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Kryon - l'Amore degli Angeli
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Kryon - l'Amore degli Angeli

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Questo libro offre un viaggio nelle pieghe più profonde dell’evoluzione umana e spirituale di ognuno di noi, chiarendo attraverso la semplicità e la profondità del linguaggio di Kryon tutto ciò che è utile sapere per conseguire le giuste chiavi di lettura e di interpretazione che ci permettono di fare le scelte giuste per noi stessi e per gli altri.
Kryon è l’Entità Angelica più vicina a Dio che sia possibile contattare, poiché sta eseguendo un lavoro di trasformazione energetica del Pianeta per portarlo ad un livello vibrazionale ed evolutivo superiore a quello che fino ad ora è esistito.
Anche in questa occasione Kryon ci guida con i suoi messaggi e insegnamenti a comprendere i misteri più profondi della spiritualità, per poterli mettere in pratica nella vita di ogni giorno. Così, giorno dopo giorno, senza quasi accorgerci, ci ritroviamo a vivere una vita che finalmente ha un significato assoluto, attraverso la relatività dei fatti e degli accadimenti che contraddistinguono la nostra stessa esistenza.
LanguageItaliano
Release dateJun 24, 2013
ISBN9788863651416
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    Kryon - l'Amore degli Angeli - Barilari Picco Angelo

    Barilari

    1.  LIBERTÀ COME SCELTA O COME CONSEGUENZA

    Io sono Kryon del Servizio Magnetico e ognuno di voi è immensamente, immensamente, immensamente amato. Tu sei immensamente, immensamente amato.

    La canalizzazione è un evento di co-creazione: ci sono io con le mie Entità Angeliche, c’è il mio canale e ci sei tu. Tutte queste forze congiunte creano e co-creano insieme l’evento. Co-creando l’evento vi è la possibilità di aumentare la nostra energia e la nostra vibrazione, quindi di creare una forma di energia che lascia la sua traccia e la sua impronta a livello sottile nell’etere, permettendo anche a chi non è qui fisicamente presente di percepire a più livelli il contenuto e il senso del messaggio. Questo crea anche un impatto energetico, crea una massa di energia che ti aiuta e ti aiuterà nella tua evoluzione; questa energia può aiutare anche situazioni e persone che in questo momento sono in difficoltà su questo pianeta.

    Anche in giorni normali, dove non succede nulla di straordinario, vi sono persone in difficoltà, vi sono diseredati, vi è gente che patisce la fame. Come ho detto in un’altra canalizzazione, tu sei fortunato a essere qui, oggi, non solo perché sei presente all’energia di Kryon, ma anche perché tu puoi permetterti di trovare spazio nella tua esistenza, perché le tue condizioni di vita te lo permettono, per la tua evoluzione spirituale. Se puoi fare tutto questo è perché tu stai riscuotendo crediti dalle tue vite precedenti; se oggi sei presente a questa canalizzazione è perché hai vissuto tutte le finestre di opportunità che ti hanno portato a essere qui, in questo momento.

    Oggi io ti chiedo il permesso di prendere una parte dell’energia che stiamo co-creando assieme, per inviarla soprattutto in Giappone, per sostenere a livello energetico le popolazioni colpite dallo tsunami. Ti chiedo formalmente il permesso di prendere una parte di questa energia che stiamo co-creando assieme per inviarla in questa parte del mondo.

    Desidero ora sviluppare un tema importante, il tema della libertà.

    Molti esseri umani che stanno facendo evoluzione su questo pianeta, ma anche coloro che non fanno evoluzione, si domandano cos’è la libertà, in che cosa consiste essere liberi.

    Le persone oppresse dai regimi totalitari anelano a una libertà legata a uno sviluppo sociale, economico e democratico del Paese. Le persone che vivono in paesi democratici anelano a una libertà che permetta loro di esprimersi in modo sempre più compiuto. Io scommetto che anche se si potesse veramente arrivare a un punto totale di massima libertà, ci sarebbe sempre qualcuno che chiederebbe di più.

