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Guerrieri metropolitani: Combattere fuori per vincere dentro - La filosofia degli sport da combattimento
Azioni libro
Inizia a leggere- Editore:
- Anima Edizioni
- Pubblicato:
- Nov 7, 2014
- ISBN:
- 9788863652680
- Formato:
- Libro
Descrizione
Informazioni sul libro
Guerrieri metropolitani: Combattere fuori per vincere dentro - La filosofia degli sport da combattimento
Descrizione
- Editore:
- Anima Edizioni
- Pubblicato:
- Nov 7, 2014
- ISBN:
- 9788863652680
- Formato:
- Libro
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Anteprima del libro
Guerrieri metropolitani - Salvatore Brizzi
Daatson
INTRO
Prima di pensare a cambiare il mondo, fare le rivoluzioni, meditare nuove costituzioni, stabilire un nuovo ordine… scendete prima di tutto nel vostro cuore, fatevi regnare l’ordine, l’armonia e la pace. Soltanto dopo, cercate delle anime che vi assomigliano e passate all’azione.
Platone
La nazione che insiste nel tirare una netta linea di demarcazione tra l’uomo che combatte e l’uomo che pensa, rischia che le sue lotte siano condotte da folli e i suoi pensieri siano formulati da codardi.
William Francis Butler
Sostiene Draco Daatson che proprio oggi – più che al tempo dei Samurai, dei Ninja o dei Templari – è indispensabile che emergano dalle macerie della civiltà occidentale nuovi monaci-guerrieri. Si deve infatti costituire una forma di resistenza interiore
– basata quindi su solidi principi prima ancora che sull’azione – il cui scopo è tenere le posizioni
, ossia non piegarsi all’assenza di spirito dell’epoca moderna, non corrompersi, non arrendersi nonostante ogni comportamento intorno a noi sembri folle e, soprattutto, paia muoversi in direzione contraria all’evoluzione spirituale.
Servono pilastri spirituali
capaci di reggere l’onda d’urto del Fuoco che ogni giorno di più si riversa su questo pianeta allo scopo di purificarlo. Nei prossimi anni assisteremo a un incendio della personalità in favore della liberazione dell’anima: per gli schiavi significherà perdere tutto ed entrare in un cammino di sofferenza, per i guerrieri sarà il momento dell’affrancamento e del sollievo. Sostiene infatti Draco Daatson – e non è consigliabile contraddirlo – che non può essere concessa a nessuno una libertà esteriore maggiore di quanto ognuno non abbia saputo conquistarla interiormente.
Un’autentica rivoluzione – che sia cioè risolutiva e durevole nel tempo – può essere unicamente interiore; deve infatti essere promossa e portata avanti da autentici monaci-guerrieri, ossia uomini e donne che vivono focalizzati nel Qui-e-Ora, con il Cuore aperto e senza più paure derivanti dall’identificazione con un corpo e una mente. Uomini e donne che hanno realizzato di non avere più niente da perdere. Uomini e donne i cui obiettivi di vita non concernono più il soddisfacimento dei bisogni animali, in quanto sono andati oltre se stessi
. Nessuna rivoluzione può avere successo in maniera definitiva se non viene sostenuta da uomini e donne superiori. Lo scopo di questo libro è fornire indicazioni riguardo la formazione di tali individui superiori.
Faceva notare il filosofo Plutarco che Chi sa maneggiare bene la spada è in grado di discutere meglio circa i confini della sua terra!
. Possiamo tradurre queste sue parole in termini moderni affermando che una civiltà allo sfacelo non può venire salvata dalle campagne promosse su internet o dalle proteste portate avanti su facebook, ma solo dall’animo risoluto di monaci-guerrieri addestrati a morire con onore.
Sostiene Draco Daatson che chi non è pronto a morire non è pronto per la libertà. Di fronte alla morte la Fiamma del Cuore arde con la massima intensità; circostanza che non si può verificare mentre si è seduti davanti alla televisione.
L’arma da impugnare è quella del Cuore, ma questo genere d’arma emerge dall’essere umano solo se viene educata, tutti i giorni, sotto differenti punti di vista. Un aspetto è sicuramente quello più filosofico: la filosofia del monaco-guerriero implica che egli non senta più di essere lui l’autore delle sue azioni, in quanto qualcosa
di superiore agisce attraverso di lui. Un altro aspetto è quello emotivo: la rabbia viene sostituita dall’impeto guerriero, l’odio dalla determinazione a combattere, la competitività nei confronti dell’avversario dalla bellezza del gesto atletico in sé. Il terzo aspetto, essenziale quanto gli altri due, è quello corporeo: addestrandosi a conoscere e gestire le sue energie fisiche il guerriero entra in contatto con Dio, che pervade il suo corpo non meno della sua anima.
Risulta piuttosto evidente anche a un osservatore poco attento che l’attuale sistema scolastico depriva i bambini della sensibilità verso il loro corpo. Infatti, secondo un’interpretazione moderna piuttosto inquietante di cosa dovrebbe essere l’educazione, la scuola ha smesso di formare l’individuo a trecentosessanta gradi e si limita a prepararlo al lavoro d’ufficio. In altre parole, si va a scuola per poi trovare un lavoro e diventare dipendenti, non per comprendere come funziona il mondo.
Questo slittamento verso il basso del concetto educativo porta ad assuefare i bambini e gli adolescenti all’immobilità corporea, la stessa che dovranno in seguito tollerare per otto ore in un ufficio davanti a un computer. La conoscenza viene indirizzata verso la specializzazione in un’unica attività, così che nel sistema lavorativo ognuno possa docilmente andare a ricoprire un ruolo specifico, senza nulla conoscere di tutto il resto… come formiche in un formicaio… come se il singolo non potesse più permettersi di avere come scopo la conoscenza del mondo in cui si trova, perché tutte le sue energie si devono indirizzare al mantenimento ordinato del sistema stesso.
Sostiene Draco Daatson – e non c’è motivo di dubitarne – che nessun uomo e nessuna nazione sono realmente in pace se questa pace origina dalla paura di farsi male, dal timore della reazione dell’altro o dall’aggressività repressa. Non può infatti dirsi in pace chi non è capace di combattere. Possono trattare la pace solo i guerrieri, non gli schiavi.
In un mondo dove lavori per comprarti la macchina per andare al lavoro, in un mondo dove ti danno le ferie solo per riposarti affinché tu possa produrre sempre allo stesso livello, in un mondo dove l’aggressività accumulata tutti i giorni sul luogo di lavoro ha oramai come unico canale di sfogo i commenti sui social network… non puoi definirti davvero un essere umano libero… e forse nemmeno un essere umano.
Un indottrinamento quotidiano che comincia già in giovane età, basato sulla difesa della libertà e della democrazia
, fa sì che ognuno di noi dia per scontato di godere di tali principi, senza più preoccuparsi di doverli conquistare. Secondo questa forma
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