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Cinque abbracci (I): Una pratica moderna ed efficace per essere liberi e felici
Cinque abbracci (I): Una pratica moderna ed efficace per essere liberi e felici
Cinque abbracci (I): Una pratica moderna ed efficace per essere liberi e felici
Ebook161 pages2 hours

Cinque abbracci (I): Una pratica moderna ed efficace per essere liberi e felici

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About this ebook

I Cinque Abbracci è un metodo moderno che si basa sia sull’essenza dei preziosi,
antichi insegnamenti che portano alla liberazione, sia sui principi base della fisica quantistica. Per vivere nel nuovo mondo di pace e serenità bisogna prima saperlo vedere, così come bisogna saper riconoscere tra le infinite possibilità di realtà quella che ci rende felici.
I Cinque Abbracci offrono le chiavi per poter creare una nuova Visione di se
stessi e del mondo in modo che possa avere origine una nuova realtà più
appagante da ogni punto di vista.
LanguageItaliano
Release dateNov 29, 2013
ISBN9788863651690
Cinque abbracci (I): Una pratica moderna ed efficace per essere liberi e felici

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    Cinque abbracci (I) - BRUCCO CARLOTTA

    voi.

    1. L’ENERGIA DELL’ABBRACCIO

    Se non diventerete come bambini

    non entrerete nel regno dei cieli.

    Gesù (Mt 18,13, Luc 18,17)

    Tutti desiderano essere amati. In realtà qualunque cosa facciamo, pensiamo, diciamo, ha lo scopo di cercare di essere amati.

    Fin da bambini l’unico grande desiderio è l’accoglienza della mamma, il suo morbido abbraccio. E per tutta la vita sarà proprio quello ad essere inseguito. L’abbraccio della mamma tuttavia non è il primo e il più importante poiché ve n’è uno esistenziale: quello di Dio, della madre Vita, dell’Uno, del Sé, della vera natura della mente o comunque vogliate chiamare la sostanza del nostro essere.

    Noi proveniamo dall’amore, dimoriamo nell’amore e ritorneremo all’amore; il problema è che non abbiamo sufficiente consapevolezza per sentirlo.

    Il termine amore è stato da sempre usato per descrivere talmente tante sfumature sentimentali da essere ormai confuso con ciò che amore non lo è affatto. Per esempio l’attaccamento che si prova per i figli o per il partner o per qualcuno vicino a noi non è il nobile sentimento dell’anima, sostanza del nostro essere, ma un bisogno che mantiene viva l’illusione del nostro ego, causa principale di ogni nostra sofferenza.

    Il sentimentalismo, di cui fa parte anche l’attaccamento, si basa su un nostro bisogno, quindi non può essere quella forza dell’universo che basta a se stessa. Come un sole non ha bisogno di luce così l’amore non ha bisogno di amore. Di conseguenza possiamo amare l’altro solo se non ne abbiamo bisogno. Ma come si fa a realizzare questo? Cos’è l’amore, e come è possibile non confonderlo con quel sentimentalismo che imprigiona sempre più?

    L’amore è la forza che fa respirare la nostra anima, è l’energia madre di tutto e di tutti noi. Aneliamo all’amore che è in realtà l’unico nostro vero desiderio. Il problema è che lo cerchiamo nel posto e nel modo sbagliato, cioè fuori da noi.

    Finché pretenderemo amore non lo avremo mai, finché non apriremo il nostro cuore per lasciarlo spontaneamente sorgere non lo sentiremo mai, finché vorremo qualcuno che ci ama non lo avremo mai veramente.

    L’amore accade quando apriamo il nostro intero essere alla vita, a qualunque costo; allora la Vita che è Amore ci inonderà e saremo felici.

    È come dire: tutto è amore... come faccio a sentire che lo sono anch’io in modo da esserne totalmente appagato?

    Ciò che ci serve è smettere di difenderci con la chiusura e scegliere l’apertura del cuore a qualunque costo. Allora la Forza dell’amore scorrerà in noi.

    Una delle prove che l’iniziato si trova a dover affrontare per scoprire veramente il potere dell’amore è proprio quella di rimanere con il cuore aperto di fronte alla più grande ferita.

    Ma come si fa ad aprire il cuore quando è abituato a chiudersi ogni volta che veniamo feriti? E per sentirci feriti basta un nulla... un’occhiata, una parola fuori posto, un’aspettativa tradita.

    È come se dentro di noi ci fosse una perenne Grande Aspettativa che ci dice: Se quello di fronte a te non ti ama incondizionatamente, non ti accetta, non ti stima, non ti mostra amore in tutto ciò che fa... chiuditi e respingilo.