    Io considero che tu sia un essere intelligente, oltre a essere uno Spirito di Luce che vive un’esperienza in un corpo fisico, quindi penso che la domanda che ti puoi porre sulla libertà, anche nel momento in cui vivi la massima espressione di libertà, non sia un capriccio, ma sia un sentire che deriva da una dinamica.

    Prima di capire cosa sono questo «sentire» e questa «dinamica», lascia che io introduca un altro concetto che ci aiuta a capire meglio il senso di una parte di questa canalizzazione.

    Probabilmente diverse volte avrai visto uomini e donne che vivono in situazioni dove non c’è il benessere economico, come invece si trova in Italia e in altre nazioni dell’Europa e del mondo, tuttavia queste persone sono felici, magari senza avere il tuo stesso livello di libertà. Guardando in televisione i vari reportage su queste popolazioni, ci si chiede come facciano a essere felici: a loro manca tutto, non hanno sostentamento, non hanno libertà, eppure sono felici.

    Puoi sentire storie di donne e uomini teoricamente liberi, ma che in pratica non lo sono. Puoi sentire altre storie di persone che sono soggette al servizio e sono felici di servire. Quando una persona si annulla per un’altra persona e dice di essere felice di vivere per l’altro, tu la guardi e ti chiedi come faccia, ti chiedi se non abbia un minimo di personalità e dignità. Se non ha un minimo di libertà, come può la sua felicità essere basata sul compiacere quella determinata persona, quella determinata situazione?

    Da un lato la richiesta di sempre maggiore libertà e la lamentela anche nel momento in cui esiste una libertà perfetta, e dall’altro uno stato di schiavitù e di servizio vissuti con felicità: sono due estremi che possono essere apparentemente in contraddizione.

    La domanda che sorge spontanea è: che cosa associ tu allo stato di libertà? Indipendentemente dalle condizioni oggettive che possono essere migliorabili e perfettibili, quando vivi in uno stato di «libertà», che cosa associ a livello di sensazione e di sentimento interiore a questa situazione?

    La risposta, paradossalmente, corrisponde a quell’estremo che a te appare essere in schiavitù, ma che è felice e non si sogna nemmeno di chiedere la libertà. Se tu esamini nella tua vita i momenti in cui sei stato felice, erano tutte situazioni in cui ti facevi meno domande sul tuo stato di libertà.

    Tutto questo testimonia che la libertà non è rappresentata solo da uno stato esterno, ma da uno stato interiore, lo stato dell’essere.

    La libertà che cerchi di migliorare – ed è giusto che tu aneli al miglioramento – è una libertà che si concretizza, si esaurisce e poi riparte verso il miglioramento, nel divenire: condizioni di vita migliori, condizioni di lavoro migliori, servizi più efficienti, una politica che funzioni meglio… Sono tutte rivendicazioni giuste che tu hai. Tuttavia, nel momento in cui tutte queste condizioni si verificano, se tu sei infelice dentro di te, non sai cosa fartene di tutto questo che avviene nel divenire e che rispecchia la libertà esterna.

    Se tu sei felice dentro, le condizioni esterne possono anche non essere perfette ma per te non cambierebbe molto, perché il motivo per cui tu sei qui – non solo con la canalizzazione di Kryon ma come ricercatore spirituale – è il tuo anelito a raggiungere qualcosa che ti dia una stabilità interiore, qualcosa su cui basare la tua felicità. All’inizio la felicità è sempre una condizione dipendente da qualcosa che succede, per poi arrivare a sperimentare uno stato di gioia che è la felicità che nasce spontaneamente dentro di te, indipendentemente dalle condizioni esterne che ti circondano.

