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Un cuor solo, un'anima sola
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Un cuor solo, un'anima sola
Ebook78 pages44 minutes

Un cuor solo, un'anima sola

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Benedetto XVI indica la strada per rimanere in Gesù di Nazareth e lasciarsi istruire da Lui. Al mondo della cultura il Papa chiede di essere capace di attingere costantemente alla bellezza dell'arte, del sapere e delle relazioni tra gli uomini e i popoli.
LanguageItaliano
Release dateMar 5, 2014
ISBN9788865123164
Un cuor solo, un'anima sola

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    Un cuor solo, un'anima sola - Benedetto XVI

    2011

    Incontro

    con la cittadinanza

    di Aquileia

    Aquileia, Piazza del Capitolo

    Sabato 7 maggio 2011

    Saluto del Sindaco

    di Aquileia,

    ing. Alviano Scarel

    Beatissimo Padre,

    è con grande riconoscenza che Aquileia e la Regione tutta accolgono la Sua venuta, aprendo gli occhi e il cuore all’entusiasmo da sempre riservato ai portatori di fede.

    Aquileia ricevette, quasi due millenni fa, la parola di Cristo, che fece propria con viva partecipazione e una disponibilità d’animo priva di esitazioni, di cui sono imperitura testimonianza gli straordinari mosaici della sua basilica e per cui si abbandonarono altre visioni, che invero all’epoca non mancavano. Da qui, seguendo itinerari antichi e relazioni consolidate, partì l’azione evangelizzatrice verso il nord e l’est Europa. Come in quei lontani tempi, anche la società attuale ha bisogno di un alto richiamo morale che dia forza e vigore ai valori positivi, i quali pure albergano nell’animo di ognuno di noi, per tendere a una convivenza più equa e solidale, in cui l’uomo sia capace di affrontare con fiducia e senso di responsabilità le sfide di un futuro, che non si preannunciano né facili né indolori. È con questa convinzione che la nuova Aquileia, erede della grande tradizione cristiana delle origini, L’accoglie, come già fece con i Suoi predecessori, Paolo VI e Gio vanni Paolo II, e Le augura di proseguire il Suo impegnativo pontificato proprio attingendo alle parole e ai simboli dei Padri della Chie sa aquileiese, affinché se ne proietti sulle generazioni future la forza illuminante e l’intatta valenza del messaggio di speranza.

    Aquileia, Piazza del Capitolo

    Sabato 7 maggio 2011

    Saluto del Santo Padre

    Benedetto XVI

    Cari fratelli e sorelle!

    Con grande gioia giungo a voi, figli ed eredi dell’illustre Chiesa di Aquileia, e inizio da qui la mia visita alle Chiese di queste Terre. A tutti voi, Pastori e Autorità civili, fedeli delle Diocesi del Triveneto, come pure di quelle di Slovenia, Croazia, Austria e Baviera, rivolgo il mio cordiale saluto. Ringrazio il Sindaco di Aquileia per le sue cortesi parole. I resti archeologici e le mirabili vestigia artistiche, che rendono Aquileia ovunque ben nota, mi invitano in questo momento a riandare alle origini di questa Città, che sorse nel 181 e prosperò nei secoli successivi, come canta il Vescovo poeta Paolino: … bella, illustre, splendida di palazzi, famosa per le mura e più ancora per le innumerevoli folle dei tuoi cittadini. Tutte le città della Venezia ti erano soggette e ti avevano fatto loro capitale e metropoli, essendo tu fiorente per il tuo clero, e splendida per le chiese, che avevi dedicato a Cristo (Poetae Latini aevi Ca ro lini, in M.H.H., 1881, p. 142). Aquileia nacque e si sviluppò nel pieno della potenza del l’Impero, porta tra Oriente e Occidente, luo go di presidio e di scambi economici e culturali.

    Ma era altra la gloria di Aquileia! Infatti, ci dice san Paolo, Dio non ha scelto ciò che è nobile e potente, ma ciò che per il mondo è debole e stolto (cfr 1 Cor 1,27-28). Nella lontana provincia di Siria, al tempo di Cesare Augusto, era sorto Colui che veniva a rischiarare gli uomini con la luce della Verità, Gesù, figlio di Maria, Figlio consostanziale ed eterno del Pa dre, rivelatore dell’intramontabile impero di Dio sugli uomini, del suo disegno di comunione per tutti i popoli; Colui che con la sua morte di croce, subita per mano dell’Impero, instaurerà il vero regno di giustizia, d’amore e di pace, dando agli uomini che lo accolgono il potere di diventare figli di Dio (Gv 1,12). Da Gerusalemme, attraverso la Chiesa di Ales san dria, giunse anche qui il Lieto Annuncio della salvezza di Cristo. Giunse in questa Regione romana il seme della grande speranza. Quella di Aquileia divenne ben presto, nella Decima Regio dell’Impero,

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