme 2013.
Il Circolo dell’arca- Introuzione
Europa, ultimi anni dell'Ottocento.
Il Vecchio Continente, seppur diviso in Stati e Imperi che si guardano con invidia e sospetto, sta vivendo una stagione di benessere, euforia e entusiasmo tecnologico che passerà alla storia come La Belle Epoque del Vapore.
L’ingegno umano sforna favolose macchine, mezzi di trasporto avveniristici e scoperte strabilianti a getto continuo. Avventurosi esploratori giungono negli angoli più sperduti del pianeta mentre sapere e conoscenza trionfano sulle tenebre della superstizione.
Londra, fulcro di un Impero esteso su due terzi del globo, è la capitale economica del Mondo, mentre Parigi, la Ville Lumierè, ne è il centro artistico e modaiolo.
Non tutto, però, è così perfetto. Gli Imperi Centrali tramano contro l’Inghilterra, tentando in ogni modo di diminuirne il potere e portando venti di guerra sull’Europa.
E sotto la lucida patina dell’illuminismo e della razionalità brulica un universo fatto di fenomeni ignoti, bizzarre creature e pratiche occulte.
Queste sono le avventure del Circolo Dell’Arca, un club londinese che si occupa di misteri archeologici, fenomeni paranormali e avvenimenti fantastici, per propria iniziativa o su incarico del Governo di Sua Maestà, rappresentato dal colonnello Acherson del Ministero della Guerra.
I membri principali del Club sono:
John Fox, gentiluomo inglese con la passione per l’archeologia, i viaggi di esplorazione, la lettura e le bevande alcoliche. Trascorre le giornate nel suo studio o al Club, salvo poi essere catapultato con immenso piacere in complicate avventure.
Brett Lennox, aristocratico rampollo di una delle più nobili famiglie di Inghilterra, amante del lusso e della moda, assiduo frequentatore di locali notturni e esperto nell’uso di ogni genere di arma da fuoco.
Irene Walsh, cugina irlandese di John Fox, figlia di uno dei più ricchi industriali londinesi. Esuberante, anticonformista, piantagrane, strenua sostenitrice della parità dei sessi e ideatrice di mille diversi progetti.
Jim Spencer, geniale e taciturno ingegnere, vive rintanato nella sua serra-laboratorio, inventando macchine stravaganti e singolari apparecchiature.
Sir Lucas Blackwood, professore emerito dell’Università, esperto di mitologia, antiche civiltà, cultura medioevale e lingue morte. Così immerso nei suoi studi da risultare a volte scollegato con la realtà di tutti i giorni.
Robert Finley, avvocato stimato per onestà e serietà, praticante di numerosi sport e gran viaggiatore assieme alla moglie, Susan Finley, donna timorosa di Dio e impegnata nel sociale, oltre che preziosa segretaria del Circolo.
Paul Moreau, ricco e stravagante dottore parigino esperto di esoterismo, massoneria e culti misterici. Con una particolare predilezione per l’assenzio.
Prologo
L’orologio suonò la mezzanotte proprio mentre John Fox, con un'abile presa, chiudeva la tredicesima e ultima mano della partita a whist.
Poggiò le carte accanto a sé e, senza prendersi la briga di contarle, annunciò: — Vantaggio di mani conquistate e ben tre Onori. Direi che la vittoria è nostra.
Robert Finley scosse il capo con disappunto. — Non riuscirò mai a vincere, sono troppo sfortunato.
— Non è questione di fortuna o abilità — ribatté Fox versandosi una generosa dote di Porto e passando la bottiglia al compagno di coppia, un soddisfatto Brett Lennox in giacca nera, camicia bianca, gemelli d’oro e un sigaro incastrato nel sorriso beffardo. — ma di passione. Si vede lontano un miglio che il gioco delle carte non fa per te. Ti ringrazio comunque per aver accettato l’invito.
Intascò le banconote con un sospiro di soddisfazione. Vista l’ora il locale non era affollato: dai pochi tavoli occupati proveniva un brusio sommesso, mentre il ticchettio della pendola rimbalzava sui pannelli di legno e sulle tende di velluto. La luce soffusa dei lampadari favoriva concentrazione e relax .
Se avessero costretto John Fox a scegliere la migliore tra tutte le tradizioni britanniche, non avrebbe avuto alcun dubbio.
I Club.
Ingresso riservato ai soli soci, ristorante di ottimo livello, sala lettura con giornali freschi di stampa, biblioteca, biliardo, tavolini da gioco, liquori e vini di prima scelta.
Il modo migliore per passare serate piacevoli. In particolare quel Giovedì al Saint James di Piccadilly, dopo una cena a base di rognone alla griglia, patate al forno e un dolce alla crema, il tutto innaffiato con vino del Reno, Fox e Lennox avevano dato vita a una serie di partite a whist con Robert Finley, l’avvocato del Circolo dell’Arca, e suo fratello Jordan, cadetto dell’Accademia di fanteria.
Il buon Robert sbadigliava già da un pezzo e si congedò con una stretta di mano, mentre Jordan, sornione, accennava a un appuntamento galante. Fox sorrise: la differenza di carattere tra i due non cessava mai di stupirlo. Tanto tranquillo, preso da casa e famiglia il primo quanto ribelle e donnaiolo il secondo.
Dopo i saluti allungò le gambe sotto il tavolo e scambiò un cenno d'intesa con Lennox: la bottiglia di Porto andava finita a ogni costo, pena la perdita del loro onore.
Fu proprio in quell’istante che una fatina alata si posò sul panno verde, sedendosi sul mazzo di carte con aria stanca e tintinnando finché il meccanismo a