    Per non essere frainteso e far sì che qualcuno dica che Kryon è uno schiavista, vorrei precisare che quando mi riferisco alle condizioni esterne sto parlando di ipotesi; è ovvio che nei paesi dove c’è maggiore libertà, come in Italia, in molti paesi dell’Europa o come in America, questo tipo di situazioni permettono alle persone di avere accesso al lavoro di evoluzione spirituale. Sarebbe difficile fare un lavoro di evoluzione spirituale, quindi accedere alla possibilità di sperimentare lo stato di felicità, di libertà e gioia interiori, in condizioni dove esistono divieti e blocchi. Dico questo per chiarezza di concetto.

    Il tuo stato interiore di libertà è direttamente proporzionale allo stato di felicità e di gioia che provi nella tua esistenza. Tu, come Essere di Luce e come essere umano che vive un’esperienza spirituale, devi comprendere una cosa importante, emersa non solo nel lavoro fatto nel seminario ma anche in molti lavori proposti sia da me sia da altri tipi di percorsi, ovvero devi mettere a fuoco il fatto di trovare il modo giusto per creare un equilibrio che ti permetta di mantenerti stabile nella tua realtà psicologica, energetica e materiale.

    Tanti anni fa nella prima Libreria Ecumenica fondata da Calogero Falcone, che esiste ancora oggi sotto la metropolitana di San Babila a Milano, esisteva un libretto, oggi introvabile, intitolato Medicina psico-spirituale, che il mio partner Angelo acquistò e poi perse durante i vari traslochi fatti. L’aspetto sul quale vorrei attirare la tua attenzione per con-moltiplicare assieme l’energia che ne deriva, è la rivelazione che Angelo ebbe vedendo il titolo del libro, relativa non tanto alla parola «medicina», quanto al concetto di «psico-spirituale». Era la prima volta che il mio partner vedeva queste due parole unite, messe assieme come concetto.

    Io ora ti dico di aggiungere un altro trattino e di mettere assieme «psico-spirituale-materiale», perché per sentirti libero e felice interiormente, indipendentemente da ciò che accade fuori, fatto salvo ciò che ho detto finora come contesto generale, devi essere allineato e in equilibrio in queste tre realtà. A quel punto puoi auto-generare uno stato di felicità e gioia, quindi uno stato di libertà interiore.

    È importante che tu sappia questo perché, quando realizzi l’equilibrio – ovvero capisci che la tua parte spirituale influenza la tua dimensione psicologica e materiale, che la tua parte materiale condiziona la tua dimensione spirituale e psicologica, e che la tua parte psicologica vincola la tua dimensione materiale e spirituale – comprendi che questo triangolo di elementi, su cui si basa la tua esistenza quando raggiunge un equilibrio, ti permette di stare bene.

    Nel momento in cui tu pensi che la tua libertà, e la libertà delle persone in generale, sia influenzata dalle condizioni esterne, che sia condizionata dal divenire, non sei libero e mai lo sarai, soprattutto quando non sei felice dentro, quando non provi gioia dentro di te. Tutto il mondo è libero e tu vivi in una società perfetta ma sei profondamente infelice; per esempio, può mancarti qualcosa a livello materiale, può mancarti qualcosa a livello spirituale, a livello emozionale, mentale, psicologico. Nel momento in cui nasce una mancanza c’è una carenza, e tutto ciò che hai di positivo in qualche modo si attenua.

    Il titolo di questa canalizzazione, senza punto interrogativo, è «Libertà come scelta o come conseguenza». La scelta che puoi fare, se lo desideri, per essere completamente e perfettamente libero, è decidere di occuparti di questo tuo equilibrio negli aspetti che ho detto: psicologico, spirituale e materiale, dove per «materiale» intendo fisico, mentale ed emozionale.

    Nel momento in cui uno di questi tre aspetti è in disequilibrio, tutto diventa difficile.

    La prima scelta da fare è decidere di occuparti di te stesso; questo avrà come conseguenza la possibilità di sperimentare la tua libertà interiore. Nel momento in cui sei felice, in equilibrio, libero, puoi avere un impatto straordinario su tutto ciò che ti circonda, puoi portare il tuo essere in un perfetto equilibrio, e questo aiuta e influenza in modo positivo gli ambienti in cui vivi. Anche la società, che cerca disperatamente di essere libera, dovrebbe provare ad affiancare, alle varie e giuste rivendicazioni del divenire, la struttura della percezione dell’essere; solo gli esseri fermi, equilibrati e stabili possono influenzare in modo positivo le rivendicazioni più o meno corrette che si possono avere nel divenire.