    In questo modo respingiamo l’amore ad ogni nostro respiro, poiché ogni volta che ci chiudiamo, qualunque sia la ragione, sbattiamo la porta in faccia all’amore che altrimenti potrebbe inondarci totalmente anche di fronte al più grande torto subito.

    Che cosa ci convince a difenderci? Il pensiero.

    I nostri pensieri sono i condizionamenti di tutte quelle persone che ci hanno fatto credere sia meglio chiuderci all’amore per sopravvivere.

    Guardate cosa c’è dietro ad ogni pensiero; la matrice di ognuno di esso è un credo errato che è causa di ogni nostra sofferenza: Io sono separato dall’amore e da tutto quello che vedo sento e percepisco... quindi visto che è tutto è separato da me devo difendermi.

    Il pensiero o meglio l’identificazione con il pensiero, è il filo che ci tiene legati all’illusione; dobbiamo sicuramente imparare ad averci a che fare in altro modo.

    I maestri dicono di cogliere quello spazio vuoto tra un pensiero e l’altro. Questo è possibile dopo essere divenuti abili nella pratica della contemplazione.

    Prima occorre allenarsi nell’arte della disidentificazione. Il pensiero attiva tutto ciò che penso di essere ma che in realtà non sono, tutti i condizionamenti, tutte le maschere, tutti i traumi piccoli e grandi...

    L’errore è credere di risolvere i problemi pensando!

    Dobbiamo smettere di volerci trovare... noi dobbiamo perderci! Dobbiamo lasciare dissolvere tutto ciò che crediamo di essere per permettere alla vita, a Dio, all’amore di rivelarci la nostra vera natura.

    Ciò che siamo veramente infatti non ha niente a che vedere con ciò che pensiamo di essere. È come se confondessimo il personaggio dell’attore in un film con l’attore stesso. Le nostre maschere e condizionamenti sono il personaggio che stiamo recitando in questa vita, non sono la nostra natura reale. Ma se noi continuiamo a volerci trovare addentrandoci con il pensiero nelle nostre maschere, non troveremo mai chi siamo veramente. È necessario quindi rendersi conto di non essere ciò che crediamo disidentificandoci dal nostro personaggio. E allora... chi sono io?

    Approfondiremo tutto ciò nei prossimi capitoli; ora voglio solo dire che il pensiero attiva il nostro personaggio facendoci credere all’illusione di essere cosa non siamo. Quindi se crediamo al pensiero sentiremo il bisogno di difendere quell’insieme di maschere a cui siamo tanto affezionati ma che in realtà sono la causa della nostra sofferenza.

    Passiamo tutta la vita a difendere la parte che abbiamo nel film dell’illusione e che non c’entra niente con noi!

    Chiudiamo il nostro cuore per tenere in vita il personaggio che è il vero ostacolo alla nostra felicità! Assurdo... è come se nutrissimo il nostro carceriere e andassimo tutti i giorni a combattere duramente per lui. Il pensiero è la forza che lo tiene in vita.

    Dal momento che il pensiero non ci interessa più perché abbiamo capito che è la voce di colui o colei che non esiste e che ci ha rovinato la vita, saremo disposti a non seguirlo per portare invece l’attenzione da un’altra parte: al momento presente che stiamo vivendo. Questa attenzione è in realtà un tenero ascolto di tutto ciò che appartiene a questo istante e viene percepito attraverso il nostro centro: il cuore.

    Ascoltando la vita dal cuore ci accorgeremo forse inizialmente che è chiuso ma sentiremo anche la sua spinta naturale all’apertura. Ecco allora piano piano prenderemo consapevolezza che per comprendere chi siamo veramente sarà necessario aprire il nostro centro alla vita, all’amore, a Dio.

    Lo stato di apertura del cuore è per me simbolizzato da un abbraccio.

    Se io vi dico: aprite il vostro cuore, ognuno di voi avrà in mente un’ idea di cosa voglia dire apertura e cuore, un ideale di riuscita, un giudizio di come dovrebbe o non dovrebbe essere. Questi pensieri ostacolano l’apertura stessa poiché derivano dagli schemi del personaggio che dobbiamo invece lasciare.

    Se invece vi chiedo di abbracciare qualcuno... ecco che l’apertura accadrà da sé. Non pensate a nulla ma abbracciate e il vostro cuore si apre un po’. Non state pensando al significato di amore, non state pensando di dover amare perché sarebbero solo idee del vostro personaggio illusorio che non vi servono per niente, anzi sarebbero di ostacolo; state semplicemente abbracciando e vi viene spontaneo ascoltare la sensazione che deriva da un’apertura tanto più grande quanto più riuscite ad abbracciare

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