    Il tuo modo di essere perfetto ed equilibrato aiuta anche lo scambio con le persone con cui entri in contatto, in relazione; questo equilibrio ti permette di accedere sempre di più alle capacità che hai, di vivere i talenti che possiedi ed eventualmente di scoprirne altri, scoprire altre risorse che ti possono essere utili.

    Quando tu ti poni come valore l’obiettivo di dare importanza al tuo equilibrio, al tuo stato di felicità e gioia interiore, finalmente puoi sentire per intero l’integrità del tuo essere, puoi avere come proposito e missione nel mondo la curiosità di spostare la libertà dell’essere e immetterla nel divenire. Una sfida affascinante e bellissima: avere il coraggio di pensare che se io sono nell’essere, quindi mi sento equilibrato e felice, questo influenza anche il divenire.

    Tutto ciò ha l’effetto di uno tsunami, che parte da un elemento e si riversa in un altro. Quanto sta accadendo in questi giorni in Giappone, se vogliamo leggerlo in questa chiave, ci aiuta a capire questi avvenimenti; tutto è partito dall’acqua per riversarsi sulla terra, portando delle conseguenze. La natura ci insegna che le cose sono collegate, un fenomeno che parte da una dimensione può influenzare e coinvolgere un’altra struttura, e nel caso del Giappone con conseguenze non desiderabili.

    Per quanto riguarda te stesso, avere la libertà di pensare che ciò che tu sei, senza fare apparentemente nulla, possa influenzare il divenire di tutto ciò che ti circonda, è una possibilità che ti invito a prendere in seria considerazione.

    Sicuramente avrai sentito nominare un detto sui Maestri Zen, che a prima vista sembra crudele, e che recita: «Se per caso il mondo crollasse, i Maestri Zen semplicemente si sposterebbero».

    Qualcuno potrebbe considerare questi Maestri molto egoisti, ma questa metafora, come tutte le metafore, non è ciò che appare; non si parla di un atteggiamento di distacco dei Maestri Zen verso ciò che accade nel mondo. Il focus della metafora non è sul mondo, ma sullo stato interiore dei Maestri Spirituali: se il mondo crollasse, dopo poco anche i Maestri morirebbero perché non avrebbero più nulla con cui sostentarsi, ma il punto è l’imperturbabilità dei Maestri, ovvero pensare che il proprio stato di grazia e di libertà interiore non dipende dalle condizioni esterne. L’esempio ci fa capire che per colui che è cosciente di essere uno Spirito di Luce, quindi è divenuto Maestro di se stesso, così come tu puoi fare, lo stato interiore non cambia a seconda del mutamento delle condizioni esterne. Questo stato interiore non cambierebbe nei Maestri Zen nel momento in cui dovessero capire che con il crollo del mondo essi perderebbero anche il loro veicolo fisico, il corpo: lo stato di calma, di equilibrio, di felicità e gioia interiori resterebbe immutato. Nel momento in cui ti sei radicato in questo tipo di certezza e di consapevolezza, sganciandoti sempre più dal divenire, puoi affermare di essere veramente libero.

    Qualcuno potrebbe chiedermi: «Beneamato Kryon, io vivo in un contesto sociale, vivo i cambiamenti, le tensioni e le preoccupazioni, quindi come puoi dirmi che io posso stabilire un mio equilibrio interiore pensando solo a me stesso, senza subire per forza le conseguenze di ciò che accade? Per fare ciò che mi dici, dovrei ritirarmi su una montagna, in riva a un fiume o presso il mare e condurre una vita isolata».

    Io ti rispondo che questa tua osservazione è legittima nel momento in cui tu confondi il tuo essere nella società con l’appartenere alla società. Tu vivi nella società, quindi, per il quieto vivere di tutti, devi seguire una serie di regole e comportamenti, che nel tempo l’evoluzione porterà a cambiare sostanzialmente ma finché ciò non accade è inutile avere atteggiamenti bizzarri e strani. Lascia che l’evoluzione sia come l’erba che cresce nei prati, dove la semini, e se la guardi sembra non crescere, ma poi ti distrai e quando torni a guardare vedi che l’erba è cresciuta. Lascia che l’evoluzione faccia il suo corso. Tu non appartieni alla società, ci vivi. Nel momento in cui sei cosciente che sei nella società, e la utilizzi come tutti gli altri, ecco che la domanda di prima non ha più ragione di esistere. Evita di confondere il tuo essere con ciò che ti circonda.

    C’è un altro aspetto importante collegato alla scelta di essere liberi, che è il secondo punto che voglio trattare in questa canalizzazione.

    Che cosa accadrebbe se ogni persona, e non solo i presenti, accettasse la sfida che ho proposto prima ovvero occuparsi di se stessi, raggiungendo questo stato di consapevolezza, di equilibrio a livello mentale, fisico, psicologico e spirituale?

    Succederebbe che nella società verrebbero immessi a livello sottile dei punti fermi che permetterebbero il cambiamento. Sarebbe sufficiente che meno dell’1% dell’umanità accettasse questa sfida per creare una massa critica e un cambiamento radicale.

    Osserva cosa succede quando un gran numero di persone si raduna intorno a un Maestro Spirituale. Guarda quante persone nel mondo si sono recate in India da Sai Baba; non pensare che ci siano andate per vederlo materializzare la vibuti(NdR – la cenere sacra materializzata da Sai Baba), ma perché hanno trovato, oltre agli insegnamenti, un campo magnetico costante rappresentato da questo Maestro. Se la presenza di un uomo, pur straordinario come Sai Baba, ha mosso le persone al cambiamento, immagina cosa potrebbero fare molte persone che raggiungono un discreto livello di equilibrio.

    Il dramma di coloro che vanno da Sai Baba o da questi Maestri Spirituali in generale, è la continua dipendenza che gli impedisce di attuare quel modello. A tal proposito, credo che Sai Baba avesse una parrucca. Quando lui e altri Maestri Spirituali vedevano che le persone che si avvicinavano a loro poi non attuavano dentro di sé lo stesso modello insegnato, secondo me si disperavano e si strappavano i capelli dalla disperazione. Osho si è strappato così tanti capelli che è perfino diventato calvo… Ovviamente è una battuta!

    Se tu consideri il numero di persone che hanno mosso i movimenti spirituali, e cerchi in questi grandi numeri coloro che effettivamente hanno capito il modello, cercando non tanto di seguire gli insegnamenti ma provando a creare un equilibrio, una felicità e quindi una libertà interiore, ti accorgerai che sono veramente pochi. Eppure questi pochi sono quelli che contribuiscono maggiormente al cambiamento.

    Prova a pensare che, se tu riuscissi in parte a realizzare questo equilibrio, ciò potrebbe creare un grande cambiamento a livello di coscienza collettiva. Io come Entità Angelica non mi strapperò i capelli perché, come ho detto molte volte, non sono interessato alla quantità delle persone, ma sono interessato alla qualità, perché è quella che determina il cambiamento.

    Nell’aiutarti a trovare una qualità, non solo quella del tuo Essere di Luce o del tuo DNA spirituale, e realizzando che tu sei un essere che qualitativamente aumenta la sua stabilità nella sua materialità, nella sua parte psicologica e in quella spirituale, diventi sempre più centrato e fluido, e tutto questo può portare a un grande cambiamento. Io confido nella qualità che tu hai, vedo quello che stai facendo e sono onorato e grato per tutto questo, per cui sei immensamente, immensamente amato.

    Vedo l’impegno che porti avanti, innanzitutto nei confronti di te stesso, ed è quasi commovente in questi tempi così convulsi che tu non ti perda e riesca a mantenere il timone della tua rotta abbastanza dritto e in linea. È importante che tu faccia questa scelta rapidamente per te stesso innanzitutto, in altre parole che tu ti prenda cura di te stesso, che trovi un equilibrio e rintracci in queste infinite finestre di opportunità, in questa linea di varianti infinite, la tua via e la tua originalità.

    Prendo un’altra citazione dal mondo buddista, dai Maestri Zen: un allievo va dal Maestro e quest’ultimo gli dice di cercare di scoprire il volto che aveva prima di nascere.

    Cosa significa questo? Significa che devi cercare di ricollegarti con la tua qualità, e attraverso questa capire chi sei effettivamente.

    A questo punto è importante che io ti dica un’altra cosa, cioè come fare per prenderti cura di te stesso. E voglio introdurre un altro concetto, il concetto dell’onore.

    Cominciando a considerarti un Essere di Luce cosciente di se stesso, la prima cosa che devi fare, oltre a onorarti come essere umano, è cominciare a onorarti come Essere di Luce.

    Quando ti capita una situazione o devi fare una scelta, la prima cosa che voglio che tu ti chieda è quanto questa esperienza è onorevole per te, quanto ti stai rispettando, quanto affrontare questa situazione eleva o abbassa l’onore e la considerazione che hai di te, sia come essere umano sia come Essere Spirituale.

    Devi cominciare a considerarti un essere degno di essere onorato e devi essere tu il primo a onorare te stesso; già questo ti aiuta a equilibrare le tue situazioni.

    Le esperienze che non ti portano onore o nelle quali non ti senti onorato, sono situazioni che automaticamente lascerai perdere, e questo aiuta a togliere una serie di varianti e delle finestre di opportunità alla fine delle quali troveresti solo del rimpianto, del dolore e la consapevolezza di aver compiuto delle azioni che, se tu fossi stato più lucido e attento, forse non avresti fatto.

    Le altre persone ti possono ferire e forse farai fatica a perdonarle ma, nel momento in cui tu non puoi perdonare qualcosa a te stesso, sarà molto difficile che tu ti riprenda da una cosa del genere, sapendo che avresti potuto evitare una serie di conseguenze; mentre non ti sei sentito libero di dire di no, non hai avuto la libertà interiore di dire di sì.

    Il primo valore di riferimento nel prenderti cura di te stesso è legato all’onore verso te stesso o a qualcosa che ti onora.

    Quando hai dei rimpianti nei confronti di te stesso, dovrai fare un lavoro supplementare per perdonarti. Qualcuno qui presente sa che è molto più difficile perdonarsi qualcosa che perdonare qualcun altro. Quando avrai deciso di aver sofferto abbastanza, riuscirai a perdonarti.

    Quando hai dei rimpianti o degli stati d’animo di coscienza che non avresti voluto vivere, ti concedo dai dieci ai quindici minuti per piangere, e dai venticinque ai trenta minuti per perdonarti, e ti concedo tutto il tempo che ti rimane per fare consapevolezza ovvero capire la lezione che stava dietro ciò che hai vissuto. Magari non sei stato abbastanza attento, non hai dato abbastanza importanza, ma se Dio ti ama e noi Entità Angeliche ti amiamo indipendentemente da ciò che fai, per quale motivo non dovresti amare te stesso?

    Alcune cose sono più difficili, ti costano maggiore sacrificio, maggiore coinvolgimento emotivo; anche quando sbagli, o meglio quando tu pensi di sbagliare – mentre noi consideriamo ciò una finestra di opportunità per crescere, sebbene sia meglio crescere con finestre di opportunità positive che non negative –, questo fa parte della libertà dell’essere. Se tu ti senti degno, onorato e stabile nell’essere libero, è più difficile che la tua libertà di scelta sia sbagliata nel divenire.

    Per prenderti cura di te stesso puoi fare anche altre cose: compiere delle azioni rispetto a stati di salute o stati di disagio, rispetto a condizioni oggettive che ti stanno accadendo. È importante che tu segua un iter, se si tratta di malattia un iter di terapia, se si parla di disagio economico un iter di miglioramento.

    È importante che nel divenire tu raggiunga ciò che desideri per stare bene; ancora più importante è capire come mai ti stanno capitando determinate cose, comprendere come mai una determinata situazione sta arrivando.

    Nel momento in cui si manifesta un’esperienza, fai un percorso inverso, partendo dall’evento che ti è capitato, a ritroso, cercando di cogliere tutti gli eventi che si sono succeduti nella sincronicità, dal più vicino al più lontano, per capire tutte le condizioni, cioè le azioni, le percezioni e le sensazioni che ti erano arrivate e forse non hai colto. Quando una cosa è successa, cerca di capire cosa avresti dovuto comprendere; affina la tua consapevolezza affinché nel futuro, nel momento in cui si dovessero ripetere determinate condizioni – in quanto l’evoluzione ti riporta come una spirale ai punti non ancora risolti –, tu possa ricordare cosa è successo di simile nelle situazioni precedenti e possa agire di conseguenza, tenendo come stella polare l’onorabilità del tuo essere.

    Un altro modo per prenderti cura di te stesso è cominciare a considerarti come un’unità. Io, Kryon, ho parlato finora di un’unica parola, psico-materiale-spirituale, che descrive tre aspetti che tuttavia sono parte di un’unica unità quale tu sei.

    Facciamo un esperimento.

    Sei qui e stai ascoltando questa canalizzazione, oppure la stai leggendo. Prova a percepire, a sentire e a capire che cosa ti dice individualmente la canalizzazione, quali sono le associazioni di idee, i campanelli di allarme e le situazioni che emergono in te spontaneamente, nell’ascoltare questo messaggio. Renditi conto dello stato d’animo che hai, percepisci l’ambiente, le persone intorno e cerca di capire che ogni segnale che ti arriva non è casuale, perché tutto quello che ti arriva è qualcosa che ha a che fare con la tua consapevolezza. Cerca di essere sempre più sensibile nel percepire ciò che ti circonda e nello stesso tempo sii sensibile nel percepire quello che interiormente ti accade; solo così troverai il giusto equilibrio tra ciò che davvero ti serve e quello che non ti serve più.

    Vi è un ultimo punto importante da considerare ovvero che cosa veramente ti rende libero.

    Il tuo Spirito di Luce ovvero l’Essere già realizzato al di là del tempo-spazio-materia, l’Essere già illuminato che sa, ha bisogno diincarnarsi. Che cosa succede in questo iter? Se lo Spirito di Luce è l’Essere già realizzato, e così è, come mai si passa da un’incarnazione a un’altra?

    Qualcuno potrebbe chiedermi: «Tutto questo che cosa ha a che fare con la libertà?»

    Io, Kryon, sono molto felice di rispondere a queste osservazioni. Questo momento è adatto per capire l’oggetto della canalizzazione, e per «momento» non intendo questo preciso istante, bensì il momento di evoluzione degli esseri umani su questo pianeta.

    Io ti dico che se il tuo Essere di Luce è colui che tiene in mano tutte le incarnazioni, come in un CD o in una pellicola, dove ogni fotogramma è un’incarnazione, questo ti può far pensare che se tu immagini di essere il tuo Spirito di Luce mentre tiene in mano le incarnazioni, a livello di proporzione capisci che il tuo Essere di Luce è molto più grande rispetto al contenuto del CD o della pellicola.

    Questa immagine ti dà una parte della risposta.

    Quando lasci il tuo corpo fisico, tu torni a essere il tuo Spirito di Luce nella sua totalità.

    Mentre tu sei nel corpo fisico, che è il veicolo di espressione del tuo Essere di Luce, non puoi pensare che nel corpo fisico, nel fotogramma, nell’incarnazione, ci possa stare la totalità del tuo Essere di Luce. Quando vieni su questa

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